Dicembre 2022

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    Pensioni, Berlusconi: “Obiettivo minime a 1000 euro per fine legislatura”

    (Teleborsa) – Alla fine il Cavaliere ha messo la parola fine alle tensioni che da alcuni giorni montavano in seno alla maggioranza, per la questione delle pensioni minime, rimaste ferme sotto i 600 euro auspicati da Forza Italia. “Questa legge dà una risposta rapida ed efficace a famiglie e imprese maggiormente colpite dal caro energia, scrive in una nota Silvio Berlusconi, al termine di un pranzo ad Arcore sulla Manovra, aggiungendo “è necessario allo stesso tempo fare il massimo sforzo possibile per aumentare le pensioni minime a mille euro, che resta l’obiettivo di Forza Italia per la legislatura”.Un tentativo di gettare acqua sul fuoco, dopo che il sottosegretario leghista Claudio Durigon aveva definitivamente chiuso alla proposta forzista di portare le minime a 600 euro, preannunciando una riforma più ampia nel 2024. “Si comincia già a dare un segnale importante portando le pensioni minime a 570 euro al mese”, aveva affermato Durigon la scorsa settimana, riferendosi all’aumento delle minime da 525 neuro a 572 euro quale effetto combinato della rivalutazione legata all’inflazione e dell’1,5% aggiuntivo disposto dalla Manovra. Una cifra così vicina alla soglia tonda dei 600 euro che aveva solleticato le speranze del deputati di Forza Italia. “Siamo impegnati per la detassazione e la decontribuzione totale dei nuovi assunti, che devono costare alle aziende la stessa cifra che percepiscono come stipendio”, afferma ancora Berlusconi, che dà anche un segnale favorevole al federalismo fiscale o “autonomia differenziata” che “non deve in alcun modo penalizzare le Regioni del Sud Italia e dovrebbe essere agganciata a una riforma istituzionale in senso presidenzialista”.(Foto: ANSA) LEGGI TUTTO

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    MEF, il 13 dicembre in asta BTP a 3 e 7 anni fino a 7 miliardi

    (Teleborsa) – Il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) ha annunciato l’emissione fino a 7 miliardi di euro di BTP 3 Anni (in due tranche) e BTP 7 anni. I titoli vanno in asta martedì 13 dicembre. La data di regolamento è giovedì 15 dicembre.In particolare, saranno collocati: BTP 3 Anni con scadenza 15/01/2026, cedola del 3,50%, per un importo compreso tra 1,5 e 2 miliardi di euro; BTP 3 Anni con scadenza 15/12/2024, per un importo compreso tra 1 e 1,5 miliardi di euro; BTP 7 anni con scadenza 15/12/2029, cedola del 3,85%, per un importo compreso tra 3 e 3,5 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    Tim, si sonda l'interesse di investitori stranieri per i suoi asset. Il governo studia le soluzioni

