Agosto 2023

Monthly Archives

More stories

  • in

    Positivi i Mercati del Vecchio Continente in attesa dell’inflazione USA

    (Teleborsa) – Acquisti diffusi sui listini azionari europei, con il FTSE MIB che mette a segno la stessa performance positiva del Vecchio Continente, in una seduta priva di grandi spunti per la Borsa milanese. Gli investitori rimangono in attesa dell’evento della giornata, ovvero i dati sull’inflazione negli Stati Uniti, che contribuiranno a delineare le prossime mosse della Fed; i prezzi al consumo dovrebbero crescere di 0,2% m/m a luglio sia sull’indice headline che su quello core, mentre effetti base spingeranno temporaneamente al rialzo l’inflazione al 3,3% a/a con la dinamica core stabile al 4,8%, secondo il consensus.L’Euro / Dollaro USA mostra un timido guadagno, con un progresso dello 0,43%. L’Oro mostra un timido guadagno, con un progresso dello 0,32%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) mostra un timido guadagno e segna un +0,15%.Invariato lo spread, che si posiziona a +165 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si attesta al 4,14%.Tra i mercati del Vecchio Continente bilancio positivo per Francoforte, che vanta un progresso dello 0,56%, resta vicino alla parità Londra (+0,04%), e Parigi avanza dell’1,05%.Seduta positiva per il listino milanese, che mostra un guadagno dello 0,87% sul FTSE MIB; sulla stessa linea, performance positiva per il FTSE Italia All-Share, che continua la giornata in aumento dello 0,84% rispetto alla chiusura precedente. Poco sopra la parità il FTSE Italia Mid Cap (+0,69%); sulla stessa linea, guadagni frazionali per il FTSE Italia Star (+0,26%).Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, ottima performance per Telecom Italia, che registra un progresso del 5,43% (sulle indiscrezioni per un’accelerazione del dossier NetCo, con la firma di un memorandum of understanding entro fine mese). Si muove in territorio positivo Moncler, mostrando un incremento del 2,33%. Denaro su Banco BPM, che registra un rialzo dell’1,92%. Bilancio decisamente positivo per Saipem, che vanta un progresso dell’1,58% (che ieri sera ha annunciato un contratto offshore da 1 miliardo di dollari in Libia).Le peggiori performance, invece, si registrano su Interpump, che ottiene -0,85%. Fiacca Leonardo, che mostra un piccolo decremento dello 0,83%. Discesa modesta per DiaSorin, che cede un piccolo -0,63%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Saras (+3,44%), Tod’s (+2,18%), Banca Popolare di Sondrio (+1,69%) e OVS (+1,60%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Cembre, che ottiene -1,79%. Pensosa LU-VE Group, con un calo frazionale dello 0,72%. Tentenna Pharmanutra, con un modesto ribasso dello 0,53%. LEGGI TUTTO

  • in

    Gas si modera dopo fiammata di ieri. Tensione dall’Australia

    (Teleborsa) – Il prezzo dei contratti futures del gas TTF, utilizzati dagli operatori come benchmark per il mercato europeo, mostra un ribasso di circa il 5% a 37,8 euro/MWh questa mattina, dopo la fiammata di ieri. La commodity scambiata sulla piazza di Amsterdam ha infatti segnato un +28% nella seduta di ieri, mostrando la più grande variazione da marzo 2022 e tornando a un livello che non si vedeva da giugno 2023, sebbene sia ancora in calo di oltre l’80% rispetto ai livelli senza precedenti raggiunti nell’agosto dello scorso anno.Le quotazioni del gas sono salite tra le preoccupazioni per un potenziale sciopero in Australia, che potrebbe interrompere fino al 10% delle esportazioni globali di gas naturale liquefatto (GNL). Chevron e Woodside Energy hanno dichiarato che stanno tenendo colloqui con i sindacati per scongiurare la minaccia di scioperi presso tre importanti impianti (North West Shelf, Gorgon e Wheatstone).Il sindacato Offshore Alliance ha detto che le riunioni di contrattazione per una migliore retribuzione continueranno giovedì e martedì prossimo prima di prendere una decisione definitiva su uno sciopero. “I nostri membri di Woodside e Chevron stanno lottando per ciò che meritano, un accordo equo e ragionevole il prima possibile, poiché sono ben consapevoli delle centinaia di milioni di dollari che queste società perderanno se un’azione industriale rallenterà le esportazioni di gas australiano”, ha detto il portavoce del sindacato Brad Gandy.”L’ampia reazione dei prezzi in Europa rispetto all’Asia è giustificata dalle forti preoccupazioni circa l’adeguatezza delle forniture di gas europee durante l’inverno e dal fatto che l’Europa è ora più dipendente dell’Asia dalle importazioni di GNL per soddisfare il proprio fabbisogno energetico, mentre l’Asia può beneficiare di una maggiore mix energetico diversificato”, spiegano gli analisti di Intesa Sanpaolo. LEGGI TUTTO

