Febbraio 2023

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    USA, ISM non manifatturiero gennaio sale a 55,2 punti

    (Teleborsa) – Il settore terziario americano cresce più delle attese e torna il territorio espansivo. Secondo il sondaggio condotto dall’Institute for Supply Management fra i direttori acquisti delle aziende dei servizi, l’ISM non manifatturiero si è portato a 55,2 punti a gennaio 2023 dai 49,2 punti del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di 49,6), facendo meglio delle attese del mercato che erano per un aumento fino a 50,4 punti. Va ricordato che un indice inferiore a 50 denota una fase di contrazione degli affari ed una prevalenza di pessimismo fra i direttori acquisti delle aziende.Guardando alle singole componenti, quella sull’attività aziendale è aumentata a 60,4 punti dai 53,5 del mese precedente e quella sugli ordini si è attestata a 60,4 punti da 45,2 punti. Quella dell’occupazione è passata a 50 punti da 49,4, mentre la componente sui prezzi si è attestata a 67,8 punti da 68,1. LEGGI TUTTO

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    USA, PMI servizi gennaio sale a 46,8 punti

    (Teleborsa) – Si conferma in rallentamento il settore dei servizi negli Stati Uniti a gennaio 2023. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da S&P Global, si è portato a 46,8 punti dai 44,7 del mese precedente, e risulta appena sopra i 46,6 punti della stima preliminare.L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, si mantiene dunque al di sotto della soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con tra espansione e contrazione. Sale anche l’indice composito, che tiene conto anche della variazione del PMI manifatturiero, che si attesta a 46,8 punti, rispetto ai 45 punti del mese precedente e ai 46,6 punti della stima flash.”L’attività commerciale dei servizi degli Stati Uniti si è contratta a gennaio poiché le aziende hanno registrato un ulteriore deterioramento degli afflussi di nuovi affari – ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist di S&P Global Market Intelligence – Le assunzioni si sono quasi arrestate poiché le aziende rivalutano le loro esigenze di buste paga alla luce del contesto di domanda più debole”.”La flessione è guidata da un crollo dell’attività dei servizi finanziari, legato a sua volta a costi di indebitamento più elevati, con i fornitori di servizi rivolti ai consumatori che segnalano anche condizioni commerciali particolarmente difficili a causa della continua contrazione della spesa a causa dell’aumento del costo della vita”, ha aggiunto.(Foto: Photo by Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    UE, Mimit: “Serve un Piano europeo per l'industria più ambizioso. Quattro le proposte italiane”

    (Teleborsa) – Una politica industriale europea assertiva, competitiva e solidale è delineata nelle proposte che oggi il ministero delle imprese e del Made in Italy presenterà durante una serie di incontri con i ministri di Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria, Romania e Grecia. Nei prossimi giorni sono previsti altri incontri con i ministri di Svezia, Portogallo, Croazia, Spagna, Austria e Cipro e con il commissario europeo Thierry Breton.Secondo il ministero delle Imprese e del Made in Italy, la comunicazione della Commissione europea è infatti una base di partenza che può e deve essere migliorata, per diventare davvero efficace. Offre una prospettiva parziale del dibattito in corso sulla nuova politica industriale europea, come risposta alla sfida della competitività, sullo sfondo del duplice obiettivo della transizione verde e digitale. Il negoziato vero e proprio inizia adesso e proseguirà per due mesi sino al Consiglio europeo del 23-24 marzo.Occorre – evidenzia il Mimit in una nota – elevare il livello di ambizione, in particolare sul piano delle risorse. Il documento di base si incentra infatti solo sulle modalità che agevolino l’accesso delle imprese ai benefici fiscali, sulla semplificazione delle regole sugli aiuti di Stato e sui nuovi indirizzi dei fondi esistenti verso le industrie clean-tech, fattori necessari ma non sufficienti per garantire l’efficacia dell’azione europea. Non si menzionano risorse nuove, ma solo quelle del NextGenerationEu, del Programma Horizon su ricerca e innovazione, della politica di coesione e infine quelle dei programmi REPowerEU e InvestEU. Il documento si limita a prendere nota dell’intenzione della Commissione di creare a medio termine un Fondo sovrano europeo strumentale al perseguimento della doppia transizione verde e digitale. Troppo poco – sottolinea il Mimit – anche rispetto a quanto preannunciato dai vertici delle istituzioni europee e allo stesso titolo della Comunicazione della Commissione. Occorre maggior ambizione, oggi più che mai è necessaria una politica europea, assertiva, competitiva e solidale.Quattro sono i principali punti su cui si basa la posizione italiana per rendere davvero efficace la proposta europea. Si tratta, in primo luoogo, di agire in una logica di “pacchetto sull’industria”, in linea peraltro con la posizione espressa dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. La discussione sugli aiuti di Stato (Temporary Crisis and Transition Framework) deve aver luogo contestualmente a quella sulla revisione della governance economica e sulla necessità di costruire una capacità fiscale centrale, sulla scorta dell’esperienza positiva di NextGenerationEU e/o SURE. La decisione deve essere complessiva per essere davvero unitaria e quindi efficace. Il secondo punto prevede di migliorare la proposta di revisione delle regole europee sugli aiuti di Stato per garantire un’effettiva ed efficace semplificazione e velocizzazione delle procedure, premessa necessaria per una reale competitività delle imprese europee. Questo è tanto più importante per i settori strategici, sui quali si misura la competitività globale (es: semiconduttori, materie prime, energia, difesa e aerospazio, strumenti bio e ad alta tecnologia). In tale contesto occorre garantire che non vi siano differenti potenzialità nell’utilizzo degli strumenti che di fatto favoriscano i paesi con maggior capacità fiscale, con il rischio di frammentare il Mercato Interno e di aumentare il divario socio economico tra paesi e aree dell’Unione. Il terzo punto prevede di affermare con chiarezza il principio di solidarietà, che è a fondamento della casa comune europea, sulla base dell’esperienza di successo del Programma SURE, al fine di consentire agli Stati membri l’accesso al credito a condizioni paritetiche, da utilizzare a beneficio delle imprese e quindi dell’occupazione nei settori chiave dell’economia, delle due transizioni (verde e digitale) e ai fini del perseguimento dell’autonomia strategica dell’UE. È necessario, infine, definire con chiarezza i settori da supportare e le modalità di finanziamento, funzionamento e le tempistiche di attivazione del Fondo sovrano europeo, assolutamente necessario per sostenere il sistema delle imprese in una logica di coesione e competitività. LEGGI TUTTO

