Febbraio 2023

Monthly Archives

More stories

  • in

    Sparkasse, utile consolidato 2022 sale a 175 milioni. CiviBank in perdita

    (Teleborsa) – La Cassa di Risparmio di Bolzano (Sparkasse) ha chiuso il 2022 con un utile a livello consolidato pari a 175,4 milioni di euro (comprensivo del badwill realizzato con l’operazione di aggregazione) e a livello individuale della capogruppo di 74,7 milioni di euro. L’utile netto individuale supera il risultato record già realizzato l’esercizio precedente (+4,7%) e rappresenta il miglior risultato nella storia della banca. Influiscono sui risultati 2022, a livello consolidato, gli effetti positivi dell’operazione di acquisizione di CiviBank e più in generale l’incremento del margine di interesse, al quale contribuiscono in misura rilevante anche i proventi del portafoglio di tesoreria.Lo stock dei crediti lordi verso la clientela del nuovo gruppo, comprendendo CiviBank, ammonta a 10,3 miliardi di euro. La raccolta diretta da clientela ammonta a 12,3 miliardi di euro. L’ammontare complessivo della raccolta gestita si attesta a 2,9 miliardi di euro. Il totale attivo di gruppo ammonta a 17,5 miliardi di euro. Il nuovo gruppo annovera più di 300 mila clienti e la rete distributiva complessiva comprende 170 filiali.Nella visione consolidata gli NPL ratios si assestano “su valori di eccellenza”, sottolinea la banca altoatesina, con un coefficiente lordo al 3,6% e netto all’1,9%, beneficiando dell’incremento delle rettifiche di valore per rischio di credito realizzato con riferimento a CiviBank, anche a seguito della PPA. Le coperture sul credito deteriorato sono pari al 47,2%.Il risultato di Civibank è influenzato da alcune componenti straordinarie legate all’integrazione, che penalizzano il conto economico, in particolare dalle rettifiche di valore sui crediti e sul patrimonio immobiliare strumentale. La perdita netta a fine 2022 è di 33,8 milioni di euro.”Il 2022 è un anno di importanti risultati e cambiamenti – ha commentato il presidente di Sparkasse, Gerhard Brandstatter – I risultati record sono di grande soddisfazione e la crescita del gruppo con l’acquisizione di CiviBank è il risultato di una scelta strategica fortemente voluta dal CdA. I primi tre anni saranno dedicati al piano di integrazione che ha come obiettivo di dotare CiviBank delle politiche in materia di credito che hanno reso Sparkasse la banca con il più basso livello di sofferenze nel sistema bancario italiano”. “Siamo convinti dell’importante opportunità offerta da questa operazione che colloca la nostra banca quale più importante realtà territoriale del Nord Est – ha aggiunto – Anche quest’anno potranno essere distribuiti dividendi ed in questo senso a marzo il consiglio di amministrazione formulerà una proposta che confidiamo sarà di grande soddisfazione per gli azionisti”. LEGGI TUTTO