  • in

    Italia, inflazione luglio rivista a +5,9% su anno: confermato rallentamento

    (Teleborsa) – L’Istat ha comunicato che a luglio 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, ha registrato ancora una variazione nulla su base mensile (la stima preliminare era +0,1%) e un aumento del 5,9% su base annua, da +6,4% nel mese precedente (la stima preliminare era +6,0%).La decelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, al rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +4,7% a +2,4%), dei Beni energetici non regolamentati (da +8,4% a +7,0%), degli Alimentari lavorati (da +11,5% a +10,5%) e, in misura minore, di quelli degli Altri beni (da +4,8% a +4,5%) e all’ampliamento della flessione su base annua degli Energetici regolamentati (da -29,0% a -30,3%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalle tensioni al rialzo dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +9,4% a +10,4%) e di quelli dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,5% a +3,6%).L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta ancora (da +5,6% a +5,2%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +5,8%, registrato a giugno, a 5,5%).Si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +7,5% a +7,0%) e quella relativa ai servizi (da +4,5% a +4,1%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -2,9 punti percentuali, da -3,0 di giugno.I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano in termini tendenziali (da +10,5% a +10,2%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,7% a +5,5%).La stabilità sul piano congiunturale dell’indice generale risente delle dinamiche opposte di diverse componenti: da una parte, la crescita dei prezzi degli Alimentari lavorati (+0,6%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi ai trasporti (+0,4% entrambi, per effetto anche di fattori legati alla stagionalità), dei Beni non durevoli e dei Servizi vari (+0,3% entrambi); dall’altra, la diminuzione dei prezzi degli Energetici sia regolamentati (-1,8%) sia non regolamentati (-1,3%), degli Alimentari non lavorati (-0,8%) e dei Tabacchi (-0,6%).L’inflazione acquisita per il 2023 rimane stabile a +5,6% per l’indice generale e si attesta a +5,1% per la componente di fondo.L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dell’1,6% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e aumenta del 6,3% su base annua (in decelerazione da +6,7% di giugno); la stima preliminare era +6,4%.L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e del 5,7% su base annua. LEGGI TUTTO

  • in

    thyssenkrupp migliora la guidance sull’EBIT per l’intero esercizio

    (Teleborsa) – Il colosso tedesco thyssenkrupp ha chiuso il terzo trimestre dell’anno fiscale 2022/2023 con ordini acquisiti per 9,4 miliardi di euro (anno precedente: 9,9 miliardi di euro) e vendite per 9,6 miliardi di euro (anno precedente: 11 miliardi di euro), inferiori principalmente a causa della normalizzazione dei prezzi di Materials Services. Inoltre, i prezzi di mercato spot più bassi hanno comportato un calo delle vendite anche presso Steel Europe. L’EBIT rettificato è stato pari a 243 milioni di euro ed è stato quindi inferiore al valore dell’anno precedente di 721 milioni di euro, come previsto. Anche questo è principalmente attribuibile alla diminuzione dei prezzi e alla corrispondente riduzione dei margini di Materials Services, nonché ai minori ricavi di Steel Europe. Questo sviluppo è stato solo in parte compensato dai maggiori utili di Industrial Components, Automotive Technology e Marine Systems. Il free cash flow prima di fusioni e acquisizioni è notevolmente migliorato rispetto al trimestre precedente e al trimestre dell’anno precedente ed è stato pari a 347 milioni di euro.thyssenkrupp ha specificato le sue previsioni per l’anno fiscale in corso. Il gruppo mira a raggiungere un EBIT rettificato nel range “high three-digit”. In precedenza, aveva previsto un valore “mid- to high three-digit”. Confermata la previsione per gli altri indicatori finanziari.”Grazie alle misure che sono state avviate e implementate, thyssenkrupp ha continuato la sua solida performance aziendale nel 3° trimestre – ha commentato il CEO Miguel López – Progressi significativi sono stati compiuti anche nella trasformazione dell’azienda. In un contesto di mercato dei capitali difficile, abbiamo quotato con successo in borsa la nostra controllata per l’idrogeno. Steel Europe ha ricevuto i finanziamenti previsti dal governo federale tedesco e dal governo statale della Renania settentrionale-Vestfalia, una pietra miliare significativa nella trasformazione verde del settore siderurgico. Entrambi questi successi sottolineano il nostro ruolo di pionieri e artefici della trasformazione verde”. LEGGI TUTTO

  • in

    Tassa su extraprofitti bancari: lo scenario europeo

    (Teleborsa) – Mentre in Italia, dopo l’approvazione del decreto Omnibus Asset/investimenti, prosegue il dibattito sulla tassa sugli extraprofitti delle banche, in alcuni paesi europei la tassa è già realtà. La Spagna è stata la prima a chiedere alle banche e alle utilities di fare la loro parte introducendo una tassa sugli extraprofitti con l’obiettivo raccogliere 3 miliardi di euro entro il 2024. Sostenendo che l’aumento dei tassi di interesse aveva portato a profitti straordinari per il settore il governo spagnolo a guida socialista ha imposto per due anni un’imposta del 4,8% sul reddito delle banche da interessi e commissioni. A febbraio è stata pagata la prima tranche e le grandi banche spagnole hanno finora pagato 637,1 milioni di euro (complessivamente il Governo di Sanchez ha raccolto 1,45 miliardi di euro). Il ministero delle Finanze spagnolo ha previsto che l’incasso annuale delle due imposte temporanee (applicabili nel 2023 e 2024) supererà i 2,9 miliardi di euro, tassando rispettivamente il margine di intermediazione e il reddito da attività non regolamentate in Spagna.La tassa sugli extra profitti in Spagna è volta a finanziare i contributi statali a famiglie e imprese ma la misura non è stata accolta favorevolmente da alcuni istituti tra cui Bankinter e Abanca che hanno minacciato di ricorrere alla Corte Costituzionale. A Caixa Bank l’imposta è costata 373 milioni di euro, pari al 44% dell’utile netto di 855 milioni di euro registrato nel primo trimestre. Per Sabadell, che possiede la banca britannica Tsb ma ha la maggior parte delle sue attività in Spagna, l’esborso è stato di 157 milioni di euro, pari al 77% dell’utile del primo trimestre. Al Banco Santander, che ha a operazioni internazionali molto più ampie, la prima tranche è costata quasi il 10% dei profitti del primo trimestre. “Siamo sempre felici di pagare la nostra giusta quota di tasse, ma devono essere applicate a tutti i settori, non solo alle banche” aveva dichiarato al FT il chief financial officer José Garcia Cantera.Risale, invece, allo scorso novembre in Repubblica Ceca l’approvazione da parte della Camera bassa del Parlamento di una tassa del 60% sui profitti delle banche che superano il 120% del fatturato medio annuo tra il 2018 e il 2021. L’obiettivo è raccogliere circa 3,5 miliardi di euro per finanziare gli aiuti alle famiglie e alle imprese colpite dall’impennata dei prezzi di elettricità e gas.Per il biennio 2023-2024 la Lituania lo scorso maggio ha approvato un’imposta pari al 60% sulla parte del reddito netto da interessi bancari che supera del 50% la media dei quattro anni precedenti. Il Paese punta a raccogliere 410 milioni di euro per potenziare le forze armate.Una modifica delle imposte sugli extraprofitti nei settori chiave dell’economia è stata introdotta a giugno in Ungheria. Le banche possono ridurre fino al 50% il peso delle imposte nel 2024 se aumentano gli acquisti di titoli di Stato domestici.È stata, inoltre, introdotta una nuova “tassa sociale” del 13% su alcuni tipi di investimenti, tra cui anche i guadagni sui tassi di interesse dei depositi bancari.In Svezia il governo ha introdotto a gennaio una “tassa sul rischio” per gli istituti con passività legate alle operazioni domestiche superiori a 150 miliardi di corone svedesi (14,1 miliardi di dollari). I soldi incassati serviranno a rafforzare le finanze pubbliche e creare spazio per coprire i costi di un’eventuale crisi finanziaria. L’imposta è pari allo 0,05% delle passività nel 2022 e sale allo 0,06% nel 2023. Stoccolma prevede di raccogliere 6 miliardi di corone svedesi all’anno.Guardando sempre all’Europa, l’ipotesi è sul tavolo anche in altri Paesi. Nel Regno Unito l’ipotesi di una tassa sugli extra profitti è allo studio dopo che le banche sono state accusate di “affarismo” e lo scorso mese, il regolatore finanziario ha chiesto alle banche di accelerare gli sforzi per migliorare l’accesso alle loro migliori tariffe di risparmio. In Belgio l’iniziativa lanciata in Italia per la tassazione degli extraprofitti delle banche divide la coalizione che sostiene il governo. All’interno della maggioranza cosiddetta Vivaldi, secondo quanto si legge oggi sulla stampa locale, la misura piace alla sinistra del Ps e agli ecologisti di Ecolo, viene bocciata dai liberali francofoni del MR mentre i democratici-cristiani del Cd&v e liberali fiamminghi (Open Vdl), evitano ogni commento. Intanto la Federazione bancaria nazionale (Febelfin) prende le distanze dal progetto giudicando “ingannevole” l’idea che le banche, avendo realizzato di utili miliardari, possano contribuire più di altri ad alleviare le difficoltà della finanza pubblica nazionale. Il Belgio, come tanti altri Paesi Ue, ha introdotto una tassa sugli extraprofitti generati dalle imprese del settore energetico in seguito alla guerra in Ucraina, ma finora non ha affrontato la questione di un analogo intervento sulle banche. Cosa che dovrebbe avvenire alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva quando si prevede saranno discusse alcune proposte presentate a questo proposito dai socialisti e dagli ecologisti. La tassa sugli extraprofitti bancari introdotta in Italia dal governo di Giorgia Meloni fa discutere anche in Svizzera. Secondo il portale di informazione finanziaria Finews, nella prima parte dell’anno i ricavi da operazioni su interesse realizzati dagli istituti di credito elvetici attivi nei settori tradizionali si sono talvolta moltiplicati per quattro nel confronto con lo stesso periodo del 2022, sulla scia dell’aumento dei tassi d’interesse. Inoltre la Banca nazionale svizzera (Bns) ha versato 3,3 miliardi di interessi alle banche sui loro conti giro nel periodo gennaio-giugno. In tale scenario torna sul tavolo l’ipotesi di un’imposta speciale sugli utili in Svizzera, già oggetto di un acceso dibattito lo scorso autunno in relazione agli enormi profitti del settore energetico, che poco prima aveva peraltro fatto ricorso al sostegno dello stato. Secondo l’Associazione svizzera dei banchieri (Asb) le cosiddette “windfall taxes” (imposte sui guadagni inaspettati) sono generalmente poco sensate. “Per le aziende interessate, esse comportano una notevole incertezza giuridica e di pianificazione e peggiorano l’attrattiva di una piazza economica”, ha detto l’organismo a Finews.ch. Inoltre, i profitti derivanti dall’attività su interesse sono già gravati dalle consuete imposte sugli utili, sottolinea l’Asb. LEGGI TUTTO

  • in

    REVO Insurance, Intesa alza target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha aumentato il target price (a 11,6 euro per azione da 11 euro) e confermato la raccomandazione (Buy) sul titolo REVO Insurance, compagnia assicurativa quotata su Euronext STAR Milan, dopo la diffusione dei risultati del primo semestre 2023, che si è chiuso con premi pari a 100,4 milioni di euro (+78,6%) e utile netto consolidato pari a 6,2 milioni di euro (8,1 milioni adjusted), in sensibile aumento rispetto al medesimo periodo 2022.Gli analisti ritengono che REVO Insurance abbia registrato una “solida serie di risultati” 2Q/1H23, segnando la chiusura anticipata della “J-Curve” operativa derivante dagli investimenti sostenuti per il lancio del progetto, supportando la view positiva e fornendo visibilità alle loro stime per l’intero 2023, che indicano a: GWP a 184,4 milioni di euro (guidance aziendale: oltre 180 milioni); combined ratio dell’82%, superiore al livello registrato nel 1H (vicino all’80%), per effetto di un più alto loss ratio (36,1% vs. 31,5% 1H23A); risultato operativo adjusted di 22,5 milioni di euro (13,1 milioni nel 1H); utile netto adjusted di 16,9 milioni di euro (8,3 milioni nel 1H). Intesa Sanpaolo ha lasciato invariate le stime, sostanzialmente in linea con i target 2025 dell’azienda. Il nuovo target price beneficia principalmente dell’esclusione delle azioni proprie (pari al 3,5% del capitale dopo il perfezionamento dell’OPA volontaria parziale di giugno) dal conteggio delle azioni.(Foto: Scott Graham su Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    Siemens torna in utile nel terzo trimestre

