Agosto 2023

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    MSCI sale al 100% di Burgiss con investimento da 697 milioni di dollari

    (Teleborsa) – MSCI, colosso statunitensei dei servizi finanziari, ha stipulato un accordo definitivo per l’acquisizione del restante 66% di Burgiss per 697 milioni di dollari in contanti. Burgiss è un fornitore di dati, analisi e soluzioni tecnologiche con sede a Hoboken, nel New Jersey, per gli investitori in private asset. Dal suo investimento iniziale nel gennaio 2020, MSCI avrà investito un totale di 913 milioni di dollari per acquisire l’intera Burgiss.Il set di dati di Burgiss – sviluppato in oltre 35 anni di attività – copre oltre 13.000 fondi di private asset in tutto il mondo, pari a 15 trilioni di dollari di investimenti cumulativi in private equity, immobili privati, debito privato, infrastrutture e risorse naturali in 195 paesi. Burgiss serve circa 1.000 clienti in 40 paesi e ha oltre 650 dipendenti negli Stati Uniti, Europa, Asia Pacifico e Sud Africa.”L’acquisizione di Burgiss segna una pietra miliare di trasformazione per MSCI e rafforza il nostro impegno a guidare l’innovazione e la trasparenza nel panorama globale degli investimenti privati – Henry Fernandez, presidente e CEO di MSCI – Combinando i dati completi e le analisi sugli asset privati di Burgiss con l’esperienza di MSCI nella ricerca, analisi, dati e tecnologia per gli investimenti in tutte le classi di public asset, miriamo a ridefinire il total portfolio investing e creare soluzioni che possano aiutare gli investitori a gestire i loro portafogli complessi e migliorare le loro decisioni”.MSCI prevede di finanziare il corrispettivo di acquisto da fonti di liquidità esistenti e prevede che Burgiss genererà oltre 90 milioni di dollari di entrate nel 2023 con un margine EBITDA e un margine di reddito operativo “mid-teens”. La transazione dovrebbe concludersi nel quarto trimestre del 2023, soggetta alle approvazioni normative e alle consuete condizioni di chiusura.(Foto: Priscilla Du Preez su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Yellen mette a nudo i risultati dell’IRA ma avverte: ci sono rischi

    (Teleborsa) – La politica economica del Presidente Biden e l’Inflation Reduction Act (IRA) sono stati in grado di alimentare un boom economico come ma si era visto prima, ma soprattutto di guidare gli Stati Uniti verso una ripresa solida e sostenibile. Lo ha ribadito la Segretaria al Tesoro Janet Yellen in un intervento a Las Vegas, avvertendo però che il rischio del ricorso all’energia green è quello di affidarsi a fonti di approvvigionamento di troppo concentrate.”Potenziata dall’IRA, l’agenda del presidente ha contribuito a guidare un enorme boom che sta toccando ogni angolo del paese”, ha affermato Yellen, aggiungendo “da gennaio 2021, le aziende hanno investito oltre 500 miliardi di dollari nella produzione e nell’energia pulita. L’esplosione nella costruzione di fabbriche negli Stati Uniti è una storia unicamente americana: una storia che non vediamo replicata in altri paesi”.La Yellen ha però messo in guardia dai rischi di una eccessiva concentrazione delle fonti. “Mentre ci allontaniamo dai combustibili fossili siamo preoccupati per i rischi di un’eccessiva concentrazione nelle catene di approvvigionamento di energia pulita. Oggi, la produzione di input essenziali di energia pulita – dalle batterie ai pannelli solari ai minerali critici – è concentrata in una manciata di paesi”, ha spiegato Yellen, sottolineando “è importante costruire catene di approvvigionamento globali critiche resilienti e diversificate in grado di ridurre i punti di strozzatura, mitigare le interruzioni e proteggere la nostra sicurezza economica”.”Ciò prende il via investendo qui a casa. L’IRA sta aiutando a rifinanziare parte della produzione che è fondamentale per la nostra economia basata sull’energia pulita”, ha ribadito Yellen, aggiungendo “stiamo anche lavorando duramente per accelerare la transizione verso l’energia pulita in altri paesi” e per “rafforzare le catene di approvvigionamento globali di energia pulita”. LEGGI TUTTO

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    Compagnia dei Caraibi, Palladio Holding scende sotto il 5%

    (Teleborsa) – Compagnia dei Caraibi, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nell’importazione, sviluppo, brand building e distribuzione di distillati, vini e soft drink di fascia premium e ultra-premium, ha comunicato che l’azionista Palladio Holding, holding di partecipazioni indipendente con capitale permanente e partner strategico di medio-lungo periodo, ha ridotto la propria partecipazione nel capitale sociale della società al di sotto della soglia del 5%. LEGGI TUTTO

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    Rothschild lancia nuovo broker Redburn Atlantic

