Aprile 2023

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    Stati Uniti, offerte di lavoro in diminuzione a febbraio

    (Teleborsa) – Il numero di offerte di lavoro negli Stati Uniti è sceso ancora attestandosi a 9,9 milioni a febbraio 2023, in calo dai 10,5 milioni del mese precedente e rispetto ai 10,4 milioni attesi dal mercato. quanto rilevato dal Report JOLTS dell’U.S. Bureau of Labor Statistics americano, che misura le posizioni di lavoro aperte (Job Openings) nel mese.Sempre a febbraio, il numero di assunzioni e le uscite totali sono cambiate poco, rispettivamente a 6,2 milioni e 5,8 milioni. All’interno delle separazioni, crescono leggermente le cessazioni (49 milioni), mentre calano i licenziamenti (1,5 milioni). A gennaio si sono registrate le maggiori diminuzioni delle offerte di lavoro nei settori professionale e servizi (-278.000), salute e assistenza sociale (-150.000), trasporti, magazzinaggio e utilities (-145.000). Il numero di offerte di lavoro è aumentato nelle costruzioni (+129.000) e nel settore arti, intrattenimento e settore ricreativo (+38.000). LEGGI TUTTO

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    Newlat Food, comunicazione su acquisto e vendita azioni proprie

    (Teleborsa) – Newlat Food, nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie deliberata dall’Assemblea degli azionisti del 28 aprile 2022, ha comunicato che dall’1 al 31 marzo 2023, ha acquistato 63.195 azioni ordinarie al prezzo unitario medio di 4,87 euro per un controvalore complessivo di 305.117,23 euro e ha venduto 7.400 azioni ordinarie al prezzo medio di 5,07 euro, per un controvalore pari a 37.532,00 euro.A seguito degli acquisti e disposizioni finora effettuati, l’azienda agroalimentare italiana detiene 4.788.892 azioni proprie pari al 10,91% del capitale sociale ed al 6,97% in termini di diritto di voto.Nel frattempo, in Borsa, allunga il passo rispetto alla seduta precedente Newlat Food, portandosi a 5,19 euro. LEGGI TUTTO

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    Savona (CONSOB): ormai è la politica monetaria che detta l'andamento della Borsa

    (Teleborsa) – “Occorre ragionare sull’interazione tra stabilità finanziaria e monetaria. La gente dovrebbe guardare alla Borsa per le prospettive di investimento delle società quotate, ma la mattina si domanda invece cosa diranno Lagarde e Powell, e quindi significa che ormai è la politica monetaria che detta l’andamento della Borsa”. Lo ha affermato Paolo Savona, presidente della CONSOB, all’evento “Il mercato italiano dei capitali: quale futuro?” presso l’Università Bocconi.In un altro passaggio, Savona ha affermato che “la vigilanza unica, o simulare una vigilanza unica, è essenziale” e “dobbiamo mettere mano non solo alle nostre istituzioni, ma anche a livello europeo”.Su questo fronte, per la mancanza di norme o organi appropriati, “stiamo superando le difficoltà sul piano personale. Ma Visco ora se ne va, io ho qualche anno di più del normale. Quando finisce la capacità interpersonale di dialogare, devono essere le istituzioni a portare avanti” questi discorsi. LEGGI TUTTO

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    Wall Street poco mossa all'esordio

    (Teleborsa) – Wall Street avvia gli scambi incolore, dopo aver digerito i taglio a sorpresa della produzione OPEC, che ha innescato una spirale al rialzo dei prezzi del greggio, che si sono spinti oltre gli 81 dollari al barile. E proprio il caro greggio rischia di convincere la Fed a riavviare il ciclo di aumento dei tassi di interesse, per frenare l’inflazione, che recentemente ha segnato il passo. In attesa del report sul mercato del lavoro che sarà pubblicato venerdì, il focus si sposta sul report JOLTS relativo aulle aperture di posizioni lavorative e sull’altro dato degli ordini all’industria, dopo che l’ISM manifatturiero ieri ha deluso. A New York, il Dow Jones è fermo aui 33.559 punti; sulla stessa linea l’S&P-500, che rimane a 4.121 punti. Sulla parità il Nasdaq 100 (-0,14%); con analoga direzione l’S&P 100 (-0,04%).Tra i protagonisti del Dow Jones, è da segnalare Procter & Gamble, Intel e J&J con incrementi oltre l’1%. Fra i più forti ribassi, invece, si segnala Boeing, che apre la seduta con -1,81%.Sostanzialmente debole Caterpillar, che registra una flessione del 2,08%. LEGGI TUTTO