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    Italcer punta a quotarsi a Piazza Affari quest'anno

    (Teleborsa) – Italcer, gruppo emiliano attivo nel settore delle pavimentazioni e dei rivestimenti in ceramica e dell’arredo bagno, punta quotarsi a Piazza Affari nel 2023, probabilmente nella seconda metà dell’anno. Lo ha detto a Reuters l’amministratore delegato Graziano Verdi, spiegando che la quotazione porterà all’uscita dei soci di riferimento, i fondi Mindful Capital Partners e Miura, che controllano rispettivamente il 58,38% e il 31,23% del gruppo.Italcer nasce nella primavera del 2017 dal fondo di private equity Mindful Capital Partners (ex-Mandarin Capital Partners), nelle persone del socio fondatore Alberto Forchielli e dello stesso Verdi (già AD di Iris-Granitifiandre Group, Technogym e Koramic) con l’obiettivo di creare un distretto del lusso nel settore delle piastrelle di ceramica.Negli ultimi anni il gruppo ha portato avanti un’intensa campagna di acquisizioni, portando nel suo perimetro La Fabbrica Ceramiche, Elios Ceramica, Devon&Devon, Ceramica Rondine, Equipe Cerámicas e Ceramica Fondovalle.La quotazione in Borsa è finalizzata a promuovere “ulteriore crescita sui mercati mondiali” e il fatto di diventare una società contendibile dovrebbe risultare “appealing” per il mercato, ha detto Verdi. “Con la quotazione potremmo guardare in modo anche più concreto all’espansione sul mercato americano, magari anche con un insediamento produttivo”, ha aggiunto l’AD.Italcer ha chiuso il 2022 con un fatturato che ha sfiorato i 360 milioni di euro e impiega 1.180 dipendenti. I bookrunner per la quotazione sono Credit Suisse, Intesa e Jefferies, mentre gli advisor sono Lazard e KT&Partners.(Foto: © Antonio Truzzi | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Intesa, Messina: risultato 2023 “ben al di sopra” del 2022, situazione macro migliorata

    (Teleborsa) – Nel 2022 Intesa Sanpaolo “ha raggiunto il miglior risultato netto dal 2007 e ha superato la guidance che aveva dato dopo l’inizio della guerra. Come abbiamo già dimostrato in più occasioni, sappiamo superare i nostri obiettivi”. Lo ha affermato l’amministratore delegato Carlo Messina, presentando i risultati 2022 alla comunità finanziaria. La banca ha chiuso l’anno con un utile netto di 5,5 miliardi di euro, che non considera gli accantonamenti e le rettifiche per 1,4 miliardi legati all’esposizione in Russia e Ucraina, superando le indicazione del piano per un risultato sopra 5 miliardi.La banca distribuirà 3 miliardi di euro di dividendi cash per il 2022, pari ad un payout ratio del 70%, con la seconda tranche del buyback (1,7 miliardi di euro) che “sarà avviata nei prossimi giorni, portando complessivamente la distribuzione addizionale a 3,4 miliardi di euro”, ha detto il banchiere.Messina ha detto che “remunerare gli azionisti continuando a migliorare i requisiti patrimoniali è incorporato nel nostro DNA”. Inoltre, i risultati hanno “confermato l’obiettivo di essere una banca Zero-NPL con l’esposizione verso la Russia prossima allo zero”, mentre la realizzazione del piano di impresa 2022-2025 “procede a pieno ritmo”.L’AD ha anche fornito una fotografia favorevole per il 2023, sottolineando che la banca sta “osservando l’afflusso e i ratio di NPL minori di sempre”. Inoltre, “la situazione macro è recentemente migliorata e prevediamo che l’economia italiana recupererà già nel 2024 nel caso ci dovesse essere una diminuzione quest’anno”, considerando anche che “prezzi inferiori alle attese di energia e materie prime contribuiranno a ridurre la pressione inflazionistica”.Per quanto riguarda il 2023, Intesa si aspetta una “solida crescita dei ricavi, trainata dagli interessi netti, unita al continuo focus sul cost management, che determina un aumento significativo del risultato della gestione operativa”. Inoltre, la “forte riduzione delle rettifiche nette sui crediti genererà una crescita del risultato netto ben al di sopra rispetto ai 5,5 miliardi di euro di risultato netto 2022, basandoci su assunzioni conservative”. LEGGI TUTTO

