Settembre 2023

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    BF, assembla approva delega a CdA per aumento di capitale da 300 milioni

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di BF, holding quotata su Euronext Milan e attiva nel settore agroindustriale, ha deliberato di conferire al consiglio di amministrazione delega ad aumentare il capitale sociale a titolo oneroso, in una o più volte, con eventuale articolazione in più tranche e in via scindibile, per un importo massimo complessivo (inclusivo di soprapprezzo) di 300 milioni di euro, mediante emissione di nuove azioni ordinarie, prive dell’indicazione del valore nominale, da offrire in opzione agli aventi diritto; la delega ha validità per un periodo di 5 anni a decorrere dalla data odierna.BF prevede che la delega possa essere esercitata, e l’aumento di capitale possa avere esecuzione, entro la fine del corrente esercizio, subordinatamente alla pubblicazione di un prospetto informativo di offerta e ammissione a quotazione, soggetto all’approvazione della CONSOB.L’assemblea degli azionisti ha anche approvato la proposta formulata dall’azionista Eni Natural Energies (titolare di una partecipazione pari al 5,315% del capitale), nominando Luigi Ciarrocchi alla carica di amministratore, a seguito di cooptazione.(Foto: Joao Marcelo on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Da NaDEF a caro carburanti, cosa ha detto Urso

    (Teleborsa) – “La NaDEF che viene approvata oggi, è documento che ci dà la strada da percorrere e in cui il primo elemento è che abbiamo dovuto rivedere le stime sulla crescita quest’anno a 0,8% e anche le stime sulla crescita del prossimo anno. Siamo un governo responsabile, consapevole, coerente e pragmatico allo stesso tempo ben sapendo che abbiamo bisogno di mantenere la rotta della sostenibilità del nostro debito pubblico così elevato”. Lo ha detto il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso nel corso del suo intervento alla assemblea della Faib.Il Ministro ha anticipato la volontà di “prorogare, vediamo in che misura, il credito di imposta che garantisce un supporto significativo ai trasportatori, a coloro che fanno trasporto merci su gomma per evitare che l’aumento del carburante possa alimentare la spirale inflattiva”. “Questa misura la prenderemo all’interno della manovra economica anche perché il bonus trasporti scade il 31 dicembre e siamo consapevoli che questa misura è importante”, ha aggiunto Urso.”Ovviamente bisogna comprendere, il ministero dell’Economia, e dell’Ambiente, quando essa dovesse eventualmente scattare e c’è una visione complessiva del governo se fronteggiare, ove ve ne fosse necessità il caro carburanti con l’accisa mobile o se farlo con altri strumenti. In tutto questo per coerenza e rispetto dei cittadini e del Parlamento, ci sarà una riflessione del Governo su cosa fare ulteriormente per il settore energetico a cominciare dalla Nadef”.Urso ha anche annunciato che “è stato chiesto alle compagnie petrolifere di fare la loro parte come hanno fatto le organizzazioni che rappresentano la grande distribuzione organizzata per quanto riguarda i possessori di social card. Lo stato Finanzia la social card con altri 100 milioni di euro destinati appunto principalmente al carburante e io credo che lo stesso possono fare e abbiamo chiesto loro di fare la loro parte per quanto riaguarda le loro reti. E abbiamo avuto i primi riscontri positivi”. Tra le prime a rispondere ENI ma ci sono altre “compagnie che definiranno le loro modalità e annunceranno quello che potranno fare in maniera del tutto volontaria”, ha detto Urso.Positiva anche la cartellonistica sul prezzo medio regionale dei carburanti che – secondo Urso – “ha funzionato”. LEGGI TUTTO

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    Costco, ricavi e utili sopra le attese nel quarto trimestre

    (Teleborsa) – Costco Wholesale Corporation, grande catena statunitense di ipermercati all’ingrosso, ha registrato vendite nette pari a 77,43 miliardi di dollari nel quarto trimestre dell’anno fiscale 2023 (terminato il 3 settembre 2023), con un aumento del 9,4% rispetto al quarto trimestre dello scorso anno. I ricavi sono stati pari a 78,94 miliardi di dollari. Le vendite nette per l’anno fiscale sono state di 237,71 miliardi di dollari, con un aumento del 6,7%.L’utile netto per il quarto trimestre di 17 settimane è stato di 2,160 miliardi di dollari, 4,86 dollari per azione diluita, rispetto a 1,868 miliardi di dollari, 4,20 dollari per azione, nel quarto trimestre di 16 settimane dello scorso anno. L’utile netto per l’anno fiscale di 53 settimane è stato di 6,292 miliardi di dollari, 14,16 dollari per azione, rispetto ai 5,844 miliardi di dollari, 13,14 dollari per azione, delle 52 settimane dell’anno precedente.Gli analisti si aspettavano in media, secondo dati Refinitiv, un utile per azione di 4,79 dollari su ricavi per 77,90 miliardi di dollari nel quarto triemestre.(Foto: Grant Beirute on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    ILPRA, Integrae SIM taglia target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Integrae SIM ha abbassato a 10,00 euro per azione (da 11,10 euro) il target price su ILPRA, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore del packaging, confermando la raccomandazione sul titolo a “Buy”. La revisione del giudizio è arrivata dopo che la società ha comunicato i risultati del primo semestre 2023.Alla luce dei risultati pubblicati nella relazione semestrale, gli analisti hanno confermato quasi integralmente le stime sia per l’anno in corso sia per i prossimi anni. In particolare, stimano un Valore della Produzione FY23 pari a 64,25 milioni di euro ed un EBITDA pari a 14,45 milioni di euro, corrispondente ad una marginalità del 23,3%.Per gli anni successivi, si aspettano che il Valore della Produzione possa aumentare fino a 81,65 milioni di euro (CAGR 22-25: 12,8%) nel FY25, con EBITDA pari a 18,75 milioni di euro (corrispondente ad una marginalità del 23,7%), in crescita rispetto a 11,23 milioni di euro del FY22 (corrispondente ad un EBITDA margin del 23%). LEGGI TUTTO

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    Lavoro: per il 45% dei dipendenti la carriera non è prioritaria

