Febbraio 2023

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    Meta Platforms vola a Wall Street, assist non solo dai conti

    (Teleborsa) – Effervescente Meta Platforms, che scambia con una performance decisamente positiva del 23,96%.A fare da assist alle azioni della holding di Facebook, Instagram e WhatsApp contribuiscono le indicazioni positive sia in termini di guidance che di taglio della spesa fornite dalla società in occasione dei risultati per il quarto trimestre ma anche l’annuncio di un nuovo maxi buyback.A livello comparativo su base settimanale, il trend del social network evidenzia un andamento più marcato rispetto alla trendline dell’S&P 100. Ciò dimostra la maggiore propensione all’acquisto da parte degli investitori verso Meta Platforms rispetto all’indice.Lo status tecnico dell’azienda di Menlo Park è in rafforzamento nel breve periodo, con area di resistenza vista a 193,4 USD, mentre il primo supporto è stimato a 183,2. Le implicazioni tecniche propendono per un ampliamento della performance in senso rialzista, con resistenza vista a quota 203,6. LEGGI TUTTO

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    CNH Industrial, Wine: “Fiduciosi su anno in corso. 2024 sarà più complesso”

    (Teleborsa) – “Abbiamo chiuso il 2022 con risultati solidi ed il quarto trimestre con ottimi risultati, contribuendo al record di ricavi e utili nell”intero anno”. Così il Ceo di CNH Industrial Scott W. Wine aprendo la conference call per la presentazione dei risultati del quarto trimestre e dell’intero esercizio, che ha evidenziato risultati record in termini di ricavi ed utile.Il numero uno del gruppo ha poi spiegato che il risultato è da attribuire ad “un’eccellente esecuzione e una migliore gestione della supply chain” che ha consentito di generare un free cash flow industriale di 1,6 miliardi di dollari per l”intero anno. Dalle slide è emerso che la crescita dei ricavi a 23,6 miliardi di dollari a fine esercizio (+21%) è stata supportata dall’ottimo andamento due due settori operativi del gruppo: agricoltura (+29% i ricavi supportati dalla crescita a doppia cifra di volumi e prezzi) e costruzioni (+16% i ricavi grazie al buon andamento delle vendite in Europa e Sud Africa).”Nel primo anno dello spin-off abbiamo migliorato la nostra posizione finanziaria”, ha sottolineato il numero uno del Gruppo, facendo cenno all’aumento della liquidità. CNH conta di impiegare la liquidità disponibile – è emerso durante la call – per sostenere la crescita (investimenti e ricerca), garantire un ritorno per gli azionisti (dividendi e buyback) e mantenere una solida posizione finanziaria. “Nel 2022 abbiamo dovuto affrontare elementi negativi come inflazione, aumento del costo del lavoro e rallentamenti nella catena di forniture”, ha sottolineato Wine, spiegando che questi fattori si sono attenuati nella seconda metà dell’anno e si ritiene che “miglioreranno ancora nell”esercizio in corso”. “Nella maggior parte dei mercati prevediamo una solida domanda” – ha aggiunto Wine – e “con la supply chain in miglioramento e l”inflazione in modesto calo, siamo fiduciosi”. “Il 2024 sarà più complesso del 2023”, ha anticipato.Confermata la guidance per il 2023 che indica vendite in crescita del 6-10%, costi in riduzione del 5% sul 2022, un free cash flow di 1,3-1,5 miliardi di dollari e investimenti in ricerca nell’ordine di 1,6 miliardi di dollari La conference ha anche offerto qualche dettaglio in più sulla decisione di delistare i titolo CNH dalla Borsa di Milano e mantenere un unico mercato di quotazione al Nyse all’inizio del 2024. “Voglio chiarire che questo non cambierà il nostro impegno in Italia”, ha precisato il Ceo Scott Wine, spiegando che la decisione che ha a che fare con le bche oggi è un leader specializzato nell’agricoltura e nelle costruzioni a seguito della scissione di Iveco. Il delisting, come spiegato, produrrà una serie di benefici: semplificazione assetto societario e regolamentazione, risparmio costi, maggiore liquidità del titolo ed opportunità per gli investitori.Più tecnicamente, le azioni oggi quotate alla Borsa di Milano non subiranno alcun concambio, ma dal momento del delisting, gli azionisti che avranno il titolo in portafoglio, potranno scambiarlo solo al Nyse, unico mercato di quotazione, dove vi saranno più scambi ed una maggiore liquidità. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi di gas in calo nell'ultima settimana

