Agosto 2023

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    Technoprobe, Mediobanca alza target price e conferma Neutral

    (Teleborsa) – Mediobanca ha incrementato il target price (a 7,70 euro per azione da 7,20 euro) e confermato la raccomandazione (Neutral) sul titolo Technoprobe, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella progettazione e produzione delle Probe Card utilizzate per il test dei semiconduttori, dopo la diffusione dei risultati del primo semestre del 2023.Gli analisti fanno notare che dalla call è emerso che l’azienda è fiduciosa di vedere un miglioramento sequenziale nel 3Q23, date le condizioni di mercato, e ha deciso di ribadire un approccio cauto. Allo stesso tempo, è troppo presto per fornire commenti dettagliati sul 4° trimestre, ma il management ritiene che il miglioramento sequenziale sarà confermato.Mediobanca ha ridotto le previsioni 2023, riflettendo una ripresa più lenta nella tendenza delle vendite e l’impatto FX mid-single digit. Il margine EBITDA ora punta al 37,7%. Ha tagliato la stima EBITDA 2023 del 5% riducendo l’utile netto del 10%. Per il 2024 ha ridotto le stime di fatturato/EBITDA rispettivamente del 5% e dell’8%.”Nonostante il taglio dell’EPS, aumentiamo il nostro target price per riflettere il rerating dei peer – si legge nella ricerca – Confermiamo il nostro rating Neutral: mentre la guidance conferma alcuni problemi a breve termine e la visibilità sul mercato di riferimento rimane bassa, notiamo che le tendenze sottostanti supportive saranno potenziate dall’adozione dell’AI”. LEGGI TUTTO

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    Eurozona, profilo investitori in corporate bond cambiato molto negli anni

    (Teleborsa) – Il mercato delle obbligazioni societarie non finanziarie nell’area euro è cresciuto notevolmente nell’ultimo decennio poiché le emissioni hanno risposto alla forte domanda del settore pubblico e privato. Ciò è diventato particolarmente pronunciato dopo l’introduzione del programma di acquisto per il settore societario (CSPP) della Banca centrale europea nel 2016. È quanto evidenzia uno studio pubblicato dalla BCE all’interno dell’ultimo Economic Bulletin.A causa delle emissioni nette sostenute, l’ammontare di obbligazioni idonee CSPP in circolazione è raddoppiato tra il 2016 e il 2022 per un totale di 1,5 trilioni di euro. Al netto delle partecipazioni dell’Eurosistema, è cresciuto di circa il 50% fino a raggiungere 1,1 trilioni di euro nel 2022. “Nonostante la crescita sostanziale in questo segmento, nel periodo non si è osservata una tendenza al rialzo degli swap spread sulle obbligazioni idonee, il che suggerisce che le nuove emissioni sono state accolte da forti richiesta”, si legge nello studio.Viene anche evidenziato che la distribuzione delle obbligazioni ammissibili CSPP nel settore privato è cambiata “in modo significativo dal 2016 in poi”, con un calo della presenza relativa di società di assicurazione e fondi pensione (ICPF). Nel 2016, gli ICPF dell’area euro erano i maggiori detentori di obbligazioni ammissibili al CSPP, con una quota di mercato del 41%. Successivamente, la loro quota di mercato è costantemente diminuita, scendendo al 24% entro la fine del 2022. Il calo è “attribuibile non solo all’aumento delle partecipazioni CSPP dell’Eurosistema, ma anche ai fondi di investimento (IF) e agli investitori stranieri che hanno aumentato le loro partecipazioni a un ritmo più veloce rispetto agli ICPF”, viene evidenziato. Di conseguenza, la base di investitori del settore privato è diventata meno concentrata, con le partecipazioni degli IF che recentemente sono diventate più grandi di quelle degli ICPF.Secondo lo studio, i cambiamenti nella distribuzione dei bond holdings, in condizioni di basso stress di mercato, una risposta più forte della domanda del settore privato di obbligazioni societarie non finanziarie dell’area euro agli aumenti degli spread.Viene infatti osservato che gli ICPF mostrano un’elasticità negativa della domanda di obbligazioni societarie rispetto agli spread (ovvero riducono le loro partecipazioni in titoli idonei CSPP quando gli spread aumentano), mentre gli IF, gli investitori esteri e le banche tendono ad aumentare le loro partecipazioni ammissibili CSPP quando gli spread aumentano.In definitiva, la maggiore reattività della domanda del settore privato agli spread suggerisce un impatto attenuato degli aumenti dell’offerta di obbligazioni sugli spread. LEGGI TUTTO

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    Novo Nordisk migliora guidance 2023 dopo primo semestre positivo