    (Teleborsa) – In Italia solo tre persone su dieci si dichiarano pienamente soddisfatte della propria posizione lavorativa e circa una su due si sente abbastanza apprezzata e stimata sul posto di lavoro. Sono tra le principali evidenze di “Le nuove lenti per il mercato del lavoro”, la ricerca firmata MAW, l’agenzia per il lavoro e parte di W-Group, condotta su un campione di oltre 2.600 lavoratori in tutta Italia, che ha l’obiettivo di indagare bisogni, desideri e priorità dei lavoratori italiani in un momento di grandi sfide per il settore, e per fornire alle imprese uno strumento utile ad affrontare l’incremento del mismatching tra domanda e offerta di lavoro. Gli intervistati, 46% uomini e 50% donne (4% preferisce non dirlo), hanno un’età media di 37 anni, prevalentemente lavorano da almeno 1 anno (88%) e provengono dai settori più svariati (da Metalmeccanica, Alimentare, Servizi, Commercio, Chimica, Gommaplastica, PA, Trasporto e Multiservizi). La maggior parte (62%) lavora in aziende con più di 50 dipendenti. I bisogni lavorativi – Sul posto di lavoro, i dipendenti cercano principalmente due cose: uno stipendio adeguato (76%) e un bel clima lavorativo (56%). La crescita professionale conta quanto l’avere un carico di lavoro adeguato, registrati al 40% e 37%. Il dato è quanto più significativo se si considera il 33% dei dipendenti ha dichiarato di voler lavorare con bassi livelli di stress. “Incrociando questi dati con l’evidenza che una persona su due non si sente abbastanza apprezzata e stimata sul posto di lavoro, emerge che le strategie di retention spesso non sono adeguate ai reali bisogni dei lavoratori, a loro volta non ascoltati a sufficienza. Abbiamo chiesto loro di indicare le priorità sul lavoro e ne è emerso che ciò che chiedono è un compenso adeguato e un buon clima lavorativo. Nessun benefit o premialità speciale è tra le risposte più gettonate, a dimostrazione di come spesso trattenere i talenti in azienda possa essere meno complicato di quanto si pensa” ha aggiunto Vione. La carriera è molto importante per il 55% degli intervistati ma, paragonata ad altri aspetti personali, si classifica al quarto posto dopo famiglia (28%), realizzazione personale (23%), e vita privata in generale (15%). Viene vista come di prioritaria importanza per la Gen Z (25%) rispetto alla fascia 35-50 (12%).I benefit aziendali – I benefit sul posto di lavoro svolgono un ruolo determinante nell’attrarre, coinvolgere e trattenere i talenti. Dall’analisi emerge tuttavia un parziale scollamento tra l’offerta dei datori di lavoro e i desiderata dei dipendenti in materia di benefit: il 38% dei rispondenti, infatti, non ne percepisce nessuno. I maggiormente diffusi sono i buoni pasto (31%), i pacchetti welfare (25%), i corsi di formazione (21%) mentre lo smart working viene concesso solo al 9%. Tra i benefit più ambiti dai dipendenti spiccano invece i bonus in denaro (54%), seguiti dai buoni pasto (33%), i corsi di formazione (22%). La quota di chi desidera lo smart working è registrata al 16%, soprattutto dai lavoratori delle grandi aziende, mentre i lavoratori di piccole imprese chiedono maggiormente formazione. In generale, la fascia d’età di lavoratori tra 25 e 34 anni è quella con una maggior distribuzione di benefit rispetto alle fasce più alte. I rapporti sul luogo di lavoro – Sul lavoro sono fondamentali i rapporti umani, di cui i colleghi sono un pezzo insostituibile. L’unione del team è tra i principali bisogni espressi, ma non solo. Dalla ricerca MAW è emerso anche che il rapporto con i colleghi è tra le principali ragioni (31%) per cui i lavoratori decidono di restare nell’attuale posto di lavoro. Altre ragioni sono la vicinanza della sede di lavoro a casa (30%), la libertà di organizzazione e il bilanciamento vita-lavoro (entrambe le ragioni scelte dal 16%). Il rapporto con il proprio superiore determina in maniera netta il sentirsi a proprio agio sul posto di lavoro. In generale si registrano rapporti positivi con questa figura apicale, per il 37% è di fiducia e per il 35% è amichevole, anche se c’è un 31% che lo considera migliorabile e una minoranza (10%) che lo definisce stressante. Inoltre, il rapporto migliora o peggiora in base all’età: se la Gen Z ha un rapporto più amichevole e stimolante con il proprio superiore, altre fasce d’età (25-34 e 35-50 anni) lo ritengono migliorabile. Sono poi state individuate le migliori caratteristiche che un leader dovrebbe avere: compare al primo posto il saper ascoltare (26%), seguito dall’essere in grado di valorizzare i talenti (19%), dalla capacità di dare fiducia (17%), e dal saper stimolare il lavoro in team. Oltre sei rispondenti su dieci non hanno lasciato il loro “miglior” datore di lavoro, ovvero colui o colei che incarnava tutte queste caratteristiche, e se l’hanno fatto sono stati condizionati per il 13% dal fallimento di quell’azienda o dall’impossibilità di fare carriera (10%).La decisione di cambiare lavoro – Chi ha deciso di cambiare lavoro almeno una volta nel corso della sua vita professionale (56%), lo ha fatto perché si è sentito sfruttato (22%), non valorizzato (19%), perché non si trovava bene con il proprio capo (16%), o per i carichi di lavoro eccessivi che non consentivano di avere un buon bilanciamento vita-lavoro (16%). A dichiararsi insoddisfatti della scelta compiuta è stato solo il 14% del campione. Di questa percentuale, solo il 4% tornerebbe al lavoro precedente, mentre il restante 10% – pur insoddisfatto – non tornerebbe sui propri passi. Nell’indirizzare la scelta del cambio lavoro, la tipologia di contratto offerto ha contato per il 54%, seguito dalla vicinanza a casa (48%), la flessibilità di orario (45%), la possibilità di fare carriera (39%).(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Limita le perdite Piazza Affari, pesante MPS

    (Teleborsa) – Modesta diminuzione per la Borsa di Milano, mentre tiene sui valori precedenti il resto dell’Europa, dove spiccano i ribassi di alcune banche. La peggiore è MPS, sulla scia di nuove indiscrezioni relative alla cessione di una quota dell’istituto da parte del Tesoro, seguita da Banco BPM e BPER, spesso chiamate in causa quando si torna a speculare su una fusione con la banca senese.Stamattina sono state pubblicate la fiducia dei consumatori in settembre sia in Germania, dove scende a -26,5 da -25,5 (atteso -26) secondo l’indice GfK, sia in Francia dove cala a 83 (atteso 84), dato che lascia l’indice al di sopra dei livelli toccati nel 1° semestre, ma ancora al di sotto della media storica.I tassi di interesse potrebbero ancora salire, se necessario, ha detto Frank Elderson, membro del consiglio direttivo della BCE. “Questo significa che i tassi di interesse hanno raggiunto il massimo? Non necessariamente”, ha detto a Market News International in un’intervista pubblicata oggi.Prevale la cautela sull’Euro / Dollaro USA, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,27%. L’Oro continua la seduta poco sotto la parità, con un calo dello 0,36%. Deciso rialzo del petrolio (Light Sweet Crude Oil) (+1,92%), che raggiunge 92,13 dollari per barile.Sui livelli della vigilia lo spread, che si mantiene a +190 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 4,68%. L’attenzione è sulla presentazione della Nota di aggiornamento al DEF, con i nuovi numeri di finanzia pubblica che potrebbero alimentare ulteriormente la volatilità sul debito domestico.Nello scenario borsistico europeo piatta Francoforte, che tiene la parità, senza spunti Londra, che non evidenzia significative variazioni sui prezzi, e ferma Parigi, che segna un quasi nulla di fatto.Il listino milanese continua la seduta poco sotto la parità, con il FTSE MIB che lima lo 0,32%, proseguendo la serie di cinque ribassi consecutivi, iniziata giovedì scorso; sulla stessa linea, in lieve calo il FTSE Italia All-Share, che continua la giornata sotto la parità a 29.832 punti. Senza direzione il FTSE Italia Mid Cap (+0,11%); in denaro il FTSE Italia Star (+0,94%).Tra i best performers di Milano, in evidenza Nexi (+2,00%), Ferrari (+1,25%), Leonardo (+1,04%) e Prysmian (+0,99%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Banca MPS, che ottiene -7,03%. BPER scende del 3,64%. Calo deciso per Banco BPM, che segna un -3,5%. Sotto pressione Hera, con un forte ribasso dell’1,71%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, El.En (+5,96%), Reply (+4,98%), GVS (+3,67%) e Carel Industries (+3,47%).Le peggiori performance, invece, si registrano su CIR, che ottiene -4,98%. Soffre Banca Popolare di Sondrio, che evidenzia una perdita del 3,29%. Preda dei venditori Antares Vision, con un decremento del 3,12%. Si concentrano le vendite su Ferragamo, che soffre un calo del 2,62%. LEGGI TUTTO

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    Energia, Lanzetta: “Più che giusto pensare a una proroga in questa fase”

    (Teleborsa) – “Pensare a una proroga” del regime di maggior tutela nel mercato dell’energia sarebbe “più che giusto”. E’ quanto dichiarato da Nicola Lanzetta, Direttore Italia di Enel riferendosi, domandando “non vale la pena prendersi un po’ di tempo affinché questo processo venga metabolizzato e compreso?”. Per il manager è “giusto consentire di avere un cliente più consapevole della scelta ed evitare uno shock in questo momento, dove anche la questione economia dei prezzi à molto ballerina, e probabilmente non è il momento migliore” per passare al mercato libero. LEGGI TUTTO

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    UBS e Credit Suisse, rumors: indagine USA su presunta evasione sanzioni russe

    (Teleborsa) – Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti avrebbe intensificato le indagini nei confronti di Credit Suisse Group e UBS Group per presunte mancanze di conformità che hanno consentito ai clienti russi di eludere le sanzioni. Lo scrive Bloomberg, citando persone a conoscenza della situazione.Quella che era iniziata come una serie di subpoena inviati a una serie di banche all’inizio di quest’anno si è trasformata in un’indagine su vasta scala incentrata su Credit Suisse, hanno riferito le fonti. L’indagine è ancora in una fase iniziale e potrebbe non portare ad accuse o ad un accordo, hanno detto le persone.L’indiscrezione ha fatto crollare il titolo di UBS alla Borsa di Zurigo. Si muove in territorio negativo UBS, che si attesta a 22,23 CHF, con un calo del 3,39%, dopo essere scesa fino a quota 21,20 CHF. LEGGI TUTTO