11 Maggio 2023

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    Revolut, il CFO lascia la società in un 2023 in salita per la fintech britannica

    (Teleborsa) – Mikko Salovaara, CFO di Revolut, ha lasciato la società fintech dopo due anni nel ruolo. “Sono grato per l’opportunità di aver ricoperto il ruolo di Group CFO in Revolut e rimango fiducioso nel futuro successo dell’azienda”, ha detto Salovaara, secondo una nota diffusa da un portavoce.Revolut, super app finanziaria con oltre 29 milioni di clienti in tutto il mondo, sta ancora cercando di ottenere la licenza bancaria nel Regno Unito, uno dei suoi mercati chiave, dove ha fatto richiesta nel 2021. L’autorizzazione non è però ancora arrivata e nel frattempo sono emersi critiche da parte dei revisori dei conti ai bilanci della società. A marzo 2023, BDO ha emesso un cosiddetto “giudizio con rilievi” per i conti 2021, avvertendo che alcune informazioni relative alle entrate potrebbero essere state “sostanzialmente errate”. In quell’occasione, Salovaara aveva affermato che l’azienda era “nella fase finale del processo” per ottenere la licenza bancaria in UK e che il suo rapporto con le autorità di regolamentazione era “ragionevole”.In un’intervista con The Times pubblicata la scorsa settimana, il CEO Nik Storonsky ha affermato però che è “difficile fare affari nel Regno Unito”, sottolineando che Revolut non prenderà in considerazione una quotazione a Londra. “Nel Regno Unito ci sono tasse più alte da pagare e un regolatore estremamente burocratico”, ha detto Storonsky.”Ringrazio Mikko per il suo contributo e gli auguro il meglio per il suo futuro”, ha detto oggi il CEO, commentando l’uscita del CFO.Revolut era diventata la startup con la valutazione maggiore in Europa nel luglio 2021, quando aveva chiuso un round di finanziamento da 800 milioni di dollari per una valutazione di 33 miliardi di dollari. A fine aprile 2023, Schroders ha però svalutato la sua partecipazione nella fintech del 46%.Revolut non ha la licenza bancaria nemmeno in Italia, dove opera con la licenza lituana passaportata a dicembre 2021. La fintech ha raggiunto il mese scorso quota 1 milione e 200 mila clienti nel paese. LEGGI TUTTO

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    Renergetica, risultati in calo nel 2022 con modifica strategia

    (Teleborsa) – Renergetica, società attiva nello sviluppo di progetti a fonti rinnovabili e quotata su Euronext Growth Milan, ha chiuso il 2022 con un Valore della Produzione pari a 10,91 milioni di euro (11,88 milioni al 31 dicembre 2021), che recepisce l’avanzamento dei progetti in Italia e Spagna e sconta il ridotto contributo del comparto nord americano che sta riavviandosi dopo i buoni risultati conseguiti nell’esercizio precedente con la vendita di tutti i progetti in community solar nel Maine. Nessun contributo viene invece dal comparto LATAM di cui è stata recentemente avviata la dismissione. L’EBITDA è pari a 4,24 milioni, rispetto ai 5,59 milioni al 31 dicembre 2021, con EBITDA margin pari al 39%, rispetto al 47% del 31 dicembre 2021. Il Risultato Netto di pertinenza del gruppo si attesta a 2,61 milioni, sostanzialmente invariato rispetto all’esercizio precedente (2,66 milioni).La Posizione Finanziaria Netta, pari a 5,38 milioni, in lieve crescita rispetto ai 4,47 milioni al 31 dicembre 2021.”Abbiamo scelto consapevolmente, a partire dal secondo semestre 2022, di modificare la strategia del gruppo per essere pronti, fin dai primi mesi del 2023, a compiere le azioni necessarie ad accelerarne la crescita nel medio-lungo periodo – ha commentato l’AD Stefano Giusto – Questa scelta ha determinato la decisione ponderata e condivisa dal CdA di non impegnare contrattualmente i nuovi progetti in fase di sviluppo, per massimizzarne il valore di vendita, alla luce dell’accresciuto valore di mercato delle autorizzazioni ottenute, al raggiungimento del ready to build”. “Tale strategia, che per il bilancio consolidato 2022 si è riflessa in una minor valorizzazione (mantenuta al costo) dei vari progetti non assegnati, porterà maggiori benefici ai risultati degli esercizi futuri che si tradurranno, senza alcun dubbio, in una crescita maggiore e più veloce rispetto al passato”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Eni, al via la prima tranche di acquisto di azioni proprie