    (Teleborsa) – Novo Nordisk, colosso danese attivo in campo sanitario, ha chiuso il primo semestre del 2023 con vendite nette pari a 107,7 miliardi di corone danesi (oltre 14 miliardi di euro), in aumento del 29% in corone danesi e del 30% a tassi di cambio costanti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’utile operativo è aumentato del 30% in corone danesi e del 32% a tassi di cambio costanti a 48,9 miliardi di corone danesi (oltre 6 miliardi di euro).”Siamo molto soddisfatti della crescita delle vendite nella prima metà del 2023 – ha commentato il CEO Lars Fruergaard Jorgensen – La crescita è trainata dalla crescente domanda dei nostri trattamenti per il diabete e l’obesità basati su GLP-1 e stiamo servendo più pazienti che mai. L’andamento dei primi sei mesi ci ha permesso di migliorare le prospettive per l’intero anno”.Per le prospettive del 2023, la crescita delle vendite e dell’utile operativo a tassi di cambio costanti dovrebbe ora essere rispettivamente del 27-33% e del 31-37%. La crescita delle vendite e dell’utile operativo in corone danesi dovrebbe essere rispettivamente inferiore di 6 e 9 punti percentuali rispetto a CER.Gli ultimi annunci sull’efficacia dei suoi farmaci hanno fatto schizzare il valore di mercato di Novo Nordisk a circa 420 miliardi di dollari – più del prodotto interno lordo della Danimarca – e l’hanno resa l’azienda di maggior valore in Europa dopo il gigante francese del lusso LVMH. LEGGI TUTTO

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    Stretta su caro voli, fonti Mimit: “Stupore per le dichiarazioni di Ryanair”

    (Teleborsa) – Al centro delle polemiche il decreto sul caro voli. Dopo le rimostranze delle compagnie aeree la Commissione Europea chiede al governo “chiarezza” sulla stretta alle tariffe da e per Sicilia e Sardegna dagli altri aeroporti italiani. Sempre ieri è arrivato anche l’attacco di Ryanair, che col suo amministratore delegato, Eddie Wilson, ha stroncato il decreto definendolo “ridicolo e illegale”, perché “interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme Ue” ed è quindi “da cancellare”.”Stupiscono le dichiarazioni dell’Ad di Ryanair circa l’inesistenza di meccanismi di profilazione. Sull’uso della profilazione nella vendita dei biglietti aerei sono disponibili ampie evidenze riportate da prestigiose riviste internazionali e l’America, e dunque “non lo Stato sovietico”, indaga il fenomeno già da molti anni” commentano fonti del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Le stesse fonti del Ministero aggiungono che resta la disponibilità “ad un confronto sereno e costruttivo per raggiungere soluzioni equilibrate per passeggeri e compagnie, tenendo però sempre al centro della nostra azione i diritti degli utenti, in particolar modo quelli di tutte le aree meno soggette alla concorrenza perché non raggiungibili con altre forme di trasporto”.”Il fatto che la Commissione Europea chieda, in base a quanto riportato da un portavoce della Commissione stessa, notizie sulle misure adottate contro il caro-voli è del tutto fisiologico e rientra nelle normali interlocuzione tecniche fra gli uffici – fanno sapere fonti del Mimit in merito alla richiesta di chiarimenti da parte dell’Ue sul decreto che riguarda il caro voli –. Del resto nella nota Ue si discorre di principi che sono pienamente rispettati dalle misure che si stanno varando a tutela degli utenti sulla base dei rilievi fatti dalle Autorità di controllo che operano a garanzia dei diritti dei cittadini e dell’efficienza del mercato. Nel dicembre scorso – proseguono le fonti del ministero delle Imprese e del made in Italy – è stata infatti avviata una indagine dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato che ha interessato i voli verso Catania e Palermo a ridosso delle festività natalizie, operati tra l’altro da Ryanair. Il Garante della concorrenza nell’atto di avvio dell’indagine ha indicato come l’incremento, in alcuni casi del 700% dei prezzi dei biglietti aerei verso Catania e Palermo, possa essere frutto di un comportamento collusivo tra i vettori aerei, facilitato dall’utilizzo di algoritmi di prezzo. Dal canto suo – proseguono le fonti – Enac ha poi osservato come in occasione del deragliamento del treno merci nei pressi della stazione di Firenze Castello o dell’alluvione in Emilia-Romagna, e dunque in seguito a eventi catastrofali che hanno determinato un’impennata della domanda di trasporto aereo causata dalla soppressione dei collegamenti ferroviari e dall’inagibilità di alcuni tratti autostradali, è conseguito un eccessivo incremento dei prezzi dei biglietti aerei che, con riferimento a specifiche rotte domestiche, sono arrivati a toccare anche i 1.000 euro l’uno”.Tutti esempi, concludono le fonti, “che dimostrano come il libero mercato in questa vicenda c’entri poco o nulla, mentre sembra entrarci molto la speculazione causata dalla scarsa concorrenza e il mancato contrasto ai comportamenti distorsivi della normale dinamica domanda-offerta”. LEGGI TUTTO

