in

Energia, Cingolani: interessante opzione Sace per alleviare sofferenze di liquidità del settore all'ingrosso

(Teleborsa) – “L’aumento dei costi delle materie prime energetiche, e in particolare del gas, è una emergenza che sta colpendo tutti i settori dell’economia. Sta diventando insostenibile. Per ora siamo intervenuti con provvedimenti contingenti. Purtroppo sembra essere abbastanza strutturale e ci stiamo muovendo su qualche provvedimento infrastrutturale”. Lo ha dichiarato il ministro della Transizione energetica, Roberto Cingolani, al question time rispondendo in merito alle difficoltà di alcune aziende che vendono energia all’ingrosso che sono andate in crisi di liquidità. Per quel che riguarda “la scelta del coinvolgimento di Sace come garante per gli istituti bancari nei confronti degli operatori del settore in crisi di liquidità trovo questa cosa particolarmente interessante. Sace non rientra nei radar del Mite ma mi faccio carico di parlarne con il Mef. Ho sentito oggi Franco e credo sia un argomento da approfondire in quanto potrebbe alleviare le sofferenze di questi sistemi intermedi non economicamente forti”, ha affermato il ministro.

“È ovvio che non abbiamo decarbonizzato abbassando il consumo di gas, lo abbiamo tenuto costante. Ma lasciamo Iva a casa di altri e creiamo lavoro a casa di altri, produciamo più CO2 perché lo prendiamo a casa d’altri, lo trasportiamo e lo stocchiamo. Abbiamo un energy mix troppo dipendente dall’esterno anche se per fortuna abbiamo differenziato le sorgenti più di altri. È evidente che queste cose non ci aiutano sommate alla sindrome Nimby anche sulle rinnovabili che spesso ci rallenta. Qui serve un piano”, ha spiegato Cingolani.

Infine, il ministro della Transizione ecologica non ha escluso la possibilità di commissariamento di Sogin, “anche tenuto conto della circostanza che in primavera si dovrà comunque provvedere al rinnovo degli organi societari”. “Si deve comunque constatare che nel corso degli ultimi anni si sono verificate alcune disfunzionalità che pongono dubbi sulla effettiva capacità di Sogin di rispettare gli impegni che è stata chiamata ad assolvere. In primis – ha sottolineato il ministro – l’andamento della attività di decomissioning che, rispetto agli obiettivi fissati dai vari piani a vita intera, continua a procedere molto a rilento, con conseguente slittamento sull’obiettivo finale. Sullo stato di avanzamento del decomissioning si rappresenta che al 31 dicembre del 2021 Sogin ha eseguito il 35,5% dei lavori di smantellamento dei siti e l’estrema lentezza delle attività si evince confrontando gli obiettivi fissati con le soglie di avanzamento effettivamente raggiunti”.

“In secundis – ha aggiunto Cingolani – la corretta attuazione del progetto Cemex che riguarda lo smaltimento dei rifiuti radioattivi nell’impianto di Saluggia, ove sono stati allocati 270mila litri di rifiuti radioattivi liquidi acidi stoccati in serbatoi in acciaio costruiti negli anni 60 con il pericolo di sversamento di una parte di tali liquidi nell’ambiente circostante e i relativi ingentissimi danni ambientali che ne potrebbero derivare”. “Terzo – ha concluso il ministro – la correttezza delle rendicontazioni ad Arera circa i contratti per il Deposito nazionale sulle quali sono in corso indagini della Guardia di finanza”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

Scuola, Bianchi: oltre il 93% delle classi sono in presenza

Enel Energia, sanzione da Garante privacy per telemarketing aggressivo