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    Decreto Superbonus, via libera della Camera: il testo passa al Senato

    (Teleborsa) – La Camera dei Deputati ha dato il via libera in prima lettura alla conversione in legge del decreto Superbonus voluto dal governo per fare chiarezza sui crediti fiscali con 172 voti favorevoli, 114 voti contrari e un solo astenuto. Il provvedimento, sul quale il governo aveva incassato la fiducia la scorsa settimana, passa ora all’esame del Senato in seconda lettura.Nel provvedimento è prevista la proroga al 30 settembre 2023 per il Superbonus al 110% per i lavori effettuati su villette e case unifamiliari, oltre alla possibilità di usufruire ancora dello sconto in fattura e della cessione del credito per i lavori effettuati nelle zone sismiche e nei territori delle Marche colpiti da alluvione, per l’eliminazione delle barriere architettoniche, per gli interventi su immobili Iacp e delle Onlus. Per le banche è prevista invece la possibilità di convertire i crediti acquistati in Btp a dieci anni, qualora abbiano esaurito lo spazio fiscale per le compensazioni. Per porre un freno all’aumento dei crediti legati ai bonus edilizi, ormai di difficile smaltimento, il decreto, approvato a metà febbraio dal Consiglio dei Ministri, ha vietato invece la possibilità di usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito per le spese sostenute per i nuovi interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, Superbonus e facciate. Resta comunque la possibilità per il proprietario dell’immobile di usufruire direttamente della detrazione fiscale. Ancora da definire, invece, l’annunciato strumento finanziario, di natura privatistica, per sbloccare lo stock dei crediti incagliati (per un ammontare stimato tra 15 e 19 miliardi), fermo nei cassetti fiscali delle imprese esecutrici dei lavori e dei cittadini proprietari di immobili oggetto di interventi. A questa “piattaforma” dovrebbero partecipare banche, istituti finanziari e grandi aziende pubbliche. Diverse banche avrebbero intanto ripreso ad acquistare i crediti sotto la spinta del Governo, anche rassicurate dalle norme introdotte nello stesso decreto che, delineando il perimetro della responsabilità solidale in caso di truffe, escludono dalla responsabilità i cessionari che dimostrino di aver acquisito il credito e sono in possesso della documentazione idonea sulle opere da cui il credito origina.Prevista nel provvedimento anche la norma che “salva” i crediti maturati nel 2022 e che il 31 marzo 2023 rischiavano di scadere per la mancata definizione del contratto di cessione con la banca e la relativa comunicazione dell’Agenzia delle Entrate. Con un emendamento del relatore è stato infatti previsto che la comunicazione all’Agenzia delle Entrate della cessione del credito può essere effettuata anche se il contratto di cessione non sia stato concluso. L’emendamento deve essere letto in combinato disposto con la remissione in bonis da parte dell’Agenzia delle Entrate dei crediti del 2022 che, a quanto riferiscono fonti parlamentari, sarà annunciata con un cosidetto ‘comunicato-legge”. LEGGI TUTTO

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    Mercati, Bianchi (Assonime): rivedere normativa su voto multiplo e nomina CdA

    (Teleborsa) – “Il fenomeno del delisting non è solo italiano, ma diffuso in tutti i principali mercati finanziari. La grossa differenza è che su altri mercati è significativa ma in un contesto dove si mettono in moto meccanismi di aggiustamento automatico. Nei mercati anglosassoni, si vede che nel medio-lungo periodo il private equity a sua volta alimenta il public equity, con una esplosione delle IPO”. Lo ha affermato Marcello Bianchi, Vice Direttore generale di Assonime, all’evento “Il mercato italiano dei capitali: quale futuro?” presso l’Università Bocconi.”Se il mercato è spesso, il riequilibrio sulle sue componenti garantisce un equilibrio complessivo – ha aggiunto – In un equilibrio di sotto-sviluppo dei mercati dei capitali, ci sono dei problemi”.Bianchi ha ricordato che “il rapporto capitalizzazione/PIL dell’Italia è la metà della Germania e un quarto del Regno Unito e altri paese; il numero di società quotate sul milione di abitanti vede fenomeni analoghi, con il rapporto di 1 in Italia contro 3 negli altri paesi. Le società italiane pesano nei principali indici europei per il 3%, mentre l’economia italiana pesa l 10%”.L’esperto ha affermato che “i fenomeni di delisting e di shopping tendono a portare l’ecosistema da un’altra parte, con il rischio di poca capacità di supportare la crescita. Mentre in passato questo è stato un problema di occasione mancata, in questo momento rischia di essere peggio, un fattore degenerativo, per la particolare macro-congiuntura che stiamo vivendo, con sullo sfondo una competizione globale sempre più feroce. Non saper cogliere le opportunità di crescere vuol dire marginalizzare le imprese italiane sui mercati internazionali”.Sul fronte dei miglioramenti della normativa, il Vice Direttore generale di Assonime ha detto che “questo è il momento i cui allinearsi ai migliori standard internazionali”. Alcuni esempi sono il voto maggiorato o multiplo, che “è una straordinaria opportunità di crescita per salvare quelle medie imprese italiane che devono crescere nel prossimo futuro”. “Un altro sistema molto rigido è quello di nomina dei CdA, dove siamo l’unico paese con una normativa così articolata”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Walmart cauta in vista incontro con investitori: circolano rumors taglio addetti

