20 Settembre 2023

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    Petrolio, EIA segnala riduzione scorte USA di 2,1 milioni

    (Teleborsa) – Sono diminuite pressoché in linea con le attese le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 15 settembre 2023, sono scesi di circa 2,1 milioni di barili a 418,5 MBG, contro attese per un decremento di 2,2 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato una variazione di -2,9 milioni, arrivando a 119,7 MBG, contro attese per un variazione di +0,2 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un calo di -0,8 milioni a quota 219,5 MBG (era atteso un incremento di 0,3 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono aumentate di 0,6 milioni a 351,2 MBG. Frattanto, il petrolio mostra un recupero dai minimi intraday, con il Light Crude statunitense che scambia a 90,39 dollari al barile, con una limatura dello 0,09%, mentre il Brent registra un incremento dello 0,09% a 92,42 dollari.(Foto: © Pavel Chagochkin / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Unicredit, Orcel: “Tassa extraprofitti non avrà impatti su banche ma crea incertezza”

    (Teleborsa) – La tassa sugli extraprofitti delle banche introdotta dal governo “non avrà un impatto dirompente” sul settore bancario quanto a numeri, ma l’incertezza che crea è dannosa e implica problemi di credibilità. E’ quanto affermato dall’Ad di Unicredit, Andrea Orcel, a margine di un evento organizzato da Bank of America, che ha riunito i Ceo delle più importanti banche.”Siamo molto positivi per il 2024 e siamo ancora positivi per il futuro prossimo”, ha poi precisato il manager, aggiungendo “confermiamo i target di distribuzione del capitale ai soci di oltre 6,5 miliardi per quest’anno”. Il CdA oggi ha annunciato la convocazione dell’assemblea per il 27 ottobre prossimo, per l’adozione del sistema di governance monistico e l’approvazione del piano di riacquisto azioni proprie 2023 sino ad un valore di 2,5 miliardi di euro.Orcel ha manifestato contrarietà verso eventuali operazioni straordinarie, implicitamente alludendo anche a quella con MPS, ed ha affermato che tra un’operazione di M&A “con un rischio di esecuzione” e la distribuzione di capitale ai soci, la scelta “è ovviamente in favore della distribuzione” di capitale.Parlando della bassa remunerazione dei conti correnti, che ha sollevato critiche nei confronti del settore bancario, Orcel ha spiegato “sono un servizio che si usa per pagare le bollette e fare tante altre cose, se un cliente vuole che i suoi soldi siano remunerati deve investire i suoi soldi spostandoli dal conto corrente, investirli in strumenti come il BTP Italia ed altre cose”. LEGGI TUTTO

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    Fisco, Leo: “Prime misure a costo zero, si parte dal tax gap”

    (Teleborsa) – Le prime misure previste dalla riforma fiscale entreranno in vigore a partire dal primo gennaio 2024 e saranno quelle che non prevedono alcuna copertura finanziaria. Fra le prime misure, entrerà in vigore il meccanismo del concordato preventivo biennale per le piccole e medie imprese e l’allargamento del meccanismo di compliance alle imprese medio grandi con fatturati fino a 100 milioni di euro.Lo ha spiegato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo a Telefisco de il Sole 24 ore sottolineando che “l’obiettivo è di ridurre il tax gap dell’Italia che viene calcolato fra i 75 e i 100 miliardi – ha spiegato Leo – con il concordato preventivo la piccola impresa può aderire alla proposta del fisco, e se aderisce, tutto quello che guadagna in più nel secondo anno fiscale non viene tassato, è quindi esente da imposizione”.Leo ha anche spiegato che la preoccupazione del governo è legata ai conti pubblici. “A causa dell’aumento dei tassi – ha detto – l’Italia avrà un’ulteriore spesa per interessi relativi ai titoli del debito pubblico per circa 14-15 miliardi e dobbiamo essere assolutamente prudenti”.Per avere un quadro più chiaro bisognerà aspettare il 27 settembre prossimo con l’arrivo dei documenti della NaDEF. La prima norma da rinnovare è quella del cuneo fiscale che va rinnovata dal primo gennaio del 2024. Però se ci saranno le condizioni – ha proseguito il viceministro dell’Economia – potremo costruire un meccanismo a tre aliquote con l’aliquota del 23% che abbraccia le prime due e quindi con una tassazione al 23% fino a redditi da 28mila euro; oggi ci si ferma a 15mila. Se ci saranno tutte le condizioni passeremo a un sistema a tre aliquote”. LEGGI TUTTO

