Aprile 2023

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    GPI, Intermonte abbassa target price e conferma Outperform

    (Teleborsa) – Intermonte ha abbassato a 17,2 euro per azione (da 17,5 euro) il target price su GPI, società quotata sul Euronext Milan e attiva nel campo dei sistemi informativi e servizi per la sanità, e mantenuto il giudizio sul titolo a “Outperform”. La revisione della raccomandazione è arrivata dopo che la società ha comunicato i risultati 2022.Gli analisti confermano ampiamente le stime operative, ma riducono la stima sull’utile per azione del 14%/11% nel 2023/24 a seguito di una esposizione finanziaria netta più elevata (maggiore debito e tasso di interesse).”Poiché la tecnologia è un fattore chiave per un’assistenza sanitaria migliore e più coordinata, offrendo allo stesso tempo risparmi sui costi complessivi, prevediamo che GPI beneficerà degli investimenti nella digitalizzazione dell’assistenza sanitaria data la sua posizione di mercato e l’ampia gamma di prodotti”, si legge nella ricerca.”Attraverso l’acquisizione di TESI e il completamento dell’aumento di capitale di 140 milioni di euro, che dovrebbero contribuire alla redditività del gruppo e supportare la crescita organica (ricerca e sviluppo software) e inorganica, riteniamo che GPI sia pronta a realizzare il suo piano aziendale – ha aggiunto – In tale contesto, la crescita dovrebbe rimanere robusta anche nel 2023, con tendenze di fondo supportate dai programmi CONSIP (e PNRR)”.Intermonte si aspetta ora che la società chiuda il 2023 con vendite di 415 milioni di euro, un EBITDA Adjusted di 70 milioni di euro e un utile netto Adjusted di 18 milioni di euro. Questi valori dovrebbero passare nel 2024, rispettivamente, a 445 milioni di euro, 79 milioni di euro e 25 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Business intelligence, Gruppo Intescia annuncia acquisizione di Telemat

    (Teleborsa) – Il Gruppo Intescia, leader nella business intelligence e negli strumenti di supporto decisionale per le imprese, annuncia l’acquisizione della società Telemat, società specializzata nel monitoraggio degli appalti pubblici in Italia. Grazie a questa acquisizione, il Gruppo Intescia rafforza la sua posizione sul mercato europeo della data intelligence e consolida il suo expertise in materia di soluzioni Saas con i suoi marchi storici come Doubletrade, Edisys, Corporama e Score & Décisions. Dopo essersi affermato come leader nel mercato spagnolo, il Gruppo punta a diventare il player di riferimento nel mercato italiano.Fondata nel 1987 a Bassano del Grappa, Telemat fornisce prodotti e servizi alle imprese per individuare e rispondere alle gare d’appalto in Italia, non appena vengono bandite. La società è riconosciuta per la qualità dell’elaborazione dei dati e l’accuratezza del suo motore di ricerca, nonché per i suoi percorsi di formazione avanzata in materia di contratti pubblici.”Questa acquisizione – spiega Yannik Dupuch, CEO del Gruppo Intescia – rappresenta una tappa importante nella nostra strategia che punta a rafforzare la nostra presenza a livello internazionale e gioca un ruolo di primo piano nel consolidamento del settore della business intelligence. Attraverso le sinergie generate dall’unione delle competenze di Telemat e Intescia, saremo in grado di arricchire la nostra offerta di servizi sul mercato italiano con soluzioni basate sui nostri algoritmi di machine learning”.Con circa 400 dipendenti e oltre 20mila clienti abbonati ai suoi servizi, Intescia Group è specializzato nella raccolta, elaborazione e integrazione delle informazioni fornendo servizi di business intelligence ad alto valore aggiunto alle aziende. L’acquisizione di Telemat – sostenuta da Five Arrows Principal Investments (Gruppo Rothschild & Co) – fa parte di una strategia di buy & build volta ad accelerare la presenza del Gruppo Intescia nel mercato europeo dei servizi di business intelligence B2B. LEGGI TUTTO

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    Fisco, Bitonci: proposta Giorgetti su detrazioni fino a 10mila euro per figli a carico assolutamente condivisibile

    (Teleborsa) – Massimo Bitonci, sottosegretario al ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha dichiarato che la proposta del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sulla riduzione delle tasse per le famiglie “è assolutamente condivisibile”. “Per incentivare la natalità diventa necessario ridurre la tassazione per le famiglie con uno o più figli a carico – ha commentato Bitonci –. Questo non significa abbandonare l’assegno unico ma, oltre a questo, si dovrebbe reintrodurre una detrazione di 10.000 euro l’anno per ogni figlio a carico (ora 950 euro fino ai 21 anni) fino al termine degli studi anche universitari, per tutti i nuclei senza limiti di reddito”.Secondo Bitonci, “si otterrebbe così una doppia incentivazione e contrasto alla denatalità: con l’assegno unico universale una misura diretta mensile di sostegno, mentre con la detrazione un taglio consistente della tassazione a favore delle nostre famiglie”. La proposta di Giorgetti riportata oggi dal Foglio sarebbe infatti quella di introdurre entro l’anno un bonus familiare per i genitori. Il meccanismo fiscale vero e proprio (se si tratterà cioè ad esempio di una detrazione, di un taglio delle tasse patrimoniali o sul lavoro) sarebbe però ancora da definire. LEGGI TUTTO

