Febbraio 2023

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    In ribasso l'azionario europeo su incertezze per proseguimento rally

    (Teleborsa) – Giornata negativa per Piazza Affari e le altre principali Borse europee, con i dati PMI dell’Eurozona migliori delle attese a febbraio che non hanno migliorato il sentiment. Dopo il rally di inizio anno, gli investitori sembrano voler prendere profitto nell’ambito di un clima di maggiore cautela, in vista della nuova tornata di riunioni delle banche centrali. Oggi Morgan Stanley ha affermato di prevedere un tasso terminale al 3,25%, mentre Goldman Sachs al 3,50%.Inoltre, gli analisti stanno passando a previsioni meno ottimiste sull’azionario europeo. “Rimaniamo posizionati per una forte perdita di slancio di crescita nei prossimi mesi”, ha affermato Bank of America, mentre JPMorgan Chase ha spiegato che gli indicatori monetari chiave stanno “inviando segnali di allarme”, come la riduzione dell’offerta di moneta e un’inversione della curva dei rendimenti che indicano una recessione in arrivo.A Piazza Affari hanno rilasciato i dati 2022 Recordati, che ha presentato un nuovo piano che stima un utile in crescita fino a 580 milioni nel 2025, e Campari, che dopo una crescita a doppia cifra delle vendite nell’anno passato ha deciso di lasciare invariato il dividendo per i soci.Sul segmento Euronext Growth Milan, continua a correre SolidWorld Group, che alcuni giorni fa ha comunicato l’avvio della produzione di Electrospider, la biostampante 3D che replica i tessuti umani, con una capacità iniziale di 12 stampanti dal valore di 500 mila euro ciascuna. Nessuna variazione significativa per l’Euro / Dollaro USA, che scambia sui valori della vigilia a 1,067. Lieve calo dell’oro, che scende a 1.832,6 dollari l’oncia. Sessione euforica per il greggio, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che mostra un balzo dello 0,23%.Piccolo passo verso l’alto dello spread, che raggiunge quota +181 punti base, mostrando un aumento di 3 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari al 4,26%.Tra i listini europei discesa modesta per Francoforte, che cede un piccolo -0,28%, ferma Londra, che segna un quasi nulla di fatto, e pensosa Parigi, con un calo frazionale dello 0,23%.A Milano, si muove sotto la parità il FTSE MIB, che scende a 27.439 punti, con uno scarto percentuale dello 0,57%: il principale indice della Borsa di Milano prosegue in tal modo una serie negativa, iniziata venerdì scorso, di tre ribassi consecutivi; sulla stessa linea, si posiziona sotto la parità il FTSE Italia All-Share, che retrocede a 29.677 punti. Pressoché invariato il FTSE Italia Mid Cap (-0,08%); in frazionale calo il FTSE Italia Star (-0,35%).Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, buona performance per Leonardo, che cresce del 3,37%. Composta A2A, che cresce di un modesto +0,98%. Performance modesta per Italgas, che mostra un moderato rialzo dello 0,64%. Resistente Fineco, che segna un piccolo aumento dello 0,61%.I più forti ribassi, invece, si verificano su Recordati, che continua la seduta con -3,11%. Si concentrano le vendite su Unicredit, che soffre un calo del 2,09%. Vendite su Campari, che registra un ribasso dell’1,99%. Seduta negativa per Nexi, che mostra una perdita dell’1,85%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Carel Industries (+2,55%), Alerion Clean Power (+1,93%), Banca Popolare di Sondrio (+1,81%) e Acea (+1,34%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Fincantieri, che continua la seduta con -3,76%. Sotto pressione Antares Vision, che accusa un calo del 3,73%. Scivola Saras, con un netto svantaggio del 2,46%. In rosso Banca Ifis, che evidenzia un deciso ribasso del 2,10%. LEGGI TUTTO

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    Delega fiscale, agevolazioni per investimenti e occupazione: il piano del Governo

