in

Inflazione USA, il picco potrebbe essere vicino: attese per FED meno falco

(Teleborsa) – Nonostante l’inflazione statunitense su base annua sia salita ai massimi dal dicembre 1981, Wall Street ha reagito positivamente ai dati sui prezzi al consumo diffusi oggi dal Bureau of Labour Statistics (BLS). Escludendo i componenti alimentari ed energetici, ovvero quelli più volatili, l’indicatore “core” è aumentato dello 0,3% su base mensile e del 6,5% rispetto a un anno fa, in parte a causa del più grande calo dei prezzi dei veicoli usati dal 1969. Alla luce di questi dati, la lettura dell’inflazione di marzo rappresenta ciò che molti economisti si aspettano essere il picco dell’attuale periodo inflazionistico, parzialmente impattato anche dall’invasione russa dell’Ucraina.

“Ci sono stati alcuni spunti positivi nei dati, che suggeriscono che marzo potrebbe potenzialmente essere il picco per l’inflazione – ha affermato Lindsey Bell, chief markets e money strategist di Ally – Quando si accosta questo con il recente calo dei prezzi del petrolio, il miglioramento dei costi di spedizione, una potenziale riduzione della domanda a causa dei prezzi più elevati e il ciclo di confronti con l’inflazione più elevata: è possibile che l’inflazione stia raggiungendo il massimo“.

Non c’è molto di positivo nei dati sull’inflazione odierni – ha commentato Matt Peron, Director of Research presso Janus Henderson – Il meglio che si può dire è che l’inflazione core è stata più basso del previsto, a “solo” il 6,5%. Questo potrebbe dare un po’ di sollievo ai mercati che si stavano preparando al peggio. La chiave ora è se l’inflazione ha raggiunto il picco e, in caso affermativo, a quale ritmo scenderà”. “Questa lettura probabilmente impedirà un’azione più aggressiva della FED a breve termine, ma c’è qualche ragione per credere che la componente core dell’inflazione scenderà sufficientemente entro la fine dell’anno, facendo sì che l’azione più rigorosa della FED non si verifichi del tutto – ha aggiunto – In effetti, questo sarebbe il nostro scenario di “rallentamento di metà ciclo”, che rimane il nostro scenario base, seppur con un margine ristretto”.

“Il sollievo è venuto dai prezzi core, che escludono i prezzi volatili di cibo ed energia, che hanno registrato il ritmo di rialzo più lento da settembre – ha fatto notare Ben Laidler, global markets strategist di eToro – Questo grazie ai prezzi delle auto usate, che sembrano aver raggiunto il picco, avendo riportato una frenata per il secondo mese consecutivo”. “I mercati finanziari, già stressati, potranno trarre un qualche sollievo – ha proseguito – L’inflazione, pur scomodamente alta, sta mostrando infatti qualche segnale di avvicinamento del suo apice. Questo potrebbe alleggerire sia le previsioni già “falco” della FED di alzare i tassi di interesse del 2,5% quest’anno, sia il recente drammatico picco dei rendimenti delle obbligazioni USA, così come avere un effetto sul valore del dollaro”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

Zelensky incalza l'UE, stop al gas russo

Officina Stellare, patto parasociale sull'82% del capitale