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    Milano schiva le vendite, soffrono TIM e Saipem

    (Teleborsa) – Si muove all’insegna della debolezza la seduta finanziaria delle borse europee, mentre Piazza Affari resiste al vento delle vendite, con gli investitori che attendono maggiori indicazioni sulle scelte delle banche centrali. Sul fronte della politica monetaria, Philip Lane (BCE) ha detto che – portando i tassi d’interesse a un livello sufficientemente restrittivo e favorendo un periodo di crescita inferiore al trend attraverso lo smorzamento della domanda – si potrà essere sicuri che “la fase prolungata di inflazione al di sopra del target non si consolidi”.Per quanto riguarda i dati macro, preoccupa l’inflazione in Regno Unito, dopo che a marzo è scesa meno del previsto al 10,1% (rispetto al 10,4% di febbraio). Confermata, invece, un’inflazione in aumento del 6,9% su base tendenziale nell’Eurozona a marzo 2023.A Piazza Affari spicca la performance negativa di TIM, con il mercato che è rimasto deluso dei ritocchi minimi per la Rete da parte di CDP-Macquarie e da KKR.Spunti su Banco BPM, che ieri sera ha comunicato di considerare un progetto di valorizzazione del business della monetica, finalizzato alla definizione di una potenziale partnership con un primario operatore di mercato. Inoltre, Fabrizio Palenzona – nuovo presidente della Fondazione CRT – ha detto che la fusione della banca con Unicredit ha ancora una valenza strategica.Prevale la cautela sull’Euro / Dollaro USA, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,38%. Giornata da dimenticare per l’oro, che scambia a 1.970,7 dollari l’oncia, ritracciando dell’1,73%. Profondo rosso per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua gli scambi a 79,15 dollari per barile, in netto calo del 2,11%.Aumenta di poco lo spread, che si porta a +179 punti base, con un lieve rialzo di 2 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari al 4,26%.Tra gli indici di Eurolandia contrazione moderata per Francoforte, che soffre un calo dello 0,21%, sottotono Londra che mostra una limatura dello 0,21%, e senza spunti Parigi, che non evidenzia significative variazioni sui prezzi.A Milano, il FTSE MIB è sostanzialmente stabile e si posiziona su 27.904 punti; sulla stessa linea, resta piatto il FTSE Italia All-Share, con le quotazioni che si posizionano a 30.097 punti. Poco sotto la parità il FTSE Italia Mid Cap (-0,26%); sulla stessa linea, sotto la parità il FTSE Italia Star, che mostra un calo dello 0,54%.In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Banca MPS (+2,51%), Hera (+1,59%), A2A (+1,34%) e Banco BPM (+1,32%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Telecom Italia, che prosegue le contrattazioni a -7,02%. Soffre Saipem, che evidenzia una perdita del 3,05% (nonostante Eni abbia rinnovato il contratto da 280 di milioni per la nave da perforazione Santorini e nel giorno in cui il CdA approva i risultati trimestrali). Preda dei venditori STMicroelectronics, con un decremento dell’1,63%. Si concentrano le vendite su ENI, che soffre un calo dell’1,54%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Intercos (+6,68%), Salcef Group (+1,95%), ENAV (+1,71%) e Sanlorenzo (+1,20%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Brunello Cucinelli, che continua la seduta con -2,45% (nonostante il balzo dei ricavi del 34,7% nel primo trimestre). Vendite su Cembre, che registra un ribasso del 2,30%. Seduta negativa per Tinexta, che mostra una perdita del 2,16%. Sotto pressione GVS, che accusa un calo dell’1,90%. LEGGI TUTTO

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    Morgan Stanley, utile 1° trim in calo per minori deal M&A e IPO

    (Teleborsa) – Morgan Stanley ha registrato ricavi netti per 14,5 miliardi di dollari per il primo trimestre del 2023, rispetto ai 14,8 miliardi di dollari di un anno fa. L’utile netto è stato di 3 miliardi di dollari, o 1,70 dollari per azione, rispetto all’utile netto di 3,7 miliardi di dollari, o 2,02 dollari per azione, per lo stesso periodo di un anno fa. Gli analisti si aspettavano in media, secondo dati Refinitiv, un utile per azione di 1,62 dollari su ricavi per 13,9 miliardi di dollari.”L’azienda ha ottenuto ottimi risultati con un ROTCE del 17% in un ambiente molto insolito, a dimostrazione della forza del nostro modello di business”, ha commentato il CEO James Gorman.”Gli investimenti che abbiamo effettuato nella nostra attività di Wealth Management continuano a dare i loro frutti poiché in questo trimestre abbiamo aggiunto un robusto valore di 110 miliardi di nuovi asset netti – ha aggiunto – I ricavi da azioni e reddito fisso sono stati solidi, sebbene l’attività di Investment Banking abbia continuato a essere limitata”.I ricavi da Investment Banking sono stati in calo del 24% rispetto a un anno fa. In particolare, i ricavi da Advisory sono diminuiti a causa di un minor numero di operazioni M&A completate, i ricavi da Equity underwriting sono diminuiti principalmente a causa dei minori volumi di IPO e i ricavi da Fixed income underwriting sono diminuiti principalmente a causa delle minori emissioni di prestiti non investment grade.I ricavi della divisione Equity sono stati in calo del 14% rispetto a un anno fa, con la diminuzione dovuta principalmente ai minori volumi e alle flessioni dei mercati azionari globali rispetto a un anno fa. LEGGI TUTTO