    (Teleborsa) – “Presenteremo entro metà marzo la delega fiscale al Consiglio dei Ministri per poi fare i successivi passaggi parlamentari”. Lo ha annunciato il vice ministro all’Economia, Maurizio Leo, intervenendo al XIV Forum Bilancio promosso da Wolters Kluwer e Andaf, l’Associazione nazionale dottori amministrativi e finanziari. Nella delega, ha aggiunto, si metterà mano anche alla tassazione delle società.Nella delega fiscale, a cui il governo sta lavorando e che sarà basata su “un nuovo approccio tra fisco e contribuente”, saranno introdotte misure nella tassazione delle imprese volte a “potenziare gli investimenti in beni strumentali e creare occupazione”.Un’aliquota Ires ridotta, rispetto all’attuale aliquota ordinaria del 24%, “per la quota di utili delle imprese che viene reinvestita in beni strumentali, con particolare riguarda a quelli tecnologicamente avanzati, a Industria 4.0, a ricerca e sviluppo, e che crea occupazione”. Questa, ha spiegato Leo, l’ipotesi allo studio per la delega fiscale (che, appunto, sarà portata in Consiglio dei Ministri entro la metà di marzo) ricordando che a gennaio 2024 “dovrà entrare in vigore la global minimum tax, in base alla direttiva europea” e quindi “è necessario rivedere l’assetto dell’imposta del reddito delle società e lo facciamo cercando di potenziare gli investimenti in beni strumentali e che creano occupazione”.Nella delega fiscale a cui il governo sta lavorando saranno previsti anche interventi sulla fiscalità internazionale “con l’obiettivo di riportare in Italia tante aziende che si sono allontanate per la tassazione elevata e anche per la mancanza di certezza del diritto “, ha aggiunto il viceministro spiegando che “saranno introdotti elementi per rendere più facile il fisco per le imprese estere e per alleggerire la tassazione. In questo modo si creerà terreno fertile per indurre l’imprenditore a investire in Italia”. LEGGI TUTTO

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    Walmart, trimestrale oltre le attese. Outlook cauto

    (Teleborsa) – Walmart, la più grande catena al mondo nel canale della grande distribuzione organizzata, ha registrato un fatturato di 164 miliardi di dollari nel quarto trimestre dell’anno fiscale 2023 (terminato il 31 gennaio), in aumento del 7,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente o del 7,9% in valuta costante. Le vendite comparabili negli Stati Uniti sono cresciute dell’8,3%. La crescita dell’e-commerce è stata del 17%. Le vendite di Walmart International sono state di 27,6 miliardi, con un aumento del 2,1% e influenzate negativamente per 0,9 miliardi dalle fluttuazioni valutarie. Il margine lordo consolidato è diminuito di 83 punti base, principalmente a causa degli sconti e del mix di vendite. L’utile per azione (EPS) è stato di 2,32 dollari, in aumento dell’81%, mentre l’EPS rettificato di 1,71 dollari.Gli analisti, secondo dati Refinitiv, si aspettavano ricavi per 159,8 miliardi di dollari e un utile per azione di 1,51 dollari.”Siamo entusiasti del nostro slancio – ha commentato il CEO Doug McMillon – Il team ha concluso l’anno con un ottimo trimestre e, come dimostrano i nostri risultati negli ultimi due trimestri, ha agito in modo rapido e aggressivo per affrontare le sfide di inventario e costi che abbiamo dovuto affrontare l’anno scorso. Abbiamo creato slancio nel terzo trimestre e questo continua. Siamo ben posizionati per iniziare questo anno fiscale”.Walmart prevede utili per l’anno fiscale 2024 compresi tra 5,90 e 6,05 dollari per azione, rispetto alle stime degli analisti di 6,50 dollari per azione, secondo i dati di Refinitiv.Il consiglio di amministrazione ha approvato un dividendo annuo in contanti per l’anno fiscale 2024 di 2,28 dollari per azione, con un aumento di circa il 2% rispetto ai 2,24 dollari per azione pagati nell’ultimo anno fiscale. Il dividendo sarà pagato in quattro rate trimestrali di 0,57 dollari per azione. LEGGI TUTTO

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    Contrasto povertà: oltre 7 milioni da Cariplo, Intesa Sanpaolo e Vismara

