Agosto 2023

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    Wall Street prosegue scambi in frazionale ribasso

    (Teleborsa) – Prevale la cautela a Wall Street dopo un esordio timidamente positivo, in scia agli ottimi risultati annunciati dalla big retail Wal-Mart. A penalizzare i mercati tornano le preoccupazioni per futuri aumenti dei tassi d’interesse, avallate da quanto emerso ieri dalle Minutes della Fed e da una serie di dati macro positivi usciti negli ultimi giorni, ultimi i sussidi alla disoccupazione ed il leading indicator USA. I Dow Jones continua la seduta con un leggero calo dello 0,21%, mentre resta piatto l’S&P-500, che si posiziona a 4.401 punti. Sulla parità il Nasdaq 100 (-0,16%); senza direzione l’S&P 100 (-0,02%).Energia (+1,81%), telecomunicazioni (+0,69%) e materiali (+0,60%) sono i comparti migliori oggi sul listino S&P 500. Tra i più peggiori troviamo invece beni di consumo per l’ufficio (-0,53%), sanitario (-0,50%) e beni di consumo secondari (-0,42%).Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, si segnalano le ottime performance di Cisco Systems (+4,23%), Chevron (+2,62%), 3M (+1,84%) e Dow (+1,57%).Le più forti vendite su Walgreens Boots Alliance, che prosegue le contrattazioni a -2,84%.Sotto pressione Intel, con un forte ribasso dell’1,82%.Soffre Wal-Mart, che evidenzia una perdita dell’1,75%.Preda dei venditori United Health, con un decremento dell’1,57%.Sul podio dei titoli del Nasdaq, Moderna (+6,31%), Cisco Systems (+4,23%), Alphabet (+2,28%) e Alphabet (+2,22%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Walgreens Boots Alliance, che prosegue le contrattazioni a -2,84%.Si concentrano le vendite su Palo Alto Networks, che soffre un calo del 2,13%.Vendite su CrowdStrike Holdings, che registra un ribasso del 2,09%.Seduta negativa per Zscaler, che mostra una perdita del 2,06%. LEGGI TUTTO

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    Natalità ed età pensionabile, il legame secondo Banca d’Italia: figli solo con i nonni in pensione

    (Teleborsa) – Un paper della Banca d’Italia ha evidenziato che il progressivo innalzamento dell’età pensionabile ha un “effetto collaterale”, incidendo sui tassi di fecondità e contribuendo al calo delle nascite. Un fenomeno che si manifesta soprattutto nei Paesi del sud dell’Europa con più lacune sul fronte delle politiche e dei servizi all’infanzia, e dove una giovane coppia per mettere su famiglia fa grande affidamento sulla figura dei nonni. Affidare i figli ai nonni è infatti sinonimo di risparmio. Il paper ha sottolineato come le riforme previdenziali varate negli ultimi decenni in Europa per contenere la spesa pubblica possono avere un impatto anche sulla crescita demografica. Un fenomeno che riguarda quasi esclusivamente i Paesi dell’area Mediterranea, mentre è quasi nullo nell’Europa Continentale e nei Paesi del Nord, dove le politiche di welfare si dimostrano più efficaci e i servizi come gli asili nido sono più diffusi e meno gravosi per le tasche delle giovani coppie. In base ai dati aggiornati di Eurostat, la percentuale di bambini sotto i tre anni che frequentano un nido in Olanda è pari al 74,2%, in Danimarca al 69,1%, in Francia al 57,1%. L’Italia è al 33,4%, appena sopra la Grecia (32,3%). Mentre i numeri dell’Istat certificano come in Italia stenta a salire la spesa per gli asili, mentre continuano ad aumentare i costi e le difficoltà delle famiglie nel pagare le rette, specialmente in un periodo di alta inflazione come quello attuale. LEGGI TUTTO

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    Cina, banche statali impegnate a sostenere yuan con acquisti sul valutario

