Dicembre 2022

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    Riforma MES, Ue in pressing sull'Italia

    (Teleborsa) – La Corte costituzionale tedesca ha respinto il ricorso sul MES, il Meccanismo europeo di stabilità (il cosiddetto fondo salva-Stati) dando di fatto il via libera alla ratifica.Insieme all’Italia, la Germania era l’unico Paese dell’Eurozona a non aver ancora ratificato la riforma del MES, attendendo proprio la pronuncia della Corte di Karlsruhe. I ricorrenti non hanno spiegato in modo esaustivo dove sarebbero lesi i loro diritti, secondo gli alti togati. Il Presidente della Repubblica a questo punto potrà firmare la legge. “Accolgo con favore la decisione della Corte costituzionale tedesca sul trattato del Mes. Si tratta di un passo importante che ora apre la strada alla sua ratifica da parte della Germania”, ha commentato in un tweet il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe.A questo punto, l’Italia rischia l’isolamento visto che adesso resta di fatto l’unico Paese ad opporsi da anni al fondo salva-Stati, prima per la contrarietà del M5S durante i governi Conte: per i pentastellati, dopo il salvataggio faticoso della Grecia, si tratterebbe di uno strumento vessatorio. Atteggiamento che ha, in passato, trovato sponda nella destra che ora è al Governo almeno, specie nel partito di Giorgia Meloni che oggi riveste la carica di Presidente del Consiglio. Intanto, la sottosegretaria all’Economia di Fratelli d’Italia, Lucia Albano, ha sostenuto di recente che “le condizioni del fondo sono eccessivamente stringenti” e ha respinto le accuse di un’opposizione ideologica. Il ministro leghista Giancarlo Giorgetti, invece, aveva rassicurato i partner europei sul fatto che l’Italia onorerà i suoi impegni e ratificherà il Mes. LEGGI TUTTO

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    S&P vede recessione in Europa più profonda del previsto

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings vede un “rischio significativo” che il conflitto militare tra Russia e Ucraina si protragga, esacerbando la crisi energetica dell’Europa, mentre i tassi d’interesse nei mercati sviluppati potrebbero essere costretti a “salire ancora più bruscamente” rispetto allo scenario di base per mitigare le crescenti pressioni inflazionistiche. Ciò – spiega S&P – potrebbe portare a una “recessione più profonda del previsto in Europa e, in misura minore, negli Stati Uniti, con un concomitante aumento della disoccupazione dai livelli storicamente bassi”.Lo scenario negativo disegnato da S&P Global Ratings, in un suo report, considera tre variabili, crescita, inflazione e disoccupazione, per il 2023-2025. Secondo le stime di S&P, questo scenario ha circa una probabilità su tre di realizzarsi. L’economia globale si trova ad affrontare un doppio rischio di ribasso, da una parte “le pressioni inflazionistiche persistenti, che richiedono una risposta di politica monetaria più forte e più lunga da parte delle banche centrali” dall’altro “il trascinarsi della guerra Russia-Ucraina, che esacerba la crisi energetica in corso e l’aumento dell’avversione al rischio”. La BCE – sottolinea S&P – sarebbe costretta a seguire la Federal Reserve a causa del deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro americano, alimentando l’inflazione importata. Questo porterà alla recessione dell’Eurozona, con una contrazione del PIL più profonda dello 0,9% nel 2023, per poi risalire a +0,8% nel 2024 ed a +1,4% nel 2025. L’inflazione sarebbe più alta di 1-2 punti percentuali più alta rispetto allo scenario di base nel 2023, attestandosi al 7,4% nel 2023, per poi scendere al 3,6% nel 2024 ed al 2,4% nel 2025. La Germania subirà l’impatto maggiore con una contrazione dell’1,7% nel 2023, una relativa stagnazione nel 2024 (+0,1%) ed una crescita nel 2025 (+1%). Anche l’Italia sconterebbe uno scenario peggiorativo rispetto alle previsioni iniziali, a causa dell’inflazione e dei rischi geopolitici, con un PIL indicato in calo dell’1,1% nel 2023 (rispetto al +0,1% delle previsioni di base) ed in recupero dello 0,8% nel 2024 e dell’1,2% nel 2025. LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici dell'8 dicembre 2022