    (Teleborsa) – Rispondere al progressivo impoverimento delle famiglie causato dalle crisi economiche degli ultimi anni. Con questo obiettivo Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara e il Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo hanno attivato, a partire dal 2021, una linea di azione finalizzata al sostegno di progetti di contrasto alla povertà in Lombardia e nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola. Le tre Istituzioni hanno messo a disposizione oltre 11 milioni di euro per avviare, in stretta collaborazione con le Fondazioni di Comunità, processi di co-progettazione territoriale in grado di offrire risposte coordinate ai bisogni delle persone in condizione di vulnerabilità.All’interno di questo percorso, le Fondazioni di Comunità hanno assunto il compito di sollecitare l’attivazione dei rispettivi territori di riferimento, occupandosi di intercettare le istanze locali e aggregare tra loro soggetti pubblici, privati e del privato sociale, con l’obiettivo di progettare e realizzare interventi calibrati sulle necessità reali delle persone e delle famiglie.I progetti elaborati in questo percorso di progettazione condivisa puntano a ridurre la vulnerabilità delle persone e delle famiglie, con una particolare attenzione ai nuclei familiari con figli minori e a quelli non ancora supportati dai servizi del territorio. Gli interventi affrontano la povertà economica nelle sue molteplici accezioni – alimentare, lavorativa, abitativa – e prevedono azioni strutturate e di medio-lungo periodo mirate a consentire la fuoriuscita da situazioni di bisogno e interventi di tipo emergenziale per far fronte alle necessità più urgenti (ad esempio, tramite contributi economici a fondo perduto per il pagamento delle bollette e di altre spese che possono gravare sul bilancio familiare). Le risorse a disposizione della co-progettazione territoriale ammontano a 11 milioni di euro, di cui 6,2 milioni da Fondazione Cariplo, 3,3 milioni dal Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo e 1,65 milioni da Fondazione Peppino Vismara.La prima tranche di 22 progetti selezionati garantisce contributi per oltre 7 milioni di euro ai territori di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Mantova, Milano città, Nord Milano, Pavia, Sondrio, Ticino Olona e Varese, per sostenere interventi di sistema realizzati dalle reti di soggetti pubblici e del privato sociale che ogni Fondazione di Comunità ha accompagnato e coordinato in fase di progettazione. Alcune delle proposte selezionate si sono concentrate su una specifica dimensione del bisogno, proponendo azioni di contrasto alla povertà alimentare, lavorativa e abitativa; altre, invece, offriranno ai beneficiari un supporto ad ampio spettro, in grado di mitigare la povertà in un’ottica multidimensionale.Nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola l’emersione delle reti e l’elaborazione di progetti di contrasto alla povertà sono avvenute nell’ambito del bando “Reti territoriali contro la povertà”. Il bando ha permesso di selezionare 5 progetti che saranno realizzati nelle due province piemontesi che rientrano nel territorio di competenza di Fondazione Cariplo, e che beneficeranno di contributi complessivi pari a 399mila euro per la provincia di Novara e 453mila euro per il Verbano-Cusio-Ossola.Il quadro degli interventi a contrasto alla povertà si completa con le iniziative, avviate già nel 2021, nei territori di riferimento delle Fondazioni di Comunità di Monza e Brianza e di Lecco, a cui sono stati concessi contributi a incremento dei rispettivi fondi “Contrasto alle nuove povertà” e “Aiutiamoci nel Lavoro” che, attraverso i Comitati di Gestione, prevedono l’attivazione di un’ampia e qualificata rete di soggetti del territorio.”Attraverso la co-progettazione – dichiara Giovanni Fosti, presidente Fondazione Cariplo – vogliamo contrastare la povertà e allo stesso tempo rafforzare la capacità dei soggetti del territorio di lavorare insieme su obbiettivi condivisi. Questo è sempre più necessario per rispondere ai bisogni delle persone e delle comunità, che esprimono problematiche differenziate che vanno lette e intercettate sempre più”da vicino”. Le progettualità finanziate in questa prima tranche sono molto diverse tra loro proprio perché nascono da una combinazione di bisogni e di risorse attorno alle povertà che il singolo territorio ritiene oggi più urgenti. Per sostenere e rafforzare questa rete, che diventa una vera e propria infrastruttura sociale del territorio, è determinante la convergenza di altri attori istituzionali, che come Intesa Sanpaolo e Fondazione Peppino Vismara, riconoscano questo come un investimento cruciale per il Paese.””Intesa Sanpaolo con il proprio Fondo di Beneficenza – commenta Gian Maria Gros-Pietro, presidente Intesa Sanpaolo – sostiene la linea di intervento co-progettazione territoriale in piena sintonia con la Fondazione Cariplo e la Fondazione Peppino Vismara per il contrasto alla povertà. In un contesto in cui il divario sociale continua ad ampliarsi il Fondo fornisce un apporto determinante al raggiungimento degli obiettivi sociali del Piano di Impresa 2022-2025 del Gruppo per contribuire al contrasto dei problemi legati alle situazioni di fragilità e alle disuguaglianze”. LEGGI TUTTO

