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Ucraina, chiesta nuova riunione del Consiglio di Sicurezza Onu

(Teleborsa) – Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu dovrebbe tenere una nuova riunione pubblica sulla guerra in Ucraina giovedì, alla luce del continuo deterioramento della situazione umanitaria sul terreno. La riunione – fanno sapere fonti diplomatiche – è stata chiesta da Francia e Messico ed è parte dello sforzo dei Paesi occidentali di mantenere la pressione sulla Russia.

Nel 76esimo giorno di guerra i russi – fa sapere il consiglio comunale di Odessa citando il comando operativo sud – hanno lanciato il quarto attacco missilistico sul ponte attraverso l’estuario del Dnestr in Ucraina. “Un missile da crociera – si legge nella nota – ha colpito di nuovo la regione di Odessa. Il nemico continua ad attaccare il ponte già danneggiato sull’estuario del Dnestr”.

“Al momento in Ucraina non stanno vincendo né i russi né le forze di Kiev. C’è uno stallo nella guerra – ha detto il generale Scott Berrier, direttore dei servizi di intelligence militari Usa, in un’audizione alla commissione difesa del Senato –. L’approccio da avere adesso è aspettare e vedere. Lo stallo potrebbe durare a lungo, non ci sono segnali di una svolta a breve”. Sempre dagli Usa la direttrice dell’intelligence nazionale americana, Avril Haines lancia un monito a tutti gli alleati della Nato. “Tutti gli alleati devono fare la loro parte per sostenere l’Ucraina nella guerra contro la Russia – ha affermato Haines commentando il fatto che la maggior parte dei Paesi della Nato non hanno ancora aumentato le loro spese per la difesa, portandole al 2% del PIL come chiedono da tempo gli Stati Uniti –. Possiamo continuare nel nostro sostegno se tutti danno il loro contributo”.

Oggi pomeriggio, intanto, la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha personalmente ringraziato la Germania per il suo aiuto. Baerbock è la prima rappresentante del governo Scholz a visitare l’Ucraina dall’inizio della guerra. Nell’occasione della visita, Baerbock ha anche confermato che fra pochi giorni inizierà in Germania l’addestramento congiunto tedesco-olandese di soldati ucraini. Questi ultimi dovranno apprendere l’uso dell’obice semovente PzH 2000, che sarà a breve fornito a Kiev. La ministra Baerbock ha aggiunto che Berlino sta lavorando insieme alle aziende tedesche per fornire all’Ucraina “sistemi all’avanguardia per proteggere le sue città da attacchi futuri”. “È stato un incontro significativo – ha affermato Zelensky –. Il sostegno dei vostri Paesi è importante e prezioso per noi. Grazie per essere solidali con il popolo ucraino oggi. Penso che insieme possiamo vincere. Vincere significa restituire all’Ucraina tutti i diritti e le libertà dei nostri cittadini sul nostro territorio”.

Durante il briefing con la collega tedesca Baerbock il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha definito l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea una “questione di guerra o di pace” in Europa. “Ora è il momento di fare il passo successivo e portare a casa l’Ucraina, assegnandole lo status di candidato all’adesione all’Unione europea – ha aggiunto Kuleba –. Se l’Ucraina non riceverà lo status di candidato all’adesione all’Ue significherà un inganno da parte dell’Ue che l’Ucraina non manderà giù”.

Sempre oggi la commissione europea ha deciso di escludere il settore del trasporto marittimo dalla messa al bando progressiva sul petrolio russo, per cercare di raggiungere un accordo su questo controverso provvedimento, sul quale ha già non poche difficoltà a procedere. Secondo quanto riporta il Financial Times, che cita diversi fonti anonime vicine alla questione, sull’ipotesi di vietare anche l’uso di petroliere europee per i traffici di greggio russo erano pronte a fare le barricate Grecia e Malta. Per questo l’idea, che secondo il quotidiano era stata messa sul tavolo la scorsa settimana, è stata già abbandonata. Parallelamente, sul proposto rapido stop alle importazioni di petrolio della Russia, continua a mettersi di traverso l’Ungheria di Victor Orban, che ieri ha avuto una bilaterale con la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Budapest si mostra particolarmente risoluta su questo versante, dato che a differenza di molti altri Paesi non ha sbocchi sul mare, e non può approvvigionarsi di greggio anche mediante le petroliere, risultando quindi molto più vincolata alla Russia dovendo far arrivare il greggio tramite oleodotti.

“Siamo uniti nel condannare l’invasione in Ucraina, uniti nelle sanzioni e nell’aiutare l’Ucraina come ci ha chiesto il presidente Zelensky” ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi incontrando Joe Biden in occasione del vertice alla Casa Bianca.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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