Agosto 2023

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    e-Novia adotta piano di incentivazione annuale 2023

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di e-Novia, gruppo industriale quotato su EGM Pro che opera nel settore deep tech nel campo della mobilità sostenibile e della robotica, ha deliberato l’adozione di un piano di incentivazione su base monetaria e azionaria denominato “Annual Incentive Scheme 2023”, approvandone il relativo regolamento.Tra i beneficiari del piano figurano gli Executive Co-Founders, vale a dire l’amministratore delegato, Vincenzo Costanzo Russi, il Chief Operating Officer, Ivo Emanuele Francesco Boniolo, e il Chief Financial Officer, Cristiano Spelta. Il CdA ha approvato quale criterio di individuazione dei potenziali ulteriori beneficiari (circa 10 manager) la circostanza per cui si tratti di un dirigente o, in ogni caso, di personale dipendente che ricopra una posizione di maggiore impatto sul business della società nel medio termine.In particolare, il piano prevede che il premio annuale sia articolato in una componente monetaria, basata esclusivamente sul pagamento di un premio in denaro, sino a massimi 355.000 euro, e una componente azionaria che prevede l’assegnazione a favore dei beneficiari sino a massime complessive 128.500 azioni ordinarie (rappresentanti circa lo 0,5% del capitale sociale), in proporzioni che variano a seconda del livello di conseguimento degli obiettivi di performance aziendale (20% in danaro e 80% in azioni sino al target; 30% in danaro e 70% in azioni oltre il target).(Foto: © rawpixel) LEGGI TUTTO

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    Cassa di Risparmio di Orvieto, utile semestrale sale a 3,04 milioni di euro

    (Teleborsa) – La Cassa di Risparmio di Orvieto, appartenente al Gruppo Bancario Mediocredito Centrale, ha chiuso il primo semestre del 2023 con una crescita del 31,3% dell’utile netto a 3,04 milioni di euro (2,32 milioni di euro al 30 giugno 2022). Inoltre, registra un aumento (+10,8%) del margine di intermediazione (25,92 milioni di euro vs i 23,39 milioni di euro del 30 giugno 2022), grazie all’incremento dei volumi e dei tassi di interesse di mercato. La crescita degli impieghi alla clientela è pari a 4,5%, da 1,12 miliardi di euro al 31 dicembre 2022 a 1,17 miliardi di euro al 30 giugno 2023, grazie alla crescente propulsione commerciale a sostegno dell’economia reale (le erogazioni dei finanziamenti a medio lungo termine alle famiglie e alle piccole e medie imprese sono state pari a 80,6 milioni di euro, in incremento pari all’11,9% rispetto al primo semestre 2022).La raccolta diretta da clientela si attesta a 1,08 miliardi di euro al 30 giugno 2023 (vs 1,10 miliardi al 31 dicembre 2022, -1,24%). La componente indiretta della raccolta si attesta, invece, a 525,51 milioni di euro registrando una crescita del 3,6% rispetto al dato di fine 2022 (507,49 milioni di euro).L’incidenza percentuale dei crediti non-performing lordi rispetto al totale impieghi lordi (NPLs ratio lordo) si posiziona all’8,44%, in ulteriore calo rispetto al 9,27% di fine 2022. Analogamente, si riduce l’indicatore al netto delle rettifiche di valore (NPL ratio netto) pari al 2,98 (3,45% al 31 dicembre 2022). Ulteriormente in crescita, inoltre, il grado di copertura complessivo dei crediti deteriorati che passa dal 65,15% di dicembre 2022 al 66,83% al 30 giugno 2023.Si rafforzano anche i coefficienti di solidità patrimoniale (CET1/Tier1 ratio e Total Capital ratio) che si attestano al 12,79% (12,63% al 31 dicembre 2022), su un livello ampiamente superiore alle soglie minime regolamentari. LEGGI TUTTO

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    OPA Labomar, sell-out al via il 7 agosto

