Febbraio 2023

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    CNH Industrial lascia Piazza Affari: resterà quotata sul NYSE

    (Teleborsa) – CNH Industrial, società leader globale nel settore dei macchinari e dei servizi, lascerà Piazza Affari e resterà quotata solo solo NYSE, mettendo quindi fine al dual-listing. La decisione, si legge in una nota, è stata presa “dopo approfondite considerazioni e analisi”, le quali hanno portato a concludere che gli azionisti “potranno trarre maggiori benefici dal listing sul solo NYSE”. Il dual listing è stato adottato nel 2013, quando CNH Global, quotata negli Stati Uniti, si è fusa con Fiat Industrial, quotata a Milano, per formare CNH Industrial. Nel gennaio 2022, CNH Industrial ha scorporato le sue attività On-Highway creando Iveco Group, una società quotata esclusivamente a Milano.Dallo spin-off, la maggioranza degli scambi sul titolo CNH Industrial si è progressivamente spostata sul NYSE, evidenziando che la quotazione sui mercati USA è più in linea con il nuovo profilo di business della società e con la sua base di investitori. “Concentrare le negoziazioni in un unico mercato consentirà di migliorare la liquidità del titolo e di porre maggiore attenzione verso gli investitori, semplificando ulteriormente l’assetto della società e i requisiti regolamentari”, viene sottolineato.La società intende conseguire il single listing entro l’inizio del 2024. “Mentre il nostro intento primario è di arrivare al delisting da Euronext Milan senza ulteriori attività societarie, esistono delle strade alternative per raggiungere lo stesso obiettivo”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Associazioni settore: proposte UE su clearing danneggiano mercato capitali

    (Teleborsa) – Le proposte della Commissione europea per aumentare l’attrattiva e la resilienza dei servizi di compensazione dell’UE (i cosiddetti clearing services) “sarebbero dannose per i mercati dei capitali dell’UE” e “renderebbero le imprese dell’UE meno competitive e avrebbero un impatto negativo sul mercato dei derivati, sui clearing member dell’UE e sui loro clienti, sugli investitori e sui risparmiatori dell’UE e sull’Unione dei mercati dei capitali”.Il giudizio negativo sulle proposte presentate dalla Commissione UE a dicembre arriva dalle principali associazione di rappresentanza del settore: l’International Swaps and Derivatives Association (ISDA), l’Alternative Investment Management Association (AIMA), la European Fund and Asset Management Association (EFAMA) e la Futures Industry Association (FIA).Viene riconosciuto che la Commissione UE “ha compiuto alcuni passi importanti verso il rafforzamento della posizione competitiva dei crescenti mercati europei dei derivati”, che le modifiche “riguardano l’efficienza e la resilienza dell’infrastruttura dei mercati finanziari nell’UE” e che queste includono, tra le altre cose, “proposte per semplificare le pratiche di vigilanza per le nuove approvazioni di prodotti con controparte centrale (CCP) dell’UE”.”Tali misure rafforzerebbero ulteriormente le tendenze positive già osservate nella compensazione dei contratti denominati in euro presso le controparti centrali dell’UE – si legge in un comunicato congiunto – Una strategia basata sulla crescita organica e su soluzioni orientate al mercato sosterrebbe al meglio la competitività delle controparti centrali dell’UE in un mercato di compensazione globale”.Tuttavia, l’esecutivo UE ha proposto che le imprese soggette all’obbligo di compensazione dell’UE abbiano un conto attivo presso una CCP dell’UE, conferendo all’ESMA il potere di definire la parte di alcuni contratti denominati in euro e zloty polacchi che dovrebbero essere liquidati tramite tali conti tramite la regolamentazione secondaria. Le modifiche alle norme sul capitale rafforzerebbero tale situazione, rendendo meno conveniente dal punto di vista commerciale per i partecipanti al mercato dell’UE la compensazione tramite controparti centrali con sede al di fuori dell’UE.”Riteniamo che la Commissione europea debba dimostrare il rischio della compensazione tramite CCP di secondo livello con sede al di fuori dell’UE e fornire una solida analisi costi-benefici dei requisiti proposti per i conti attivi”, hanno detto gli organismi di settore. LEGGI TUTTO

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    Fenix Entertainment, EnVent pone rating “under review”