  • in

    “MF Insurance Awards 2023”: Generali, Alleanza e Cattolica pluripremiate

    (Teleborsa) – Assicurazioni Generali, Generali Italia, Alleanza, Cattolica, Jeniot e Welion sono le società del panorama assicurativo che più si sono distinte in occasione dell’ultima edizione degli MF Insurance Awards. Un totale di 15 riconoscimenti per prodotti e servizi trasversali alle diverse categorie previste dal Premio, a conferma – sottolinea Generali in una nota – di un’accelerazione della strategia di Generali sul fronte dell’innovazione. La cerimonia che, come ogni anno, premia le eccellenze del settore assicurativo si è svolta ieri sera all’Hotel The Westin Palace di Milano.Nell’ambito degli “Innovazione Awards” sono sette i riconoscimenti assegnati. Generali Italia come Compagnia che “ha raccolto il maggior numero di premi e menzioni dell’evento” ha ricevuto il Milano Finanza Innovazione Platinum Award, ritirato dal general manager Gianluca Perin. Si è poi aggiudicata il primo posto, con menzione speciale, per il Prodotto Wealth – Scegli col Cuore per chi ami, ritirato da Marco Oddone, chief Marketing & Distribution officer di Generali Italia, e da Giancarlo Bosser, chief Life officer di Generali Italia. Un’altra menzione speciale, per la Categoria Insurance Elite – Cross: Journey to new it, è andata al progetto Mike, come “modello di intelligenza artificiale di perizia su preventivo carrozzerie convenzionate, replicabile su tutte le funzioni aziendali”. A ritirarlo Luca Fiori, head of Smart Process Automation & Innovation di Generali Italia.Sempre nel contesto degli “Innovazione Awards” si è distinta anche Alleanza che, nella Categoria Cross Insurance Elite, si è aggiudicata il Premio Talenti e Cultura Aziendale per Generazione Alleanza. Ezio Peroni, responsabile Distribution della società, ha ritirato il premio per “l’innovativo programma di talent attraction e di formazione per la crescita professionale del consulente finanziario e assicurativo”. Menzione speciale anche per Welion, nella Categoria Cross Insurance Elite – Corporate Welfare, Employee benefit, per il life coach digitale BeneFit. La targa è stata consegnata a Barbara Ambrogioni, head of Partnership, Servizi e Marketing di Welion. “Un percorso di salute per i dipendenti basato su un sistema di motivazione e ricompensa che incoraggia al vivere sano” è stata la motivazione del riconoscimento a Welion. Jeniot ha vinto per la Categoria Insurance Elite – Mobilità, con il prodotto Next – Il futuro della mobilità: a ritirare il premio, il CEO di Jeniot Alberto Busetto. Ad Assicurazioni Generali è andato il primo posto per le Soluzioni innovative di Cyber Insurance: Remo Marini, head of Group IT & Operations Risk & Security di Generali, è stato premiato per la “creazione di un’offerta di servizi di cyber insurance che supporta i clienti nel riconoscere, rispondere e recuperare in maniera rapida ed efficace minacce di cyber security”. Durante la serata è stata riconosciuta a Generali anche la prima posizione per i risultati ottenuti nelle classifiche di dettaglio di raccolta dei rami danni. Si tratta di tre premi dell’ambito “Compagnie di Valore”: miglior risultato tecnico nel Ramo incendio ed elementi naturali, per Generali Italia, ritirato dal general manager Massimo Monacelli; il miglior risultato tecnico per il Ramo altri danni ai beni, ritirato da Tommaso Ceccon, chief Property & Casuality di Generali Italia, e il miglior risultato tecnico per il Ramo merci trasportate, per Generali Global Corporate & Commercial, ritirato da Simona Celli, head of Marketing Generali Global Corporate & Commercial Italia. Generali ha poi conquistato due “Leoni D’oro”. Uno per la miglior Campagna integrata con il prodotto NEXT di Jeniot, per cui è salito sul palco Riccardo Acquaviva, direttore Country Communication di Generali Italia, e uno per la migliore Campagna prodotto legata al terzo settore per Cattolica & No profit, ritirato da Samuele Marconcini, ad di Cattolica Assicurazioni.Assicurazioni Generali ha ottenuto due premi “ESG Elite”: uno per le emissioni green bond 2022 ritirato da Annamaria Bradamante, head of Group CFO Office di Generali, e uno per il più alto Standard Ethics, ottenuto per “l’impegno nel contribuire positivamente alla costruzione di una società più resiliente e giusta nel suo ruolo di assicuratore, investitore, datore di lavoro e corporate citizen responsabile” ritirato da Lucia Silva, Group head of Sustainability and Social Responsibility di Generali. La Compagnia ha infine conquistato il premio “Insurance Elite” per il #1 per patrimonio netto e utile di bilancio, ritirato da Alexandru Popescu, head of Group Cash and Capital Management di Generali. LEGGI TUTTO