    (Teleborsa) – Calano più delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 27 gennaio sono risultati in flessione di 151 BCF (billion cubic feet), rispetto alla contrazione di 142 BCF stimati dagli analisti.La settimana prima si era registrato un decremento di 91 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 2.583 miliardi di piedi cubici, risultando in aumento del 9,4% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 2.361) e in salita del 6,7% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (2.420 BCF). LEGGI TUTTO

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    FS Italiane, siglato protocollo d'intesa con le Associazioni dei Consumatori

    (Teleborsa) – Prosegue il percorso di confronto e sinergia tra FS Italiane e il mondo delle Associazioni dei Consumatori. Nella sede di Ferrovie dello Stato di Villa Patrizi a Roma è stato siglato oggi un Protocollo d’intesa volto a rafforzare il rapporto di collaborazione reciproca tra FS e le Associazioni dei Consumatori, anche in relazione al Piano Industriale 2022/2031 del Gruppo FS Italiane. Gli obiettivi dell’Intesa – spiega FS Italiane in una nota – sono stati illustrati in un incontro a cui hanno preso parte l’amministratore delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris, il chief Corporate Affairs di Ferrovie dello Stato Italiane Massimo Bruno, e i rappresentanti delle Associazioni Consumatori. Tra i principali punti dell’accordo figura l’impegno che FS assume nei confronti delle Associazioni in termini di dialogo, confronto e collaborazione intesi come elementi di valore aggiunto nei processi decisionali, oltre che nell’organizzazione di incontri periodici atti a favorire la condivisione di informazioni utili a individuare esigenze collettive legate alle attività di FS, promuovendo dove necessario il dialogo con gli Enti istituzionali competenti, le Società e i Poli del Gruppo FS (Infrastrutture, Passeggeri, Logistica e Urbano).Figurano, tra le azioni da portare avanti nel percorso delineato dal Protocollo d’Intesa, l’attenzione a iniziative congiunte di comunicazione e promozione della sostenibilità sociale, economica, ambientale; lo studio e l’approfondimento di soluzioni per il miglioramento della qualità dei servizi mediante il coinvolgimento delle Società del Gruppo interessate; l’informazione sugli obiettivi del Piano Industriale del Gruppo FS e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nell’ambito della mobilità nazionale.Gli incontri che seguiranno tra le Associazioni dei Consumatori e i rappresentanti di Ferrovie dello Stato si svolgeranno mediante l’istituzione di un Tavolo permanente di Consultazione, convocato con cadenza trimestrale o su iniziativa delle Parti. Il Tavolo potrà essere affiancato da gruppi di lavoro composti da rappresentanti delle società di FS in base all’area di business oggetto delle tematiche da trattare.Al Protocollo d’Intesa siglato oggi con Ferrovie dello Stato hanno aderito le organizzazioni ACU; Adiconsum; Adoc; Adusbef; Altroconsumo; Assoutenti; Casa del Consumatore; Cittadinanzattiva; CTCU; Codacons; Codici; Confconsumatori APS; Federconsumatori; Lega Consumatori; Movimento Consumatori; Movimento Difesa Del Cittadino; U.Di.Con. APS; Unione Nazionale Consumatori. LEGGI TUTTO

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    USA, in aumento a dicembre gli ordinativi industriali

    (Teleborsa) – Aumentano, ma meno delle attese, gli ordini all’industria statunitensi. Secondo il Department of Commerce del Bureau of the Census, nel mese di dicembre gli ordini hanno evidenziato una variazione positiva dell’1,8% rispetto al -1,9% registrato nel mese precedente e contro il +0,3% stimato dal consensus.Al netto del settore dei trasporti, gli ordini sono scesi dell’1,2% dal -1,2% precedente,(Foto: by Lucas Sankey on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Gruppo BEI: in Italia nel 2022 10,09 miliardi in investimenti e record di finanziamenti green