    (Teleborsa) – EnVent Capital Markets messo “under review” il giudizio e il target price di Fenix Entertainment, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella produzione di contenuti cinematografici e televisivi. La società ha chiuso il 2022 con un valore della produzione pari a 33,4 milioni di euro e una posizione finanziaria netta pari a 19,9 milioni di euro, inferiori alle attese degli analisti per – rispettivamente – 38,9 milioni di euro e 18,7 milioni di euro.”In precedenza avevamo commentato il mutamento dello scenario per Fenix, con un diverso mix di attività e un livello di utilizzo del contante che si traduce in un notevole carico finanziario – si legge nella ricerca – Prevediamo bassa redditività o perdite nel breve termine e, come affermato anche dal management, ulteriori finanziamenti per riequilibrare la situazione finanziaria e rilanciare le produzioni, che a loro volta implicano una diluizione del prezzo delle azioni”.(Foto: Alex Litvin on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Moto, ANCMA: a gennaio corrono le immatricolazioni

    (Teleborsa) – Si apre sotto i migliori auspici il 2023 delle due ruote a motore. Secondo i dati diffusi da Confindustria ANCMA a gennaio le immatricolazioni di moto, scooter e ciclomotori segnano +37,7% a 21.314 unità sullo stesso mese dell’anno scorso, anche per effetto degli incentivi statali, peraltro già esauriti.”L’andamento del mercato sia in continuità con i numeri registrati negli ultimi due anni, che vedono il nostro Paese leader in Europa per numero di immatricolazioni e anche nella produzione”, afferma il presidente dei costruttori e distributori italiani, Paolo Magri. Il dato più significativo è dato dagli scooter che crescono del 77,4% e immatricolano 10.720 veicoli. Ottimo anche l’andamento delle moto, che spuntano un incremento del 22,36% e targano 9.482 mezzi. Unico dato in controtendenza è quello dei ciclomotori, che fanno segnare un calo del 33,97% e registrano 1.112 unità: si tratta tuttavia di un rimbalzo tecnico dovuto a una significativa commessa registrata nel corso del 2022.In territorio negativo il mercato elettrico (-17,10% e 868 unità), trascinato verso il basso dai ciclomotori, che scontano la commessa dello scorso anno.(Foto: © Damrong Rattanapong / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Wall Street si muove senza scossoni dopo Federal Reserve

    (Teleborsa) – Wall Street non risponde in modo netto alla decisione della Fed di aumentare il tasso di riferimento di 25 punti base, come previsto, fino all’intervallo obiettivo del 4,5%-4,75%. Si tratta di un passo indietro rispetto all’aumento di 50 punti base di dicembre e ai quattro movimenti consecutivi di 75 punti base attuati in precedenza. Lo statement diffuso al termine della riunione di politica monetaria ripete il linguaggio precedente secondo cui “ongoing increases” del tasso chiave saranno appropriati, mentre aggiunge che la Banca centrale statunitense prenderà in considerazione “l’entità degli aumenti futuri”.Il Dow Jones accusa una discesa dello 0,75%, mentre, al contrario, si muove intorno alla parità l’S&P-500, che continua la giornata a 4.070 punti. In frazionale progresso il Nasdaq 100 (+0,3%); senza direzione l’S&P 100 (-0,09%).Sul fronte macroeconomico, è risultato peggiore del previsto l’andamento dei nuovi posti di lavoro nel settore privato statunitense a gennaio 2023, secondo il report della Automated Data Processing (ADP).In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, Salesforce (+1,11%), Boeing (+0,72%) e Johnson & Johnson (+0,53%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Amgen, che ottiene -3,29%. Soffre Travelers Company, che evidenzia una perdita del 2,95%. Preda dei venditori Chevron, con un decremento del 2,06%. Si concentrano le vendite su Caterpillar, che soffre un calo del 2,03%.Sul podio dei titoli del Nasdaq, Baidu (+11,61%), Old Dominion Freight Line, (+9,58%), Advanced Micro Devices (+8,59%) e Pinduoduo, Inc. Sponsored Adr (+3,68%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Electronic Arts, che prosegue le contrattazioni a -11,72%. In perdita Match Group,, che scende dell’8,07%. Pesante Moderna, che segna una discesa di ben -3,86 punti percentuali. Vendite su Astrazeneca, che registra un ribasso del 3,57%. LEGGI TUTTO

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    Enel: Slovenské Elektrárne connette alla rete l'Unità 3 di Mochovce, via produzione energia