    (Teleborsa) – Eni ha comunicato che, a seguito dell’autorizzazione dell’Assemblea degli Azionisti, nei prossimi giorni avvierà la prima tranche del programma di acquisto di azioni proprie fino a un massimo di 62 milioni di azioni (circa il 2% del capitale sociale), per un esborso massimo di 1 miliardo di euro e con la finalità di costituire un “magazzino titoli” di cui poter disporre nel contesto di eventuali operazioni di finanza straordinaria, quali ad esempio emissioni di prestiti obbligazionari convertibili.Il programma di buyback, che andrà realizzato nell’arco di 12 mesi, ammonterà complessivamente a 2,2 miliardi di euro. Taleammontare potrà essere incrementato, sulla base di eventuali upside, fino ad un massimo complessivo di 3,5 miliardi di euro.A valle quindi della Prima Tranche, fa sapere Eni, sarà avviata un ulteriore fase di acquisti destinata a completare il piano di buyback complessivo previsto. LEGGI TUTTO

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    Creactives Group chiude in anticipo collocamento azioni a investitori qualificati

    (Teleborsa) – Creactives Group, società veronese che sviluppa tecnologie di Intelligenza Artificiale per il mondo della Supply Chain, ha concluso il collocamento rivolto a investitori qualificati delle massime 177.000 azioni. Il bookbuilding è stato chiuso anticipatamente rispetto alla data di chiusura del collocamento individuata dal CdA con sottoscrizione del massimo delle nuove azioni collocate.Nell’ambito del collocamento sono state sottoscritte tutte le nuove azioni a un prezzo pari a 1,75 euro per azione (di cui 0,02 a capitale e 1,73 a titolo di sovrapprezzo) per un controvalore complessivo di 309.750 euro da parte di 6 investitori qualificati, di cui uno estero.Il flottante della società sale così al 19,44%. LEGGI TUTTO

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    ASPI: traffico in linea con livelli pre-pandemia, margini in calo in 1° trim

    (Teleborsa) – Autostrade per l’Italia (ASPI) ha chiuso il primo trimestre 2023 con ricavi operativi totali pari a 943 milioni di euro, in incremento di 56 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2022. I ricavi da pedaggio sono stati pari a 839 milioni di euro, in aumento di 48 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2022.Nel primo trimestre 2023 Margine operativo lordo consolidato (EBITDA) è stato pari a 520 milioni di euro (-6%), l’EBITDA Cash pari a 496 milioni di euro (+7%) e il risultato netto del gruppo pari a 163 milioni di euro (-31%).Nel primo trimestre 2023 i chilometri percorsi sulla rete del gruppo sono cresciuti complessivamente dell’8,1% rispetto al primo trimestre del 2022. Se confrontati con il 2019 i volumi di traffico sono stati nel primo trimestre del 2023 sostanzialmente in linea rispetto ai livelli pre-pandemia (-0,3% rispetto al primo trimestre 2019).L’indebitamento finanziario netto pari a 8.228 milioni di euro registra un aumento di 111 milioni di euro, su cui incide il decremento del fair value positivo degli strumenti finanziari derivati di copertura in relazione al decremento dei tassi di interesse rispetto al 31 dicembre 2022.Nell’ambito dei flussi operativi nel primo trimestre 2023 il gruppo ha impegnato complessivamente 388 milioni di euro per investimenti e manutenzioni rappresentati da: investimenti operativi per 285 milioni di euro (223 milioni nel primo trimestre 2022); costi di manutenzione per 100 milioni di euro (100 milioni nel primo trimestre 2022); investimenti non remunerati per 3 milioni di euro (68 milioni nel primo trimestre 2022Alla luce della performance del traffico dei primi quattro mesi dell’anno e del quadro di riferimento per il 2023, che prospetta un contesto macroeconomico ancora incerto in considerazione del protrarsi della crisi geopolitica, ASPI stima che il traffico sulla rete possa registrare un incremento contenuto, rispetto al 2022, e, nel complesso, sostanzialmente in linea rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019. LEGGI TUTTO

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    Philogen, posizione finanziaria netta positiva per 66,7 milioni