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    Home Depot, outlook deludente dopo un 2022 record

    (Teleborsa) – Home Depot, rivenditore al dettaglio statunitense di prodotti per la manutenzione della casa, ha registrato vendite pari a 35,8 miliardi di dollari nel quarto trimestre dell’anno fiscale 2022 (terminato il 29 gennaio 2023), in aumento dello 0,3% rispetto al quarto trimestre dell’anno fiscale 2021. Le vendite comparabili sono diminuite dello 0,3% e le vendite comparabili negli Stati Uniti sono diminuite dello 0,3%. L’utile netto è stato di 3,4 miliardi, o 3,30 per azione, rispetto all’utile netto di 3,4 miliardi, o 3,21 per azione, nello stesso periodo dell’anno fiscale 2021. Gli analisti, secondo dati Refinitiv, si aspettavano ricavi per 35,97 miliardi di dollari e un utile per azione di 3,28 dollari.Le vendite per l’intero anno fiscale 2022 sono state di 157,4 miliardi, in aumento del 4,1%, mentre l’utile netto è stato di 17,1 miliardi, rispetto all’utile netto di 16,4 miliardi nell’anno fiscale 2021.”L’anno fiscale 2022 è stato un altro anno record per Home Depot, poiché il nostro team ha continuato a operare con successo in un ambiente stimolante e dinamico – ha affermato il CEO Ted Decker – La nostra capacità di generare una crescita oltre ai 40 miliardi di aumento delle vendite raggiunti nel biennio precedente, mentre affrontiamo l’inflazione persistente, le continue interruzioni della catena di approvvigionamento globale e un mercato del lavoro ristretto, è una testimonianza degli investimenti che abbiamo fatto nell’azienda”.Il consiglio di amministrazione ha approvato un aumento del 10% del dividendo trimestrale a 2,09 dollari per azione, che equivale a un dividendo annuale di 8,36 dollari per azione.Per l’anno fiscale 2023 si attende: crescita delle vendite e delle vendite comparabili “approssimativamente piatta” rispetto all’anno fiscale 2022; margine operativo di circa il 14,5%; riduzione dell’utile per azione a un tasso “mid-single digits”. Gli analisti si aspettavano indicazioni per un aumento dello 0,4% a 16,72 dollari, secondo i dati Refinitiv. LEGGI TUTTO

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    BCE: Morgan Stanley vede tasso terminale al 3,25%, Goldman Sachs al 3,5%