    (Teleborsa) – Slovenské elektrárne (SE) ha connesso alla rete slovacca il primo dei due generatori dell’Unità 3 della centrale nucleare di Mochovce e, di conseguenza, ha iniziato a immettere elettricità in rete con la sincronizzazione del generatore al 20% della capacità nominale del reattore. L’impianto è stato connesso alla rete meno di tre settimane dopo il via libera dell’autorità nucleare slovacca all’avvio del reattore, rilasciato il 13 gennaio scorso.Si tratta di un traguardo importante per Slovenské elektrárne, che ha avviato la costruzione dell’Unità 3 di Mochovce nel 2008, e per il Gruppo Enel, che è attualmente azionista della società al 33% circa.La nuova capacità di generazione, in linea con i parametri della tassonomia UE, è la seconda centrale nucleare di nuova costruzione a essere connessa alla rete europea in 15 anni. Una volta pienamente operativa, l’Unità 3 di Mochovce, da 471 MW, contribuirà a ridurre la dipendenza dell’Europa dal gas, oltre a soddisfare il 13% circa del consumo totale di elettricità in Slovacchia senza emissioni di anidride carbonica.L’azionista di maggioranza di SE è Slovak Power Holding B.V. (SPH) con una quota di poco superiore al 66%. In SPH, EP Slovakia B.V. (controllata del Gruppo EPH) detiene il 50% del capitale sociale e il restante 50% appartiene a Enel Produzione S.p.A. (controllata del Gruppo Enel). La Repubblica Slovacca, attraverso il suo Ministero dell’Economia, è l’azionista di minoranza di SE, con una quota di poco inferiore al 34%. LEGGI TUTTO

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    Fed alza i tassi di 25 punti base, prevede “continui aumenti”

    (Teleborsa) – La Federal Reserve non sorprende il mercato e aumenta i tassi di interesse chiave di 25 punti base (pb) al 4,50-4,75%, rallentando quindi rispetto al rialzo da 50 pb attuato a dicembre. Il FOMC prevede che “i continui aumenti della fascia obiettivo saranno appropriati per raggiungere un orientamento di politica monetaria sufficientemente restrittivo da riportare l’inflazione al 2% nel tempo”, si legge nello statement diffuso al termine della due giorni di riunione.I banchieri centrali evidenziano che “indicatori recenti indicano una modesta crescita della spesa e della produzione. Negli ultimi mesi i guadagni di posti di lavoro sono stati robusti e il tasso di disoccupazione è rimasto basso. L’inflazione è leggermente diminuita, ma rimane elevata”.”La guerra della Russia contro l’Ucraina sta causando enormi difficoltà umane ed economiche e sta contribuendo a un’elevata incertezza globale – viene aggiunto – Il Comitato è molto attento ai rischi di inflazione”.Viene sottolineato che, nel determinare l’entità dei futuri aumenti della fascia obiettivo, il FOMC “terrà conto dell’inasprimento cumulativo della politica monetaria, dei ritardi con cui la politica monetaria influisce sull’attività economica e sull’inflazione e degli sviluppi economici e finanziari”.Nessuna sorpresa nemmeno dal quantitative tightening (QT). Il FOMC “continuerà a ridurre le sue partecipazioni in titoli del Tesoro e titoli di debito di agenzie e titoli garantiti da ipoteca di agenzie, come descritto nei suoi piani precedentemente annunciati”, si legge nello statement. LEGGI TUTTO

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    Snam, Venier: chiederemo fondi a Bruxelles per linea Adriatica

    (Teleborsa) – “La linea Adriatica è un’opera urgente perché il nostro sistema non ha più capacità disponibile da sud a nord e non è in grado di cogliere le opportunità che possono venire dal potenziamento dei flussi”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, in una intervista a Reuters, evidenziando che il cambiamento dei flussi derivante dalla guerra in Ucraina ha saturato la rete italiana.L’AD della società di infrastrutture energetiche, quotata su Euronext Milan, ha in parte ripetuto quanto già affermato in occasione della presentazione del nuovo piano strategico a gennaio.”Quando avremo tutte le autorizzazioni in Italia, andrò a a Bruxelles a chiedere fondi,” ha detto Venier, che spera di ottenere il via libera dall’ARERA a fine febbraio o inizio marzo. “L’Adriatica sarà hydrogen ready, per questo penso che potremo avere fondi europei così come previsto da RePowerEU,” ha aggiunto. LEGGI TUTTO