Aprile 2023

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    American Airlines stime utile sotto attese, titolo sotto pressione

    (Teleborsa) – Scende sul mercato American Airlines, che soffre con un calo del 9,15%.A pesare sulle azioni contribuiscono le stime deludenti annunciate dalla compagnia aerea, principalmente a causa dei costi più elevati relativi a manodopera e carburante. Il vettore prevede per il primo trimestre un utile per azione adjusted compreso tra 0,01 e 0,05 dollari. Le stime degli analisti erano per un EPS di 6 centesimi.Le previsioni della compagnia arrivano circa un mese dalla rivale United Airlines che ha stimato una perdita nel primo trimestre causata da maggiori spese per personale e carburante, oltre che una domanda debole nei primi mesi dell’anno. La tendenza ad una settimana della più grande compagnia area negli Stati Uniti è più fiacca rispetto all’andamento dell’S&P-500. Tale cedimento potrebbe innescare opportunità di vendita del titolo da parte del mercato.Per il medio periodo, le implicazioni tecniche assunte da American Airlines restano ancora lette in chiave negativa. Qualche segnale di miglioramento emerge invece per l’impostazione di breve periodo, letto attraverso gli indicatori più veloci che evidenziano una diminuzione della velocità di discesa. Possibile a questo punto un rallentamento della discesa in avvicinamento a 12,67 USD. La resistenza più immediata è stimata a 13,6. Le attese sono per una fase di reazione intermedia tesa a riposizionare il quadro tecnico su valori più equilibrati e target a 14,53, da raggiungere in tempi ragionevolmente brevi. LEGGI TUTTO

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    Borse europee riflessive. Inflazione core USA resta ancora alta

    (Teleborsa) – Bilancio positivo per Piazza Affari, che evidenzia un notevole vantaggio rispetto al resto d’Europa in cui regna la cautela. Sulla borsa Newyorkese, si muove vicino alla parità l’S&P-500, dopo che l’inflazione è frenata più del previsto anche se il dato core sta ancora elevato, mantenendo in gioco un rialzo a maggio. Il mercato scommette per un aumento dello 0,25% dei tassi da parte della Fed, nella riunione del 3 maggio, e guarderà alle minute che verranno pubblicate stasera alla ricerca di conferme. Gli addetti ai lavori aspettano anche l’avvio della stagione delle trimestrali negli Stati Uniti che prenderà il via venerdì prossimo, 14 aprile, con i risultati di tre grandi banche, come: Citigroup, JPMorgan Chase & Co e Wells Fargo.Sul mercato valutario, seduta in lieve rialzo per l’Euro / Dollaro USA, che avanza a quota 1,098. L’Oro mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 2.006,4 dollari l’oncia. Seduta positiva per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un guadagno dell’1,09%.Lieve miglioramento dello spread, che scende fino a +180 punti base, con un calo di 2 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 4,13%.Tra i mercati del Vecchio Continente giornata moderatamente positiva per Francoforte, che sale di un frazionale +0,31%, seduta senza slancio per Londra, che riflette un moderato aumento dello 0,50%, e Parigi è stabile, riportando un moderato +0,09%.Seduta in lieve rialzo per Piazza Affari, con il FTSE MIB, che avanza a 27.629 punti, proseguendo la serie di tre rialzi consecutivi, iniziata giovedì scorso; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share procede a piccoli passi, avanzando a 29.809 punti.Senza direzione il FTSE Italia Mid Cap (-0,18%); in frazionale calo il FTSE Italia Star (-0,36%).Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, sostenuta Unicredit, con un discreto guadagno del 2,61%.Buoni spunti su BPER, che mostra un ampio vantaggio dell’1,95%.Ben impostata Banca MPS, che mostra un incremento dell’1,58%.Piccolo passo in avanti per CNH Industrial, che mostra un progresso dell’1,50%.Le più forti vendite, invece, si manifestano su STMicroelectronics, che prosegue le contrattazioni a -1,74%.Si muove sotto la parità ENI, evidenziando un decremento dello 0,86%.Contrazione moderata per Telecom Italia, che soffre un calo dello 0,71%.Sottotono Moncler che mostra una limatura dello 0,69%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, GVS (+2,30%), MFE B (+2,22%), Fincantieri (+2,11%) e Luve (+1,98%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Seco, che continua la seduta con -2,91%.Preda dei venditori Saras, con un decremento del 2,77%.Si concentrano le vendite su Sanlorenzo, che soffre un calo del 2,17%.Vendite su Brembo, che registra un ribasso dell’1,98%.Tra gli appuntamenti macroeconomici che avranno la maggiore influenza sull’andamento dei mercati:Mercoledì 12/04/202301:50 Giappone: Prezzi produzione, mensile (atteso -0,3%; preced. -0,3%)01:50 Giappone: Ordini macchinari core, mensile (atteso -7,8%; preced. 9,5%)14:30 USA: Prezzi consumo, annuale (atteso 5,2%; preced. 6%)14:30 USA: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,2%; preced. 0,4%)16:30 USA: Scorte petrolio, settimanale (atteso -583K barili; preced. -3,74 Mln barili). LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali in aumento a sorpresa

    (Teleborsa) – Sono aumentate inaspettatamente le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stock di greggio, negli ultimi sette giorni al 7 aprile, sono saliti di 0,6 milioni di barili a 470,5 MBG, contro attese per un decremento di 0,6 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un calo di 0,6 milioni a 112,4 MBG, contro attese per un decremento di 0,7 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un calo di 0,3 milioni a quota 222,2 MBG (era atteso un decremento di 1,6 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono rimaste diminuite a 369,6 MBG da 371,2 MBG. LEGGI TUTTO

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    Emerson Electric verso accordo da 8 miliardi di dollari per National Instruments

    (Teleborsa) – Si muove verso il basso Emerson Electric, con una flessione dell’1,50%.Il titolo è sotto i riflettori del mercato complici rumor secondo cui il conglomerato industriale sarebbe in trattative avanzate per l’acquisizione di National Instruments. L’intesa valutarebbe il produttore di apparecchiature di misurazione a circa 8 miliardi di dollari.L’andamento di Emerson Electric nella settimana, rispetto all’S&P 100, rileva una minore forza relativa del titolo, che potrebbe diventare preda dei venditori pronti ad approfittare di potenziali debolezze.Le implicazioni tecniche di breve periodo di Emerson Electric suggeriscono un sobrio uptrend con prima area di resistenza individuata in area 83,92 USD e supporto visto a quota 82,47. Tale tendenza positiva introduce dunque una possibile ulteriore ascesa al test 85,38. LEGGI TUTTO

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    Ddl Capitali, PMI hanno meno scuse per non quotarsi. Ma Italia resta indietro