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    Sud Invest: presentata in Senato la convention dedicata al Mezzogiorno

    (Teleborsa) – Le opportunità derivanti dal Pnrr e le prospettive di sviluppo dell’economia del Mezzogiorno alla luce delle nuove disposizioni del Decreto Sud. Questi i temi al centro della tappa di apertura del seminario nazionale dei Consorzi Industriali “Sud Invest: la competitività dei Consorzi Asi per lo sviluppo del territorio”, promosso dall’Asi (Area di Sviluppo Industriale) di Benevento e dalla Ficei (Federazione Italiana Consorzi Enti Industrializzazione). L’evento, che si è svolto questa mattina Roma, presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica, ha acceso un faro sull’accorpamento, dal primo gennaio 2024, delle otto Zone Economiche Speciali in una ZES unica per tutto il Sud Italia, che – con l’obiettivo di attrarre imprenditori e nuovi investimenti per il rilancio del Meridione – godrà di vantaggi fiscali e di procedure burocratiche semplificate. “L’innovazione non è un processo isolato, ma – ha spiegato Claudio Durigon, sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – richiede un ecosistema favorevole che incentivi la condivisione delle idee, la collaborazione e la creatività. Le imprese, le istituzioni, gli investitori e la società civile devono lavorare insieme per costruire una cultura dell’innovazione e che deve rappresentare una strada indispensabile per il futuro”.”Compito della Ficei – ha dichiarato Antonio Visconti, presidente Ficei – è quello di stimolare le istituzioni a dare la massima priorità all’apparato produttivo nazionale, per garantire benessere e occupazione. Le crisi che viviamo in questo tempo, impongono una rinnovata politica industriale orientata al rafforzamento delle competenze tecniche e tecnologiche, alla difesa e allo sviluppo dell’apparato produttivo interno, al rafforzamento delle catene logistiche, all’autonomia energetica”.”Il Sud ha un ricco patrimonio di talento e creatività che – Luigi Barone, portavoce Ficei e presidente Asi della Provincia di Benevento – può essere sfruttato per alimentare l’innovazione e promuovere la crescita economica anche se molte imprese sono ancora costrette a lottare con le sfide della burocrazia e della scarsa accessibilità ai fondi. Queste barriere devono essere superate se si vuole creare un ambiente favorevole all’innovazione e fornire alle imprese le risorse di cui hanno bisogno per crescere”.”I consorzi industriali – ha detto Clemente Mastella, sindaco di Benevento e presidente della Commissione per il Mezzogiorno e per le Politiche di Coesione Anci – hanno assunto un ruolo notevole nell’architettura istituzionale. In questa fase vivono un momento di gloria e possono svolgere un ruolo attrattivo molto importante. Occorre incoraggiare le iniziative innovative sotto il profilo imprenditoriale eliminando la burocrazia e intervenendo sulle difficoltà oggettive del territorio attraverso infrastrutture adeguate, in linea con lo sviluppo delle aree interne”.”Con il Decreto Sud – ha dichiarato Roberto Napoletano, direttore del Quotidiano del Sud – si è messo finalmente in campo uno strumento potentissimo che è la Zona economica speciale (ZES) unica per l’intero Mezzogiorno. Tale meccanismo potrà costituire una leva fondamentale per far ripartire gli investimenti pubblici che mancano da almeno vent’anni e restituire all’intero Mezzogiorno italiano un’attrattività reale sul mercato dei capitali internazionali”.All’evento gli altri hanno partecipato Paolo Raia, country chair RWE Renewables Italia e Vincenzo Benevento, fondatore Erbagil.La convention proseguirà al Teatro Vittorio Emanuele di Benevento, che dal 20 al 23 settembre sarà la sede di numerosi panel a cui prenderanno parte i rappresentanti di associazioni imprenditoriali, i delegati di tutti i consorzi industriali italiani unitamente a rappresentanti del Governo, del Parlamento e della Regione Campania. LEGGI TUTTO

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    Juventus, Equita calcola perdita semestre a 110,5 milioni