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    Tesoro, collocati BOT 12 mesi per 8 miliardi con rendimenti in calo

    (Teleborsa) – Il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) ha collocato 8 miliardi di euro di Titoli di Stato con rendimenti in diminuzione.In particolare, sono stati collocati 8 miliardi di euro di BOT 366 giorni scadenza 14-08-2024, per cui la domanda ha raggiunto 10,57 miliardi, che corrispondono ad un rapporto di copertura di 1,32. Secondo il resoconto fornito dalla Banca d’Italia, il rendimento si è assestato al 3,820%, ovvero 13 punti base inferiore a quello dell’asta analoga precedente, che risale al 12 luglio 2023. LEGGI TUTTO

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    Buzzi, Barclays e Morgan Stanley alzano il target price

    (Teleborsa) – Buzzi, società quotata su Euronext Milan e attiva nella produzione di cemento, si muove sopra la parità in Borsa dopo i giudizi positivi di alcuni analisti, sottoperformando tuttavia il principale indice di Piazza Affari. Barclays ha incrementato il target price a 32 euro per azione (dai precedenti 26 euro), mentre Morgan Stanley ha alzato il target price a 27,3 euro per azione (da 25 euro).Migliora l’andamento di Buzzi, che si attesta a 28,26 euro, con un aumento dello 0,28%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 28,57 e successiva a 29,03. Supporto a 28,11. LEGGI TUTTO

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    Agricola Moderna, finanziamento di 10 milioni da Intesa con Garanzia SACE

    (Teleborsa) – Agricola Moderna, azienda innovativa che opera nel campo dell’agricoltura verticale, ha ricevuto un finanziamento di 10 milioni di euro da Intesa Sanpaolo e assistito dalla Garanzia Green di SACE. La disponibilità di nuovi capitali permetterà l’implementazione tecnologica dell’impianto di vertical farming in costruzione ad Agnadello (CR), operativo a partire da settembre del 2024. La società è nata a Milano nel 2018 dall’idea dei due founder Pierluigi Giuliani e Benjamin Franchetti e dal 2020 ha iniziato la distribuzione dei propri prodotti in tutto il territorio lombardo, attraverso GDO ed e-commerce specializzato.Il nuovo stabilimento racchiuderà l’intera filiera produttiva su un’area di circa 9mila m2 di cui 2mila destinati alla coltivazione per una superficie totale di coltivazione, su più livelli, di 11mila m2. La produzione sarà di oltre 900 tonnellate all’anno, in media 2,5 al giorno, di ortaggi a foglia tra insalate teen leaf e aromatiche pronte al consumo. L’impianto infatti sarà alimentato al 100% da fonti rinnovabili e automatizzato, tutto sarà realizzato all’interno dello stabilimento: dalla semina al confezionamento dei prodotti, per proporre alimenti freschissimi e incontaminati.”Il nostro obiettivo è quello di approcciare il mondo agricolo in modo sistematico: perfezionare i processi ed eliminare gli sprechi e la chimica dannosa all’ambiente e all’uomo – commenta Benjamin Franchetti – Nel sistema agro-alimentare tradizionale, circa 1/3 delle risorse alimentari sono sprecate nelle diverse fasi della filiera, produzione, trasformazione, distribuzione e consumo, con conseguenze negative sull’ambiente. In Agricola Moderna ci impegniamo quotidianamente affinché gli sprechi siano ridotti al minimo lungo tutta la filiera produttiva. Risparmieremo circa il 95% di acqua e di terreno e renderemo il processo sempre più circolare: l’acqua evaporata dalle piante, ad esempio, non verrà sprecata ma analizzata, reintegrata dei sali minerali e reintrodotta nel sistema”.”Siamo orgogliosi dell’incredibile interesse che sta ruotando intorno ad Agricola Moderna, ciò ci permette oggi di avere partner e azionisti strategici per lo sviluppo del nostro business con cui condividiamo principi e obiettivi – dichiara Pierluigi Giuliani – La fattoria di Agnadello è un nuovo punto di partenza per distribuire i nostri prodotti in tutta Italia. In futuro vogliamo aprirci anche ai mercati internazionali con nuovi impianti oltre che in Italia anche in Europa”.”Sostenere le imprese che investono in sostenibilità e innovazione rappresenta il cuore della nostra missione, in linea con gli obiettivi del nostro Piano Industriale INSIEME 2025 – spiega Daniela Cataudella, Managing Director Business Corporate di SACE – Per questo noi di SACE siamo orgogliosi di essere al fianco di una realtà come Agricola Moderna orientata allo sviluppo di nuove tecnologie per affrontare con successo le sfide della trasformazione digitale e crescere in modo sostenibile”.”Siamo particolarmente soddisfatti di affiancare un’eccellenza come Agricola Moderna – afferma Bruno Pacini, Responsabile Industry Food & Beverage and Distribution della Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo – Il progetto di Agnadello è un esempio concreto e innovativo di come le aziende dell’agroalimentare sappiano evolvere abbracciando modelli circolari e utilizzando tecnologie all’avanguardia, in coerenza con gli obiettivi del PNRR correlati alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica”. LEGGI TUTTO

