Agosto 2023

Monthly Archives

More stories

  • in

    Cina, banca centrale interviene ancora con taglio tasso sui prestiti

    (Teleborsa) – La Cina ha annunciato oggi un taglio del suo tasso sui prestiti ad un anno, finalizzato a stimolare la domanda di credito, in una fase critica per l’economia cinese, colpita dal doppio morbo della crisi economica ed immobiliare. IL taglio, però ha sorpreso gli analisti, sia per le dimensioni, sia perché non è stato accompagnato anche da un taglio del tasso di lungo periodo (cinque anni) per i timore di un eccessivo indebolimento della valuta. Il tasso di riferimento sui prestiti ad un anno (LPR) è stato ridotto di 10 punti base al 3,45% dal precedente 3,55%, che risulta leggermente inferiore ai 15 punti base indicati dal consensus, mentre il tasso a cinque anni è stato lasciato fermo al 4,20%, laddove gli analisti attendevano un taglio che di questo tasso. La mossa della People Bank of China segue le azioni messe in atto la scorsa settimana: un taglio dei tassi sui prstiti aole banche commerciali ad un anno di 15 punti base e la svalutazione dello yuan tramite il fixing giornaliero. Interventi che si proponevano di stimolare l’economia e di porre rimedio alle turbolenze finanziarie scatenate dalla crisi del mercato immobiliare. La ripresa nella seconda economia più grande del mondo ha perso slancio negli ultimi mesi anche a causa della crisi del mercato immobiliare, oltre che della debolezza del mercato creditizio e della spesa dei consumatori. Le autorità monetarie stanno facendo di tutto per rilanciare l’economia, ma il margine d’azione potrebbe essere limitato dalla pressione al ribasso sullo yuan, che rischia di innescare vendite sulla valuta cinese e fughe di capitali.In effetti c’è anche da notare che la riduzione del tasso interbancario di 15 punti e del tasso sui prestiti alle imprese di 10 punti, si è tradotta anche in un un allargamento dei margini di profitto delle banche. Un sollievo per il settore creditizio, che negli ultimi anni ha alimentato una crescita esponenziale dei prestiti sul mercato immobiliare oggi in crisi. Ad oggi, oltre 50 sviluppatori immobiliari sono risultati insolventi o hanno interrotto i pagamenti di obbligazioni estere. Country Garden è solo il più grande ad aver incontrato difficoltà finanziarie nelle ultime due settimane, ma non è il solo, e l’opacità del sistema finanziario cinese controllato dallo stato rende ora alquanto difficile determinare la dimensione esatta di questa crisi. LEGGI TUTTO