    (Teleborsa) – Potrebbe esser necessario un nuovo aumento di capitale per la Juventus, che si appresta ad annunciare la chiusura del semestre in perdita. Il CdA previsto per ieri è slittato alla settimana compresa fra il 2 ed il 6 ottobre. Lo ha annunciato ieri il Club con una nota,Frattanto, gli analisti di Equita, sulla base della semestrale presentata da EXOR, stimano per la Juventus una perdita di 110,5 milioni di euro, che si ottiene sommando la perdita di 29,5 milioni relativa al primo semestre dell’esercizio 2022-2023 della Juventus, chiuso al 31 dicembre 2022, con la perdita risultante dal bilancio semestrale della holding di controllo di 81 milioni. EXOR controlla la Juventus con una quota del 63,8% e, secondo Equita, potrebbe dover partecipare ad un nuovo aumento di capitale del Club che, sempre sulla base de dato anticipato da EXOR, avrebbe accusato un calo del patrimonio netto da 135 milioni a 50-60 milioni circa al 30 giugno 2023.Nonostante queste prospettive, il titolo Juventus prosegue gli scambi in rialzo dello 0,94% a 0,322 euro. LEGGI TUTTO

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    Bonomi: “Non vedo rischio mercati ma c’è rischio tassi”

    (Teleborsa) – “Quello che mi spaventa è l’accanimento dell’utilizzo del solo strumento dell’aumento dei tassi per combattere l’inflazione: il rischio è che per combattere l’inflazione entriamo in recessione e questo, come Europa, non ce lo possiamo permettere”. Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, a ReStart su Rai3. “Il rischio è dato dal volume degli investimenti: gli investimenti privati sono crollati”, ha sottolineato Bonomi. “Nel primo trimestre 2021 investimenti erano cresciuti del 3,5%, quest’anno dello 0,8%”.Il numero uno degli industriali ha anche lanciato una proposta. “L’Italia dovrebbe puntare sulla sua attrattività, tutti nel mondo hanno voglia di italiano ma investire in Italia non è semplice. Credo si possa pensare ad avere un commissario agli investimenti”. Sulla Premier Meloni – “Credo che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni stia interprendando in maniera corretta il momento: non c’era da essere troppo ottimisti prima e non c’è da essere pessimisti adesso”, ha detto Bonomi sottolineando che “la prossima legge bilancio sarà il vero banco di prova”. Tre, in particolare, i focus: “Taglio del cuneo fiscale per i redditi delle famiglie sotto i 35mila euro, perché dobbiamo rimettere più soldi in tasca a questi italiani; uno stimolo forte agli investimenti industria 5.0 per agganciare le transizioni; e le riforme, di cui si parla da 40 anni e non riusciamo a fare”. Bonomi esclude il rischio di attacco finanziario ai danni dell’Italia. “Non credo che l’Italia andrà sotto attacco dei mercati, l’innalzamento dei tassi è da monitorare e lo spread – ha chiosato – va tenuto fortemente sotto controllo. Ma dipenderà dalle politiche che metteremo in campo, non ci sono segnali di un attacco all’Italia: non è nell’interesse di nessuno, ma noi dobbiamo fare i compiti a casa”.Sul suo futuro – Torno a fare l’imprenditore, sono stati 4 anni piuttosto complessi ed è successo di tutto. Non mi sono annoiato: sono partito con la pandemia, ho avuto il caro-materiali, lo shock energetico, la guerra, la siccità e le alluvioni”, ha detto parlando delle scelte che farà dopo la scadenza del mandato alla presidenza di Confindustria nel 2024. LEGGI TUTTO

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    Monopattini, Ania: auspicabile obbligo assicurazione Rc Auto