    (Teleborsa) – Nel 2022 il Gruppo BEI – costituito dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) e dal Fondo europeo per gli investimenti (FEI) – ha firmato 85 operazioni in Italia per un valore complessivo di 10,09 miliardi di euro. Di questi 9,29 miliardi in prestiti e garanzie, 612 milioni in risorse gestite per conto del Governo nell’ambito del Piano nazionale ripresa resilienza (PNRR) e 194 milioni gestiti per il Fondo Europeo di Garanzia (FEG), il fondo messo in atto dalla Gruppo BEI per mitigare la crisi economica causata dalla pandemia. Questi i principali dati comunicati dal Gruppo BEI in occasione della presentazione, oggi a Roma, dei risultati della sua attività in Italia nel 2022. L’Italia, che ha beneficiato del 15.9% dell’attività totale in Europa nel 2022, è stato il primo Paese per finanziamenti e risorse gestite dal Gruppo BEI nel 2022. Si stima che tale attività contribuirà ad attivare investimenti per circa 34 miliardi di euro nell’economia reale.”Per contrastare la crisi energetica in atto, nel 2022 il Gruppo BEI ha aumentato significativamente i finanziamenti a favore della transizione ecologica in Italia, investendo la cifra record di 5,54 miliardi in progetti che contribuiscono a produrre energia rinnovabile, garantire la sicurezza energetica, promuovere la mobilità sostenibile, e a decarbonizzare le nostre aziende, con particolare attenzione a quei settori considerati hard-to-abate – ha commentato durante la presentazione dei risultati a Roma Gelsomina Vigliotti, vicepresidente BEI e Presidente FEI –. Grazie all’effetto leva dell’azione del Gruppo BEI, i 10,09 miliardi di nuova finanza dedicati all’Italia nel 2022 attiveranno investimenti per oltre 34 miliardi a sostegno sia del settore privato che di quello pubblico, contribuendo a finanziare le esigenze di liquidità di oltre 82.500 piccole e medie imprese e a sostenere il Governo nell’attuazione del PNRR. Inoltre, sono lieta di confermare che, anche l’anno scorso, un euro su sei erogati dal Gruppo BEI in Europa è arrivato in Italia”. Considerando l’attuale crisi energetica e la necessità di ridurre la dipendenza europea dai combustibili fossili russi, nel 2022 il Gruppo BEI ha concentrato i propri finanziamenti a favore della lotta contro il cambiamento climatico, dedicando il 55% delle risorse totali in Italia, ovvero 5,52 miliardi di euro, a sostegno di progetti green che contribuiscono a promuovere la transizione climatica ed energetica, nonché lo sviluppo di energia rinnovabile e la mobilità sostenibile nel Paese. La pandemia prima e l’inflazione ora hanno continuato ad evidenziare la necessità di sostenere le esigenze di liquidità delle piccole e medie imprese (PMI), che rappresentano una parte sostanziale del tessuto produttivo e dei livelli occupazionali nel Paese. A tal proposito, nel 2022, il Gruppo BEI ha sostenuto oltre 82.500 PMI e Mid Cap italiane che impiegano più di 1,2 milioni di persone con 3,35 miliardi di euro, il 33% dell’attività totale del Gruppo BEI nel Paese.Nel 2022, i finanziamenti per l’innovazione, la digitalizzazione e lo sviluppo umano, settori fondamentali per promuovere la transizione digitale ed ecologica, hanno raggiunto un volume di 1,17 miliardi di euro nel 2022 in Italia.Risultati globali – Nel 2022, il Gruppo BEI ha sottoscritto finanziamenti complessivi per 72,5 miliardi di euro. Tale attività contribuirà ad attivare investimenti per circa 260 miliardi di euro nell’economia reale e a supportare la creazione di 950.000 posti di lavoro entro il 2026. Inoltre, nel 2022, la BEI ha dedicato quasi le metà (46%) dei suoi finanziamenti a progetti ubicati nelle regioni di coesione.Per quanto riguarda la transizione ecologica, la BEI ha aumentato ancora una volta i propri finanziamenti verdi, raggiungendo i 36,5 miliardi di euro (58,3% del totale), il che significa che la Banca ha rispettato l’impegno di dedicare almeno la metà delle sue risorse all’azione per il clima e alla sostenibilità ambientale, ben prima dell’obiettivo fissato per il 2025. Complessivamente, il Gruppo BEI è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di attivare 1.000 miliardi di euro di finanziamenti verdi in questo decennio, avendo già sostenuto investimenti per 222 miliardi di euro negli ultimi due anni.Sostegno all’Ucraina – La BEI ha offerto un aiuto immediato all’Ucraina, erogando lo scorso anno 1,7 miliardi di euro per contribuire a finanziare la ricostruzione delle infrastrutture del Paese devastate dai bombardamenti russi. Attività del FEI – Nel 2022, il FEI ha finanziato le piccole imprese e progetti verdi con oltre 9 miliardi di euro, che mirano ad attivare circa 97 miliardi di euro di investimenti a favore della neutralità climatica, della transizione digitale delle industrie europee e della competitività degli imprenditori dell’Unione Europea. In un contesto di prospettive economiche difficili per il 2023, il FEI intende portare avanti il programma InvestEU, RepowerEU e altre iniziative, come l’European Tech Champions. EIB Global – Oltre al sostegno all’Ucraina, la EIB Global ha firmato 9,1 miliardi di euro di nuovi finanziamenti nel 2022, portando a 10,8 miliardi di euro il totale delle operazioni della filiale della BEI lanciata un anno fa per intensificare le operazioni al di fuori dell’Unione Europea. Risposta alla pandemia – Per mitigare le conseguenze economiche causate dalla pandemia, il Gruppo BEI, con il sostegno di 22 Stati Membri, ha istituito il Fondo europeo di garanzia (FEG) che, in circa due anni di attività, ha sottoscritto 20,9 miliardi di euro (su 24,4 miliardi disponibili) in prestiti, garanzie e finanziamenti equity a favore, principalmente, delle PMI europee. I finanziamenti sottoscritti nell’ambito del FEG contribuiranno ad attivare investimenti per circa 183,5 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    Wall Street contrastata il giorno dopo la Fed