    (Teleborsa) – Le autorità cinesi avrebbero sollecitato le grandi banche statali cinesi ad intensificare l’intervento sul mercato valutario questa settimana, con l’obiettivo di stabilizzare al più presto ed evitare un’eccessiva volatilità dello yuan, caduto su un livello di 7,35 per dollaro. E’ quanto riporta oggi Bloomberg, secondo cui le autorità cinesi starebbero mettendo a punto una serie di strumenti quali la riduzione delle riserve valutarie obbligatorie delle banche, per consentire gli acquisti di valuta locale, e starebbero anche verificando l’esistenza di operazioni speculative da parte di società cinesi, volte ad accelerare il declino della valuta nazionale.In base a quanto riferito da Reuters, le banche cinesi sarebbero già state viste vendere dollari in cambio di yuan sui mercati onshore e offshore, in particolare sui mercati di Londra e New York.Questa settimana la banca centrale (PBOC) ha tentato di risollevare il sentiment degli investitori, annunciando un taglio a sorpresa dei tassi di interesse ed enormi iniezioni di liquidità a breve termine nel tentativo di calmare l’agitazione per la crisi del mercato immobiliare. Nonostante queste misure, però, lo yuan ha continuato a scivolare raggiungendo il livello più basso dal 2007.Frattanto, la banca centrale cinese, nel suo rapporto di politica monetaria, pubblicato oggi, ha assicurato che “impedirà un aggiustamento eccessivo dello yuan ed ha ribadito di voler “mantenere la stabilità del tasso di cambio ad un livello ragionevole ed equilibrato per prevenire risolutamente il rischio di overshoot del tasso di cambio”, ma ha anche aggiunto che mercato dei cambi è attualmente in linea con i fondamentali.La PBOC ha parlato anche delle più recenti turbolenze del mercato immobiliare, affermando che intende “adattarsi alla nuova situazione di grandi cambiamenti nel rapporto tra domanda e offerta nel mercato immobiliare” ed “adeguare e ottimizzare tempestivamente le politiche immobiliari per promuovere uno sviluppo stabile e sano del mercato”. LEGGI TUTTO

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    Smartphone: nel 2023 spedizioni globali verso il minimo decennale (-6%)

    (Teleborsa) – Nel 2023 le spedizioni diminuiranno del 6% a 1,15 miliardi di unità, il dato più basso dell’ultimo decennio. Queste le previsioni contenute nell’ultimo “Global Smartphone Shipment Forecast” pubblicato oggi da Counterpoint Technology Market Research. L’Asia – rileva il report – rappresenta uno dei principali ostacoli a una crescita positiva, poiché i venti contrari arrestano l’inversione di tendenza economica prevista per la Cina all’inizio dell’anno e, complessivamente, la regione registra un calo crescente nei mercati emergenti.Inoltre, il Nord America continua a essere un freno importante per la ripresa globale, con un primo semestre deludente che lo prepara a cali a due cifre per l’intero anno. Nonostante la forza del mercato del lavoro e il calo dell’inflazione, i consumatori esitano ad aggiornare i propri dispositivi, spingendo i tassi di sostituzione negli Stati Uniti e nel mondo a livelli record.”C’è stato un disallineamento tra ciò che sta accadendo nell’economia e i consumatori che acquistano telefoni. Finora quest’anno sono stati registrati aggiornamenti minimi per tutti i vettori – afferma Jeff Fieldhack, direttore della ricerca per il Nord America –. Ma stiamo guardando il quarto trimestre con interesse perché il lancio di iPhone 15 è una finestra per i vettori per rubare clienti di alto valore. E con quella grande base installata di iPhone 12 in palio, le promozioni saranno aggressive, lasciando Apple in una buona posizione.In Cina, “Apple è ben posizionata poiché il segmento premium continua a guadagnare più quote” afferma Ethan Qi, direttore associato per la Cina. La crescita premium e ultra premium è una tendenza che si sta verificando a livello globale e favorisce fornitori come Apple che hanno portafogli fortemente ponderati nei segmenti più alti.Il 2023 potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per Apple come mercato premium resiliente e una forte presenza negli Stati Uniti potrebbe aiutarla a diventare il numero uno a livello globale in termini di spedizioni annuali per la prima volta in assoluto. LEGGI TUTTO

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    Fisco, le agevolazioni costano alle casse dello Stato fino al 4% del PIL

    (Teleborsa) – Un rapporto sulle tax expenditures dell’Ufficio valutazione impatto del Senato ha calcolato che le centinaia di sconti e agevolazioni che pesano sul bilancio dello Stato per decine di miliardi portano ad una perdita di gettito pari al 4% del Pil. È su questa mole di detrazioni che punta a lavorare la delega fiscale approvata dal Parlamento con lo scopo di semplificare un quadro che attualmente “genera frequenti e rilevanti deviazioni dal regime fiscale normale”.In particolare, l’analisi del rapporto ha sottolineato che dal 2016 al 2022 le spese fiscali erariali sono cresciute in maniera costante. Nel 2022 se ne contavano 626 (+40% rispetto a sei anni prima) con effetti negativi sul bilancio pari a 82 miliardi di euro (+72%). A queste vanno aggiunte altre 114 spese locali, per un totale di 740 agevolazioni. La riforma fiscale che il governo Meloni si è impegnato a mettere in atto – con la legge delega che il Parlamento ha approvato a inizio agosto – prevede che entro la data ultima del 29 agosto 2025, dovrebbe arrivare una riforma dell’Irpef che ha come obiettivo dichiarato la flat tax così come modifiche dell’Ires, dell’Iva, il superamento dell’Irap, una riforma complessiva del rapporto tra Fisco e aziende, l’innalzamento della no tax area per i dipendenti e gli autonomi. Interventi che complessivamente comporterebbero un costo molto alto per essere concretizzati. Tra gli introiti da usare il governo ha più volte indicato che ci sarà un taglio delle tax expenditures, cioè proprio delle detrazioni e deduzioni fiscali di vario tipo.Lo stesso studio ha evidenziato come manchino dati importanti per quantificare il numero di persone aiutate da queste detrazioni. “Per quasi l’80% delle misure è difficile svolgere analisi complete”, si legge nel documento. Di quelle di cui si hanno tutte le informazioni, invece, la maggior parte (80 detrazioni in tutto) riguardano gruppi piuttosto piccoli di persone: meno di 30mila beneficiari per ogni agevolazione.Dal punto di vista invece del valore economico di tali detrazioni, lo studio ha rilevato che il valore medio è “sostanzialmente inverso al numero di beneficiari”: più alto per le misure fino a mille beneficiari (15.139 euro in media a testa) e più basso per i provvedimenti con più di 10 milioni di beneficiari (157 euro in media). Le agevolazioni più costose per lo Stato sono quelle che riguardano in particolare due settori: “Casa e assetto urbanistico”, da una parte, e “Competitività e sviluppo delle imprese” dall’altra. LEGGI TUTTO