    (Teleborsa) – “Noi abbiamo registrato 14 vittime dall’inizio dell’anno e la mobilità con i monopattini purtroppo non segue alcuna regola di sicurezza stradale. Chi si mette alla guida di un monopattino non ha i requsiti di poter accedere come utente della strada su questi mezzi che viaggiano su carreggiate dove viaggiano mezzi pesanti e autobus con rischio notevolissimo per la propria incolumità”. Lo ha sottolineato Umberto Guidoni, condirettore generale di Ania in audizione in commissione Finanze della Camera rispondendo a una domanda sul tema dei monopattini e della necessità di assicurarli. “Ci rendiamo conto che l’obbligo assicurativo Rc auto può determinare un aumento dei costi delle coperture ma è anche vero che non avere la possibilità di risarcire in maniera adeguata chi subisce un danno da questi mezzi risulta grave”, ha spiegato Guidoni. “Sicuramete l’Rc auto richiede che ci sia una identificazione del mezzo attraverso una targa e una riconducibilità al proprietario. La combinazione targa-proprietario è necessaria altrimenti l’Rc auto non puo’ agire. L’Rc auto assicura il mezzo e non il conducente. La strada dell’Rc auto obbligatoria è la strada più auspicabile perché consente di godere di una serie di istituti che l’assicurazione obbligatoria prevede come i massimali elevati e qualora chi produce danno scappa si ha la possibilità che ci sia l’indennizzo del fondo vittime della strada”.”La possibilità di sospensione è presente nei contratti Rc auto sin dall’introduzione dell’obbligo assicurativo in Italia nel 1971, e consente risparmi agli assicurati che possono fruire della copertura soltanto quando utilizzano effettivamente i veicoli. Al riguardo, i dati a nostra disposizione confermano l’effettiva diffusione nell’uso della clausola: le sospensioni delle coperture assicurative Rc auto registrate nel 2022 sono state infatti oltre 2,8 milioni”, ha dichiarato Umberto Guidoni in merito allo schema di decreto legislativo per il recepimento della direttiva 2021/2118 sull’Rc auto.”Questo dato, inoltre, appare in costante crescita a partire dal 2019, probabilmente per gli alti livelli inflattivi – dovuti anche al persistere del conflitto in Ucraina – che ha determinato, tra l’altro, l’aumento del costo del carburante – per il maggiore utilizzo dello strumento dello smart working post pandemia e per il complesso contesto economico-finanziario attuale”, ha aggiunto Guidoni evidenziando come Ania aprezzi “una tale previsione, per quanto alcuni aspetti della disposizione dovrebbero essere migliorati, in favore degli assicurati e della sostenibilità del sistema complessivamente inteso”. “Occorre in proposito considerare che alcune previsioni del nuovo articolo 122-bis CAP potrebbero rendere più restrittive e complicate per gli assicurati, rispetto a quelle attuali, le modalità di sospensione, ove previste dal contratto Rc Auto, quando in effetti l’obiettivo del decreto legislativo dovrebbe essere, verosimilmente, quello di addivenire ad un impianto normativo semplice e sostenibile per tutti gli interessati, in primis cittadini, ma anche imprese assicuratrici e operatori del diritto”, ha chiarito Guidoni. LEGGI TUTTO

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    Accordo tra UniCredit e Agrocepi per sostenere imprese del settore agroalimentare italiano

    (Teleborsa) – UniCredit e la Federazione Nazionale Agroalimentare (Agrocepi) hanno siglato un accordo con l’obiettivo di sostenere le imprese del settore agroalimentare italiano, rendendo disponibili misure per affrontare e superare lo specifico contesto in atto e per rafforzare le potenzialità di sviluppo delle aziende associate presenti sul territorio nazionale.In particolare, UniCredit mette a disposizione prodotti specifici al fine di supportare la crescita, la realizzazione e la sostenibilità imprenditoriale di dette Aziende, in relazione alle misure del PNRR e della nuova politica agricola comunitaria 2023/2027.Agrocepi – Federazione nazionale Agroalimentare costituita nel 2017, aderente a Cepi (Confederazione europea piccole imprese), è una Associazione di categoria, che svolge la funzione di rappresentare le imprese di produzione primaria e di trasformazione in particolar modo se aggregate in Filiere e Reti di imprese. Supporta altresì programmi di sviluppo delle stesse anche per iniziative di commercializzazione ed internazionalizzazione.”Crediamo da sempre nella collaborazione e nella sinergia con gli istituti di credito – dichiara Corrado Martinangelo, Presidente di Agrocepi – . Il contesto e la congiuntura in cui ci troviamo ora rende questa partnership con UniCredit ancora più preziosa per le nostre aziende e per i nostri progetti. Abbiamo trovato in UniCredit quella credibilità e quella specificità dei prodotti finanziari di cui abbiamo bisogno per aiutare le imprese dell’agroalimentare a crescere e ad affrontare le sfide del Pnrr e della PAC”.”UniCredit – commenta Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit – si conferma punto di riferimento per il settore agroalimentare, leva strategica per lo sviluppo dell’economia del Paese. Supportiamo le aziende del comparto con un team dedicato e servizi mirati in grado di accompagnare la crescita delle filiere. Siamo determinati a rafforzare il dialogo e la collaborazione con le imprese del territorio per affrontare insieme le sfide di un mercato sempre più diversificato, affiancandole su aspetti strategici quali la transizione energetica e digitale, l’innovazione e l’internazionalizzazione”. LEGGI TUTTO