Dicembre 2022

Monthly Archives

More stories

  • in

    Fondi di investimento USA, Miranda: “I risparmiatori italiani consultino con attenzione gli intermediari”

    (Teleborsa) – Una norma fiscale americana ha il potenziale di creare effetti disastrosi per i risparmiatori italiani che investono in fondi comuni di investimento di gestori italiani, che a loro volta hanno nel proprio portafoglio attività finanziarie emesse da “partnership” di diritto statunitense. Infatti, secondo le norme fiscali Usa, le partnership con uno o più soci stranieri, sono obbligate ad applicare una ritenuta del 37.5% sugli utili di competenza del socio estero.”Attenzione: di competenza, e non già distribuiti al socio estero – è l’avvertimento lanciato dal presidente di ExportUSA, Lucio Miranda.”Per socio estero – spiega Miranda – si intende chi non è residente fiscale americano. Il socio estero dovrà poi fare la dichiarazione dei redditi in America a fine anno, anche se non ha tasse da pagare negli Stati Uniti”.Fin qui – sottolineano da Export USA – nulla di strano: la norma è volta a ridurre l’elusione fiscale dei grandi contribuenti. Tuttavia, nel corso degli anni, questa disposizione ha travalicato lo scopo originario, trascinando nelle maglie della sua attuazione anche i piccoli risparmiatori italiani. Quando il risparmiatore italiano investe in un fondo di investimento gestito da un intermediario italiano, può accadere che all’interno dell’investimento effettuato ci siano anche delle attività finanziarie emesse, appunto, da “partnership” americane. Attualmente, sono molte le “partnership” americane che creano e gestiscono gli ETF (Exchange Traded Funds) ad esempio.Il risultato è che il gestore del fondo italiano riceve degli avvisi da parte delle società finanziarie americane, che richiedono di fornire, entro pochi giorni, il numero fiscale per i non residenti, ITIN, del risparmiatore, pena l’applicazione di penali in aggiunta alla ritenuta alla fonte del 37.5%. Poiché è impossibile ottenere un ITIN in così poco tempo, il risultato netto è che il risparmiatore italiano si vede decurtare i frutti del proprio investimento con percentuali da esproprio.”Consigliamo, quindi, ai risparmiatori italiani – conclude Miranda – di controllare questo aspetto con gestore del fondo italiano che segue le loro operazioni”. LEGGI TUTTO

  • in

    Mondadori, Intesa lima target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha abbassato a 2,5 euro per azione (da 2,7 euro) il prezzo obiettivo su Mondadori, gruppo editoriale quotato su Euronext STAR Milan, mantenendo il giudizio sul titolo a “Buy”. La revisione della raccomandazione è arrivata dopo che la società ha pubblicato i risultati al 30 settembre, che sono risultati sopra le attese hanno “attestato la resilienza di Mondadori nell’attuale contesto macro”.Nella ricerca viene evidenziato che il management ha fornito prospettive rassicuranti sia per i libri commerciali (per i quali si attende una stabilizzazione dopo due anni di crescita) sia per i libri scolastici (nonostante le avversità demografiche). Per quanto riguarda l’inflazione, Mondadori si aspetta che la pressione si allenti gradualmente.Lo scouting per l’M&A rimane in corso, con l’attenzione a breve termine rivolta a piccoli affari opportunistici nei media digitali, mentre si digeriscono le recenti acquisizioni e si attende che maturi la prossima nella divisione core book.Intesa Sanpaolo sottolinea che Mondadori continua a scambiare con un “forte sconto” rispetto ai suoi omologhi attivi nel settore libri, il che rimane “ingiustificato” considerando che l’85% del suo EBITDA dovrebbe derivare dai libri dal 2022. LEGGI TUTTO

  • in

    UE, nuove regole per stimolare IPO: focus su azioni a voto plurimo ed equity research