    (Teleborsa) – Telecom Italia starebbe sondando l’interesse degli investitori per i suoi asset, mentre all’interno del nuovo governo Meloni si cerca di trovare un accordo su come risolvere le difficoltà dell’azienda. È quanto riportato da Reuters che segnala anche che il mese scorso il governo italiano ha congelato l’offerta di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) per la rete di Tim, impegnandosi a trovare le migliori opzioni di mercato entro la fine dell’anno per arrivare all’obiettivo di portare l’infrastruttura sotto il controllo pubblico.L’operazione – parte di un progetto più ampio sponsorizzato dal precedente governo di Mario Draghi per arrivare alla creazione della cosiddetta rete unica non Open Fiber – era anche un punto focale della strategia dell’AD di Tim, Pietro Labriola, per ridurre il debito dell’azienda, pari a 25 miliardi netti, suddividendola in diverse unità. Labriola sta cercando di prepararsi a qualsiasi risultato che scaturirà dai colloqui all’interno del governo e sta lavorando in particolare con il fondo americano KKR.Su questo fronte sono arrivate conferme anche da Bloomberg che ha segnalato come KKR stia effettivamente pensando di lanciare un’offerta per la rete di Telecom Italia ma a condizione che il governo italiano accetti di partecipare. L’agenzia di stampa segnala che sono in corso trattative tra il fondo d’investimento statunitense e il governo italiano su una possibile offerta per la rete dell’ex monopolista telefonico, ma solo nell’ambito di una joint venture con una società pubblica o in caso di costituzione di un nuovo veicolo finanziario pubblico. Il titolo Telecom ha chiuso in rialzo dell’1,35% a Piazza Affari a 0,2035 euro, dopo una fiammata fino a quota 0,21. L’anno scorso KKR aveva presentato un’offerta preliminare del valore di 10,8 miliardi di euro per l’intera società, che è stata respinta. Il fondo statunitense detiene comunque già una partecipazione nella rete di ultimo miglio di Tim. Tim intanto avrebbe avuto contatti anche con altri potenziali investitori interessati ad acquisire parti dei servizi tra cui il gruppo francese di telecomunicazioni Iliad e Poste Italiane.Qualsiasi operazione che coinvolga investitori stranieri e asset di Tim sarà soggetta alla valutazione del governo, in base alla normativa sul “golden power”, che dà a Roma la possibilità di bloccare o mettere condizioni alla transazione. Tuttavia, secondo Labriola, la vendita di una divisione che genera circa il 30% dell’Ebitda del gruppo potrebbe essere pericolosa per il rating di Tim, a meno che non riesca a strappare una valutazione a premio. LEGGI TUTTO

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    Banche, EBA: prepararsi a deterioramento attivi, cautela su dividendi

    (Teleborsa) – Le banche europee “dovrebbero prepararsi a un probabile deterioramento della qualità degli attivi”. L’aumento dei tassi potrebbe aumentare i pagamenti sul debito e ridurre le valutazioni delle garanzie, mentre un’inflazione più elevata e una crescita economica più lenta potrebbero ridurre il reddito disponibile dei clienti che hanno preso denaro in prestito. Lo afferma l’Autorità bancaria europea (EBA) nella sua valutazione annuale del rischio del sistema bancario europeo, aggiungendo che le banche dovrebbero “riconoscere tempestivamente i clienti vulnerabili e le relative svalutazioni”, “impegnandosi il prima possibile con i clienti in difficoltà per garantirne la sostenibilità”.Anche se la redditività delle banche sembra beneficiare di tassi di interesse più elevati e i coefficienti patrimoniali sono a livelli relativamente elevati, secondo l’EBA le banche dovrebbero “considerare attentamente le politiche sui dividendi, il riacquisto di azioni o i bonus”. Viene raccomandata prudenza per “coprire perdite impreviste e mantenere il flusso di prestiti all’economia reale in un contesto macroeconomico in peggioramento”.Il rapporto dell’Associazione è accompagnato dalla pubblicazione dell’EU-wide transparency exercise del 2022, che fornisce informazioni dettagliate, in un formato comparabile e accessibile, per 122 banche in 26 paesi SEE/UE.Timori per l’aumento delle esposizioni al settore energeticoIl report evidenzia che l’aumento della volatilità dei prezzi nei mercati del petrolio e del gas dell’UE ha creato all’inizio di quest’anno un fabbisogno di liquidità senza precedenti per le imprese del settore energetico. Le banche si sono impegnate attivamente con le società energetiche per fornire loro un’ampia gamma di servizi per gestire la volatilità nei mercati energetici derivati. Di conseguenza, “le banche hanno notevolmente aumentato le loro esposizioni complessive verso il settore, sia in termini di prestiti che di strumenti derivati. Tali esposizioni sono concentrate presso un ristretto numero di banche”.Primi segnali di deterioramento della qualità degli attiviGli NPL hanno continuato a diminuire e la loro dispersione tra le banche si è notevolmente ridotta. Tuttavia, i nuovi afflussi di crediti deteriorati sono aumentati notevolmente nella prima metà del 2022. La quota dei prestiti stage 2 si è attestata “al livello più alto dall’attuazione”. Le banche hanno aumentato gli accantonamenti per i crediti in bonis. Ciononostante, il costo del rischio complessivo (CoR) è sceso al di sotto dei minimi prepandemici, presumibilmente a causa di deflussi di crediti deteriorati ancora sostanziali e del rilascio o della riallocazione di sovrapposizioni di accantonamenti COVID-19 inutilizzati.I costi di finanziamento dovrebbero aumentareL’EBA evidenzia che le banche “devono rimborsare ingenti importi di prestiti della banca centrale fino al 2024”. Un certo numero di banche potrà fare affidamento sulle riserve di liquidità esistenti, compresi i depositi della banca centrale, per rimborsare i prestiti della banca centrale. Alcune banche, tuttavia, “potrebbero dover emettere ulteriore debito o aumentare i depositi”. Resta da vedere quanto sarà costosa la sostituzione del finanziamento della banca centrale. Anche il rispetto o il rifinanziamento dei requisiti minimi MREL “potrebbe rivelarsi una sfida per alcune banche”.Rimane incerto come si evolverà la redditivitàLa forte crescita dei prestiti e del margine di interesse netto (NIM, dall’inglese net interest margin) hanno contribuito ad aumentare il RoE delle banche. Con l’abolizione delle restrizioni legate alla pandemia sulla remunerazione degli azionisti, si prevede che le banche tornino a pay-out ratio di circa il 50%, in linea con la media a lungo termine. L’atteso deterioramento macroeconomico “si tradurrà probabilmente in una crescita dei prestiti più lenta e in un aumento delle svalutazioni, mentre l’aumento dell’inflazione potrebbe aumentare i costi operativi”. La minore crescita del PIL e l’aumento dei tassi potrebbero anche tradursi in minori entrate da commissioni derivanti dalla gestione patrimoniale e dai servizi di pagamento. Infine, le banche che dipendono maggiormente dal finanziamento wholesale potrebbero dover affrontare aumenti più rapidi dei costi di finanziamento. LEGGI TUTTO