    (Teleborsa) – Nella riunione di febbraio la Banca centrale europea (BCE) ha attato un aumento di 50 punti base dei tassi di interesse e ha ribadito – con un linguaggio forte – la necessità di aumentare i tassi in modo significativo e a un ritmo costante nel futuro. Ciò è stato integrato dall’annuncio dell’intenzione di aumentare di altri 50 punti base alla riunione di marzo, che è dato per scontato dal mercato a meno dell’emergere di eventi improbabili, un’opinione ribadita anche dal membro del Comitato esecutivo Isabel Schnabel in una recente intervista. C’è però meno chiarezza sui passi successivi e gli analisti si interrogano su quale possa essere il tasso terminale, ovvero il tasso massimo atteso durante il ciclo dei tassi di interesseMorgan Stanley prevede che, dopo i 50 punti base di marzo, la BCE aumenterà di altri 25 punti base a maggio e si fermerà a giugno, con un tasso terminale del 3,25%. “Un aumento di 50 pb a marzo sembra un affare fatto e ci vorrebbero dati improbabili per cambiarlo – si legge in una nota – Considereremmo un aumento di 25 pb a maggio come un compromesso all’interno del Consiglio direttivo, facilitato, come prevediamo, dai dati che mostrano l’assenza di un ulteriore aumento dell’inflazione core, la bassa crescita del PIL e maggiori prove di un indebolimento della dinamica del credito”.La decisione di non aumentare a giugno dipende in modo cruciale dai dati in arrivo e, secondo la banca d’affari, è necessario che l’inflazione core scenda ad aprile e maggio e una revisione delle proiezioni dell’Eurosistema a giugno, con un’inflazione complessiva che raggiunga il 2% entro il 1° trimestre 2025 al più tardi.Goldman Sachs prevede invece che la BCE alzerà i tassi di interesse tre volte quest’anno, con il tasso terminale al 3,50% rispetto al 3,25% ipotizzato in precedenza. Oltre a un rialzo da 50 punti base in marzo e a uno da 25 punti in maggio, se ne aspetta un altro da 25 punti in giugno. LEGGI TUTTO

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    Moda, Mediobanca: ricavi big moda italiana 2022 e stima 2023, i numeri

    (Teleborsa) – Nonostante l’incertezza del contesto macroeconomico e il quarto trimestre influenzato dalla recrudescenza del Covid-19 in Cina, il 2022 ha registrato valori molto positivi. E’ quanto rileva L’Area Studi Mediobanca nel nuovo report che aggrega i dati finanziari di 152 società della moda con sede in Italia e fatturato superiore ai 100 milioni dal quale emerge che i dati preconsuntivi evidenziano una crescita del giro d’affari nominale a livello aggregato del 20% a 82 miliardi di euro (+21% sul 2019). A trainare i ricavi sono le vendite all’estero, in accelerazione del 24% sul 2021. In progressione anche gli investimenti che dovrebbero attestarsi a un +35%. Per il 2023 si prevede un ulteriore incremento del giro d’affari dell’8% che porterebbe l’aggregato delle Maggiori Aziende Moda Italia a sfiorare i 90 miliardi, all’interno di uno scenario in rallentamento macroeconomico, in un contesto di tassi di interesse che vanno normalizzandosi verso l’alto e con le tensioni inflazionistiche in decelerazione.Importante la presenza di gruppi stranieri nella moda italiana: 58 delle 152 aziende hanno una proprietà estera che controlla il 43,6% del fatturato aggregato (il 24,2% è francese). L’investitore straniero predilige l’alta gamma: l’87,4% del fatturato aggregato delle aziende a controllo estero è relativo alla fascia lusso (il 58,8% è francese). La proiezione internazionale è una delle caratteristiche più rappresentative delle società manifatturiere della moda: il 73,7% del fatturato complessivo proviene dall’estero, con in testa la gioielleria (80,3%), l’occhialeria (78,0%) e le pelli, cuoio e calzature (76,9%). I produttori di alta gamma (comparti abbigliamento, pelletteria e tessile) si collocano su livelli di export più elevati rispetto a quelli di fascia più economica (73,2% vs 58,2%), dimostrando maggiore capacità di presidiare i mercati esteri. Le prime venti aziende rappresentano da sole oltre la metà del fatturato aggregato. Al primo posto per ricavi si conferma Prada (3,4 miliardi) che precede Luxottica (3,2 miliardi), consolidata dalla multinazionale EssilorLuxottica, e Calzedonia Holding (2,5 miliardi). Seguono Moncler e Giorgio Armani con un giro d’affari di 2 miliardi ciascuno. In generale, le 152 maggiori aziende della moda con sede in Italia registrano un valore aggiunto pari all’1,3% del PIL nazionale nel 2021 e sono distribuite in prevalenza nel Nord (111 unità), seguito dal Centro (32). Da segnalare anche che la moda italiana è lontana dai riflettori della Borsa: solo il 17,5% del fatturato aggregato (12 miliardi) è prodotto dalle undici società quotate del panel, mentre il restante 82,5% (56,6 miliardi) è generato dalle 141 non quotate. Dopo il rimbalzo del dicembre 2021 (+29,4% sul 2020), la capitalizzazione a fine 2022 chiude in flessione (-14,4% sul 2021), attestandosi a 37,6 miliardi, pari al 5,3% del valore dell’industria della Borsa Italiana, esclusa Prada. Nel primo scorcio del 2023 si evidenzia una ripresa (+15,8% a metà febbraio). Al 15 febbraio, il podio di Borsa è occupato da Prada (15,9 miliardi), Moncler (15,7 miliardi) e Brunello Cucinelli (5,5 miliardi); seguono Salvatore Ferragamo (3 miliardi) e Tod’s (1,2 miliardi). Tutte le altre società del panel registrano una capitalizzazione inferiore al miliardo di euro. LEGGI TUTTO