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    Altra giornata difficile per Vinfast Auto al Nasdaq dopo debutto stellare

    (Teleborsa) – Altra giornata drammatica per VinFast Auto al Nasdaq: il titolo scivola del 17% dopo accusato ieri una perdita del 19% all’indomani di un debutto boom nel giorno di Ferragosto. La casa automobilistica vietnamita aveva fatto il suo debutto al Nasdaq questa settimana, a seguito dlela fusione con la SPAC Black Spade Acquisition, ed aveva superato in men che non si dica, con 85 miliardi di capitalizzazione, il valore di colossi come General Motors e Ford. I corsi sembrerebbero ora penalizzati dal troppo ambizioso obiettivo del suo fondatore Pham Nhat Vuong, che punta a vendere 50.000 veicoli elettrici, più del doppio delle vendite registrate sin qui quest’anno, e dall’esiguo flottante sul mercato. LEGGI TUTTO

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    Gas, EIA: storage in aumento più delle attese (+35 BCF)

    (Teleborsa) – Aumentano più del previsto gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata l’11 agosto 2023 sono risultati in crescita di 35 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela superiore al consensus (+34 BCF). La settimana prima si era registrato un incremento di 29 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.065 miliardi di piedi cubici, risultando in aumento del 21,8% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 2.516) e in crescita del 10,8% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 2.766 BCF. LEGGI TUTTO

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    CBAM, Commissione Ue approva regolamento per la fase transitoria

    (Teleborsa) – Sono state adottate oggi dalla Commissione europea le modalità di attuazione del Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Carbon Border Adjustment Mechanism, CBAM), valide per regolare la sua fase transitoria che partirà il prossimo primo ottobre per concludersi alla fine del 2025. Pubblicato oggi, il regolamento esecutivo stabilisce gli obblighi transitori di dichiarazione per gli importatori europei di merci soggette al Cbam e il metodo di calcolo provvisorio delle emissioni intrinseche derivanti dalla produzioni di tali merci. Durante la fase transitoria del Cbam, gli operatori economici dovranno semplicemente dichiarare le emissioni intrinseche delle loro importazioni sottoposte al Meccanismo senza dover pagare alcun adeguamento finanziario. In tal modo gli importatori avranno il tempo necessario a prepararsi e a familiarizzare con la metodologia che entrerà definitivamente in vigore nel 2026. Per aiutare gli importatori e i produttori dei paesi terzi, la Commissione europea ha pubblicato, sempre oggi, una guida sull’attuazione pratica delle nuove regole. Sempre al fine di supportare gli importatori a effettuare, e dunque a dichiarare, i calcoli richiesti sono in corso di sviluppo degli strumenti informatici specifici. Per supportare le imprese fino a quando il Meccanismo diverrà operativo sono, inoltre, previsti cicli di formazione, webinar e tutorial. Agli importatori viene chiesto di raccogliere i dati del quarto trimestre a partire dal primo ottobre ma avranno tempo fino al 31 gennaio 2024 per presentare la loro prima dichiarazione. Prima di essere adottato dalla Commissione Ue il regolamento esecutivo è stato oggetto di una consultazione pubblica ed è, in seguito, stato approvato dal Comitato del Cbam, composto da rappresentanti degli Stati membri dell’Ue. Il Cbam, che rappresenta uno dei pilastri centrali dell’ambizioso programma “Fit for 55”, è uno strumento cruciale per il conseguimento della neutralità climatica nel 2050 e ha lo scopo di prevenire il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio al di fuori dell’UE (carbon leakage), derivante dall’accresciuto livello di ambizione degli obiettivi climatici europei, incoraggiando i paesi partner a stabilire politiche di prezzo del carbonio per combattere il cambiamento climatico. LEGGI TUTTO