  • in

    Addio a Roberto Colaninno, 80 tra industria e finanza

    (Teleborsa) – Addio a Roberto Colaninno, arriva a 80 anni, vedendo il valore del titolo di Borsa della “sua” Piaggio stabilmente vicino ai massimi storici, da quando nel 2006 decise di quotarla a Piazza Affari. Quello nel gruppo motociclistico con base a Pontedera, è il secondo tempo della sua carriera professionale. “Il primo tempo”, titolo della sua biografia fino al 2006, è soprattutto l’operazione che lo rese un manager e imprenditore di fama internazionale, la scalata alla Telecom della “razza padana”. In quelle pagine, per la prima volta il solitamente riservatissimo manager nato a Mantova ma di famiglia barese, aveva spiegato anche la sua visione industriale. Riavvolgendo il nastro, Colaninno si diploma ragioniere, diventerà dottore nel 2001 grazie ad una laurea honoris causa in economia e commercio all’Università di Lecce. Si sposa a 26 anni nel 1969 con Oretta Schiavetti. Due i figli, entrambi in carriera: il primo, Matteo, nato nel 1970, è vicepresidente esecutivo del Gruppo Piaggio, e per tre legislature è stato deputato, arrivando a ricoprire la carica di ministro dello sviluppo economico nel governo ombra del Partito Democratico, componente della direzione e responsabile economico della segreteria nazionale del Partito Democratico, e parlamentare di Italia Viva. Il secondogenito, Michele, classe 1976, è amministratore delegato e direttore generale della holding industriale Immsi, responsabile delle strategie di innovazione prodotto e marketing del Gruppo Piaggio, e presidente di Acem, l’associazione europea dell’industria motociclistica con sede a Bruxelles, cui partecipano tutti i gruppi mondiali di moto e scooter. Per Colaninno senior gli esordi sono nel 1969 alla Fiaam, azienda mantovana di componentistica auto di cui è prima direttore amministrativo e poi amministratore delegato. Nel 1981 fonda, sempre a Mantova e sempre nel settore componentistica per auto, la Sogefi che sarà poi assorbita dalla Cir, la holding della famiglia De Benedetti. La svolta che lo porta sulle prime pagine dei giornali avviene nel 1996 quando viene nominato amministratore delegato di Olivetti. L’azienda di Ivrea famosa nel mondo per macchine da scrivere e computer, sta cambiando pelle avendo dato vita a Omnitel, la prima compagnia di telefonia mobile privata, e Infostrada, che invece gestiva la rete fissa in alternativa a Telecom, che all’epoca era monopolista. Proprio partendo da questo “tesoretto” tecnologico, venduto per oltre sette miliardi di euro ai tedeschi di Mannesmann che a loro volta lo cederanno tutto a Vodafone, nasce l’Opa su Telecom Italia del 1999, dopo che nel 1997 Romano Prodi aveva deciso di privatizzarla per mettere a posto i conti pubblici in vista dell’ingresso nell’euro. Successivamente alla nomina in Olivetti, Colaninno partecipa al capitale della società attraverso Fingruppo S.p.A., società per azioni di Brescia. Accanto a Fingruppo, tra gli altri azionisti di riferimento di Olivetti, ci sono Hopa e la scatola lussemburghese Bell, finanziarie legate ad Emilio Gnutti, in cui ci sono anche l’ex numero uno di Unipol, Giovanni Consorte, Mps e successivamente Fininvest. La banca americana Chase Manhattan fa da garante, e l’allora presidente del consiglio, Massimo D’Alema, li definì “capitani coraggiosi”. Colaninno, che non è socio di Bell, ha una visione dell’operazione principalmente industriale. Sotto la sua guida, nei successivi due anni Telecom si rafforza notevolmente a livello internazionale ed estende i settori d’attività, dalla telefonia fissa alla mobile, da Internet alla televisione, fondando La7, dalle comunicazioni satellitari, ai sistemi informatici. Ma gli azionisti di Bell hanno una visione puramente finanziaria dell’operazione, e appena due anni dopo vendono all’Olimpia di Marco Tronchetti Provera. Colaninno, in disaccordo, si dimette. Al momento delle sue dimissioni, il debito di Olivetti non era stato ribaltato in Telecom per una precisa strategia finanziaria dello stesso Colaninno. Nel 2002, grazie anche alla buonuscita, alle stock options ottenute da Olivetti e dalla vendita di partecipazioni di minoranza, il manager mantovano riparte acquisendo Immsi, società del settore immobiliare, che trasforma in una holding industriale tramite cui nel 2003 acquisisce Piaggio. Nel dicembre 2004 ne amplia il perimetro industriale, e con l’acquisizione dei marchi motociclistici Aprilia e Moto Guzzi entra nel business delle moto. Nel 2006 la quotazione con cui si abbatte il debito. Da allora il gruppo è cresciuto notevolmente: è il più grande costruttore europeo di scooter e moto e uno dei principali player mondiali in questo settore (i marchi proprietari del gruppo sono Vespa, Piaggio, Aprilia, Moto Guzzi, Gilera e Derbi), produce veicoli commerciali leggeri (l’Ape e il Porter), e dal 2015 ha creato una divisione robotica, Piaggio Fast Forward, il centro di ricerca del Gruppo sulla mobilità del futuro con sede a Boston, che ha dato vita al drone terrestre Gita, dotato di tecnologia follow me. Immsi ha differenziato gli investimenti entrando nel campo della cantieristica navale, acquisendo la Rodriquez Cantieri Navali di Messina e la Intermarine di Sarzana – oggi tra i leader mondiali nella produzione di cacciamine e dragamine – e nel settore immobiliare e turistico, con l’Is Molas Golf Resort, il prestigioso progetto di sviluppo immobiliare in Sardegna. Nel 2008 per Roberto Colaninno c’è anche l’impegno in CAI, la Compagnia Aerea Italiana chiamata a salvare Alitalia e con il Gruppo IMMSI è tra i soci fondatori della nuova società che acquisisce le compagnie aeree Alitalia e Airone. Anche in questo caso, il successivo cambio di proprietà non gli ha permesso di portare a compimento il suo piano di rilancio che aveva previsto per Alitalia, archiviando così un altro dei capitoli della storia travagliata della compagnia di bandiera. Oltre che Presidente e Consigliere di Amministrazione di Alitalia, Colaninno è stato membro del Consiglio di Mediobanca, Capitalia e altre istituzioni finanziarie, nonché del Consiglio direttivo e della Giunta di Confindustria. Anche la sua carriera accademica è ricca e degna di nota così come i prestigiosi riconoscimenti. In aggiunta alla laurea honoris causa in economia e commercio dell’Università di Lecce, nel 2013 ha ricevuto il diploma di master h.c. in management, innovazione e ingegneria dei servizi dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Nel 2000 è stato nominato Cavaliere del Lavoro e nel 2014 è stato insignito Ufficiale della Legion d’Honneur da sua Eccellenza Alain Le Roy, l’allora ambasciatore di Francia in Italia, che ha commentato “un grande imprenditore italiano, rispettato e stimato da tutti”. LEGGI TUTTO