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    Materie prime, SACE: con “Push Strategy” nuove forniture e opportunità per le aziende italiane

    (Teleborsa) – Sostenere l’export italiano e garantire le materie prime necessarie alla nostra industria in un contesto geopolitico complesso. Questo il duplice obiettivo della prima operazione di import strategico realizzata nell’ambito della Push Strategy di SACE. Nel dettaglio SACE è intervenuta con una garanzia su un finanziamento di 500 milioni di dollari erogato da SMBC nel ruolo di Arranger ed Agent alla guida di un pool di banche in favore di Trafigura, gruppo specializzato nell’approvvigionamento, stoccaggio e trasporto di materie prime. Con questa operazione – spiega SACE in una nota – la società di trading, si impegna a valutare l’acquisto di forniture e subforniture dalle imprese italiane a supporto dei propri piani di investimento. L’operazione potrà quindi aprire nuove opportunità per l’export, in particolare per le PMI, in settori strategici per la transizione quali, ad esempio, le tecnologie per il risparmio energico e per le energie rinnovabili (solare, eolico, waste to energy). A tal fine, è prevista anche l’organizzazione di incontri di business matching volti ad agevolare il contatto e la conoscenza delle aziende italiane.In parallelo, Trafigura fornirà all’industria italiana materie prime, quanto mai strategiche alla luce dell’attuale contesto internazionale e a rischio fornitura per almeno 300 milioni di dollari l’anno. Si tratta di commodity come materiali non ferrosi fondamentali per le attività di numerosi comparti industriali e che assumono ancor maggiore centralità alla luce degli effetti del conflitto russo-ucraino. “Siamo contenti di essere la prima Commodity Trading House ad essere supportata da SACE nell’ambito della Push Strategy e non vediamo l’ora di costruire un rapporto a lungo termine con loro e con l’industria italiana,” ha dichiarato Christophe Salmon, Trafigura Group Chief Financial Officer.”Tempi di complessità inedita richiedono nuove e innovative modalità di supporto alle aziende e siamo quindi orgogliosi di questa operazione che, nell’ambito della nostra Push Strategy, accompagna le imprese italiane su nuovi mercati e al tempo stesso consente l’accesso a materie prime fondamentali per la continuità e la sostenibilità del loro business – ha dichiarato Michal Ron, Chief International Officer di SACE –. Supportare l’import strategico è una nuova e tempestiva risposta di SACE che, in linea con gli obiettivi del Piano Industriale INSIEME 2025, si pone l’obiettivo di garantire una maggiore resilienza al tessuto economico nazionale, rilanciando la competitività delle imprese sui mercati esteri e consolidando la crescita su quello domestico”.”SMBC è lieta di aver svolto il ruolo di Facility and Sustainability Coordinator per questa importante operazione a sostegno del suo cliente Trafigura – ha dichiarato Nigel Scott, Managing Director Global Head Structured Trade Commodity Finance di SMBC – e della futura attività imprenditoriale italiana, compresa la fornitura di materie prime chiave per il Paese”.Clifford Chance nel ruolo di Legal Counsel per SMBC e SACE ha contribuito alla finalizzazione dell’operazione. LEGGI TUTTO