    (Teleborsa) – Il disegno di legge che punta a rafforzare il mercato italiano dei capitali e migliorare la capacità di Piazza Affari di competere con i concorrenti europei è un punto di partenza positivo e che rispecchia le attese degli operatori. Non basterà, però, da solo ad attirare più imprese in Borsa – siano esse PMI o grandi società – in quanto serve una migliore armonizzazione delle regole che si sono stratificate negli anni, incentivi allo sviluppo di investitori e veicoli d’investimento specializzati, e uno sforzo culturale per avvicinare gli imprenditori italiani ai mercati finanziari.Il cosiddetto Ddl Capitali, approvato ieri sera dal governo e che ora dovrà passare l’iter parlamentare, introduce misure per accelerare il processo di quotazione e per attrarre nuovi operatori su Borsa Italiana, dopo la perdita di importanti società negli ultimi anni, come Atlantia (delisting) ed Exor (trasferimento sulla Borsa di Amsterdam).”La direzione del Ddl è sicuramente giusta, c’è una semplificazione e una sensibilizzazione che tiene conto di istanze e riflessioni che erano maturate dagli operatori di mercato in esperienze come il Libro Verde del MEF. Si tratta di innovazioni positive – tenendo conto che il rilancio dei mercati non si nutre solo di regole – e bisogna ammettere che ciò che realisticamente si poteva fare è stato fatto”, afferma Marco Ventoruzzo, presidente di ASSOSIM e professore di diritto commerciale presso l’Università Bocconi.Analizzando gli elementi di maggior impatto, Ventoruzzo identifica che “le azioni a voto multiplo sono molto utili – perchè gli imprenditori le vogliono e in altri sistemi ci sono – una serie di semplificazioni dirette e indirette – come l’innalzamento della soglia delle PMI, la possibilità di avere il rappresentante unico in assemblea – una serie di norme di liberalizzazione e chiarimento in materia di prospetti e governance, e le norme sulla CONSOB – per un rapporto più collaborativo tra Autorità, intermediari ed emittenti – anche se quest’ultime andranno chiarite meglio in fase di discussione”.Il processo accelerato che sarà imposto a CONSOB è reputato fondamentale anche da Giovanni Natali, presidente di AssoNEXT (Associazione Italiana delle PMI Quotate) e amministratore delegato di 4AIM SICAF, che parla di “una piccola rivoluzione per quanto riguarda i termini di approvazione del prospetto sul mercato principale”. “Oggi, quando viene presentata una bozza di prospetto informativo per chiedere il nulla osta alla CONSOB, i 60 giorni per l’approvazione scattano da quanto viene rilasciato il documento di completezza dell’informazione – spiega – Arriva però subito una comunicazione per la non completezza dell’informazione, che non entra nel merito, e quindi si può andare avanti per 7-8 mesi, fino a quanto arrivava la completezza dell’informazione e il nulla osta in tre giorni, una chiara contraddizione. Con la nuova proposta, anche dalla bozza scattano i termini”.Questa misura e altre, come la nuova soglia di 1 miliardo di euro per le PMI, sono “il segno che si vuole far di tutto per favorire l’accesso al mercato principale, anche perchè i dati sono drammatici”, ricorda Natali. Dal 31 dicembre del 2008 al 31 dicembre del 2022, Borsa Italiana ha guadagnato 125 società. Se però si eliminano le 190 del mercato ex AIM e le 52 del mercato globale (le aziende straniere quotate anche in Italia), il saldo è impressionante: il mercato principale ne ha perse 117, ovvero prima erano 341 e oggi 224, e quindi significa che il 34% del mercato principale che c’era nel 2008 ora non c’è più.Il disegno di legge semplifica le procedure di ammissione alla negoziazione, riduce gli oneri a carico delle aziende che intendono quotarsi ed estende la classificazione di PMI emittenti azioni quotate, che secondo gli operatori avranno ora meno scuse per rigettare la strada dell’IPO. “Adesso devono darsi una mossa anche gli imprenditori – sottolinea Natali – C’è il mercato per le piccole, c’è il mercato per le grandi, c’è il bonus quotazione, ora bisogna avere un po’ di coraggio. Ovviamente per uno scatto in avanti bisogna considerare anche il cambiamento culturale nel tempo, ma quanto meno ora non ci sono più scuse”.La regolamentazione dei meccanismi di Borsa e del funzionamento delle Autorità sono però solo alcuni degli aspetti che una società tiene in considerazione nello scegliere se accedere al mercato dei capitali e dove farlo. Le sedi di negoziazione statunitensi o olandesi, ad esempio, vengono scelte anche perchè i paesi sono più business-friendly in generale – anche nel campo della pubblica amministrazione, della giustizia e della fiscalità – e registrano un maggiore spessore del mercato – con più investitori e più denaro.”In Olanda non ci sono solo regole diverse ma anche più investitori, e anche su questo fronte vanno fatte scelte legislative per migliorare la presenza di investitori sul mercato italiano”, suggerisce Vincenzo Polidoro, amministratore delegato di First Capital, holding di partecipazione finanziaria quotata su Euronext Growth Milan e specializzata in investimenti di Private Investments in Public Equity e di Private Equity.Secondo l’investitore, “bisogna creare degli operatori e dei veicoli specializzati, migliorando strumenti come ELTIF e PIR alternativi e la loro attrattiva, anche perchè se l’offerta di capitali non cresce – e non ci sono gli incentivi per farla crescere – anche la domanda ha più difficoltà a emergere. Se ci fossero più operatori in grado di valorizzare le aziende familiari, sono sicuro che anche la domanda inespressa verrebbe fuori, con un maggiore accesso al mercato”.Polidoro vede ancora ampi gap da colmare sia sul fronte culturale, facendo quindi capire agli imprenditori italiani che la quotazione non serve solo a ottenere una valutazione della società ma a fare investimenti e gestire meglio il passaggio generazionale, che sulla messa a punto di meccanismi che oggi non funzionano, come il tema del passaggio dal mercato non regolamentato a quello regolamentato, garantendo tempistiche e costi minimi che oggi non ci sono.La speranza di molti operatori è che il Ddl Capitali sia solo il primo di una serie di interventi migliorativi che potrebbero essere portati avanti da un esecutivo che si è dimostrato sensibile ai temi della Borsa. “L’appetito vien mangiando – dice Ventoruzzo – e quindi, visto questo intervento, ci si chiede se non sia il caso di una revisione più ampia del TUF, che negli anni si è stratificato ed è diventato un provvedimento molto complesso”. Inoltre, “quando c’è un governo di legislatura che segnala di dare importanza nella propria agenda alla competitività del mercato dei capitali, sullo sfondo non va escluso un lavoro più ambizioso e più complesso di rivisitazione complessiva”. LEGGI TUTTO

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    ITA Airways, vicinissimo l'accordo con Lufthansa

    (Teleborsa) – E’ vicinissimo il pre-accordo fra Lufthansa ed il MEF – Ministero dell’Economia e delle Finanze, per l’ingresso nel capitale di ITA Airways, la compagnia aerea operante da circa un anno, nata dalle ceneri della vecchia Alitalia. La scadenza ultima per la firma è fissata per il 24 aprile, ma le trattative sono ormai in via di finalizzazione.Si parla di una valorizzazione della quota compresa fra 250 e 300 milioni di euro, che servirà anche per implementare il piano industriale della compagnia, che copre un arco temporale di cinque anni (2023-2027) e prevede l’aumento della flotta da 67 a 98 aerei ed nu target di velivoli di nuova generazione dell’80% al 2025. “Il primo trimestre di quest’anno sta ripagando gli sforzi fatti l’anno scorso. Siamo ancora in preconsuntivo, ma chiuderemo con il 18% in più di cassa rispetto al nostro budget”, ha sottolineato l’Ad Fabio Lazzerini. Parlando delle risorse in cassa per oltre 400 milioni di euro, il manager ha assicurato che “non è necessaria una nuova tranche (da 250 milioni, Ndr) da parte del MEF” e che “i rapporti con Lufthansa sono buoni e quotidiani”, poi ha aggiunto “c’è il focus sul prezzo, ma di questo sene occupa il MEF”. Lazzerini ha parlato a margine dell’inaugurazione del nuovo Molo B dell’area d’imbarco A presso il Terminal 1 dell’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, una infrastruttura di 25mila mq con 22 gate per servire 6 milioni di passeggeri, su cui ADR e Mundys hanno investito 500 milioni di euro. All’evento sono intervenute tantissime personalità della politica e del mondo delle imprese, a cominciare dai vertici di AdR e della controllante Mundys.”Condividiamo la grande soddisfazione di AdR per questo ulteriore, bellissimo traguardo”, ha affermato l’Ad di ITA, aggiungendo di considerare il Leonardo da Vinci come una “casa” e spiegando che “un aeroporto e una compagnia aerea che vi ha basato il proprio hub vivono in simbiosi” e con AdR c’è un “rapporto win-win” e quindi “alla nostra crescita come vettore consegue direttamente il loro sviluppo come casa-base. Così come alla loro capacità di offrire servizi sempre più innovativi e infrastrutture sempre più efficienti, entrambe cose che fanno ottimamente, corrisponde la possibilità della compagnia di rendersi più attrattiva”. LEGGI TUTTO

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    BCE: banche hanno rafforzato riserve di capitale e redditività in 4° trim

    (Teleborsa) – I coefficienti patrimoniali aggregati delle banche significative dell’eurozona (ovvero quelle vigilate direttamente dalla BCE) sono aumentati nel quarto trimestre del 2022, con gli istituti che hanno osservato una riduzione dei crediti deteriorati e un aumento dei margini d’intermediazione, spinto dall’aumento dei tassi di interesse. È quanto emerge dalle “supervisory banking statistics” riferite al quarto trimestre del 2022, pubblicate oggi da Francoforte.Il coefficiente aggregato Common Equity Tier 1 (CET1) si è attestato al 15,27%, il coefficiente aggregato Tier 1 al 16,60% e il coefficiente aggregato di capitale totale al 19,26%. I coefficienti aggregati di CET1 a livello di paese variavano dal 12,60% in Spagna al 22,86% in Estonia. Le banche di importanza sistemica globale (G-SIB) hanno riportato il coefficiente CET1 aggregato più basso (14,21%) e gli istituti development/promotional hanno riportato il più alto (30,27%).Qualità degli assetIl rapporto dei crediti deteriorati (NPL) – escluse le disponibilità liquide presso banche centrali e altri depositi a vista – è rimasto stabile al 2,28% nel quarto trimestre del 2022. Sia lo stock di NPL (numeratore) che i prestiti e le anticipazioni escluse le disponibilità liquide (denominatore) sono diminuiti, rispettivamente, a 339 miliardi di euro e 14,873 miliardi di euro.L’incidenza dei prestiti Stage 2 sul totale dei prestiti è scesa al 9,63% (dal 9,82% del trimestre precedente), invertendo parte dell’aumento osservato nel corso del 2022. Lo stock dei prestiti Stage 2 è pari a 1.381 miliardi di euro (rispetto a miliardi nel trimestre precedente).RedditivitàIl return on equity annualizzato aggregato è aumentato al 7,68% nel quarto trimestre del 2022 (rispetto al 7,55% del trimestre precedente e al 6,70% di un anno prima). L’aumento del margine di interesse è stato un fattore trainante della redditività rispetto sia al trimestre precedente (aumento di 10,3 miliardi di euro) sia al quarto trimestre del 2021 (aumento di 37,3 miliardi di euro). Nel quarto trimestre del 2022 il margine di interesse netto è migliorato in modo significativo all’1,36% (rispetto all’1,23% del trimestre precedente e all’1,21% di un anno fa).Liquidità e finanziamentoIl Liquidity Coverage Ratio si è mantenuto stabile al 161,46% nel quarto trimestre 2022 (rispetto al 161,99% del trimestre precedente e al 173,43% nel quarto trimestre 2021) mentre il Net Stable funding ratio è leggermente diminuito al 125,76% (rispetto al 127,06% nel trimestre precedente e 129,40% nel quarto trimestre 2021). LEGGI TUTTO

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    USA, richieste di mutui settimanali in aumento del 5,3%

    (Teleborsa) – Sono tornate ad aumentare le domande di mutuo negli Stati Uniti, grazie anche a una moderazione dei tassi di interesse ai minimi in due mesi. Nella settimana al 7 aprile 2023, l’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario registra una crescita del 5,3%, dopo la diminuzione del 4,1% della settimana precedente.L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è sostanzialmente piatto, mentre quello relativo alle nuove domande registra un +7,8%.Lo rende noto la Mortgage Bankers Associations (MBA), indicando che i tassi sui mutui trentennali sono scesi, attestandosi al 6,30% dal 6,40% della settimana precedente.”I dati in arrivo la scorsa settimana hanno mostrato che il mercato del lavoro sta iniziando a rallentare, il che ha portato il tasso fisso a 30 anni a scendere al 6,30%, il livello più basso in due mesi”, ha affermato Mike Fratantoni, SVP e Chief Economist di MBA. “I potenziali acquirenti di case quest’anno sono stati piuttosto sensibili a qualsiasi calo dei tassi dei mutui, e ciò si è verificato la scorsa settimana con un aumento dell’8% delle domande di acquisto”, ha aggiunto.(Foto: Mirko Kaminski / Pixabay) LEGGI TUTTO