Febbraio 2023

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    Luiss Business School: al via XV edizione dell'Executive Master in Public Affairs ed External Relations

    (Teleborsa) – Il prossimo 24 febbraio avrà inizio una nuova edizione dell’Executive Master in Lobby, Relazioni Istituzionali & Human Capital – major in Public Affairs ed External Relations – della Luiss Business School. Ideatore e condirettore del master è Francesco Delzio, docente Luiss Business School, insieme ad Alberto Petrucci, professore ordinario di Macroeconomia, Luiss Guido Carli. Focalizzato sul modello anglosassone della professione, il programma – spiega l’università in una nota – riconosce all’attività di lobbying il ruolo di elemento nevralgico dei sistemi democratici ispirato ai principi della competenza, della trasparenza e della reputazione.Il Master, erogato secondo una formula weekend a settimane alternate, ha formato complessivamente trecentocinquanta professionisti, con – si legge nella nota – risultati eccellenti in termini di placement. Il tasso di occupazione, con carriere che spaziano da manager delle relazioni esterne alla consulenza in lobbying, passando per gli affari istituzionali e la comunicazione d’impresa è, infatti, prossimo al 100% entro due anni dal conseguimento del titolo.Il piano formativo del Master unisce diritto, economia e management, comunicazione e tecniche di lobbying, includendo anche aspetti inerenti alla dimensione ESG, allo sviluppo sostenibile, alla CSR e alla corporate governance. Partendo dall’esigenza di trovare una sintesi virtuosa tra interesse di parte e interesse generale, il Master coniuga la conoscenza delle istituzioni e dei meccanismi decisionali con una visione moderna del business e della sostenibilità, con l’obiettivo di promuovere un rapporto funzionale, reciprocamente vantaggioso, tra il mondo delle imprese e la sfera pubblica. LEGGI TUTTO

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    USA, avvio cantieri e permessi sotto attese a gennaio

    (Teleborsa) – Segnali ancora deboli giungono dal mercato edilizio USA a gennaio. Secondo il Dipartimento del Commercio statunitense i nuovi cantieri avviati hanno registrato un calo del 4,5%, attestandosi a 1,309 milioni di unità, dopo la diminuzione del 3,4% registrata a dicembre (dato rivisto da -1,4%). Le attese degli analisti avevano previsto un numero di cantieri in calo a 1,360 milioni. I permessi edilizi rilasciati dalle autorità competenti hanno registrato nello stesso periodo un piccolo incremento dello 0,1% a 1,339 milioni di unità, dopo il -1% registrato il mese precedente. Le attese degli analisti erano per una salita dei permessi a 1,350 milioni. LEGGI TUTTO

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    Stati Uniti, richieste sussidi disoccupazione sotto attese nell'ultima settimana

    (Teleborsa) – Salgono meno delle attese le nuove richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 10 febbraio, i “claims” sono risultati pari a 194 mila unità, in calo di mille unità rispetto al dato della settimana precedente di 195.000. Il dato si confronta con i 200 mila del consensus. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 189.500 unità, in aumento di 500 unità rispetto al dato della settimana precedente di 189.000. La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 3 febbraio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.309.000, in calo di 62.000 mila unità rispetto alle 1.371.000 unità della settimana precedente e al di sopra del 1.360.000 attesi. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi produzione gennaio crescono più delle previsioni

    (Teleborsa) – Giungono dati negativi dai prezzi alla produzione USA del mese di gennaio 2023. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono aumentati dello 0,7% su mese rispetto al -0,2% del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di -0,5%) e superiore al consensus (+0,4%).Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento del 6%, un valore superiore al consensus (+5,4%), rispetto al +6,5% del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di +6,2%).I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, segnano un +0,5% su mese (+0,3% il mese precedente) risetto al +0,3% atteso, mentre su anno registrano un +5,4% dopo il +5,8% precedente (+4,9% atteso). LEGGI TUTTO

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    Stati Uniti, Philly FED peggiora a febbraio e delude attese