  • in

    Corte conti: a ottobre a Palermo due giorni su “Giustizia al Servizio del Paese”

    (Teleborsa) – Le supreme magistrature italiane ed europee si danno appuntamento a Palermo in una due giorni di incontri e dibattiti organizzata dalla Corte dei conti per confrontarsi con la politica, il mondo accademico e quello forense. Una riflessione a tutto campo sulla giustizia, per ribadire che questa altro non è che uno dei fondamentali servizi pubblici erogati ai cittadini e alle imprese, vale a dire il sistema-Paese. Il convegno, dal titolo “Giustizia al Servizio del Paese”, si terrà a ottobre a Palazzo Sclafani (piazza San Giovanni Decollato, 2).Tre le sessioni e altrettante tavole rotonde in programma. Inizio il 12 ottobre (ore 9.30), dopo i saluti istituzionali aprirà i lavori il presidente della Corte dei conti Guido Carlino. Seguirà la discussione su “La magistratura contabile garanzia del buon andamento della Pubblica Amministrazione”. Alle ore 14 la seconda sessione su “La magistratura amministrativa nel rapporto tra potere pubblico, cittadini e imprese”, presieduta e introdotta dal presidente del Consiglio di Stato Luigi Maruotti. La terza e ultima si svolgerà venerdì 13 (ore 10) su “La magistratura ordinaria garante dei diritti per lo sviluppo del sistema-Paese”. A presiedere e introdurre sarà la prima presidente della Cassazione, Margherita Cassano. Al termine di ogni sessione, previsti, interventi e relazioni, tra gli altri, di Silvana Sciarra, Luigi Salvato, Angelo Canale, Tommaso Miele, Biagio Mazzotta, Gabriella Palmieri Sandulli, Giovanni Pitruzzella, Gabriele Carlotti, Fabio Pinelli. LEGGI TUTTO

  • in

    G20 Salute al via in India: “Sull’Ucraina non c’è accordo”