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    BCE: prospettive per crescita e inflazione rimangono molto incerte

    (Teleborsa) – La Banca centrale europea (BCE) ritiene che “le prospettive per la crescita economica e l’inflazione rimangono molto incerte”, con i rischi al ribasso per la crescita che includono la guerra in Ucraina e un aumento delle tensioni geopolitiche più ampie, che potrebbero frammentare il commercio globale e quindi pesare sull’economia dell’area euro. La crescita potrebbe anche essere più lenta se gli effetti della politica monetaria fossero più vigorosi del previsto, o se l’economia mondiale si indebolisse e quindi deprimesse la domanda di esportazioni dell’area dell’euro. Lo si legge nell’Economic Bulletin della BCE, dove viene specificato che – al contrario – la crescita potrebbe essere superiore alle previsioni se il forte mercato del lavoro, l’aumento dei redditi reali e l’attenuazione dell’incertezza significassero che le persone e le imprese acquisissero maggiore fiducia e spendessero di più.I rischi al rialzo per l’inflazione includono potenziali nuove pressioni al rialzo sui costi dell’energia e del cibo, anche in relazione al ritiro unilaterale della Russia dalla Black Sea Grain Initiative. Condizioni meteorologiche avverse, alla luce della crisi climatica in corso, potrebbero far aumentare i prezzi dei prodotti alimentari più del previsto. Anche un aumento duraturo delle aspettative di inflazione al di sopra dell’obiettivo del Consiglio direttivo, o un aumento delle retribuzioni o dei margini di profitto superiore al previsto, potrebbe spingere l’inflazione verso l’alto, anche nel medio termine. Al contrario, una domanda più debole, ad esempio a causa di una trasmissione più forte della politica monetaria, porterebbe a minori pressioni sui prezzi, soprattutto a medio termine. Inoltre, l’inflazione scenderebbe più rapidamente se il calo dei prezzi dell’energia e i minori aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari si trasmettessero ai prezzi di altri beni e servizi più rapidamente di quanto attualmente previsto.Nella sua analisi della situazione dell’Eurozona, la BCE spiega che “le prospettive economiche a breve termine sono peggiorate, in gran parte a causa dell’indebolimento della domanda interna”. L’inflazione elevata e le condizioni di finanziamento più restrittive stanno frenando la spesa. Ciò pesa soprattutto sulla produzione manifatturiera, frenata anche dalla debolezza della domanda esterna. Anche gli investimenti immobiliari e commerciali mostrano segni di debolezza. I servizi rimangono più resilienti, soprattutto nei sotto-settori ad alta intensità di contatto come il turismo. Ma lo slancio sta rallentando nel settore dei servizi. L’economia dovrebbe rimanere debole nel breve periodo. Nel tempo, il calo dell’inflazione, l’aumento dei redditi e il miglioramento delle condizioni di offerta dovrebbero sostenere la ripresa.Viene anche spiegato che “i driver dell’inflazione stanno cambiando”. Le fonti esterne di inflazione si stanno attenuando. Al contrario, le pressioni interne sui prezzi, dovute anche all’aumento dei salari e ai margini di profitto ancora robusti, stanno diventando un fattore di inflazione sempre più importante.Sebbene alcune misure si stiano muovendo verso il basso, l’inflazione sottostante rimane “complessivamente elevata”, anche a causa del persistente impatto dei passati aumenti dei prezzi dell’energia sui prezzi dell’intera economia. Anche se la maggior parte delle misure delle aspettative di inflazione a più lungo termine si aggiri attualmente intorno al 2%, alcuni indicatori rimangono elevati e devono essere “monitorati attentamente”, sottolinea l’Economic Bulletin. LEGGI TUTTO