    (Teleborsa) – Con riferimento all’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria sulle azioni Labomar, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nello sviluppo e produzione di integratori alimentari e dispositivi medici, sulla base dei risultati definitivi risulta che sono state portate in adesione 3.135.156 azioni, pari al 16,961% del capitale sociale e al 67,897% delle azioni oggetto dell’offerta. Tenuto conto delle azioni portate in adesione all’offerta, l’offerente e le persone che agiscono di concerto arrivano a detenere 17.392.713 azioni, pari al 94,096% del capitale sociale.Alla luce dei risultati definitivi, ricorrono i presupposti per l’esercizio dell’obbligo di acquisto. Il periodo durante il quale l’offerente adempirà all’obbligo di acquisto avrà inizio alle ore 8:30 (ora italiana) del giorno 7 agosto 2023 e terminerà alle ore 17:30 (ora italiana) del giorno 28 agosto 2023, estremi inclusi (periodo di sell-out).Successivamente all’adempimento dell’obbligo di acquisto, Borsa Italiana disporrà la revoca delle azioni dalla negoziazione su Euronext Growth Milan a decorrere dal giorno di borsa aperta successivo alla data di pagamento del corrispettivo del sell-out e, pertanto, in data 4 settembre 2023. LEGGI TUTTO

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    BPER, Montani: semestrale da incorniciare, M&A non è una priorità

    (Teleborsa) – “Il primo semestre 2023 di BPER Banca è stato “da incorniciare, con risultati che saranno difficilmente ripetibili nella seconda parte dell’anno. La banca ha saputo associare un’attività di sviluppo con un’attività di consolidamento. Va ringraziata la rete che, in un mercato non facile, ha saputo cavalcare l’onda e conseguire obiettivi di successo. Sarà un anno che sicuramente darà risultati soddisfacenti”. Lo ha affermato l’amministratore delegato Piero Luigi Montani nella call con gli analisti che ha seguito la pubblicazione dei risultati del primo semestre 2023.”Il piano è in anticipo rispetto alle aspettative – ha spiegato – Siamo stati aiutati come tutti dall’aumento del margine di interesse, ma il piano industriale ha sprigionato tutti i suoi effetti in maniera completa e anticipata, e quindi siamo ottimisti nel poter affrontare il contesto macroeconomico con serenità”.Montani ha sottolineato che “la rete sta performando molto bene, dando risultati non scontati” e che “tutte le filiali entrate stanno perfomando bene e pensiamo di avere un buon sviluppo della clientela e commissionale”.Dopo il rialzo della guidance per il 2023, l’AD non si è sbilanciato oltre: “Non ci sentiamo di dare previsione sul 2024, aspettiamo ancora un trimestre, e avremo le idee più chiare”.In merito al sentiero dei tassi di interesse della BCE e al loro effetto sui conti della banca, ha evidenziato che “questo semestre abbiamo raggiunto il picco del margine di interesse”.A una domanda riguardante i recenti stress test BCE-EBA, ha replicato: “Non c’è nessuna indicazione da parte della BCE sugli accertamenti recenti, che sono andati bene. Nel confronto complessivo viene fuori un risultato tra i più bassi, ma noi partivamo da un dato al 31 dicembre che ci ha penalizzato, perché abbiamo incamerato le DTA a dicembre, che sono andate a capitale il 1 gennaio”. “Sul fronte dell’M&A, l’ho già detto. Oggi come oggi non è una priorità – ha affermato Montani – Vogliamo integrare bene le due realtà che abbiamo acquisito e portarle a regime nel più breve tempo possibile. L’M&A non è un problema dell’oggi, non lo stiamo esaminando e non abbiamo nulla da dire – quindi non c’entrano i tassi – e crediamo che i livelli di capitale che abbiamo siano appropriati. In futuro lo vedremo con calma”. LEGGI TUTTO

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    PIL: UPB alza lievemente stima su 2023, ma taglia 2024