    (Teleborsa) – Giovedì 08/12/202201:50 Giappone: Partite correnti (atteso 623,4 Mld ¥; preced. 909,3 Mld ¥)01:50 Giappone: PIL, trimestrale (atteso -0,3%; preced. 0,9%)14:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 230K unità; preced. 225K unità)16:30 USA: Stoccaggi gas, settimanale (atteso -31 Mld piedi cubi; preced. -81 Mld piedi cubi) LEGGI TUTTO

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    Eventi e scadenze dell'8 dicembre 2022

    (Teleborsa) – Giovedì 08/12/2022Appuntamenti:BCE – Intervento della Presidente Christine LagardeConsiglio dell’UE – Discussione su giustizia e affari interni (fino a venerdì 09/12/2022)Parlamento europeo – Riunioni delle Commissioni dell’Europarlamento LEGGI TUTTO

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    Boujnah (Euronext): quotazioni in altre Borse rispetto a Londra sono “nuova normalità”

    (Teleborsa) – “Brexit è stata una grande decisione, che ha avuto delle grandi conseguenze. Londra era il più grande centro finanziario dell’Unione europea e a tutti stava bene, mentre oggi Londra è il più grande centro finanziario del Regno Unito, con ambizioni globali che sta sviluppando. Siamo in una situazione in evoluzione, dove società che in situazioni ordinarie sarebbero state quotate a Londra sono oggi quotate al di fuori di Londra”. Lo ha detto Stéphane Boujnah, CEO e Chairman del Managing Board di Euronext, in una intervista con Bloomberg Television.Euronext è la principale infrastruttura di mercato paneuropea e gestisce le borse valori regolamentate di Belgio, Francia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Norvegia e Portogallo.Boujnah ha detto che le quotazioni in borsa al di fuori di Londra sono la “nuova normalità”, citando i casi della compagnia aerea Ryanair, che ha scelto il mercato di Dublino rispetto a Londra, e quelli di Universal Music Group e Allfunds Group, che hanno scelto un’IPO ad Amsterdam rispetto a Londra.A una domanda se Parigi sia oggi più rilevante della capitale britannica, ha risposto: “Parigi è una città in cui sono quotate molte aziende, ma Parigi è rilevante solo nella misura in cui è uno dei sette gateway del mercato unico europeo di Euronext. Ci sono stati molti commenti interessanti sul fatto che la capitalizzazione aggregata di Parigi abbia superato quella di Londra, ma per un certo vero è irrilevante”.”Quello che davvero conta non è dove le società sono quotate, ma dove sono scambiate – ha proseguito – Da questo punto di vista la metrica chiave è che Euronext ha creato una single liquidity pool e una single technology platform con una capitalizzazione aggregata di 6 trilioni di euro, che è il doppio della capitalizzazione di Londra e 13 miliardi di euro di volumi medi giornalieri sono scambiati su Euronext ogni giorno, il doppio dei volumi cash scambiati a Londra. Cosa è davvero impressionante e rilevante è il mercato integrato che abbiamo creato in Europa”. LEGGI TUTTO

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    Ferrero acquista il colosso statunitense dei gelati Wells

    (Teleborsa) – Il gruppo Ferrero, produttore della Nutella, ha siglato un accordo per l’acquisizione di Wells, la più grande azienda di gelati a conduzione familiare al mondo, che opera con i marchi Blue Bunny, Blue Ribbon Classics, Bomb Pop e Halo Top. L’acquisizione, che dovrebbe perfezionarsi all’inizio del 2023, fa parte delle ambizioni di crescita strategica di Ferrero per la categoria dei gelati e della visione di Wells per una crescita accelerata.Questo accordo continua l’espansione del gruppo Ferrero in Nord America a seguito delle acquisizioni di Fannie May (2017), ex azienda dolciaria statunitense di Nestlé e delle attività di biscotti e snack alla frutta della società Kellogg (2018). La forte crescita ha portato Ferrero e le sue parti correlate ad avere più di 8.000 dipendenti, 9 uffici e 18 stabilimenti in Nord America.Ferrero ha registrato un fatturato consolidato di 12,7 miliardi di euro nell’anno fiscale terminato al 31 agosto 2021. Wells prevede di registrare un fatturato di oltre 1,7 miliardi di dollari quest’anno. I termini finanziari della transazione non sono stati divulgati.”Sono lieto che Wells abbia accettato di entrare a far parte del gruppo Ferrero – ha dichiarato Giovanni Ferrero, presidente esecutivo del gruppo Ferrero – Questa rappresenta una partnership vantaggiosa per tutti, che riunisce esperti di gelateria e campioni di pasticceria. Insieme, abbiamo più forza e siamo ben posizionati per crescere e competere nel mercato dei gelati”. LEGGI TUTTO

