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Caleffi non valuta M&A. Pandemia limita rapporti con investitori

(Teleborsa) – , società quotata su Euronext Milan e specializzata nella produzione e nella commercializzazione di articoli di lusso per la casa, “non sta valutando operazioni di M&A“, in considerazione del perdurare della pandemia, “le cui ripercussioni in ambito economico e finanziario non possono ancora essere pienamente previste e quantificate”, delle tensioni sui prezzi delle materie prime e dell’energia, oltre che dell’instabilità del contesto internazionale dovuta al conflitto Russia. Lo si legge nelle risposte alle domande del socio Alessandra Venturini (che ha lo 0,96% del capitale) in vista dell’assemblea degli azionisti dell’11 maggio 2022. Il socio aveva fatto notare che il piano industriale di maggio 2019 confermava l’intenzione di accelerare la crescita mediante M&A.

Dalle risposte emerge anche che: la società non ha fatto ricorso a coperture in derivati sulle materie prime e sull’energia; verrà rimessa alla valutazione del prossimo consiglio (che sarà nominato dall’assemblea dell’11 maggio) la valutazione in merito all’eventuale adozione di un nuovo piano industriale; la società non ha valutato ipotesi di annullamento delle azioni proprie detenute in portafoglio.

A una domanda se ci sono contatti per potenziali nuovi accordi di produzione, riguardanti le licenze, viene risposto che Caleffi “monitora costantemente il mercato per valutare nuove opportunità di business” e che “qualora dovessero concretizzarsi opportunità di partnership significative saranno comunicate al mercato”.

Definitivamente tramontato il processo di quotazione della controllata Mirabello Carrara (annunciato e poi fermato nel 2016). “Le ottime performance ottenute negli ultimi esercizi da Mirabello Carrara hanno contribuito in misura significativa, mediante consolidamento con metodo integrale, ai risultati economico finanziari del gruppo Caleffi – si legge nel documento – La controllata, divenuta uno dei principali attori sul mercato nazionale ed internazionale nel segmento premium & luxury, ad avviso della società risulta al momento ampiamente valorizzata“.

Infine, viene puntato il dito sulla composizione dell’azionariato, nel quale non risultano partecipazioni rilevanti esclusa Minerva. “In passato si sono svolti numerosi incontri alla presenza di investitori istituzionali e della comunità finanziaria – è stata la riposta della società – Negli anni più recenti, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, tali incontri non hanno avuto luogo ed i limitati volumi scambiati non hanno favorito l’interesse degli investitori istituzionali. Sebbene con partecipazioni inferiori alla soglia di rilevanza del 5%, per quanto noto all’interno della compagine societaria si sono succeduti negli anni fondi d’investimento e intermediari bancari”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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