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    RepowerEu, la Commissione europea lancia l'Alleanza industriale per l'energia solare

    (Teleborsa) – La Commissione europea, insieme a soggetti industriali, istituti di ricerca e associazioni, ha lanciato l’ Alleanza europea dell’industria del solare fotovoltaico. “L’alleanza – si legge in una nota – contribuirà a mitigare il rischio di approvvigionamento garantendo la diversificazione delle forniture attraverso importazioni più diversificate e aumentando la produzione di fotovoltaici solari innovativi e sostenibili nell’UE”. “L’aumento della capacità produttiva nazionale sarà fondamentale affinché l’UE raggiunga gli obiettivi REPowerEU di oltre 320 GW di nuova capacità solare fotovoltaica installata entro il 2025 e quasi 600 GW entro il 2030 – spiega la Commissione –. La nuova Alleanza ha approvato l’obiettivo di raggiungere 30 GW di capacità produttiva europea entro il 2025, lungo l’intera catena del valore. Il raggiungimento di questo obiettivo produrrebbe 60 miliardi di euro di nuovo PIL all’anno in Europa e la creazione di oltre 400.000 nuovi posti di lavoro”.L’Alleanza offrirà anche input politici per ridurre il rischio di approvvigionamento dell’Europa e sostenere l’industria nazionale. In particolare concentrerà il proprio lavoro a garantire opportunità di investimento per i fotovoltaici solari europei, mappando le opportunità di investimento e creando pipeline di progetti bancabili. Inoltre mira ad attrarre investimenti privati ??per sviluppare e commercializzare prodotti fotovoltaici innovativi e competitivi realizzati in Europa.L’iniziativa conta inoltre di costruire un ambiente favorevole per il fotovoltaico solare europee affrontando ostacoli come la necessità di procedure di autorizzazione semplificate per nuovi siti di produzione o garantendo la fornitura di materie prime e componenti necessari nella produzione. L’Alleanza sosterrà inoltre la sostenibilità e la circolarità lungo tutta la catena del valore, identificherà le principali innovazioni, anche attraverso la ricerca finanziata dall’UE, nonché lavorerà per affrontare la carenza di manodopera e di competenze nel settore. LEGGI TUTTO

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    Tod's, Della Valle rinuncia al delisting per non attuare “operazione ostile”