    (Teleborsa) – Ha preso il via oggi, nella città indiana di Gandhinagar, la prima giornata di lavori del G20 Salute. “La salute è la ricchezza suprema e con una buona salute ogni compito può essere portato a termine”, ha detto il premier dell’India, Narendra Modi, accogliendo i ministri della piattaforma multilaterale con le parole di un proverbio in sanscrito. “È imperativo porre la salute al centro del processo decisionale globale” e “rafforzare i sistemi sanitari per anticipare, preparare e rispondere alle future emergenze sanitarie insieme, poiché il mondo è oggi profondamente interconnesso”, ha sottolineato Modi, auspicando un’assistenza sanitaria capace in tutto il mondo anche di “abbracciare la medicina tradizionale” e caratterizzata dalla “partecipazione pubblica”.I lavori nella città dello Stato federato indiano del Gujarat proseguiranno anche domani e ci si aspetta che i ministri concordino una dichiarazione congiunta finale. L’Italia è rappresentata al tavolo dall’ambasciatore italiano in India, Vincenzo de Luca. Si tratta dell’ultimo incontro ministeriale prima del vertice dei leader del G20, in programma il 9 e 10 settembre a Dehli.Finora i ministri della Salute del G20 hanno raggiunto l’accordo su tutte le parti delle conclusioni finali che saranno adottate domani, “ad eccezione – ha fatto sapere il ministro indiano della Salute, Mansukh Mandaviya, a margine dei lavori – di un paragrafo geopolitico sull’Ucraina”. La mancata intesa, secondo quanto si apprende, è dovuta alla contrarietà di Russia e Cina di inserire nel testo i paragrafi 3 e 4 relativi alla condanna della guerra in Ucraina come formulati e concordati dai leader del G20 all’ultimo summit a Bali. Secondo la linea negoziale assunta dal novembre scorso, i riferimenti dovrebbero essere inseriti in tutte le dichiarazioni finali adottate al termine delle ministeriali del G20. Mosca e Pechino si sono tuttavia più volte dissociate, facendo inserire nei testi finali una nota a piè di pagina per esprimere la loro opposizione. LEGGI TUTTO

  • in

    Meteo, in arrivo tempesta di caldo: sabato e domenica bollino rosso in 8 città

    (Teleborsa) – Entro lunedì 21 agosto è in arrivo una “tempesta di caldo” su gran parte dell’Italia, con temperature più alte di 3-4 gradi. “La definizione di ‘Heat Storm’ – spiega Antonio Sanò, il fondatore del sito ilMeteo.it – viene usata in meteorologia per descrivere un’ondata di caldo con massime oltre i 37,8°C per almeno 3 giorni su un’ampia superficie”. A portare il caldo è ancora una volta l’anticiclone africano, con temperature che secondo il sito potranno raggiungere 38-40°C al Centro-Nord almeno fino a martedì 22 agosto.”Lo zero termico – prosegue Sanò – si porterà fino alla quota record di 5.200 metri”. Con il caldo, al Nord arriva anche una tregua dai temporali e in generale il picco delle temperature è atteso per martedì 22 agosto con 39-40 gradi a Firenze, Alessandria, Livorno e Pisa. A spazzare via l’anticiclone africano potrebbe essere però un ciclone in arrivo da Nord, che da giovedì 24 agosto potrebbe portare temporali, “anche violenti2. L’aria fredda potrebbe infatti scontrarsi con quella molto cado accumulata a causa del ritorno dell’anticiclone. Intanto, per questo fine settimana, le città da bollino rosso aumentano dalle 5 di oggi alle 8 di sabato 19 e domenica 20 agosto. Lo indica il Bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute, basato sui dati relativi a 27 città. In aumento nel fine settimana anche i bollini arancione, che passano dai 4 di oggi ai 6 di sabato e ai 9 di domenica. Sono segnalate in rosso fin da oggi Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze e Perugia; passano invece dall’arancione al rosso Latina, Rieti e Roma. Per sabato si prevede il bolllino arancione a Frosinone, Genova, Palermo, Trieste, Veronia e Viterbo; domenica si aggiungeranno all’elenco Milano e Napoli. Restano in giallo oggi e nel fine settimana Ancona, Cagliari, Catania e Messina, mentre virano dal verde al giallo Bari, Reggio Calabria, Civitavecchia, Venezia e Pescara (quest’ultima in verde anche sabato); Campobasso passa dall’arancione al giallo. Le ondate di calore, precisa il Bollettino del ministero, si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. “Queste condizioni climatiche – si rileva – possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione”.(Foto: © Aleksandr Papichev/123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    OPA Labomar, sell-out al 5,2%