    (Teleborsa) – Rothschild & Co, uno dei più grandi gruppi di consulenza finanziaria indipendenti al mondo, ha comunicato il completamento della fusione delle attività di Redburn e Atlantic Equities, operazione annunciata lo scorso 26 aprile. Nasce quindi Redburn Atlantic, un broker con sede a Londra che offre ricerca su società europee e americane.La società fornirà servizi di research & execution a circa 700 investitori istituzionali con distribution team a Londra, New York, Boston, Parigi, Francoforte, Ginevra e Madrid. I team combinati comprendono oltre 90 research analyst, 43 distribution professional e 14 corporate access professional.Redburn Atlantic sarà il braccio esecutivo dell’area equity capital market di Rothschild & Co, con l’obiettivo di offrire partecipazioni ai clienti in IPO, collocamenti e operazioni ai blocchi.”La fusione tra questi due primari broker di ricerca migliorerà la conoscenza industriale e di mercato a disposizione dei rispettivi gruppi di clienti – ha commentato Richard Wyatt, Partner e Chairman di Equity Markets Solutions presso Rothschild & Co – Redburn Atlantic offrirà ai clienti una potente combinazione di ricerca eccezionale insieme a un’offerta di esecuzione che fornisce liquidità, contenuti, prestazioni di esecuzione e servizi per gli investitori azionari europei e statunitensi”.(Foto: Photo by Sean Pollock on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    UE vende all’asta 1,329 milioni di quote di emissione a 85,34 euro/t

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha venduto 1,329 milioni di quote di emissione sull’European Energy Exchange (EEX) a 85,34 euro per tonnellata, secondo il resoconto dello stesso exchange.L’European Union Allowance (EUA) è il nome ufficiale delle quote di emissione europee; ognuna di esse consente al possessore di emettere una tonnellata di CO2 o di altro gas serra equivalente.(Foto: Marek Piwnicki on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    RCI Banque (gruppo Renault) completa l’uscita dalla Russia

    (Teleborsa) – RCI Banque, la filiale finanziaria del gruppo francese Renault, ha annunciato di aver raggiunto un accordo per vendere la sua filiale russa di leasing a Insight Investment Group.”Questa cessione rappresenta il passo finale del ritiro di RCI Banque dalla Federazione Russa, in linea con la decisione presa dal gruppo Renault nel 2022″, si legge in una nota, dove viene precisato che i dettagli dell’accordo “non sono soggetti a divulgazione”.Con una presenza in 35 paesi, RCI Banque – che opera con il marchio Mobilize Financial Services – impiega quasi 4.000 persone e lo scorso anno ha finanziato quasi 1,2 milioni di veicoli nuovi e usati. LEGGI TUTTO

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    Commissione UE autorizza acquisizione di Arconic da parte di Apollo

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo esclusivo di Arconic Corporation da parte di Arsenal AIC Parent, entrambe società statunitensi.Arconic produce prodotti laminati piani in alluminio, nonché sistemi per l’edilizia utilizzati nei settori aerospaziale, automobilistico, dei trasporti commerciali e industriale. Arsenal Parent è un veicolo di investimento controllato indirettamente da Apollo Global Management ed è attivo nella produzione e fornitura di semilavorati in alluminio attraverso la controllata Altermira.La Commissione ha concluso che l’acquisizione proposta non solleverebbe problemi di concorrenza, data l’assenza di sovrapposizioni e collegamenti verticali tra le attività delle società nello Spazio economico europeo. L’operazione è stata esaminata nell’ambito della procedura semplificata di verifica della concentrazione. LEGGI TUTTO

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    Cina assillata da difficoltà economiche e del mercato immobiliare

    (Teleborsa) – La Cina è in evidenti difficoltà economiche. Lo confermano i più recenti dati macroeconomici, soprattutto quelli che parlano di deflazione, ed anche le vicende di alcune grandi società cinesi, attive nel settore dello sviluppo immobiliare. E’ il caso della Country Garden Holdings, uno dei maggiori sviluppatori immobiliari cinesi in termini di fatturato, che ha annunciato maxi perdite (ben oltre 7 miliardi di dollari) e la difficoltà a pagare le cedole sulle sue obbligazioni denominate in dollari per un ammontare di 22,5 milioni di dollari. Una doccia fredda per gli investitori soprattutto quelli che hanno scommesso sull’effervescente mercato immobiliare cinese, dopo le parole di sostegno giunte il mese scorso dal meeting politico del partito comunista, che era parso incline ad offrire un aiuto agli sviluppatori in difficoltà ed aveva promesso di “adattare e ottimizzare la politica immobiliare in modo tempestivo”.I problemi di Country Garden sono saltati fuori in una settimana critica per la Cina, che conferma evidenti difficoltà economiche, a partire dalla deflazione. I prezzi al consumo, infatti, sono diminuiti a luglio dello 0,3%, alimentando i timori di pressioni deflazionistiche, mentre le esportazioni cinesi sono crollate del 14,5% ed i prestiti bancari sono cresciuti al ritmo più lento degli ultimi 14 anni, nonostante il recente taglio dei tassi di interesse.Un pool di dati negativi che potrebbe trovare riscontro questa settimana: domani sono attesi i dati delle vendite al dettaglio, attese in crescita del 4,8%, e della produzione industriale, che dovrebbe segnalare un recupero del 4,5%. Dati peggiori potrebbero avallare la prospettiva di una frenata economica a dispetto delle ripetute promesse di stimoli giunte da Pechino e dalla banca centrale cinese. Promesse che non hanno trovato rispondenza per ora nei dati. I leader cinesi, al termine della riunione politica il mese scorso, hanno definito la ripresa economica di quest’anno “tortuosa”, ma il quadro è nettamente peggiore di quanto asserito dal partito comunista e sconta decenni di politiche autoritarie e di scelte che hanno puntato sull’ascesa del settore immobiliare che oggi si trova nel bel mezzo di un declino strutturale.(Foto: Natálie Šteyerová) LEGGI TUTTO