    (Teleborsa) – La Commissione europea, nell’ambito di un pacchetto di misure per rafforzare l’Unione dei mercati dei capitali (la Capital Markets Union, CMU), ha presentato una serie di proposte per semplificare le quotazioni in Borsa delle imprese, che oggi si trovano a dover presentare prospetti fino a 800 pagine. Le novità, che saranno ora presentate al Parlamento europeo e al Consiglio per l’adozione, riguardano quattro aspetti principali: regole del prospetto più semplici; regole sugli abusi di mercato più proporzionate; introduzione di strutture azionarie a voto multiplo; più equity research da parte degli analisti sulle PMI.Snellire e rendere meno onerosa la quotazioneIn primis, si intende semplificare la documentazione necessaria alle società per la quotazione sui mercati e snellire i processi di controllo da parte delle autorità di vigilanza nazionali, accelerando e riducendo i costi del processo di quotazione. L’UE stima che le società quotate nell’UE risparmieranno circa 100 milioni di euro all’anno grazie a minori costi di conformità, mentre le società risparmieranno 67 milioni di euro all’anno solo grazie a norme più semplici sul prospetto. Inoltre, si punta a semplificare e chiarire alcuni requisiti in materia di abusi di mercato, senza compromettere l’integrità del mercato.Aumentare la ricerca sulle PMIUn obiettivo importante è quello di aiutare le aziende a essere più visibili agli investitori, incoraggiando una maggiore ricerca da parte degli analisti, soprattutto per le piccole e medie imprese.Sebbene le regole di unbundling introdotte dalla MiFID II fossero concepite per spezzare il legame tra commissioni di intermediazione e ricerca, la UE riconosce che “in realtà hanno esacerbato la tendenza negativa nella copertura della ricerca per le piccole e medie imprese e non hanno portato alla nascita di fornitori di ricerche indipendenti e incentrate sulle PMI”.Le principali modifiche proposte includono una soglia più elevata di capitalizzazione di mercato al di sotto della quale non si applicano le regole di unbundling, in modo che le imprese che forniscono ricerca alle PMI possano raggruppare il prezzo della ricerca con quello dei servizi di intermediazione. Un altro cambiamento significativo è l’introduzione di un codice di condotta per supportare la ricerca sponsorizzata dall’emittente, al fine di aumentarne l’affidabilità.Introdurre strutture azionarie a voto multiploLa Commissione intende consentire ai proprietari di società di quotarsi sui mercati Growth dedicati alle PMI utilizzando strutture azionarie a voto multiplo, in modo che possano mantenere un controllo sufficiente della loro società dopo la quotazione, proteggendo nel contempo i diritti di tutti gli altri azionisti. La speranza è che ciò incoraggerà le società a ottenere e rimanere quotate sui mercati dei capitali dell’UE. Viene spiegato che attualmente non tutti gli Stati membri consentono alle società di quotarsi con azioni a voto plurimo, mentre la nuova proposta consentirebbe a tutte le società dell’UE di quotarsi per la prima volta nei mercati Growth per le PMI con tali azioni.L’introduzione di strutture azionarie a voto plurimo sarebbe accompagnata dall’inserimento di presidi a tutela degli interessi degli azionisti di minoranza. Tali salvaguardie impongono a tutti gli Stati membri di garantire che “qualsiasi decisione relativa all’adozione di una struttura azionaria a voto multiplo o alla modifica di tale struttura qualora vi siano ripercussioni sui diritti di voto sia presa a maggioranza qualificata dall’assemblea generale degli azionisti”, si legge nella proposta.(Foto: © Simona Flamigni | 123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    Manovra, CNA: trascurati Nuova Sabatini e Transizione 4.0

    (Teleborsa) – Il disegno di legge di bilancio presentato dal Governo contiene interventi sicuramente significativi e importanti per contenere gli effetti del caro energia, ma rimangono al palo alcuni strumenti che possono generare non solo il mantenimento della competitività del sistema produttivo italiano, ma anche un possibile, ulteriore sviluppo. Lo afferma in una nota il Presidente di Cna Industria, Silva Pompili.”Ci riferiamo in particolare al mancato rifinanziamento della Nuova Sabatini, che in questi anni ha rappresentato un volano importante per gli investimenti. A fronte di circa 3,5 miliardi di euro di contributi pubblici, si sono attivati oltre 45 miliardi di finanziamenti per l’acquisto di beni strumentali.Così come alla mancata proroga del credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno, uno strumento decisivo per accompagnare le imprese del Sud, o ancor più al depotenziamento del Piano Transizione 4.0″. LEGGI TUTTO

  • in

    Edison, CdA nomina per cooptazione Luc Rémont amministratore

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Edison, preso atto delle dimissioni rassegnate da Jean-Bernard Lévy, ha nominato per cooptazione Luc Rémont amministratore della società`. Rémont, che resterà` in carica fino alla prossima assemblea degli azionisti, non è in possesso di azioni Edison alla data della nomina.Luc Rémont è stato da poco nominato CEO di EDF, colosso francese dell’energia che controlla Edison. L’ex dirigente di Schneider Electric deve affrontare la grande sfida di rilanciare la produzione nucleare di EDF, su cui è in atto l’OPA dello Stato francese per salire al 100% del capitale. LEGGI TUTTO