    (Teleborsa) – Con riferimento all’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria sulle azioni Labomar, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nello sviluppo e produzione di integratori alimentari e dispositivi medici, risulta che al 18 agosto sono state portate in adesioni 9.900 azioni alla procedura di sell-out. Queste azioni sono pari al 5,278% delle azioni residue e allo 0,054% dell’intero capitale sociale.Il periodo di sell-out è iniziato il 7 agosto 2023 e terminerà il 28 agosto 2023.La somma delle azioni detenute dall’offerente e dalle persone che agiscono di concerto con il medesimo, e delle azioni portate complessivamente in adesione alla procedura di sell-out dall’inizio del periodo di sell-out, è pari a 18.306.363 azioni ordinarie, rappresentative del 99,039% del capitale sociale. LEGGI TUTTO

  • in

    Caro carburanti, consumatori chiedono taglio delle accise e azzeramento temporaneo dell’Iva

    (Teleborsa) – “In questa estate 2023 stiamo assistendo a rincari dei carburanti inaccettabili. Il governo ha adottato misure blande (i cartelli con i prezzi medi) che, come prevedevamo, si sono rilevate del tutto inefficaci. Fino all’inizio di quest’anno era in vigore lo sconto sulle accise, una misura straordinaria che, pur non essendo incisiva come l’azzeramento dell’Iva, un po’ di respiro agli automobilisti lo aveva dato”. È quanto afferma Altroconsumo che ha lanciato una petizione online per chiedere al governo “che venga immediatamente reintrodotto il taglio delle accise e soprattutto che si proceda quanto prima all’azzeramento temporaneo dell’Iva”. Una richiesta già sottoscritta da oltre 103 mila cittadini italiani. L’azzeramento dell’Iva – “Noi riteniamo che sia ormai arrivato il momento di agire direttamente sull’Iva, azzerandola, come abbiamo chiesto già nella nostra lettera al governo. Infatti, essendo l’Iva una percentuale, – spiega Altroconsumo – avrebbe un impatto maggiore rispetto al taglio delle accise in caso di futuri aumenti delle materie prime e di possibili speculazioni in un mercato già estremamente precario. Nel 2022, nonostante la riduzione delle accise e a causa dell’aumento dei prezzi dei carburanti dovuto alla guerra tra Ucraina e Russia, ogni automobilista ha speso circa 130 euro in più rispetto al 2021 (ipotizzando un consumo di 900 litri all’anno). Con la nostra proposta di azzeramento dell’Iva ogni automobilista avrebbe invece risparmiato 150 euro ad auto per il rifornimento di benzina. Nel 2023, seguendo la nostra proposta di azzerare l’Iva, il risparmio sarebbe di circa 400 euro in meno ad auto. Infatti, solo nei primi sei mesi dell’anno avremmo risparmiato oltre 200 euro per il pieno della benzina. Attualmente, invece, ne abbiamo già pagati 115 euro in più rispetto al 2021 (prezzi dicembre 2021)”.Azzerare temporaneamente l’Iva – “Proprio per evitare aumenti futuri dovuti anche alla speculazione, riteniamo – prosegue Altroconsumo – che la strada da percorrere sia ora quella dell’azzeramento temporaneo dell’Iva, che con la sua aliquota, attualmente al 22% determina il prezzo finale in modo decisivo. Il suo azzeramento è l’unica garanzia di un rallentamento della crescita del prezzo alla pompa dei carburanti. Continuiamo pertanto la nostra battaglia chiedendo alle istituzioni di eliminare l’Iva sui carburanti, sia sul costo industriale sia sulle accise”. CARBURANTI. PETIZIONE ALTROCONSUMO SU TAGLIO ACCISE: OK DA 103 MILA ITALIANI (DIRE) Roma, 18 ago. – Sono oltre 103 mila i cittadini italiani che hanno sottoscritto la petizione online di Altroconsumo per chiedere al governo di ripristinare lo sconto sulle accise e azzerare l’Iva sui carburanti. (Lum/ Dire) 18:06 18-08-23 NNNNCaro carburanti: ripristinare lo sconto sulle accise e azzerare l’Iva. Lo chiedono i 103mila cittadini che hanno firmato la petizione di AltroconsumoIn questa estate 2023 stiamo assistendo a rincari dei carburanti inaccettabili. Il governo ha adottato misure blande (i cartelli con i prezzi medi), che, come prevedibile, si sono rilevate del tutto inefficaci. Fino all’inizio di quest’anno era in vigore lo sconto sulle accise, una misura straordinaria che, pur non essendo incisiva come l’azzeramento dell’Iva, un po’ di respiro agli automobilisti lo aveva dato. Altroconsumo chiede che venga immediatamente reintrodotto il taglio delle accise e soprattutto che si proceda quanto prima all’azzeramento dell’Iva, che grava anche sulle accise stesse e che rappresenta l’unica misura strutturale necessaria. Il governo deve ora intervenire in maniera rapida e senza indugi: lo chiedono anche gli oltre 100mila cittadini che già hanno sottoscritto la petizione di Altroconsumo. LEGGI TUTTO