    (Teleborsa) – Philogen, azienda biotecnologica italo-svizzera quotata su Euronext Milan, ha chiuso il primo trimestre 2023 con una posizione finanziaria netta positiva di 66.731 migliaia di euro, rispetto a una posizione finanziaria netta, sempre positiva, di 70.438 migliaia di euro al 31 dicembre 2022, mostrando un decremento del 5,3%.”Il gruppo chiude il primo trimestre del 2023 con una posizione finanziaria netta pari a 66,7 milioni testimoniando una gestione delle risorse efficiente e mirata”, ha commentato l’AD Dario Neri.”Il trial di Fase III di Nidlegy nel melanoma ha raggiunto 87 dei 95 eventi necessari per il read-out dello studio – ha spiegato – Prevediamo di raggiungere il 95esimo evento nella seconda metà del 2023. Ricordiamo che un evento corrisponde ad una recidiva del tumore o al decesso di un paziente. Siamo estremamente entusiasti dei dati con Nidlegy nel carcinoma basocellular e ad alto rischio, su cui il gruppo aumenterà gli investimenti nei prossimi mesi con lo scopo di accelerare l’arruolamento dei pazienti”.”I trial registrativi Fibromun proseguono secondo i piani, sia nel sarcoma dei tessuti molli che nel glioblastoma – ha aggiunto – Facendo seguito al completamento, in Svizzera, della Fase I dello studio Fibromun nel glioblastoma ricorrente, il trial inizierà la Fase II randomizzata tra poche settimane”. LEGGI TUTTO

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    Geox rivede al ribasso la guidance sui ricavi 2023

    (Teleborsa) – Geox, società quotata su Euronext Milan e tra i leader nel settore delle calzature classiche e casual, ha chiuso il primo trimestre 2023 con ricavi consolidati pari a 223,7 milioni di euro, in aumento del 21,3% rispetto all’esercizio precedente (+18,9% a cambi costanti) grazie principalmente al buon andamento del canale multimarca (+32,7%) e franchising (+31,8%).La società si aspetta ora che i ricavi totali crescano nel 2023 attorno al +4%/+6% (in precedenza +6%/+8%) rispetto al 2022.”La maggior prudenza è dovuta a quanto sperimentato nel mese di aprile e nella prima settimana di maggio che evidenziano una debolezza dei riordini dal canale multimarca, soprattutto on-line, che ad oggi sono in riduzione rispetto all’esercizio precedente e, al momento, si ritiene opportuno assumere che ciò accada anche nel secondo semestre – si legge nella nota sui conti – Non è ancora chiaro infatti se ciò sia dovuto alle temporanee avverse condizioni climatiche o ad una prudenza del mercato e dei consumatori alla luce del contesto inflazionistico e di recessione non ancora scongiurata”.Relativamente alla marginalità lorda si ritiene che, grazie al buon andamento degli sconti e dei costi di trasporto, possa migliorare nel primo semestre di circa 200 bps e di circa +130/+150 bps nel secondo semestre rispetto agli stessi periodi dell’anno precedente. LEGGI TUTTO

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    Caro affitti, CdM sblocca 660 milioni per aumentare posti letto delle università

    (Teleborsa) – Dopo giorni di incertezze e di proteste degli universitari in tutta Italia si arriva ad una soluzione del problema del caro affitti. Il CdM ha infatti autorizzato, su proposta del Ministro Raffaele Fitto, un emendamento, riguardante le misure di incentivazione al c.d. housing universitario, dopo che la Commissione europea ieri ne ha escluso la natura di aiuto di Stato. Si sbloccano così risorse per 660 milioni di euro, destinate all’acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti delle istituzioni della formazione superiore. “Garantiamo al momento per l’assegnazione di ulteriori 7.500 posti letto. Abbiamo 40mila posti letto”, ha detto il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini,L’emendamento approvato oggi a Palazzo Chigi consente coì di mettere a tacere la protesta dilagata negli ultimi giorni, per la mancanza di posti letto da assegnare agli studenti fuori sede e per il continuo rincaro degli affitti degli alloggi privati. La protesta era partita spontaneamente a Milano, da un gesto simbolico di una studentessa universitaria, Ilaria Lamera, che aveva piantato una tenda nel giardino antistante al Politecnico, in piazza Leonardo da Vinci. La protesta era ben presto dilagata nelle principali città: da Milano e Roma a Pavia, Padova, Venezia, Bologna, Perugia, Firenze e Bari. Tende sono comparse anche dinanzi alla sede del Ministero dell’Università e della Ricerca a Roma.”Abbiamo chiesto un censimento degli immobili inutilizzati affinché vengano messi a disposizione per gli studenti”, ha assicurato il Ministro Bernini, ammettendo che “c’è un problema nel trovare immobili disponibili in provincia”. “Ho chiesto la collaborazione a partire dal demanio, i Comuni e i sindaci delle aree metropolitane”, ha sottolineato la titolare dell’Università, ricordando che il governo in pochi mesi ha già stanziato 400 milioni per gli alloggi studenteschi e 500 milioni per le borse di studio, impegnando quasi 1 miliardo in Legge di bilancio. C’è poi da attingere ai fondi del PNRR. LEGGI TUTTO