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Bonomi, extrabolletta da 40 miliardi in sei mesi

(Teleborsa) – “Secondo noi non è la strada corretta”. Così il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, commentando la prospettiva di aumentare i tassi di interesse il prossimo 21 luglio che potrebbe essere annunciata dalla Bce. “La strada dell’approccio monetario è molto stretta e non è risolutiva. Bisogna intervenire sull’economia reale e su questo Confindustria chiede da mesi interventi strutturali e da mesi vediamo interventi di una tantum e bonus”, ha aggiunto il leader di Confindustria a margine dell’assemblea pubblica degli Industriali di Napoli.

Il tetto al prezzo del gas? “Portogallo e Spagna lo hanno fatto. Ci si può raccontare che non sono Paesi di transito, che non sono interconnessi, ogni volta viene spostato il problema. Credo che non possiamo andare avanti così. Prima ci hanno detto che, se facevamo il tetto al prezzo del gas anche a livello nazionale, non ci sarebbero state più società disposte a venderci il gas. Noi – ha proseguito il leader di Confindustria – abbiamo chiesto che fossero fatte delle verifiche sui contratti, l’ARERA ha in mano i contratti da piu’ di un mese e non sappiamo ancora nulla. Siamo convinti che ci sia speculazione, che chi importa gas lo fa in base a contratti pluriennali a prezzi ben stabiliti. La realtà è che gli italiani, famiglie e imprese, stanno pagando un’extrabolletta stimata dal Governo, guardando il Def, in qualcosa come 40 miliardi in 6 mesi”, ha concluso Bonomi.

“La realtà dice che i costi di produzione sono aumentati, che quello che sta succedendo nel mondo sta rallentando le catene della logistica, le prime gare sono andate deserte. L’Europa dovrebbe comprendere che c’è necessità di fare una manutenzione al Next Generation Eu”, ha proseguito.

“Probabilmente in Europa sono un po’ scollegati da quello che succede nel mondo. In 60 giorni è cambiato il mondo”, ha aggiunto il leader di Confindustria. “Da parecchi mesi Confindustria sta ponendo l’attenzione sul caro prezzi e caro energia. Da mesi stiamo dicendo che va rivisto qualcosa all’interno del PNRR. A parità di risorse, visto che l’Istat ha detto che i costi di produzione sono aumentati del 30% nell’ultimo anno, o rinunciamo al 30% di opere o dobbiamo mettere il 30% di risorse in più”, ha concluso.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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