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    USA, richieste di mutui settimanali in calo dell’8,8%

    (Teleborsa) – Sono tornate a diminuire le domande di mutuo negli Stati Uniti, anche a causa dell’aumento dei tassi di interesse. Nella settimana al 14 aprile 2023, l’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario registra una decrescita dell’8,8%, dopo l’aumento del 5,3% della settimana precedente.L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è sceso del 5,8%, mentre quello relativo alle nuove domande registra un -10%.Lo rende noto la Mortgage Bankers Associations (MBA), indicando che i tassi sui mutui trentennali sono saliti, attestandosi al 6,43% dal 6,30% della settimana precedente.(Foto: © Alexander Raths / 123RF) LEGGI TUTTO

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    BCE, Lane: periodo di crescita inferiore al trend per contrastare inflazione

    (Teleborsa) – “Se lo scenario di base alla base delle proiezioni macroeconomiche degli esperti della BCE di marzo persiste, sarà opportuno aumentare ulteriormente i tassi”. Lo ha detto Philip Lane, Chief Economist e membro dell’Executive Board della Banca centrale europea (BCE), durante un evento a Dublino.”Portando i tassi d’interesse a un livello sufficientemente restrittivo e favorendo un periodo di crescita inferiore al trend attraverso lo smorzamento della domanda, contrasteremo le pressioni inflazionistiche a medio termine superiori al target e assicureremo inoltre che la fase prolungata di inflazione al di sopra del target non si consolidi attraverso un disancoraggio delle aspettative di inflazione”, ha spiegato.”In particolare, lo smorzamento della domanda attraverso l’inasprimento della politica monetaria significa che chi fissa i prezzi e chi fissa i salari è consapevole che aumenti eccessivi di prezzi e salari non saranno sostenibili”, ha aggiunto.In vista della prossima decisione sui tassi, sarà importante “un attento esame degli sviluppi nelle condizioni di finanziamento delle imprese”. “Oltre a monitorare la trasmissione dei nostri tassi ufficiali ai tassi sui prestiti bancari e ai rendimenti obbligazionari, l’indagine sui prestiti bancari di aprile sarà un importante input per la nostra riunione di maggio – ha proseguito – In particolare, l’indagine sui prestiti bancari ci aiuterà a valutare eventuali ricadute dagli eventi nei sistemi bancari statunitensi e svizzeri all’offerta e alla domanda di credito nell’area dell’euro”. LEGGI TUTTO

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    Venture capital, Bonfanti (Kairos): rallentamento non è crisi, dry powder importante

    (Teleborsa) – “L’Italia è un paese tipicamente follower delle altre tendenze europee, e questo accade anche nel venture capital. Già nel quarto trimestre del 2022 avevamo visto un mancato incremento nei deal, anche se non va dimenticato che il 2021 era stato un anno record, e quindi il calo del primo trimestre del 2023 non deve stupire”. Lo ha affermato Matteo Bonfanti, partner di Kairos Partners SGR, durante la presentazione del Rapporto di ricerca Venture Capital Monitor – VeM, che ha indicato un calo del 63% sull’ammontare investito in startup italiane nei primi tre mesi del 2023.”Questa contrazione la vediamo nel deal flow operativo, ed è più sentita da società che cercano round di grandi dimensioni, che sono più influenzate dal contesto macro globale – ha spiegato – In Italia sta accadendo lo stesso fenomeno dell’Europa, dove però non c’è una crisi del venture capital, perché i dati sono in contrazione nel breve periodo ma in assoluta crescita nel medio periodo”.Bonfanti ha anche ricordato che nel 2021 “abbiamo visto delle valutazioni molto importanti per delle società che avevano business model ancora molto poco solidi”.L’esperto ha anche ricordato che “a livello europeo ci sono oltre 50 miliardi di euro di dry powder, il che vuol dire che c’è del capitale sicuro per essere investito, che serve anche a scavallare questo momento macro difficile”. “In Italia la maggior parte dei fondi attivi è stato lanciato negli ultimi 2-3 anni e quindi anche qui c’è capacità di investimento”, ha aggiunto.(Foto: Photo by Sean Pollock on Unsplash) LEGGI TUTTO