  • in

    Lowe's conferma guidance e lancia nuovo buyback da 15 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Lowe’s, società statunitense che opera nella vendita al dettaglio di materiale per la casa, ha confermato le sue prospettive finanziarie per l’intero anno 2022 in occasione dell’odierna Analyst and Investor Conference. Sono attese vendite totali di circa 97-98 miliardi di dollari, vendite comparabili tra 0% e -1% rispetto all’anno precedente, tasso di margine lordo in leggero aumento rispetto all’anno precedente, utile rettificato per azione da 13,65 a 13,80 dollari.Sulla base della sua “fiducia nel continuo slancio della società e nelle forti capacità di generazione di cassa”, il consiglio di amministrazione ha autorizzato un nuovo programma di riacquisto di azioni ordinarie da 15 miliardi di dollari. Questo nuovo programma di riacquisto non ha una data di scadenza e si aggiunge al saldo del programma precedente, che era di 6,4 miliardi di dollari al 6 dicembre 2022.”Stiamo costruendo il nostro slancio con il prossimo capitolo della nostra strategia Total Home, progettato per migliorare le nostre capacità omnicanale e posizionare Lowe’s come sportello unico per i clienti DIY (Fai da te, ndr) e professionali per ottenere tutto ciò di cui hanno bisogno in tutti i loro progetti”, ha affermato il CEO Marvin Ellison.”Rimaniamo impegnati nella nostra migliore strategia di allocazione del capitale, incentrata sull’investimento nei nostri imperativi di crescita strategica, sul miglioramento dei rendimenti e sulla fornitura di valore per gli azionisti a lungo termine”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

  • in

    Campari, completata l'acquisizione del 70% di Wilderness Trail Distillery

    (Teleborsa) – Campari, società che fa parte del FTSE MIB ed è attiva nel campo delle bevande, ha perfezionato l’acquisizione del 70% di Wilderness Trail Distillery, che era stata annunciata lo scorso 31 ottobre 2022. Il corrispettivo pagato è stato pari a 424,7 milioni di dollari (o 405,8 milioni di euro al tasso di cambio di oggi) per la quota iniziale del 70% del capitale, inclusivo degli aggiustamenti di prezzo attribuibili a cassa e a capitale circolante netto.Il corrispondente enterprise value per il 100% del capitale è pari a 600 milioni di dollari (o 573,4 milioni di euro al tasso di cambio di oggi), in assenza di cassa o debito finanziario. Come precedentemente comunicato, Campari Group acquisirà il restante 30% del capitale attravero un’opzione call/put esercitabile nel 2031.Campari ha deciso di massimizzare la raccolta dei fondi a condizioni favorevoli per il finanziamento dell’acquisizione, ottimizzando così la disponibilità di cassa per investimenti nel business statunitense esistente. Il 30 novembre 2022 ha sottoscritto un prestito bancario per un importo complessivo di 420 milioni di dollari, con tasso variabile, un piano di ammortamento e scadenza finale il 6 dicembre 2027. Il finanziamento arriva da un gruppo di primarie istituzioni finanziarie composto da Bank of America, BNP Paribas (filiale italiana), Crédit Agricole Corporate and Investment Bank (filiale di Milano) e Cassa Depositi e Prestiti.(Foto: © Campari) LEGGI TUTTO

  • in

    USA, costo unitario del lavoro 3° trimestre +2,4%, produttività +0,8%

    (Teleborsa) – Nel 3° trimestre dell’anno la produttività del settore non agricolo in USA è aumentata dello 0,8%, rispetto al +0,3% indicato dalla stima preliminare e dopo il -4,1% registrato nel trimestre precedente. Il dato è superiore alle attese, che indicavano un +0,6%. Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, il costo per unità di lavoro (escluso il settore agricolo) è aumentato del 2,4%, risultando inferiore al dato preliminate (+3,5%) ed al consensus (+3,1%). Nel dato del trimestre precedente si era registrata una crescita dell’8,9%.L’aumento del costo per unità di lavoro riflette un aumento del 3,2% della retribuzione oraria e un aumento dello 0,8% della produttività. Il costo unitario del lavoro è aumentato del 5,3% negli ultimi quattro trimestri. LEGGI TUTTO