    (Teleborsa) – L’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha rivisto leggermente al rialzo le previsioni sul PIL 2023 da +0,9% a +1,0% ma ha tagliato di 0,3 punti quelle sul 2024 da +1,4% a +1,1%. È quanto emerge dalla nota sulla congiuntura di agosto che aggiorna le stime pubblicate dall’Ufficio in occasione dell’elaborazione del Def. Sul 2023, si legge nella nota, la revisione è legata alla “sorpresa positiva sui dati del primo trimestre” che “prevale su quella di segno opposto sul periodo successivo” mentre il taglio delle stime sul 2024 è legato al “deterioramento della domanda estera e delle condizioni finanziarie globali”. Secondo l’UPB “il quadro macroeconomico dell’Italia resta comunque circondato da un’ampia incertezza e dalla prevalenza di rischi al ribasso.L’UPB segnala anche che rallenta la componente di fondo dell’inflazione “ma gli aumenti del ‘carrello della spesa’ restano a due cifre”. “Prosegue il calo dell’inflazione avviato nei mesi precedenti, che si è esteso anche alla componente di fondo” rileva l’UPB “restano peraltro elevate le pressioni sui prezzi dei beni alimentari e di alcuni servizi legati al turismo”. L’inflazione, prosegue la Nota, “misurata attraverso il deflatore dei consumi, è attesa in progressiva riduzione nel biennio 2023-24”. La flessione “sarebbe graduale quest’anno (5,1 per cento, da 7,4 nel 2022)” mentre l’anno prossimo “il deflatore dei consumi rallenterebbe in misura più pronunciata, al 2,4 per cento, per effetto principalmente della sostanziale stasi dei prezzi delle materie prime”Il mercato del lavoro si è rafforzato nei mesi invernali” con un aumento nel primo trimestre sia delle ore lavorate (1,3 per cento) sia del numero degli occupati (0,4 per cento). Anche nel periodo aprile-giugno, segnala l’UPB, “gli occupati sono aumentati a un ritmo analogo” mentre le retribuzioni contrattuali orarie “sono aumentate del 2,7 per cento su base tendenziale (mezzo punto percentuale in più rispetto ai precedenti tre mesi), sostenute dal rialzo nel settore privato (al 2,1 per cento); la dinamica resta sostenuta (al 4,5 per cento) nel comparto pubblico, per via degli incrementi relativi a diversi rinnovi contrattuali per il triennio 2019-2021 (siglati dal maggio del 2022 e corrisposti nella seconda metà dell’anno)”L’UPB avverte anche sul fatto che lo scenario macroeconomico dell’economia italiana è “soggetto a rischi, nel complesso orientati al ribasso” principalmente di carattere internazionale ma anche interni “in primo luogo sull’evoluzione del PNRR”. In particolare, i rischi principali “sono di natura internazionale, con riferimento in particolare al ciclo europeo e alla volatilità dei mercati delle materie prime”. “Tuttavia – prosegue la Nota – vi sono rilevanti fattori d’incertezza anche all’interno del nostro Paese, in primo luogo sull’evoluzione del PNRR per il quale il Governo ha recentemente proposto alcune modifiche”. LEGGI TUTTO

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    Gas, bolletta scende ancora a luglio

    (Teleborsa) – Buone notizie per i consumatori. Scende ancora a luglio la bolletta del gas più leggera per la famiglia tipo in tutela, che cioè ha consumi medi di gas di 1.400 metri cubi annui: la tariffa segna un -2,1% rispetto a giugno.Lo comunica l’ARERA precisando che il taglio è tutto determinato dalla riduzione della spesa per la materia gas naturale rispetto a giugno, dovuta al calo della componente Cmem relativa ai costi di approvvigionamento del gas naturale. A luglio, in cui c’è stata una quotazione media all’ingrosso inferiore rispetto a quella di giugno, il prezzo della sola materia prima gas per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari a 31,41 euro a Megawattora. La spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (agosto 2022-luglio 2023) è di 1.484 euro circa, al lordo delle imposte, registrando un -10,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (agosto 2021- luglio 2022). LEGGI TUTTO

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    TIM, ricavi ed EBITDA in crescita nel 1° semestre: in linea con target