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    CNH Industrial, Equita aumenta stime e target price

    (Teleborsa) – Equita ha aumentato a 17,5 euro per azione (+6%) il target price su CNH Industrial, società leader globale nel settore dei macchinari e dei servizi. La revisione della raccomandazione arriva dopo la diffusione dei risultati del quarto trimestre 2022, giudicato positivo, e l’annuncio del delisting da Milano, con il titolo che resterà quotato solo solo NYSE.Alzando le stime per i prossimi due anni, dopo le poche – seppur positive – indicazioni sul 2023, Equita ha confermato il giudizio Hold sul titolo, affermando che è “da valutare come trading idea in caso di ulteriore debolezza”. LEGGI TUTTO

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    Cigna, utile trimestrale sopra le attese. Aumenta dividendo

    (Teleborsa) – Cigna, compagnia assicurativa e sanitaria statunitense, ha chiuso il quarto trimestre del 2022 con ricavi di 45,8 miliardi di euro, un utile operativo di 1,5 miliardi di euro e un utile per azione rettificato di 4,96 dollari. Gli analisti si aspettavano in media, secondo dati Refinitiv, un utile per azione di 4,86 dollari su ricavi per 45,7 miliardi di dollari.I ricavi totali per il 2022 sono stati di 180,5 miliardi di euro. L’utile netto degli azionisti per il 2022 è stato di 6,7 miliardi di euro, o 21,30 per azione, incluso un guadagno al netto delle imposte di 1,3 miliardi, o 4,26 per azione, principalmente dalla transazione Chubb, e si confronta con 5,4 miliardi di euro, o 15,73 per azione, per il 2021.”Stiamo portando un grande slancio nel 2023 – ha affermato il CEO David Cordani – L’anno scorso è stato un anno cruciale di prestazioni e crescita per la nostra azienda poiché individui e datori di lavoro di tutto il mondo hanno contato su Cigna Healthcare in un momento dinamico ed Evernorth ha ulteriormente ampliato la portata e l’impatto dei suoi servizi sanitari”.Il consiglio di amministrazione ha dichiarato un dividendo in contanti di 1,23 dollari per azione, in aumento del 10% rispetto al dividendo in contanti del 2022 di 1,12 dollari per azione. LEGGI TUTTO

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    USA, +517 mila occupati a gennaio. Tasso disoccupazione al 3,4%

    (Teleborsa) – In significativo aumento, e più del previsto, i non-farm payrolls a gennaio 2023. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è sceso al 3,4%, rispetto al 3,5% del mese precedente e rispetto al 3,6% del consensus. Sono stati aggiunti 517 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che a dicembre erano state create 260 mila buste paga (dato rivisto da 223 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è superiore alle attese del mercato che indicavano un aumento di 185 mila di posti di lavoro.”La crescita dell’occupazione è stata diffusa, guidata dai guadagni nel tempo libero e nell’ospitalità, nei servizi professionali e alle imprese e nell’assistenza sanitaria – commenta il Bureau of Labour Statistics – L’occupazione è aumentata anche nel governo, riflettendo in parte il ritorno dei lavoratori da uno sciopero”.Il dato è superiore alle aspettative anche nel settore privato: sono stati 443 mila posti di lavoro, contro i 269 mila rivisti di dicembre e i 190 attesi dal mercato.Gli occupati del settore manifatturiero sono saliti di 19 mila unità, al di sopra del consensus di 6 mila, e si confrontano con i 12 mila del mese precedente.Le retribuzioni medie orarie si sono attestate a 33,03 dollari, registrando un aumento dello 0,3% su mese e del 4,4% su anno (contro attese per un +0,3 m/m e +4,3% a/a) dopo il +0,4% mensile e +4,9% tendenziale registrato a dicembre. Le retribuzioni medie orarie sono monitorate con attenzione dalla Federal Reserve in quanto buon indicatore sia dello stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche.(Foto: Foto di Saulo Mohana su Unsplash) LEGGI TUTTO