  • in

    Wall Street resta al palo. Timori su tassi di interesse e Cina

    (Teleborsa) – Risulta debole l’andamento della Borsa di New York, con il Dow Jones che si attesta a 34.510 punti; sulla stessa linea, resta piatto l’S&P-500, con le quotazioni che si posizionano a 4.366 punti. In lieve ribasso il Nasdaq 100 (-0,32%); sulla stessa linea, in frazionale calo l’S&P 100 (-0,21%).Apprezzabile rialzo nell’S&P 500 per il comparto energia. In fondo alla classifica, sensibili ribassi si manifestano nel comparto telecomunicazioni, che riporta una flessione di -1,21%.Gli investitori guardano alla crisi immobiliare cinese e ai problemi nel sistema bancario ombra della principale economia asiatica per capire se ci possono essere ricadute negative sui mercati globali. Gli operatori si interrogano anche sul percorso della politica monetaria statunitense al termine di una settimana che è stata contraddistinta ancora una volta da forti dati macroeconomici. Senza dati economici importanti previsti per la giornata odierna, l’attenzione degli analisti è già sul discorso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell al simposio economico di Jackson Hole la prossima settimana.”Pensiamo che il tono di Powell a Jackson Hole sarà meno equilibrato rispetto ai verbali del FOMC di luglio – hanno scritto gli analisti di Bank of America – La dipendenza dai dati della Fed rende i verbali un po’ obsoleti poiché la riunione si è svolta prima del rilascio del PIL del 2° trimestre sopra il consensus e, naturalmente, del robusto flusso di dati di luglio. Gli ultimi dati probabilmente aumenterebbero le preoccupazioni dei policymaker per una nuova accelerazione dell’inflazione, guidata da una forte domanda aggregata. Pertanto, prevediamo che Powell si opporrà, implicitamente o esplicitamente, al taglio dei tassi che i mercati stanno scontando nel 2024″.Tra le società che hanno diffuso i conti ieri sera a mercato chiuso, Farfetch ha comunicato un outlook deludente dopo un secondo trimestre in chiaroscuro, mentre Applied Materials ha divulgato un outlook superiore alle attese dopo un terzo trimestre positivo. Tra le maggiori società che hanno divulgato i risultati questa mattina, Deere ha incrementato la guidance sull’utile dell’intero esercizio dopo un terzo trimestre positivo, mentre Estée Lauder ha rilasciato un outlook deludente per le continue sfide che si trova ad affrontare in Asia.Crolla WeWork, che ha comunicato la volontà di effettuare un raggruppamento azionario per restare quotata sul NYSE, e corre Bloomin’ Brands, dopo che il Wall Street Journal ha scritto che l’investitore attivista Starboard Value ha costruito una partecipazione di oltre il 5% nella società, diventando uno dei primi cinque azionisti.Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, Wal-Mart (+1,64%), United Health (+1,13%), Chevron (+0,93%) e Cisco Systems (+0,89%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Johnson & Johnson, che prosegue le contrattazioni a -0,73%. Tentenna Nike, che cede lo 0,67%. Sostanzialmente debole Goldman Sachs, che registra una flessione dello 0,61%.Tra i best performers del Nasdaq 100, Ross Stores (+5,93%), Datadog (+3,26%), Applied Materials (+2,75%) e Sirius XM Radio (+1,89%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su JD.com, che prosegue le contrattazioni a -5,21%. Vendite a piene mani su PDD Holdings, che soffre un decremento del 3,90%. Scivola Moderna, con un netto svantaggio del 3,45%. In rosso Globalfoundries, che evidenzia un deciso ribasso del 2,10%. LEGGI TUTTO