    (Teleborsa) – Walmart offre segnali cautamente positivi nel circuito pre-market, indicando in prossimità dell’apertura un marginale rialzo dello 0,11% a 148,85 dollari, dopo aver chiuso la sessione regolare della vigilia a 148,69 dollari (+0,84%). La big del settore retail darà il via oggi ad una due giorni con analisti ed investitori, ma indiscrezioni di Bloomberg, circolate ieri, parlano di un possibile taglio del personale di 2.000 unità presso cinque magazzini di e-commerce in USA. I licenziamenti includerebbero 1.000 posti in un magazzino presso Fort Worth, in Texas, 600 posti in un centro logistico della Pennsylvania, 400 in Florida e 200 nel New Jersey, ma sono previste anche ulteriori riduzioni in California. Walmart non ha confermato la notizia dei tagli, che circola da qualche tempo, ma potrebbe dare ulteriori indicazioni nell’incontro con gli investitori. LEGGI TUTTO

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    Savona (CONSOB): mercato in continua ebollizione, problema no-listing/delisting

    (Teleborsa) – Il mercato dei capitali italiano ha “il problema del no-listing, quando le imprese non vanno sul mercato, e del delisting, quando escono, con alcune parti che si sovrappongono e altre che restano autonome”. Lo ha affermato Paolo Savona, presidente della CONSOB, all’evento “Il mercato italiano dei capitali: quale futuro?” presso l’Università Bocconi, aggiungendo che “il quadro statistico mostra un mercato in continua ebollizione, come è lecito attendersi da un’economia vitale”.L’economista ha spiegato che, “dalla crisi finanziaria mondiale a oggi (2007-2022), il segmento MTA presenta 153 nuove ammissioni e 190 revoche, con un saldo negativo di 37 unità. Quasi la metà delle ammissioni provengono da IPO e simili, e un’altra metà da passaggi da altri mercati. Per il 57% le revoche sono state a seguito di OPA e per il 40% di operazioni straordinarie e crisi aziendali di diverso tipo; solo il 2,1% per decisioni volontarie di entrata nel mercato. Il segmento AIM registra 300 ammissioni e 119 revoche, con un saldo positivo di 190 unità. Il 90% delle ammissioni sono a seguito di IPO e simili. Le revoche sono spalmate tra OPA per il 18%, operazioni straordinarie e crisi per il 45%, scelte volontarie per oltre il 5% e 32% per passaggi da altri mercati”.Secondo Savona, il concetto di no-listing/delisting presenta contenuti fisiologici e patologici. “La componente fisiologica è insita nella dinamica economico, finanziaria e istituzionale del paese, una lista piuttosto lunga di condizioni che scoraggiano le imprese a quotarsi. La componente patologica è il risultato di malfunzionamento sistemico del nostro mercato che ha origini reali, perché ristagna l’attività produttiva e prosegue quella redistributiva attuata dallo Stato e da un mercato con diffuse posizioni di rendita, e origini finanziarie, a causa dei tratti inefficienti dell’intermediazione del risparmio e delle forme di sorveglianza pubblica degli operatori e dei mercati non in linea con l’estero, e origini esterne, per una persistente competizione normativa tra paesi, in particolare tra quelli europei”.Il numero uno della CONSOB ha anche sottolineato che “parte del problema del delisting non riguarda solo il vantaggio di stare sul mercato, ma manca l’orgoglio di appartenenza”. “Dobbiamo essere felici di essere italiani non solo quando ci sono le partite di calcio o quando mangiamo buon cibo”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO