Agosto 2023

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    Ecomembrane cede quote in Alvus e Favus con plusvalenza

    (Teleborsa) – Ecomembrane, società cremonese quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella progettazione e realizzazione di sistemi di stoccaggio e di contenimento dei gas per la produzione di energia verde, ha sottoscritto con la società tedesca VORN Bioenergy, assieme ad altri venditori, un contratto preliminare di compravendita avente ad oggetto: le quote possedute da Ecomembrane nel capitale sociale di Alvus, pari al 18,9466% del capitale, nonché le quote possedute da Ecomembrane nel capitale sociale di Favus, pari al 18,9466% del capitale.Alvus, congiuntamente con la società collegata Favus, è una realtà attiva nel project development di impianti per la produzione di gas da fonti rinnovabili.Le partecipazioni in Alvus e Favus sono iscritte nel bilancio della Società per un importo complessivamente pari a 203 mila euro e la cessione delle proprie quote, ad un prezzo pari a circa 765 mila euro, consentirà alla società di realizzare una plusvalenza di 562 mila euro. Il closing è previsto entro la fine del 2023. LEGGI TUTTO

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    Intercos, Berenberg ribadisce Buy: reazione a semestrale è stata esagerata

    (Teleborsa) – La reazione scomposta del titolo Intercos, gruppo attivo nella cosmetica e quotato su Euronext Milan, dopo la semestrale è stata esagerata e l’attrattiva a lungo termine del modello di business rimane intatta, mentre la recente debolezza delle azioni potrebbe essere un’opportunità di acquisto. Lo affermando gli analisti di Berenberg in una nota con cui ribadiscono la raccomandazione “Buy” e il price target a 20 euro per azione. Il titolo è passato dai 15,98 euro del 3 agosto ai 14,62 euro del 4 agosto, mantenendosi su questi livelli per le sedute successive.”Mentre le vendite e l’EBITDA sono state al di sopra delle aspettative, la guidance del management per un livello assoluto di EBITDA del secondo semestre in linea con quello del secondo semestre del 2022 ha innescato le preoccupazioni degli investitori, portando le azioni a scendere dell’8,5% il giorno successivo” ai conti, si legge nel report.Berenberg ritiene questa reazione esagerata dato che: i risultati hanno mostrato come la diversificazione del business di Intercos abbia consentito all’azienda di mitigare una serie di macro tendenze del settore, da una performance più debole dei marchi di prestigio alla ripresa più lenta del previsto del mercato cinese ; il consenso sull’EBITDA del secondo semestre non prevedeva già alcuna accelerazione su base annua.Gli analisti hanno aumentato leggermente le aspettative di crescita delle vendite per il secondo semestre, mantenendo la stima dell’EBITDA. Per il 2023, prevedono ora un fatturato di 964 milioni di euro e un EBITDA rettificato di 140 milioni di euro, il che implica un margine del 14,6%. LEGGI TUTTO

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    Intesa vede Brent scambiare in range 70-90 USD nei prossimi mesi

    (Teleborsa) – Gli analisti di Intesa Sanpaolo, nello scenario di base, prevedono che per la maggior parte del tempo il Brent potrebbe ancora scambiare in un range di 70-90 USD nei prossimi mesi, se l’attuale escalation nella guerra in Ucraina non causerà significative interruzioni dell’offerta. I fondamentali di domanda e offerta rimangono costruttivi nel breve termine, anche se prevedono un loro indebolimento nel 2024, quando l’aumento dei prezzi stimolerà la crescita della produzione. Gli analisti citano: il fatto che a breve termine la crescita della domanda globale è trainata dall’Asia, dall’aviazione e dall’industria, con gli Stati Uniti che accumuleranno nuovamente riserve strategiche nel 2H23 e i mercati dei prodotti petroliferi che sono molto tesi a causa delle basse scorte globali; i rischi geopolitici e le interruzioni delle forniture limitano i flussi, con l’OPEC+ che è proattiva e controlla la propria produzione; il fatto che nel 2024, il mercato del greggio potrebbe tornare in surplus grazie alla crescita dell’offerta non OPEC.Inoltre, si legge in un report sul tema, diversi rischi gravano sulle prospettive macroeconomiche e alimentano la volatilità degli asset ciclici, comprese le materie prime: crescita economica globale più debole del previsto, rischi di recessione negli Stati Uniti e in Europa; sorprese negative dai dati cinesi (in particolare, PMI deludenti che segnalano una contrazione del settore manifatturiero); incertezza sui futuri sviluppi delle politiche monetarie statunitensi, in quanto la maggior parte degli economisti della Fed suggerisce cautela a causa di un’inflazione superiore al target. LEGGI TUTTO

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    Meloni: “Extraprofitti sui margini ingiusti delle banche”

    (Teleborsa) – Nell’ultimo Consiglio dei ministri “abbiamo approvato diverse misure importanti. La più importante è quella che riguarda la tassazione dei margini ingiusti delle banche”. È quanto ha affermato la premier Giorgia Meloni nel collegamento social “Gli appunti di Giorgia”. “Noi – ha proseguito Meloni – stiamo vivendo una fase economica e finanziaria complicata anche a causa dell’inflazione che si registra in tutta Europa a cui la Bce ha risposto con un intervento del quale possiamo anche discutere. In questa situazione difficile è fondamentale che il sistema bancario si comporti nel modo il più possibile corretto. Stiamo registrando utili record e abbiamo deciso di intervenire introducendo una tassazione del 40% sulla differenza ingiusta del margine di interesse. Una tassazione che è non una tassa su un margine legittimo, ma una tassa su un margine, appunto, ingiusto”.”Le risorse che arriveranno dalla tassazione dei margini ingiusti delle banche andranno – ha ribadito Meloni – a finanziare le misure a sostegno delle famiglie e delle imprese che stanno vivendo un momento di difficoltà per l’alto costo del denaro”.Nel collegamento la presidente del Consiglio ha commentato anche le altre norme contenute nei due decreti Omnibus approvati dal governo lunedì scorso. Incertezza dei processi – “Nel Consiglio dei ministri di lunedì abbiamo approvato una norma che evita ogni incertezza nei processi e che consente di impedire che processi aperti perché legati alla mafia finiscano nel nulla – ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni –. Questa azione, che non è la prima, mostra quanto il governo sia determinato a combattere il cancro della criminalità organizzata”. Reddito di cittadinanza – “Il governo non intende tornare sui suoi passi sul Reddito di cittadinanza, perché vuole passare dal Reddito di cittadinanza al Reddito di occupazione, cioè che si ottiene grazie al lavoro – ha detto Meloni –. Le stime di chi avrebbe perso il reddito erano di 300mila persone e invece lo hanno perso in 112mila. Ragionevolmente – osserva – significa che hanno già cominciato a lavorare perché sapevano che ad un certo punto non avrebbero più potuto contare sul reddito e si sono rimboccate le maniche e hanno cominciato a cercare un lavoro che hanno trovato”.Salario minimo – “Perché non ho accolto la proposta sul salario minimo così come viene presentata? Perché se io stabilissi per legge una cifra minima oraria di retribuzione per tutti, che inevitabilmente si collocherebbe nel mezzo. E allora il salario minimo potrebbe rischiare di essere più basso del minimo contrattuale previsto e rischierebbe di diventare un parametro sostitutivo e non aggiuntivo peggiorando molto di più i salari rispetto a chi li migliora” ha spiegato la premier. “Apriremo il confronto con le opposizioni e capiremo – ha proseguito Meloni – se c’è il margine di presentare insieme una proposta seria contro i salari bassi che possa fornire i parametri salariali per i lavoratori non coperti dalla contrattazione collettiva, che possa aumentare i controlli per contrastare il lavoro irregolare, i falsi contratti part time e altri reati del genere, e speriamo che su questo si possa arrivare a una risposta seria condivisa e che migliori complessivamente le condizioni dei lavoratori italiani e non migliori quelle di alcuni, peggiorando quelle di altri”. “Se guardiamo i dati Ocse, vediamo che da oltre 30 anni i salari italiani in termini reali sono praticamente bloccati. Anzi siamo l’unico paese in Europa con salari decrescenti. Se restringessimo la ricerca agli ultimi 10 anni, governati sostanzialmente dalla sinistra, vediamo che siamo calati di media dell’1,4%. Negli stessi anni gli stipendi in Francia sono cresciuti del 4,3%, quelli tedeschi del 6,75%. Quindi sì, c’è un serio problema di salario basso in Italia – ha detto Meloni –. Sono contenta che finalmente se ne accorga anche chi era stato al governo ma non era stato in grado di invertire la tendenza. Perché, se il salario minimo legale è la soluzione, non lo hanno introdotto? Probabilmente perché si è consapevoli che non è una soluzione efficace”.PNRR – “L’Italia nel 2023 beneficerà di 35 miliardi del Pnrr, l’Ue conferma che alla fine dell’anno avrà tutte le risorse previste con buona pace di chi sperava che le perdesse o ne perdesse una parte – ha detto la presidente del Consiglio –. Siamo molto soddisfatti per questi risultati ottenuti, avevamo promesso che l’Italia non avrebbe perso un euro, che le cose sarebbero andate bene, i nostri progressi e sforzi sono riconosciuti e se a qualcuno dà fastidio che l’Italia abbia questi successi, noi continueremo a non risparmiarci”. LEGGI TUTTO

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    Commissione UE autorizza l’acquisizione di Valoriza da parte di Morgan Stanley

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento dell’UE sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo esclusivo della spagnola Valoriza Servicios Medioambientales (Valoriza) da parte della statunitense Morgan Stanley Infrastructure (MSI).Valoriza raccoglie, tratta, ricicla e gestisce i rifiuti, compresi i detriti di costruzione e demolizione, e produce energia elettrica e gas a seguito di tali attività. È inoltre attiva, tra gli altri, nella pulizia delle strade urbane, nella gestione dell’arredo urbano e nella manutenzione delle pavimentazioni in Spagna, Australia e Colombia. MSI, una filiale di Morgan Stanley, investe in asset infrastrutturali.La Commissione ha concluso che l’acquisizione proposta non solleverebbe problemi di concorrenza, dato che le attività delle società non si sovrappongono e non sono collegate verticalmente. L’operazione è stata esaminata nell’ambito della procedura semplificata di verifica della fusione.(Foto: © andreykuzmin / 123RF) LEGGI TUTTO

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    E-Globe chiude primo giorno a Piazza Affari su prezzo collocamento

    (Teleborsa) – E-Globe, società attiva nella fornitura di impianti termoidraulici e di condizionamento innovativi ed ecosostenibili, ha chiuso il primo giorno a Piazza Affari senza grandi scossoni. Le azioni hanno terminato la prima seduta su Euronext Growth Milan (EGM), il segmento di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese ad alto potenziale di crescita, a quota 1,65 euro, pari al prezzo di collocamento.Il titolo ha aperto a quota 1,90 euro per azione, il massimo di giornata, per poi indebolirsi e terminare sui minimi. Il controvalore del primo giorno a Piazza Affari è stato di 466.462,60 euro, i contratti conclusi sono stati 105 e le azioni passate di mano 274.000.(Foto: © Luca Ponti | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Banche, Fitch: tassa extraprofitti intaccherà utili ma non influirà su rating

    (Teleborsa) – L’annuncio di una tassa sugli extraprofitti delle banche italiane, sotto forma di un prelievo mirato all’aumento del margine di interesse (NII) conseguito dagli istituti grazie all’aumento dei tassi di interesse, non influirà sui rating delle banche nazionali. Lo afferma Fitch Ratings in un report sul tema. Il prelievo “ridurrà la redditività a breve termine, ma non comporterà un abbassamento dei rating data la sua natura una tantum e l’applicazione in un momento di redditività ciclicamente elevata e coefficienti patrimoniali confortevoli”, viene sottolineato.Fitch stima che il prelievo genererà 2,5-3 miliardi di euro, in gran parte a carico delle maggiori banche commerciali, Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, BPER Banca e Banca Monte dei Paschi di Siena, nonché i gruppi bancari cooperativi Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea e Gruppo Bancario Cooperativo Cassa Centrale Banca.”Queste banche hanno registrato una forte crescita dell’NII dalla seconda metà del 2022 poiché i tassi di interesse più elevati si sono riversati sulle loro attività, che sono per lo più a tasso variabile, ma molto meno sulle loro passività – afferma l’agenzia di rating – Le banche sono in gran parte finanziate da depositi e i loro forti franchise hanno permesso loro di limitare la trasmissione di tassi di interesse più elevati ai depositi dei clienti”.Nella maggior parte dei casi, Fitch prevede che il prelievo raggiunga il limite dello 0,1% del totale delle attività, che equivale in media a circa 30 punti base di attività ponderate per il rischio. Ciò corrisponde al 10%-15% della previsione dell’utile netto delle banche per il 2023 e invertirà ampiamente i recenti aumenti della guidance. Nel complesso, l’erosione della generazione di capitale interno e della redditività dovrebbe essere modesta.Secondo Fitch, le banche più piccole e più specializzate dovrebbero essere meno colpite dal prelievo poiché i loro costi di finanziamento sono generalmente aumentati più rapidamente con l’aumento dei tassi di interesse, limitando il vantaggio per l’NII. Tuttavia, il prelievo potrebbe limitare la capacità di prestito di alcune banche più piccole, poiché queste tendono ad avere riserve di capitale più ristrette e si affidano maggiormente alla generazione di capitale interno per finanziare la crescita organica.”Se il prelievo venisse rinnovato, potrebbero sorgere rischi al ribasso per i rating, poiché l’impatto negativo sulla capacità di guadagno ridurrebbe la capacità delle banche di assorbire le perdite su crediti in caso di rallentamento economico – mette in guardia Fitch – Ciò potrebbe anche compromettere la capacità delle banche di raccogliere capitale quando necessario, in quanto minerebbe l’attrattiva del settore bancario nazionale per gli investitori”. LEGGI TUTTO

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    Ryanair: “Decreto su voli interferisce con il libero mercato. Va cancellato”

    (Teleborsa) – “Ridicolo, illegale, interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme Ue. Deve essere cancellato. Il decreto del governo è una trovata da pubbliche relazioni, una roba populista. C’hanno provato a Mosca nel 1917”. È quanto ha affermato l’amministratore delegato della compagnia Ryanair, Eddie Wilson, commentando – in un’intervista all’Ansa – le norme contro caro voli contenute nel decreto Omnibus Asset/investimenti approvato lunedì dal Consiglio dei ministri. Nel dettaglio il Ceo di Ryanair che questa mattina ha incontrato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si è scagliato in particolare contro la parte del decreto che interviene sulle tariffe da e per Sicilia e Sardegna dagli altri aeroporti italiani, sottolineando che “se non verrà cancellato ci sarà un impatto sull’operatività di Ryanair in Italia”. “Non siamo parte di un cartello, non mi lascio insultare. Ryanair ha raggiunto oltre 185 milioni di passeggeri perché abbiamo abbassato i prezzi e diamo valore, non abbiamo bisogno di parlare con compagnie incompetenti. Non ho mai parlato con nessuno, mai parlato con qualcuno in Ita – ha detto Wilson –. Chi dice che Ryanair abbia fatto cartello sui voli per Sicilia e Sardegna, come per esempio il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, dice spazzatura, nient’altro che spazzatura”. Wilson ha affermato che la compagnia non effettua nessuna profilazione dei clienti. “Algoritmo? Mio Dio! Non ci sono algoritmi. Non sappiamo chi compra i nostri biglietti a 20, 30, 40 euro. Non facciamo profilli dei nostri clienti. Come potremmo? Penso che queste persone che dicono queste cosa hanno guardato troppo Netflix, non vivono nel mondo reale. Noi iniziamo offrendo i prezzi più bassi e poi andiamo su progressivamente – ha detto l’amministratore delegato di Ryanair –. Non possiamo convincere la gente a volare con noi se non vogliono, solo il prezzo li può convincere ed è per questo che abbiamo tanto successo. Da anni offriamo i prezzi più bassi”.”Mi è dispiaciuto dire al ministro che lui è il governo e può cambiare la legge, ma non ci possono obbligare a volare in Sicilia e Sardegna. Per abbassare i prezzi occorre aumentare la capacità, cioè aumentare i posti a disposizione – ha detto Wilson, dopo l’incontro con Urso–. Le persone che lo stanno consigliando non sanno nulla del settore aereo, non sanno nulla di economia. Nelle scuole la prima lezione di economia che ti danno è che se aumenti l’offerta, diminuiscono i prezzi. Ma se interferisci e restringi i prezzi, le aziende se ne vanno da un’altra parte. Se il decreto dovesse rimanere così, invece di aprire nuove rotte da una qualsiasi città italiana voleremo di più verso la Spagna. A Malta, a Cipro, alle Canarie stanno esultando per questo decreto perché sanno che noi voleremo di più verso di loro. Il ministro ha ascoltato ciò che avevamo da dire, ha riconosciuto che Ryanair è un buon partner per l’Italia, noi vogliamo continuare a crescere e gli chiederemo di parlare con i suoi consulenti economici sull’impatto economico che questo decreto avrà perché da questo ci saranno delle conseguenze non volute per la Sicilia e la Sardegna, per cui il governo ci ripensi. Ryanair non vuole essere contro questo governo, che è un governo pro-business”.”Stamattina ho incontrato il ceo di Ryanair che mi ha illustrato i piani di sviluppo significativi nel Paese e le problematiche che affronta, sono disponibile a incontrare anche le altre compagnie per capire se il provvedimento può essere migliorato in conversione parlamentare” è stato il commento di Urso. Il Ministro ha spiegato di aver stabilito con il ceo di Ryanair di “avviare un costruttivo confronto per raggiungere soluzioni equilibrate per passeggeri e compagnie”.Il decreto vietata la fissazione dinamica delle tariffe da parte delle compagnie aree, modulata in relazione al tempo della prenotazione se la fissazione è applicata su rotte nazionali di collegamento con le isole e avviene o durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità o in concomitanza di uno stato di emergenza nazionale e se conduce a un prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori, del 200% superiore alla tariffa media del volo. Si tratta, in pratica, dell’algoritmo applicato dai sistemi di prenotazione. È, inoltre, considerata “pratica commerciale scorretta” l’utilizzo di procedure automatizzate di determinazione delle tariffe – da e per le isole, ossia laddove sussistono esigenze di continuità territoriale – basate su attività di profilazione web dell’utente o sulla tipologia dei dispositivi elettronici utilizzati per le prenotazioni, quando esso comporti un pregiudizio economico. Le compagnie aeree dovranno sempre informare l’utente, per gli acquisti di biglietti online, circa l’utilizzo di strumenti di profilazione.Contro le affermazioni di Ryanair sul fenomeno del caro-voli in Italia sono intervenute le associazioni dei consumatori. “Negare che in Italia su alcune tratte come quelle per la Sicilia ci siano rincari abnormi delle tariffe aeree non fa certo onore a Ryanair – spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi in una nota –. Così come non fa onore alla società affermare che non esistono algoritmi in grado sia di profilare i clienti, sia di far salire i prezzi all’aumento della domanda da parte dei viaggiatori. Le affermazioni dell’amministratore delegato Wilson sono offensive dell’intelligenza degli italiani, e farebbe bene la compagnia aerea a scusarsi con i cittadini del nostro paese. Qualsiasi algoritmo che danneggia gli interessi dei consumatori va vietato in quanto pratica scorretta, senza condizioni, per tutte le compagnie e su tutte le tratte.Solo così sarà possibile evitare anomalie nel settore del trasporto aereo come quelle a cui abbiamo tristemente assistito questa estate”.”La dichiarazione di Ryanair, secondo la quale il decreto contro gli algoritmi è ridicolo e illegale, dimostra che l’idea del ministro Urso di incontrare le compagnie per capire se il provvedimento poteva essere migliorato, era pessima – afferma il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, in una nota –. Se vuole capire come migliorare il testo dovrebbe incontrare chi rappresenta i viaggiatori, costretti a pagare prezzi astronomici per poter volare. L’algoritmo andrebbe vietato sempre, senza se e senza ma! È una pratica scorretta. Quanto alla soglia del 200%, non solo il divieto non troverà mai applicazione, ma rischia di diventare un incentivo a speculare fino al triplo della tariffa media del volo”. LEGGI TUTTO