    (Teleborsa) – Peggiora l’attività del settore manifatturiero nell’area di Philadelphia (Stati Uniti). A febbraio, l’indice relativo all’attività manifatturiera del distretto FED di Philadelphia (Philly FED) si è portato a -24,3 punti dai -8,9 di gennaio. Il dato è peggiore anche delle attese degli analisti, che indicavano un miglioramento a -7,4 punti. Va detto che un indice superiore allo zero indica che all’interno del distretto di Philadelphia ci sono nel settore manifatturiero più imprese ottimiste che pessimiste.Fra le componenti dell’indice, quello dei nuovi ordini si è attestato a -13,6 punti da -10,9 punti, quello sulle condizioni di business è sceso a +1,7 da +4,9 e quello sulla spesa per investimenti (capex) a 7,5 da 10,5, mentre l’indice sull’occupazione si attesta a 5,1 da 10,9 punti e quello sui prezzi sale a 26,5 da 24,5 punti. LEGGI TUTTO

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    Fisco, al via servizio web per elenco cartelle rottamabili: come funziona

    (Teleborsa) – Al via il servizio web per richiedere l’elenco delle cartelle che possono essere rottamate. Sul sito di Agenzia Riscossione, si legge in una nota, è possibile compilare direttamente online la domanda per ottenere via e-mail il prospetto informativo con il dettaglio di cartelle, avvisi di accertamento e avvisi di addebito che rientrano nella Definizione agevolata prevista dalla legge di bilancio 2023.Il prospetto consente di visionare il debito attuale e gli importi dovuti a titolo di definizione agevolata, privi pertanto di sanzioni, interessi e aggio. Con la definizione agevolata è possibile pagare i debiti affidati in riscossione dal 1 gennaio 2000 al 30 giugno 2022, anche se ricompresi in precedenti rottamazioni e a prescindere se in regola con i pagamenti. La definizione consente di versare il solo importo del debito residuo senza corrispondere le sanzioni, gli interessi di mora, quelli iscritti a ruolo e l’aggio, mentre le multe stradali potranno essere estinte senza il pagamento degli interessi, comunque denominati, e dell’aggio. Sarà possibile pagare in un’unica soluzione o in un massimo di 18 rate in 5 anni, con prima scadenza fissata al 31 luglio 2023. La richiesta di adesione alla definizione agevolata deve essere trasmessa in via telematica entro il 30 aprile 2023 utilizzando l’apposito servizio disponibile sul sito dell’Agenzia. A coloro che presenteranno la richiesta di definizione agevolata, Agenzia delle entrate-Riscossione inviera’ entro il 30 giugno 2023 la comunicazione con l’esito della domanda, l’ammontare delle somme dovute ai fini della definizione (comprensive di eventuali diritti di notifica e spese per procedure esecutive non indicate nel prospetto informativo) e i bollettini di pagamento in base al piano di rate scelto in fase di adesione. LEGGI TUTTO

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    Giorgetti: governo promuoverà iniziativa per la competitività del mercato dei capitali italiano

    (Teleborsa) – “Dobbiamo essere in grado di far crescere accanto all’eccellenza manifatturiera, che è all’origine della nostra eccellente performance sull’export, anche maggiori capacità in termini finanziari”. Lo ha sottolineato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenuto alla Cabina di Regia per l’Internazionalizzazione in corso alla Farnesina. “I dati sulla crescente attrattività di Milano verso fondi che si spostano dopo Brexit – ha aggiunto Giorgetti – devono spingerci a cogliere ogni opportunità in questa direzione e il governo promuoverà per questo una iniziativa per la competitività del mercato dei capitali italiano, ciò significa rafforzare la strumentazione a disposizione degli operatori migliorando il quadro normativo per attrarre nuovi investitori e allo stesso tempo favorire il consolidamento finanziario delle nostre imprese”.”Nel quadro internazionale in tema di energia dobbiamo operare per tutelare la sicurezza degli approvvigionamenti e rispettare gli obblighi assunti in sede internazionale, prima la Cop di Parigi e il patto per il clima di Glasgow”, ha affermato Giorgetti, spiegando che “stiamo per questo finalizzando con Sace la politica sul cambiamento climatico al fine di garantire incentivi per operazioni green in ambito export credit al fine di accelerare i processi di transizione verde e una strategia di phase out con l’identificazione di una road map per la sospensione graduale del supporto ai settori del petrolio del gas con distinzioni delle diverse fasi della catena del valore e di differenziazione per paese”.Ulteriore ambito su cui il MEF è impegnato è l’accompagnamento imprese per cogliere al meglio opportunità in progetti finanziati in economie emergenti e paesi in via di sviluppo.”Per far fronte ai nuovi rischi non di mercato che devono fronteggiare in particolare imprese che operano in comparti strategici come l’aerospazio, e la cantieristica, giocano un ruolo determinante le politiche di sostegno alle esportazioni”, ha poi sottolineato il ministro. “Dal 2021 data in cui è entrato a regime il sistema di co-assicurazione pubblica del credito all’esportazione da parte dello Stato e di Sace la disponibilità finanziaria a supporto delle nostre imprese è aumentata”. “Al 30 settembre 2022 il portafoglio complessivo in co-assicurazioni di operazioni export e per l’internazionalizzazione deliberati – ha ricordato Giorgetti – ammonta a circa 84 miliardi e in base al piano annuale predisposto da Sace in legge di bilancio la domanda di copertura potrà crescere di ulteriori 44 miliardi”. “Anche gli strumenti di finanza agevolata per l’internazionalizzazione gestiti da Simest beneficiano di una dotazione significativa, pari a oltre 8 miliardi per finanziamenti agevolati o a fondo perduto, che si aggiungono all’ulteriore finanziamento previsto per il 2021 al PNRR”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Auto, ANFIA: preoccupa proposta Ue su taglio emissioni

    (Teleborsa) – “La proposta di revisione del Regolamento europeo sulla riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli industriali (EU 2019/1242) avanzata lo scorso 14 febbraio dalla Commissione europea inasprisce notevolmente il target già fissato al 2030 (da -30% a -45%) e prevede target decisamente ambiziosi per il 2035 (-65%) e per il 2040 (-90%), destando preoccupazione nella filiera produttiva del comparto”. Lo afferma l’Anfia – Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica – con un comunicato.”È infatti molto difficile, se non impossibile, sviluppare in così pochi anni, appena sette in riferimento all’ obiettivo del 2030, soluzioni tecnologiche in grado di dimezzare le emissioni di CO2 degli autocarri, mezzi da lavoro che hanno caratteristiche tecniche diverse dalle autovetture e, soprattutto, una grande varietà di allestimenti e di missioni. Pur apprezzando l’inclusione dei motori a combustione interna alimentati a idrogeno, l’obiettivo per il 2040 mina il principio di neutralità tecnologica, che risulta invece fondamentale per salvaguardare e valorizzare competenze già esistenti nell’industria automotive europea – dice l’associaizone – mitigando gli impatti sociali della transizione energetica”. “Solo introducendo nel regolamento un meccanismo di contabilizzazione dei benefici apportati dall’utilizzo dei carburanti rinnovabili, sarà possibile favorire una rapida e sostenibile decarbonizzazione del settore. Desta forte preoccupazione – prosegue l’Anfia – anche la scelta della Commissione di introdurre un obbligo di vendita per i costruttori di autobus urbani che, a partire dal 2030, potranno essere solo a zero emissioni”.”È indispensabile creare le condizioni abilitanti per centrare l’obiettivo: un adeguato sviluppo della rete infrastrutturale, Acea, l’Associazione europea dei costruttori di autoveicoli, stima che già per raggiungere il nuovo target al 2030 siano necessari in Ue almeno 50.000 punti di ricarica pubblici per gli autocarri, di cui 35.000 ad elevate performance e almeno 700 stazioni di rifornimento di idrogeno, misure strutturali di incentivazione all’acquisto dei mezzi a zero emissioni, una politica energetica – si legge – che permetta di generare energia elettrica e idrogeno al 100% da fonti rinnovabili e, non ultima, la sostenibilità dei costi per gli operatori del settore”. “Serve una politica più corrispondente alla realtà per quanto riguarda il settore dell’automotive che è sottoposto a uno stress tale che rischia in Italia di compromettere la tenuta sociale e produttiva di ampie aree del nostro Paese. Chiediamo all’Europa di confrontarsi con la realtà così come siamo stati costretti a fare sia con la pandemia sia con la gerra della Russia in Ucraina. La realtà è l’elemento su cui noi dobbiamo muoverci, dobbiamo essere più pramatici e meno ideologici”, ha detto a margine della Cabina di Regia sull’Internazionalizzazione il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.(Foto: © Veerathada Khaipet/123RF) LEGGI TUTTO