  • in

    Goldman Sachs, raccolta da 5,2 miliardi per mega fondo Growth Equity

    (Teleborsa) – Goldman Sachs Asset Management ha finalizzato la chiusura del fondo West Street Global Growth Partners I con una raccolta di 5,2 miliardi di dollari. Si tratta del primo fondo di Goldman Sachs che investe direttamente sui mercati privati, ed è dedicato agli investimenti in aziende a forte crescita con un forte posizionamento sul mercato, alti tassi di crescita e modelli di business duraturi. Il fondo ha superato l’obiettivo iniziale di raccolta chiudendo a 5,2 miliardi di dollari, di cui 3,7 miliardi di dollari sono impegni da parte di un gruppo eterogeneo di investitori istituzionali e high net worth a livello globale, oltre a un impegno significativo da parte di Goldman Sachs e dei suoi dipendenti, che ne fanno uno dei più grandi fondi di growth equity raccolti per la prima volta nella storia.Il fondo punta a partecipazioni di minoranza in aziende con dimensioni medie di investimento di circa 50 milioni di dollari e investe in tutto il ciclo di vita del segmento growth del mercato azionario. I settori target del fondo sono: Enterprise Technology, Financial Technology, Healthcare e Consumer. LEGGI TUTTO

  • in

    Under Armour migliora la guidance sull'utile per azione 2023

    (Teleborsa) – Under Armour, azienda americana attiva nel settore dell’abbigliamento sportivo, ha registrato ricavi in aumento del 3% a 1,6 miliardi di dollari (+7% a parità di valuta) nel terzo trimestre dell’anno fiscale 2023 (terminato il 31 dicembre 2022). Il margine lordo è diminuito di 650 punti base al 44,2% rispetto all’anno precedente, trainato principalmente da promozioni più elevate, impatti del mix relativi a maggiori entrate di distributori e calzature e effetti negativi delle variazioni di valuta estera.L’utile netto è stato di 122 milioni di dollari (110 milioni nello stesso periodo del 2021). Escludendo 45 milioni in relazione alla vendita della piattaforma MyFitnessPal e altri 2 milioni per benefici fiscali, l’utile netto rettificato è stato di 76 milioni di dollari. L’utile rettificato per azione è stato di 0,16 dollari.”Siamo lieti di aver ottenuto solidi risultati nel terzo trimestre e di rimanere sulla buona strada per raggiungere i nostri obiettivi operativi e finanziari per l’intero anno”, ha affermato il CEO Colin Browne.Under Armour ha aggiornato la guidance sull’intero anno fiscale 2023. Le aspettative per la crescita dei ricavi sono invariate a una percentuale di aumento “low single-digit”. Il margine lordo dovrebbe diminuire all’estremità superiore dell’intervallo precedentemente fornito da 375 a 425 punti base. L’utile rettificato per azione dovrebbe ora essere compreso tra 0,52 e 0,56 dollari, rispetto all’intervallo precedentemente previsto compreso tra 0,44 e 0,48 dollari. LEGGI TUTTO