    (Teleborsa) – Partenza a due velocità per la borsa di Wall Street il giorno dopo che la Federal Reserve ha alzato il costo del denaro di 25 punti base, come peraltro atteso dal mercato, portando i tassi di interesse al livello massimo da sette anni. Nella conferenza stampa post decisione, il governatore della Fed, Jerome Powell ha preannunciato ulteriori rialzi dei tassi, ma al tempo stesso ha confortato gli investitori affermando che è iniziato il processo disinflazionistico. Sul fronte macroeconomico, il numero dei lavoratori statunitensi che per la prima volta hanno richiesto i sussidi di disoccupazione, è sceso al livello più basso dallo scorso aprile ed è un dato inaspettato poiché gli analisti si attendevano una salita.Tra gli indici statunitensi, sul Dow Jones scambia con un calo dello 0,59%; mentre, al contrario, giornata di guadagni per l’S&P-500, che continua la giornata a 4.152 punti. Su di giri il Nasdaq 100 (+2,28%) forte della performance del titolo Meta dopo una trimestrale positiva. Le altre big tech, Alphabet e Amazon, pubblicheranno i rispettivi conti dopo la chiusura della seduta odierna. Sulla stessa tendenza, in rialzo l’S&P 100 (+1,15%).Tra i protagonisti del Dow Jones, Intel (+2,87%), Salesforce, (+2,29%), Microsoft (+1,99%) e Nike (+1,70%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Travelers Company, che prosegue le contrattazioni a -3,08%.Sotto pressione Amgen, con un forte ribasso del 2,37%.Resta vicino alla parità Chevron (-1,53%).Piatta Caterpillar, che tiene la parità.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Baidu (+13,05%), Advanced Micro Devices (+12,63%), Datadog (+10,55%) e Old Dominion Freight Line, (+10,32%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Electronic Arts, che ottiene -9,26%.Pessima performance per Match Group,, che registra un ribasso del 5,01%.Soffre Astrazeneca, che evidenzia una perdita del 2,77%.Preda dei venditori Amgen, con un decremento del 2,37%.Tra gli appuntamenti macroeconomici che avranno la maggiore influenza sull’andamento dei mercati USA:Giovedì 02/02/202313:30 USA: Challenger licenziamenti (preced. 43,65K unità)14:30 USA: Costo unitario lavoro, trimestrale (atteso 1,5%; preced. 2%)14:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 200K unità; preced. 186K unità)14:30 USA: Produttività, trimestrale (atteso 2,4%; preced. 1,4%)16:00 USA: Ordini industria, mensile (atteso 2,3%; preced. -1,8%). LEGGI TUTTO