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    UE propone nuove regole sulla compensazione per rafforzarsi in scenario post-Brexit

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha presentato oggi misure che hanno l’obiettivo di sviluppare ulteriormente l’Unione dei mercati dei capitali dell’UE e, per quanto riguarda i servizi di compensazione, di ridurre la sua dipendenza da Londra, che continua a essere centrale per l’infrastruttura finanziaria europea anche dopo la Brexit.Le misure, che saranno ora presentate al Parlamento europeo e al Consiglio per adozione, puntano a: aumentare l’attrattiva e la resilienza dei servizi di compensazione dell’UE mediante il sostegno all’autonomia strategica aperta e preservando la stabilità finanziaria dell’UE; armonizzare alcune norme in materia di insolvenza delle imprese in tutta l’UE, rendendole più efficienti e contribuendo a promuovere gli investimenti transfrontalieri; alleggerire, attraverso una nuova normativa sulle quotazioni, l’onere amministrativo che grava sulle imprese di tutte le dimensioni, in particolare sulle PMI, in modo da agevolarne l’accesso al finanziamento sui mercati pubblici tramite la quotazione in borsa.Le novità per la compensazionePer quanto riguarda la compensazione, la Commissione crede che l’UE abbia bisogno di una compensazione sicura, solida e attraente per il buon funzionamento dell’Unione dei mercati dei capitali. Gli investitori sono stati finora riluttanti a spostare le negoziazioni dalla LCH – operata dal London Stock Exchange Group – verso stanze di compensazione dell’UE molto più piccole.Le misure proposte oggi renderanno il panorama UE della compensazione più attraente consentendo alle controparti centrali (CCP), che forniscono servizi di compensazione, di ampliare la gamma dei loro prodotti in modo più rapido e semplice e incentivando ulteriormente i partecipanti al mercato dell’UE a compensare e creare liquidità presso le CCP dell’UE. La controparte centrale è il soggetto che, in una transazione, si interpone tra due contraenti evitando che questi siano esposti al rischio di inadempienza della propria controparte contrattuale e garantendo il buon fine dell’operazione.Le proposte della Commissione europea sono progettate per incoraggiare più imprese a trasferirsi in stanze di compensazione nell’Europa continentale dalla City di Londra entro giugno 2025, quando scade una deroga temporanea che consente alle sue banche e money manager di compensare le operazioni nel Regno Unito.Il confronto con il Regno UnitoFinora gli operatori avevano respinto gli inviti volontari a trasferire la compensazione da Londra al Blocco, lasciando all’UE poca scelta se non quella di imporre il trasferimento. “Penso che abbiamo parlato abbastanza con le parti interessate in modo che capiscano cosa stiamo facendo e perché lo stiamo facendo e penso che ci sia meno resistenza rispetto alle prime fasi”, ha commentato Mairead McGuinness, commissaria per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali. “Non sottovalutiamo quanto sia grande questo cambiamento”, ha aggiunto.McGuinness ha sottolineato che la mossa non dovrebbe essere considerata come un “tentativo di indebolire” la posizione di Londra, ma mira invece a garantire la stabilità finanziaria del blocco.Inoltre, secondo la commissaria, la proposta “affronterà inoltre le questioni emerse per quanto riguarda la compensazione dei derivati da parte delle imprese del settore energetico alla luce delle attuali sfide che devono fronteggiare”. Ad esempio, grazie alla maggiore trasparenza delle richieste di margini, i partecipanti al mercato (comprese le imprese del settore energetico) si troveranno in una posizione migliore per prevederle, secondo la Commissione UE. LEGGI TUTTO

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    Generali valuta vendita portafoglio Vita da 20 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Generali sta valutando la vendita di un portafoglio Vita di circa 20 miliardi di euro come parte di un piano per migliorare la redditività, secondo quanto riporta Bloomberg citando persone che hanno familiarità con la questione.La compagnia di Trieste potrebbe avviare un processo di vendita già a gennaio, anche se le fonti hanno riferito che le deliberazioni sono in corso e non sono state prese decisioni definitive sulla dimensione o sui tempi di alcun accordo.Il portafoglio include polizze preesistenti di Cattolica, che Generali ha acquistato l’anno scorso, e Genertel. LEGGI TUTTO