  • in

    Uber, outlook positivo dopo un 2022 che ha superato le previsioni

    (Teleborsa) – Uber, colosso statunitense attivo nei servizi di trasporto in auto e nelle consegne a domicilio, ha registrato Gross Bookings in aumento del 19% a 30,7 miliardi di dollari nel quarto trimestre del 2022, con Mobility Gross Bookings di 14,9 miliardi (+31% YoY) e Delivery Gross Bookings pari a 14,3 miliardi (+6% YoY). I viaggi durante il trimestre sono cresciuti del 19% su base annua a 2,1 miliardi, un massimo trimestrale di tutti i tempi, ovvero circa 23 milioni di viaggi al giorno in media.I ricavi sono cresciuti del 49% a 8,6 miliardi di dollari (+59% su base valutaria costante). L’EBITDA rettificato è stato di 665 milioni di dollari, in aumento di 579 milioni su base annua. Il margine EBITDA rettificato è stato del 2,2%, in aumento rispetto allo 0,3% del quarto trimestre del 2021.L’utile netto è stato di 595 milioni di dollari, che include un vantaggio netto di 756 milioni di dollari (al lordo delle imposte) dovuto principalmente alle plusvalenze nette non realizzate relative alla rivalutazione delle partecipazioni di Uber. L’utile per azione è stato di 0,29 dollari.Gli analisti si aspettavano in media, secondo dati Refinitiv, un utile per azione di -0,18 dollari su ricavi per 8,5 miliardi di euro.”Abbiamo chiuso il 2022 con il nostro trimestre più forte di sempre, con una domanda solida e margini record – ha affermato il CEO Dara Khosrowshahi – La nostra scala globale e i vantaggi unici della piattaforma ci posizionano bene per accelerare questo slancio nel 2023″. “Nel 2022, abbiamo superato significativamente le nostre previsioni di redditività, con un margine incrementale del 10% – ha sottolinetao il CFO Nelson Chai – Un altro anno record”.Per il primo trimestre 2023, Uber prevede: Gross Bookings in crescita dal 20% al 24% su base annua, con un previsto vento contrario di 3 punti percentuali dai cambi, che si traduce in un intervallo compreso tra 31 e 32 miliardi di dollari; un EBITDA rettificato da 660 a 700 milioni di dollari (ben al di sopra della stima media degli analisti di 593 milioni di dollari, secondo i dati Refinitiv).(Foto: Foto di Dan Gold su Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    CVS Health, trimestrale oltre le attese. Compra Oak Street

    (Teleborsa) – CVS Health, colosso statunitense del mondo sanitario, ha registrato ricavi totali pari a 83,8 miliardi di dollari nell’ultimo trimestre del 2022, in aumento del 9,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’utile netto è stato di 2,3 miliardi di dollari (1,3 miliardi di dollari un anno fa), mentre l’utile per azione (EPS) rettificato è stato di 1,99 dollari.Gli analisti si aspettavano in media, secondo dati Refinitiv, un utile per azione di 1,92 dollari su ricavi per 73,2 miliardi di euro.I ricavi totali dell’intero anno sono aumentati a 322,5 miliardi di dollari (+10,4%), l’utile netto è sceso a 4,2 miliardi di dollari (da 7,9 miliardi di dollari) e l’EPS rettificato è aumentato a 8,69 dollari (+0,29 dollari). Il cash flow from operations è stato di 16,2 miliardi di dollari.”L’anno scorso è stato caratterizzato da una sovraperformance nelle nostre attività fondamentali, da un robusto flusso di cassa dalle operazioni e da progressi significativi rispetto alla nostra strategia di erogazione dell’assistenza basata sul valore – ha commentato la CEO Karen Lynch – Il 2022 è stato un anno di progressi e continuiamo a sfruttare questo slancio con mosse audaci che miglioreranno l’esperienza dell’assistenza sanitaria”.CVS Health ha anche annunciato che acquisirà Oak Street Health in una transazione interamente in contanti a 39 dollari per azione, che rappresenta un enterprise value di circa 10,6 miliardi di dollari. Oak Street impiega circa 600 fornitori di cure primarie e dispone di 169 centri medici in 21 stati. LEGGI TUTTO

  • in

    Sussidi green, Urso: non è sfida agli Usa, insieme per affrontare quella asiatica

