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Energia, a Draghi non piace la maxi-manovra tedesca: la crisi richiede una risposta europea

(Teleborsa) – Non è piaciuta al presidente del Consiglio Mario Draghi lo scatto in avanti della Germania sul dossier energia e la decisione di mettere in campo una maxi-manovra da 200 miliardi per sostenere famiglie e imprese tedesche alle prese con il caro-energia. Berlino infatti ha deciso di fissare un price cap interno al prezzo del gas – il sovrapprezzo rispetto al costo di mercato sarà pagato dalle casse dello stato – lasciando in qualche modo dietro i partner europei.

Proprio all’unità europea ha fatto riferimento Draghi in una dichiarazione: “La crisi energetica richiede da parte dell’Europa una risposta che permetta di ridurre i costi per famiglie e imprese, di limitare i guadagni eccezionali fatti da produttori e importatori, di evitare pericolose e ingiustificate distorsioni del mercato interno e di tenere ancora una volta unita l’Europa di fronte all’emergenza”.

Una posizione condivisa anche dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Mi pare che sia una questione che va affrontata tutti insieme”, ha dichiarato ai cronisti uscendo dai suoi uffici alla Camera. Meno dal suo alleato Matteo Salvini. Alla notizia del maxi intervento della Germania per contenere il caro bollette, il segretario leghista ha replicato immediatamente: “Urge intervenire anche in Italia, altrimenti le nostre aziende non potranno più competere e lavorare”.

Oggi nel frattempo è in programma a Bruxelles la riunione fra i ministri dell’Energia europei nel Consiglio. “Davanti alle minacce comuni dei nostri tempi, non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali. Nei prossimi Consigli europei dobbiamo mostrarci compatti, determinati, solidali – proprio come lo siamo stati nel sostenere l’Ucraina“, è il messaggio finale lanciato dal presidente del Consiglio.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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