(Teleborsa) – “Primo: stretta delle condizioni finanziarie. Secondo, apprezzamento del dollaro. Terzo, rallentamento della crescita in Cina. Tutto questo fa sì che un futuro peggioramento non sia da escludere”. È quanto ha affermato la direttrice generale del Fondo monetario internazionale Kristalina Georgieva in un’intervista alla Bloomberg a margine del Forum economico mondiale di Davos, anticipando l’ipotesi di un nuovo taglio delle stime di crescita mondiale da parte del Fmi. “Per alcuni Paesi ora il rischio di recessione si è fatto più alto, ma non prevediamo una recessione globale” ha sottolineato Georgieva.
Dalla direttrice del Fmi arriva, inoltre, un allarme sui prezzi alimentari. Lo “shock dei prezzi alimentari” – come ha affermato Georgieva – è, infatti, al centro delle preoccupazioni per le prospettive di crescita mondiale. Se i prezzi energetici hanno visto una correzione, quelli alimentari – ha sottolineato Georgieva – “continuano a salire, salire, salire”. Intervenuta a un panel del Forum economico mondiale sulle prospettive economiche globali, Georgieva ha insistito sul fatto che il Fmi non si aspetta, ma nemmeno esclude, la possibilità di una recessione globale. “Non in questo momento – ha detto Georgieva – ma non significa che sia da escludere. Ricordo che abbiamo abbassato le prospettive di crescita ad aprile per 143 Paesi, l’87% del PIL”.
Tutto dipenderà dagli sviluppi dell’aggressione russa in Ucraina, dalle decisioni di Pechino, dall’impatto che il dollaro forte avrà sulle economie emergenti con lo spettro di uno shock per i più indebitati in valuta estera.