    (Teleborsa) – Siemens, multinazionale tedesca attiva nei settori delle tecnologie, della mobilità e dei servizi, ha chiuso il terzo trimestre dell’anno fiscale 2023 (terminato il 30 giugno) con ordini in aumento del 15% a 24,2 miliardi di euro e ricavi cresciuti del 10% a 18,9 miliardi di euro, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’utile netto è stato di 1,4 miliardi di euro (terzo trimestre 2022: una perdita netta di 1,5 miliardi di euro), mentre il free cash flow all-in a livello di gruppo è stato di 3 miliardi di euro, con un aumento del 29%.”Abbiamo nuovamente raggiunto una crescita redditizia e dimostrato la nostra forza competitiva in tutte le nostre attività – ha commentato il CEO Roland Busch – Abbiamo assistito a una normalizzazione della domanda, in particolare in Cina e nel business a ciclo breve. Sono molto lieto che la nostra performance finanziaria sia stata nuovamente solida e resiliente. Continuiamo ad attuare la nostra strategia volta a creare una crescita di alto valore e ad accelerare i percorsi di trasformazione digitale e sostenibilità dei nostri clienti”.Siemens conferma le sue previsioni a livello di gruppo per l’anno fiscale 2023 e continua a prevedere una crescita dei ricavi dal 9% all’11% e un utile base per azione prima della contabilizzazione dell’allocazione del prezzo di acquisto (EPS pre PPA) da 9,60 a 9,90 euro, escluso Siemens Energy Investment. LEGGI TUTTO

  • in

    Allianz conferma guidance 2023 dopo 2° trimestre oltre le attese

    (Teleborsa) – Allianz, società tedesca di servizi assicurativi e finanziari, ha chiuso il secondo trimestre 2023 con un utile netto di pertinenza degli azionisti pari a 2,337 miliardi di euro, rispetto a 1,977 miliardi dell’anno precedente (+18%), superando le previsioni degli analisti di 2,308 miliardi. L’utile operativo è aumentato del 7,1% a 3,8 miliardi di euro.Il volume d’affari totale è aumentato del 5,9% a 39,6 miliardi di euro, trainato dal segmento Danni/Infortuni che ha beneficiato di prezzi e volumi più elevati, mentre la crescita del segmento Vita/Malattia è principalmente legata ai forti volumi a premio unico negli Stati Uniti. Questa crescita è stata parzialmente compensata da una diminuzione dei ricavi da AuM nel segmento di attività Asset Management.”Gli eccellenti risultati di Allianz nella prima metà del 2023 dimostrano la forza dei nostri fondamentali mentre capitalizziamo la nostra scala globale e il nostro business mix diversificato a vantaggio dei nostri clienti e dei nostri azionisti – ha commentato il CEO Oliver Bate – Con la nostra crescita a due cifre degli utili, siamo sulla buona strada per raggiungere i nostri obiettivi di gruppo per l’anno”.”Sono particolarmente soddisfatto della forte performance nel business Danni e infortuni dove abbiamo raggiunto un forte combined ratio del 92%, dalla continua crescita del volume e degli utili del nostro business Vita e salute, nonché dalla resilienza del nostro segmento Asset Management, che ha registrato afflussi netti positivi da parte di terzi per il secondo trimestre consecutivo nonostante il cauto sentiment degli investitori”, ha aggiunto.La guidance per l’utile operativo 2023 è stata confermata a 14,2 miliardi di euro, più o meno 1 miliardo di euro. LEGGI TUTTO