    (Teleborsa) – TIM ha chiuso il secondo trimestre del 2023 con ricavi totali a 4 miliardi di euro (+2,8% YoY), con ricavi da servizi che ammontano a 3,7 miliardi di euro (+1,8% YoY), e un EBITDA a 1,6 miliardi di euro (+5,6% YoY). Nel business domestico i ricavi totali registrano la prima crescita dopo 20 trimestri (+0,6% YoY) a 2,9 miliardi di euro, mentre dopo 21 trimestri il trend dell’EBITDA si è stabilizzato, registrando una crescita dello 0,5% YoY a 1,1 miliardi di euro.Nel corso del trimestre sono proseguite le azioni di contenimento dei costi volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale di TIM Domestic. La riduzione dei cash cost rispetto al trend inerziale è stata di circa 0,2 miliardi di euro, pari al 25% del target incrementale fissato per il 2023 (0,4 miliardi di euro nel primo semestre, pari al 50% del target incrementale).I ricavi totali nel semestre si sono attestati a 7,8 miliardi di euro (+3,5% YoY), i ricavi da servizi di gruppo nel semestre ammontano a 7,2 miliardi di euro (+2,3% YoY), in linea con l’obiettivo di crescita Low Single Digit per l’anno 2023. L’EBITDA organico ammonta a 3,1 miliardi di euro (+4,7% YoY), in linea con l’obiettivo di crescita Mid Single Digit per il 2023, grazie al sensibile miglioramento dei trend della Business Unit Domestic e al contributo positivo del Brasile. L’EBITDA After Lease nel semestre si è attestato a 2,6 miliardi di euro (+3,1% YoY). CAPEX è pari a 1,7 miliardi di euro (-6,1% YoY), di cui Domestico 1,3 miliardi di euro (-5,9% YoY).La perdita nel semestre della capogruppo si è assestata a 813 milioni di euro, in aumento rispetto ai 483 dell’analogo periodo del 2022 (migliora a 124 milioni di euro nel trimestre, dai 279 milioni di euro del secondo trimestre 2022).L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2023 è pari a 26,2 miliardi di euro, in aumento di 0,8 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2022. L’indebitamento finanziario netto after lease si attesta a 20,8 miliardi di euro, in aumento di 0,8 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2022. LEGGI TUTTO

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    doValue, utile netto scende a 4,3 milioni di euro nel primo semestre

    (Teleborsa) – doValue, società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati, ha chiuso il primo semestre 2023 con ricavi lordi a 229,2 milioni di euro, in contrazione rispetto al primo semestre 2022 (-1,9% escludendo l’effetto di Sareb). Il secondo trimestre è stato robusto con ricavi lordi per 127,8 milioni di euro (+8,1% escludendo l’effetto di Sareb). L’EBITDA, escluse le voci non ricorrenti, è diminuito del 4,6% a 79,9 milioni di euro (da 83,7 milioni di euro nel primo semestre 2022), con un aumento del margine di 4,0 p.p., dal 30,9% al 34,9%.L’utile netto, escluse le voci non ricorrenti, si attesta a 16,9 milioni di euro nel primo semestre 2023, rispetto a un risultato positivo di 23,3 milioni di euro nel primo semestre 2022. Il calo è dovuto principalmente alla diminuzione dell’EBITDA, all’aumento delle spese generali, amministrative e di vendita e alle spese IFRS 16. Includendo le voci non ricorrenti, l’utile netto si attesta a 4,3 milioni di euro (vs 22,3 un anno fa).Il Portafoglio Gestito (GBV) al 30 giugno 2023 è pari a 120,81 miliardi di euro (stabile nel secondo trimestre del 2023); la diminuzione del GBV del 21,8% su base annua è a causa dell’uscita dal portafoglio Sareb in Spagna (21,1 miliardi di euro) e stabile rispetto alla fine del 2022 e al primo trimestre del 2023. Le collections nel primo semestre 2023 sono in calo del 13,7% rispetto al primo semestre 2022 a causa dell’uscita di Sareb, ma in crescita del 10,3% ex Sareb.L’indebitamento netto è a 479,0 milioni di euro al 30 giugno 2023 (432,7 milioni di euro al 31 marzo 2023), con leva finanziaria a 2,4x (contro 2,2x al 31 marzo 2023 e 2,3x al 31 luglio).(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO