Febbraio 2023

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    Idrogeno rinnovabile, UE: le norme proposte dalla Commissione europea

    (Teleborsa) – Definire il concetto di idrogeno rinnovabile nell’UE. Con questo obiettivo la Commissione europea, attraverso l’adozione di due atti delegati previsti dalla direttiva sull’energia da fonti rinnovabili, ha proposto oggi norme dettagliate sull’idrogeno rinnovabile. Gli atti – spiega la Commissione – costituiscono due degli elementi di una vasta disciplina dell’UE sull’idrogeno, in cui rientrano investimenti nelle infrastrutture energetiche, norme in materia di aiuti di Stato e traguardi previsti per legge per l’idrogeno rinnovabile nell’industria e nei trasporti. Nel dettaglio con questi atti tutti i carburanti rinnovabili di origine non biologica dovranno essere prodotti a partire da energia elettrica da fonti rinnovabili. I due atti sono interconnessi e necessari entrambi affinché i carburanti possano essere conteggiati ai fini del conseguimento dell’obiettivo degli Stati membri per le energie rinnovabili. Agli investitori offriranno certezza normativa ora che l’UE mira a raggiungere l’obiettivo che si è data con il piano REPowerEU, ossia produrre al proprio interno 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile e importarne altrettante.”L’idrogeno rinnovabile – ha evidenziato Kadri Simson, commissaria per l’Energia – è uno degli elementi fondamentali della strategia dell’Unione per una transizione all’energia pulita che risulti efficace sotto il profilo dei costi, e per l’affrancamento dai combustibili fossili russi in alcuni processi industriali. Affinché questo mercato emergente possa svilupparsi e consolidarsi in Europa, è indispensabile la vigenza di norme chiare e di un sistema attendibile di certificazione. Gli atti delegati odierni danno agli investitori la tanto necessaria certezza del diritto e rafforzeranno ulteriormente la leadership industriale dell’UE in questo settore dell’energia verde”.Il primo atto delegato stabilisce le condizioni a cui l’idrogeno, i carburanti a base di idrogeno e altri vettori energetici possono essere considerati carburanti rinnovabili di origine non biologica. Precisa il principio di “addizionalità” stabilito riguardo all’idrogeno nella direttiva dell’UE sull’energia da fonti rinnovabili: gli elettrolizzatori per la produzione di idrogeno dovranno essere collegati a una nuova capacità di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, così che la produzione di idrogeno rinnovabile incentivi un aumento del volume di energia rinnovabile disponibile per la rete rispetto all’esistente. La produzione di idrogeno aiuterà così la decarbonizzazione e integrerà le iniziative di elettrificazione, evitando nel contempo di esercitare pressione sulla generazione di energia elettrica.Inizialmente trascurabile, la domanda di energia elettrica per la produzione di idrogeno aumenterà intorno al 2030 con la diffusione in massa di elettrolizzatori su larga scala. La Commissione stima in 500 TWh circa di energia elettrica da fonti rinnovabili il fabbisogno necessario per centrare l’obiettivo di REPowerEU per il 2030 di produrre 10 milioni di tonnellate di carburanti rinnovabili di origine non biologica. L’obiettivo di 10 Mt nel 2030 corrisponde al 14% del consumo totale di energia elettrica nell’UE e trova riscontro nella proposta della Commissione di portare al 45% l’obiettivo per le energie rinnovabili al 2030. L’atto delegato prevede diversi modi in cui i produttori possono dimostrare che l’energia elettrica da fonti rinnovabili impiegata per la produzione di idrogeno rispetta le norme in materia di addizionalità. Prevede altresì criteri atti a garantire che l’idrogeno rinnovabile sia prodotto soltanto quando e dove è disponibile una quantità sufficiente di energia rinnovabile locale (la cosiddetta correlazione temporale e geografica).In considerazione degli impegni d’investimento in corso e per dare al settore modo di adeguarsi alla nuova disciplina, le norme saranno introdotte gradualmente, inasprendosi via via col tempo. Nello specifico le norme prevedono una fase di transizione per l’introduzione degli obblighi di “addizionalità” per i progetti relativi all’idrogeno che entreranno in funzione entro il 1º gennaio 2028. La fase di transizione corrisponde al periodo in cui saranno potenziati e immessi sul mercato gli elettrolizzatori. I produttori di idrogeno potranno associare la produzione di idrogeno alle energie rinnovabili per cui hanno stipulato contratti collegandole su base mensile fino al 1º gennaio 2030. Gli Stati membri avranno tuttavia facoltà d’introdurre norme più rigorose in materia di correlazione temporale a partire dal 1º luglio 2027.Gli obblighi inerenti alla produzione di idrogeno rinnovabile varranno sia per i produttori dell’Unione sia per i produttori di paesi terzi che intendono esportare nell’UE idrogeno rinnovabile che sia conteggiato ai fini del conseguimento degli obiettivi dell’Unione in materia di energie rinnovabili. Grazie a un sistema di certificazione basato su sistemi volontari, i produttori, siano essi dell’UE o di paesi terzi, potranno dimostrare, in modo semplice e immediato, la conformità alla disciplina dell’UE e commerciare idrogeno rinnovabile nel mercato unico.Il secondo atto delegato prevede una metodologia per il calcolo delle emissioni di gas a effetto serra durante il ciclo di vita dei carburanti rinnovabili di origine non biologica. La metodologia tiene conto delle emissioni di gas a effetto serra durante l’intero ciclo di vita dei carburanti: a monte, in fase di prelievo di energia elettrica dalla rete, in fase di lavorazione e in fase di trasporto del carburante al consumatore finale. Precisa il metodo di calcolo delle emissioni di gas a effetto serra dell’idrogeno rinnovabile o dei suoi derivati in caso di coproduzione in un impianto che produce carburanti fossili.Gli atti adottati oggi saranno ora trasmessi al Parlamento europeo e al Consiglio, che dispongono di due mesi di tempo per esaminarli e accettarli o respingerli. Su richiesta di una o dell’altra istituzione, il periodo d’esame può essere prorogato di due mesi. Parlamento europeo e Consiglio non possono modificare gli atti sottoposti loro. LEGGI TUTTO

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    BBVA chiude il 2022 con 160.000 nuovi clienti in Italia

    (Teleborsa) – Dopo aver raggiunto 160.000 clienti nel suo primo anno in Italia, BBVA si è posta un nuovo obiettivo per il 2023: acquisirne altri 160.000. La proposta finanziaria di BBVA è 100% digitale e gratuita e comprende un’ampia gamma di servizi e funzionalità per consentire ai propri clienti di prendere le migliori decisioni per tutelare il proprio equilibrio finanziario.”Il bilancio dal nostro arrivo in Italia è molto positivo. Abbiamo creato un’esperienza di daily banking utile e conveniente per i nostri clienti, facendo leva sulla nostra app spagnola e su un servizio clienti attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, unitamente a una gamma di prodotti e servizi solida, semplice e innovativa. Questo ci ha permesso di guadagnare la fiducia degli italiani e di posizionare la nostra applicazione come una delle applicazioni bancarie preferite nei principali marketplace”, ha dichiarato Javier Lipuzcoa, Digital Banking Director di BBVA in Italia.BBVA è arrivata in Italia nell’ottobre 2021 con una gamma di prodotti che sono stati integrati progressivamente nel corso dell’ultimo anno. Alla fine del 2022, oltre 40.000 clienti in Italia avevano già potuto usufruire di alcuni prodotti come lo Stipendio in Anticipo, che permette di richiedere un anticipo dello stipendio fino a 1.500 euro; il Prestito Immediato, un prestito personale che può essere richiesto online in pochi click; il servizio di Pay&Plan, che permette di rateizzare pagamenti fino a 1.500 euro. LEGGI TUTTO

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    Elezioni regionali, Lombardia e Lazio al centrodestra

    (Teleborsa) – I dati delle proiezioni per le regionali in Lombardia e Lazio consolidano quanto emerso dal quadro degli exit poll, con i candidati del centrodestra ampiamente in testa in entrambe le regioni. Il Presidente uscente e candidato del centrodestra Fontana si attesta su 54,4% delle preferenze, seguito da Pierfrancesco Majorino (centrosinistra-M5s) che raggiunge il 33,3%. Più lontana Letizia Moratti (Terzo polo) al 10,7%. Ultima Mara Ghidorzi (Unione popolare) all’1,6%.Nel Lazio, sempre secondo il Opinio Rai con una copertura questa volta al 18%, Francesco Rocca si attesterebbe al 52,2% (coalizione al 53,8%); Alessio d’Amato al 34% (coalizione al 33,7%), Donatella Bianchi al 12% (coalizione all’11,1%).”Complimenti a Francesco Rocca e Attilio Fontana per la netta vittoria di queste elezioni regionali, sicura che entrambi daranno il massimo per onorare il voto e il mandato ricevuto dai cittadini di Lazio e Lombardia. Un importante e significativo risultato che consolida la compattezza del centrodestra e rafforza il lavoro del Governo”: così sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.Il candidato del centrosinistra alla Regione Lazio Alessio D’Amato ha telefonato al rivale e vincitore delle elezioni Francesco Rocca: “è stata una telefonata cordiale con la quale D’Amato ha riconosciuto il risultato, gli ha fatto i complimenti e ha promesso che la sua sarà una opposizione dura sulle questioni concrete”. È quanto si apprende dallo staff di D’Amato.”Vittoria. Grazie Lombardia. Grazie Lazio”, esulta sui social il leader della Lega, Matteo Salvini. Se gli exit-poll venissero confermati sarebbe “un successo del centrodestra, nel Lazio molto consistente ma anche in Lombardia. E’ un voto di fiducia al governo di centrodestra, quindi siamo soddisfatti”, ha affermato il vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Se confermato questo è un dato superiore anche rispetto alle elezioni politiche. Un apprezzamento che cresce”, ha detto il ministro, Francesco Lollobrigida, presente al comitato elettorale di Francesco Rocca a Roma. “La coalizione è unitissima”, ha aggiunto.Arrivano anche le parole di Enrico Letta. “In un quadro politico per noi particolarmente complicato e con il vento chiaramente contro – ha dichiarato il segretario Pd uscente – il Pd ottiene un risultato più che significativo, dimostra il suo sforzo coalizionale e respinge la sfida di M5S e Terzo Polo. Il tentativo ripetuto di sostituirci come forza principale dell’opposizione non è riuscito. L’Opa contro il Pd ha fatto male a chi l’ha tentata. Ci auguriamo che questo risultato dimostri finalmente a M5S e Terzo Polo che l’opposizione va fatta al governo e non al Pd. Il Pd rimane saldamente seconda forza politica e primo partito dell’opposizione” LEGGI TUTTO

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    Mutui: si riduce la forchetta tra fisso e variabile

    (Teleborsa) – Per i mutui gli ultimi sei mesi del 2022 sono stati difficili e anche il 2023 si prospetta complicato. La responsabilità va alla BCE che ha decretato una corsa al rialzo dei tassi d’interesse a discapito dei mutuatari. Nel dettaglio continua a ridursi il gap tra mutui a tasso variabile e fisso che a febbraio si assesta sui 30/40 punti base. Il distacco è destinato a contrarsi ulteriormente dal momento che l’Euribor probabilmente arriverà a raggiungere il 3% dopo l’ultimo aumento del costo del denaro disposto dalla BCE, mentre l’IRS pare rimanere stabile sui livelli di gennaio. Continuando di questo passo a marzo potremmo assistere al paradosso di mutui a tasso fisso più economici di quelli a tasso variabile. È il quadro tracciato dall’Osservatorio MutuiSupermarket.it, il motore di ricerca e comparazione mutui gestito da FairOne.La contrazione del divario tra mutui a tasso fisso e variabile si riflette direttamente sulla domanda che si è nuovamente polarizzata verso il tasso fisso, preferito dal 94% dei mutuatari online contro il 50% di luglio 2022. Parallelamente ha subito un’accelerazione anche la domanda di surroga che in questi primi giorni di febbraio, complice la decisione della BCE, è salita fino a rappresentare il 44% delle richieste.In questo contesto, con tassi fissi che oscillano tra il 3% e il 4%, anche per i richiedenti più giovani che possono godere della garanzia Consap, Intesa Sanpaolo ha fortemente ridotto i tassi applicati ai mutui under 36 con durata lunghissima fino a 40 anni, applicando tassi più bassi persino rispetto ai corrispondenti mutui con durata trentennale. Questa manovra, favorita da una curva dei tassi IRS che vede valori più contenuti all’allungarsi della durata, – rileva l’Osservatorio – ha l’obiettivo di favorire questa fetta di mutuatari nell’ottenere un mutuo a tasso fisso con una rata sostenibile nel tempo. Guardando la curva dei futures sull’Euribor 3 mesi, il mercato si aspetta un aumento di 50 punti base già a marzo, come annunciato dalla Lagarde, e di ulteriori 50 punti base nel periodo estivo. Il picco dei tassi è previsto proprio per il 2023 e poi si assisterà ad una graduale frenata. A metà del prossimo anno – secondo l’Osservatorio – dovremmo vedere il costo del denaro scendere al 3% attuale per andare sotto il 3% entro la fine del 2025 e poi degradare gradualmente verso il 2,5% nel 2026.Ultime variazioni di febbraio – Intesa Sanpaolo ha introdotto alcune novità: mutui a tasso fisso con garanzia consap (tassi fissi ridotti di 15 punti base), mutui per richiedenti over 36 (tassi fissi ridotti di 15 punti base), mutui per richiedenti under 36 senza garanzia consap (tassi fissi ridotti di 55 punti base per fino a 30 anni e tassi fissi ridotti fino a 100 punti base per durate fino a 40 anni); Banco BPM e Webank hanno aumentato lo spread dei mutui a tasso fisso da 10 a 30 punti base; Banca Popolare Pugliese ha incrementato i tassi fissi da 10 a 20 punti base; Banca Sella ha ridotto i tassi fissi fino a 30 punti base; BNL ha diminuito i tassi fissi fino a 15 punti base; BPER Banca ha tagliato i tassi fissi da 20 a 40 punti base.Analisi degli indici di riferimento – La media delle rilevazioni mensili dell’indice di riferimento per i mutui a tasso fisso IRS a 20 anni nel mese di febbraio 2023 resta stabile attestandosi a 2,63%. Il Minimo negli ultimi diciotto mesi è stato registrato a agosto 2021: 0,26%. L’analogo indice per i mutui a tasso variabile nel mese di febbraio 2023 registra una media di 2,52% in aumento dello 0,17%. Il Minimo è stato registrato a dicembre 2021: -0,58%.Analisi della domanda sul Canale Online – A livello nazionale, si nota come la finalità acquisto sia scesa al 52% del totale complessivo delle domande con la surroga che conquistato il 44%. Trionfa ancora il fisso che raggiunge un buon 94%. Primeggia la fascia d’età dei giovani under-36 al 38%.(Foto: Gino Crescoli / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Citigroup in rialzo, rumors su cessione quota maggioranza Banamex

    (Teleborsa) – Su muove al rialzo il titolo Citigroup che avanza dell’1,46% spinto da rumors.Secondo il Financial Times, il colosso bancario starebbe trattando con German Larrea, proprietario di Grupo México, la cessione della quota di maggioranza della banca messicana Banamex per 6-8 miliardi di dollari. La trendline del titolo su base settimanale si muove parallelamente a quella dell’S&P 100, ad evidenza del fatto che il movimento del colosso bancario subisce la pressione del mercato a cui fa riferimento, piuttosto che di eventi legati al titolo stesso.Le implicazioni di medio periodo di Citigroup confermano la presenza di un trend rialzista. Tuttavia lo scenario a breve evidenzia un esaurimento della forza positiva al test di resistenza individuato a 51,27 USD con primo supporto visto a 50,17. Le attese sono per un’estensione negativa nei tempi opportunamente brevi verso quota 49,49. LEGGI TUTTO

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    Monday.com festeggia la trimestrale, titolo in rally

    (Teleborsa) – Effervescente Monday.Com Ltd, che scambia con una performance decisamente positiva dell’11,29% grazie alla trimestrale annunciata.Il gruppo dei software ha chiuso il quarto trimestre con un risultato adjusted positivo per 0,44 dollari per azione contro la perdita di 37 centesimi del consensus. I ricavi sono cresciuti a 149,9 milioni di dollari da 95,5 milioni dello stesso periodo di un anno prima e si confrontano con i 141 miliardi stimati dagli analisti. Per il trimestre in corso la società israeliana stima un giro d’affari compreso tra 154 e 156 milioni di dollari. Il confronto del titolo con il Nasdaq 100, su base settimanale, mostra la maggiore forza relativa di Monday.Com Ltd rispetto all’indice, evidenziando la concreta appetibilità del titolo da parte dei compratori.Lo status di medio periodo ribadisce la fase positiva di Monday.Com Ltd. Tuttavia, se analizzato nel breve termine, Monday.Com Ltd evidenzia un andamento meno intenso della tendenza rialzista al test del top 151,2 USD. Primo supporto a 138. Le implicazioni tecniche propendono per un sviluppo in senso ribassista in tempi brevi verso l’imminente bottom stimato a quota 130. LEGGI TUTTO

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    Sorrento Therapeutics crolla dopo ricorso al Chapter 11

    (Teleborsa) – Crolla sul mercato Sorrento Therapeutics che soffre con un calo del 30,47%.A pesare sulle azioni contribuisce la decisione presa dalla società farmaceutica farmaci di presentare istanza di fallimento ai sensi del Chapter 11.L’analisi settimanale del titolo rispetto al Nasdaq 100 mostra un cedimento rispetto all’indice in termini di forza relativa di Sorrento Therapeutics,, che fa peggio del mercato di riferimento.Il quadro tecnico di Sorrento Therapeutics, suggerisce un’estensione della linea ribassista verso il pavimento a 0,5491 USD con tetto rappresentato dall’area 0,709. Le previsioni sono per un prolungamento della fase negativa al test di nuovi minimi individuati a quota 0,4447. LEGGI TUTTO

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    Tonica Wall Street. Attesa per dato inflazione

    (Teleborsa) – Partenza al rialzo per la borsa di Wall Street con gli investitori in attesa del dato sull’inflazione americana di gennaio, in calendario domani, martedì 14 febbraio. Gli addetti ai lavori scommettono sul rallentamento dei prezzi già registrato nei mesi scorsi e che questo possa suggerire alla Federal Reserve di non proseguire a lungo nell’attuale stretta monetaria.Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones mostra un guadagno frazionale dello 0,28%; sulla stessa linea, lieve aumento per l’S&P-500, che si porta a 4.101 punti. Guadagni frazionali per il Nasdaq 100 (+0,45%); sulla stessa tendenza, in moderato rialzo l’S&P 100 (+0,36%).Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, Chevron (+2,10%), Walgreens Boots Alliance, (+2,07%), United Health (+1,75%) e Merck (+1,73%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Salesforce,, che continua la seduta con -3,82%.Sotto pressione Walt Disney, che accusa un calo del 2,08%.Giornata fiacca per Visa, che segna un calo dello 0,94%.Tra i best performers del Nasdaq 100, Dexcom, (+9,93%), Diamondback Energy, (+5,53%), Fortinet, (+3,10%) e Paypal (+3,03%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su JD.com, che prosegue le contrattazioni a -5,70%.Pessima performance per AirBnb, che registra un ribasso del 5,28%.Sessione nera per Tesla Motors, che lascia sul tappeto una perdita del 5,03%.In perdita Nvidia, che scende del 4,80%.Tra le variabili macroeconomiche di maggior peso nei mercati nordamericani:Martedì 14/02/202314:30 USA: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,4%; preced. -0,1%)14:30 USA: Prezzi consumo, annuale (atteso 6,2%; preced. 6,5%)Mercoledì 15/02/202314:30 USA: Empire State Index (atteso -17,75 punti; preced. -32,9 punti)14:30 USA: Vendite dettaglio, mensile (atteso 1,6%; preced. -1,1%)14:30 USA: Vendite dettaglio, annuale (preced. 6%). LEGGI TUTTO