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    BCE, Lagarde: ampio consenso su rialzo tassi, dobbiamo mantenere rotta

    (Teleborsa) – “Il Consiglio direttivo manterrà la rotta, aumentando significativamente i tassi di interesse a un ritmo costante e mantenendoli a livelli sufficientemente restrittivo da garantire un tempestivo ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo”, anche perché “mantenere i tassi di interesse a livelli restrittivi ridurrà nel tempo l’inflazione frenando la domanda e proteggerà anche dal rischio di un persistente spostamento verso l’alto delle aspettative di inflazione”. È il chiaro messaggio mandato da Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea (BCE), dopo che Francoforte ha mantenuto il passo sui tassi di interesse, aumentandoli per la sesta volta consecutiva e portandoli al livello più alto dal 2008.Secondo Lagarde, i rischi per le prospettive di crescita economica sono diventati più equilibrati e anche quelli sulle prospettive inflazionistiche sono diventati più equilibrati, “soprattutto nel breve periodo”. Ha sottolineato che lo shock energetico potrebbe svanire più rapidamente del previsto e le società dell’area euro potrebbero adattarsi più rapidamente al difficile contesto internazionale. Inoltre, il recente calo dei prezzi dell’energia, se persiste, potrebbe rallentare l’inflazione più rapidamente del previsto e questa pressione al ribasso della componente energetica potrebbe poi tradursi anche in una dinamica più debole dell’inflazione di fondo. Nonostante ciò, l’attività economica ha subito un marcato rallentamento dalla metà del 2022 e “ci aspettiamo che rimanga debole nel breve termine”.Lagarde ha sottolineato la “continuità e coerenza” delle decisioni prese oggi, spiegando che “c’è stato accordo generale e un ampio consenso all’interno del Consiglio per le decisioni prese”. Dire che la BCE intende innalzare i tassi di interesse di altri 50 punti base nella prossima riunione di politica monetaria a marzo, non significa che Francoforte avrà terminato la lotta all’inflazione a quel punto. “Sappiamo che abbiamo della strada da compiere e che non abbiamo finito – ha detto – Dovremo considerare a che livello e a che ritmo dovremo continuare ad alzare i tassi per portarli a un livello restrittivo, e lasciarli lì fino a che non avremo raggiunto il nostro obiettivo”. Riesponendo alle domande dei giornalisti, ha detto che “il tool principale della politica monetaria sono i tassi e la riduzione delle consistenze dei titoli detenuti dall’Eurosistema è solo parte degli strumenti accessori in nostro possesso”.Incalzata sulle possibili spaccature all’interno del board, ha detto che “ogni decisione è un compromesso e la bellezza del consiglio è che tutti i governatori sono appassionati alle decisioni”. “Inevitabilmente ci sono dei compromessi, ma questo non indebolisce il fatto che dobbiamo mantenere la rotta perché il nostro lavoro non è finito”.Come emerge dalla diminuzione delle richieste di mutuo e dalla stretta delle condizioni creditizie, “stiamo vedendo chiaramente la trasmissione della politica monetaria”, ha detto Lagarde, pur ammettendo che “una grande porzione dell’aumento dell’inflazione è stato provocato dallo shock energetico e quindi dobbiamo essere attenti alle componenti energetiche e al ritmo della trasmissione su altre componenti”.In generale, “non direi che il processo di disinflazione è iniziato”, ha risposto a chi le chiedeva un paragone con le dichiarazioni di Jerome Powell e le indicazioni della Fed. “Quando guardo all’inflazione core, è ancora ai massimi di sempre nell’eurozona. L’inflazione principale è diminuita più del previsto, ma l’inflazione di fondo è ancora lì”. LEGGI TUTTO