    (Teleborsa) – Niente delisting delle azioni Tod’s. DeVa Finance, società controllata da Diego Della Valle con cui era stata promossa l’OPA sulle azioni Tod’s, maison italiana del lusso quotata su Euronext Milan, ha deciso di non avanzare la richiesta di procedere alla fusione mediante incorporazione della società quotata in essa, rinunciando anche alla conseguente revoca da Piazza Affari. L’incertezza regnava da ottobre, ovvero dal fallimento dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria.DeVa Finance, si legge in una nota, ha preferito tenere conto delle indicazioni giunte dal mercato e non procedere ad un’operazione che potesse essere ritenuta ostile o quantomeno “not market friendly”.”Il valore di 40 euro per azione offerto al mercato era frutto di una attenta analisi fatta con correttezza e trasparenza – ha commentato Diego Della Valle – Prendiamo comunque atto che parte dei nostri azionisti ha ritenuto il valore del gruppo Tod’s significativamente più alto della nostra valutazione ed ha preferito rimanere in possesso delle sue azioni”. “Raccogliamo questo messaggio con attenzione e come incitamento a portare avanti i nostri piani, che passano attraverso lo sviluppo dei singoli marchi e la loro valorizzazione patrimoniale, che crediamo abbiano grandi margini di crescita nel medio periodo”, ha aggiunto.(Foto: ©TEA/123RF) LEGGI TUTTO

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    Bankitalia identifica UniCredit come istituzione a rilevanza sistemica globale

    (Teleborsa) – La Banca d’Italia ha identificato il gruppo bancario UniCredit come istituzione a rilevanza sistemica globale (Global Systemically Important Institution, G-SII) autorizzata in Italia.Nella scelta hanno influito “soprattutto la volatilità introdotta dalla nuova metodologia di valutazione delle banche sistemiche globali e il marcato deprezzamento dell’euro rispetto ad altre valute rilevanti”, si legge in una nota di Via Nazionale, che sottolinea come quest’ultimo aspetto “ha determinato un aumento degli aggregati espressi in euro riferiti alle banche non europee”.La metodologia per individuare e classificare le G-SII nelle diverse sottocategorie è definita nel regolamento delegato UE/2014/1222 della Commissione europea. Il regolamento contiene previsioni coerenti con quanto stabilito dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria e dal Consiglio per la stabilità finanziaria (Financial Stability Board, FSB), in modo da garantire che annualmente siano identificate come G-SII le stesse banche europee incluse nella lista pubblicata dall’FSB con la medesima periodicità.”Anche alla luce dell’attuale incertezza sull’evoluzione del quadro congiunturale”, la Banca d’Italia ha esercitato il supervisory judgment al fine di continuare a identificare il gruppo bancario UniCredit come G-SII anche per il 2024, collocandolo nella prima sottocategoria di rilevanza sistemica globale.UniCredit, in base alla classificazione dell’anno scorso, dovrà mantenere dal 1° gennaio 2023 una riserva di capitale per le G-SII – espressa in termini di capitale di migliore qualità (common equity tier 1, CET1) – pari all’1% delle esposizioni complessive ponderate per il rischio. Tale riserva dovrà quindi essere mantenuta anche dal 1° gennaio 2024. LEGGI TUTTO

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    FAE Technology, esercitata integralmente l'opzione greenshoe

    (Teleborsa) – FAE Technology, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel design e produzione di soluzioni per il settore dell’elettronica integrata, ha comunicato che Integrae SIM ha esercitato integralmente l’opzione greenshoe in aumento di capitale, concessa dalla società in fase di collocamento delle proprie azioni ordinarie, per complessive 333.000 azioni ordinarie. Il prezzo è stato pari a 1,50 euro per azione, corrispondente al prezzo stabilito nell’ambito del collocamento per l’ammissione alle negoziazioni, per un controvalore complessivo pari a 499.500 euro (5 milioni di euro tra IPO e greenshoe).A seguito dell’esercizio integrale dell’opzione greenshoe, il flottante risulta pari al 21,74%. GML Ventures (società riconducibile all’AD Gianmarco Lanza e Luciana Giudici) ha il 75,91%, Sehme (società riconducibile a Angelo Facchinetti) ha l’1,57%, William Montalbano ha lo 0,78%. LEGGI TUTTO