    (Teleborsa) – L’Italia può diventare oltre ad un hub del gas anche un hub per l’elettricità. È lo scenario immaginato da Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, in occasione della presentazione dello studio Enel Foundation realizzato con Althesys ed Elettricità Futura “Il Piano 2030 del settore elettrico: le opportunità per la filiera italiana”. “Inoltre in questo ambito possiamo fare anche di più che con il gas perché possiamo produrre energia elettrica”, ha aggiunto.Il ministro ha poi fatto riferimento alla risposta agli Stati Uniti sui sussidi green sottolineando però che non si tratta di una “sfida” agli Usa ma di una sfida da affrontare insieme contro il dominio asiatico nell’industria green tech. Urso ha poi voluto sottolineare il ruolo che sta giocando l’Italia per costruire una risposta europea sul tema al contrario di chi cerca una “strada solitaria”. Urso ha poi dichiarato che il Ministero sta lavorando a un nuovo decreto – che ha chiamato Transizione 5.0 – da poter finanziare con le risorse che arriveranno dall’aggiornamento del PNRR e da RePowerEU.”L’Italia e l’Ue devono puntare assolutamente all’autonomia e indipendenza energetica”, ha sottolineato, ma è “difficile averla sulle materie prime per realizzare la transizione energetica”. Urso ha sottolineato che le materie prima vanno utilizzate “in una logica internazionale” stringendo accordi con altri Paesi perché, ha ribadito, “per raggiungere l’autonomia strategica non basta la tecnologia, servono le materie prime”. Urso ha inoltre auspicato infine “regole che consentano di realizzare obiettivi in tempi congrui”, oltre che “risorse”. LEGGI TUTTO

  • in

    Rinnovabili, Pichetto: nel decreto Semplificazioni PNRR misure per velocizzare le autorizzazioni

    (Teleborsa) – La prossima settimana il consiglio dei ministri approverà il decreto semplificazioni sul PNRR in cui saranno contenute anche norme per velocizzare gli iter autorizzativi per le rinnovabili. È quanto ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in occasione della presentazione dello studio Enel Foundation realizzato con Althesys ed Elettricità Futura “Il Piano 2030 del settore elettrico: le opportunità per la filiera italiana”.L’elettricità prodotta da fonti rinnovabili “rappresenta la via fondamentale per attuare la decarbonizzazione, che si rende necessaria dinanzi ai cambiamenti climatici”, ha affermato Pichetto Fratin. “Certamente non potrà essere solo l’elettrico da rinnovabili a far muovere il mondo di domani – ha aggiunto – ma con altrettanta certezza possiamo dire che questo settore oggi rappresenta il motore economico e culturale della transizione energetica. Altre fonti non climalteranti si sommeranno nel medio e lungo periodo alle rinnovabili e penso soprattutto all’idrogeno, ai biocarburanti e alla prospettiva della fusione nucleare, che non appare più una chimera scientifica, ma un progetto reale in via di sperimentazione”.Pichetto ha sottolineato che “qui e adesso però, e guardando avanti almeno per alcuni decenni, sono le rinnovabili che dobbiamo spingere al massimo per raggiungere gli obiettivi sfidanti che ci siamo posti e cioè la neutralità carbonica al 2050. Le rinnovabili oggi in Italia, e penso soprattutto al solare e all’eolico, non sono a mio avviso fonti soltanto da promuovere, ma anche da liberare. Esiste un parco di progetti e investimenti importantissimo che attende il via libera dal sistema delle autorizzazioni”. Al ministero, ha spiegato, “stiamo lavorando allo sblocco di questi impianti frenati da procedure farraginose e lunghe. Abbiamo potenziato la commissione per le valutazioni ambientali, stiamo intervenendo sul piano normativo per sveltire e semplificare gli iter che qui da noi sono molto più lunghi che negli altri grandi paesi europei”.”L’Italia ha bisogno di crescere e di crescere in modo sostenibile: gli obiettivi ambientali non devono essere disgiunti dagli obiettivi sociali ed economici. Guai a contrapporre sviluppo e tutela ambientale: è il danno peggiore che potremmo fare al paese, perché questa contrapposizione identificherebbe la green economy come strumento di decrescita, di impoverimento, di disoccupazione”, ha affermato il ministro.(Foto: Foto di Sungrow EMEA su Unsplash) LEGGI TUTTO