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Credem, utile balza a 76,9 milioni di euro in 1° trimestre 2022

(Teleborsa) – ha chiuso il primo trimestre del 2022 con un utile netto consolidato pari a 76,9 milioni di euro, in crescita del 24% rispetto ai 62 milioni di euro nello stesso periodo dell’anno precedente, nonostante i 29,1 milioni, al lordo dell’effetto fiscale, di contributi ai fondi a supporto della gestione delle banche in difficoltà. Il margine di intermediazione si attesta a 355,3 milioni di euro, rispetto a 335,7 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente (+5,8% a/a). Le commissioni nette ammontano a 168,8 milioni di euro (+9,1% a/a) di cui 112 milioni di commissioni da gestione e intermediazione (+6,7% a/a) e 56,8 milioni di commissioni da servizi bancari (+14,4% a/a). Il trading in titoli, cambi e derivati si attesta 39,1 milioni di euro (-3,9% a/a).

I prestiti alla clientela hanno raggiunto i 32,8 miliardi di euro, in progresso del 10,5% rispetto al primo trimestre del 2021 (+3,1 miliardi di euro in valore assoluto). Sono stati acquisiti circa 21 mila nuovi clienti e la raccolta complessiva da clientela è cresciuta del 7% rispetto a marzo 2021 a 87,3 miliardi di euro, con la raccolta diretta da clientela in aumento del 6,1% a 34,2 miliardi di euro. La raccolta assicurativa si attesta a 8,6 miliardi di euro (+7,4% rispetto al primo trimestre del 2021) e i premi legati a garanzie di protezione vita e danni raggiungono i 20,1 milioni di euro (+10,6% rispetto a fine marzo 2021).

“I risultati del primo trimestre 2022 confermano la capacità del gruppo e delle persone che ne fanno parte di affrontare efficacemente la complessità di un contesto economico e sociale in continuo mutamento – ha dichiarato il direttore generale Nazzareno Gregori – Abbiamo iniziato il 2022 con una forte spinta sull’innovazione per rendere sempre più competitivi e fruibili i prodotti e servizi offerti ai nostri clienti privati e imprese, con un’attenzione crescente alla sostenibilità delle strategie del gruppo. Nei prossimi mesi ci poniamo l’obiettivo di continuare a supportare le famiglie italiane e la crescita del tessuto imprenditoriale del paese, e di proseguire ulteriormente le attività di consulenza agli investimenti per poter continuare ad essere un solido punto di riferimento per la difesa e lo sviluppo dei patrimoni”.

La qualità dell’attivo si è mantenuta alta, con il rapporto tra impieghi problematici lordi ed impieghi lordi (Gross NPL Ratio) che si è ulteriormente ridotto al 2,45%, rispetto al 3,13% della media delle banche significative italiane, con livello di copertura comprensivo dello shortfall al 62,1% sui crediti problematici e al 82,9% sulle sofferenze). Il costo del credito di periodo è sostanzialmente pari a 0, per contenuto valore delle rettifiche su crediti. Il CET1 Ratio è al 15,1%.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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