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BPER, Montani: nuovo piano “non comune”, lavoreremo per superare target

(Teleborsa) – “Questo è un piano non comune, perché in genere i piani si fondano su pochi elementi, si concentrano sulla capacità di stimolare la crescita e di ridurre costi, oltre a qualche attività intermedia. È difficile che i piani spieghino in dettaglio tutte queste cose, mentre questo piano ha più motori di crescita e tocca diversi ambiti. Sono obiettivi sui cui crediamo pesantemente e siamo convinti di poterli realizzare e lavoreremo anche per superarli”. Lo ha affermato Piero Luigi Montani, amministratore delegato di BPER, chiudendo la presentazione agli analisti del nuovo piano industriale. “Noi sappiamo su che cosa lavorare e voi adesso sapete su che cosa misurarci. Le incertezze ci saranno, gli inconvenienti sono sempre dietro l’angolo ma sapremo superarle e sono convinto che il piano sarà un successo“, ha aggiunto.

Diverse domande gli analisti si sono concentrate sull’operazione Carige e sulle operazioni sugli sportelli. La razionalizzazione della rete distributiva prevede la riduzione di circa 29% della rete di filiali attraverso la chiusura di circa 600 sportelli entro il 2024 (di cui 140 già realizzate), che porterà il numero totale a circa 1.500. Gli sportelli da chiudere sono identificati tra quelli non performanti, sovrapposti (cioè a bassa distanza da altra filiale) e non localizzati in territori ad alta attrattività. Carige ha aggiunto 382 filiali alle 1.742 del gruppo BPER al 31 dicembre 2021. La riduzione del 29% sarà raggiunta tramite 48 filiali che saranno deconsolidate, 140 chiusure già realizzate e 400/450 ulteriori chiusure nel piano (di cui circa 60 nel corso nel 2022).

“Su Carige ci saranno 40 chiusure – ha spiegato l’AD – Nell’area storica della Liguria e dell’alta Toscana sono 17, che sono quelle che non potevamo fare a meno di chiudere. Altre chiusure sono accorpamenti, soprattutto nell’area del nord Italia dove ci sono molti casi di filiali molto vicine“. “La volontà è di non perdere clienti e non bistrattare i clienti che ci hanno seguito fino ad adesso”, ha aggiunto. Per quanto riguarda la pulizia del bilancio e la qualità degli attivi, Montani ha sottolineato di non aspettarsi “nessuna sorpresa rispetto a quello che ci hanno detto i dati ufficiali fino ad oggi”.

Dall’integrazione di Carige in BPER sono state identificate sinergie per un totale di 155 milioni di euro lordi, “che si dispiegheranno al 100% al 2024 e al 50% già nel 2023”. In particolare, 85 milioni di euro sono riferiti a sinergie di costo, 40 milioni di euro saranno generati da sinergie di funding e 30 milioni di euro sono attesi da sinergie di ricavo. “Le sinergie confermano i solidi presupposti industriali alla base dell’operazione“, ha spiegato Montani. I costi di integrazione sono stimati in circa 70 milioni di euro (pari a circa il 55% del totale delle sinergie di costo + funding), interamente spesati nel 2022.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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