Settembre 2023

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    Wall Street apre in rialzo nonostante ansie per Fed

    (Teleborsa) – Wall Street avvia gli scambi in rialzo dopo una serie di dati macroeconomici più forti del previsto, che hanno però alimentato preoccupazioni per la politica della Federal Reserve. La banca centrale USA infatti potrebbe mantenere tassi di interesse più alti più a lungo a causa di un’inflazione più resistente del previsto e di un’economia che non sembra esser caduta in recessione nonostante le misure restrittive.Il Dipartimento del Lavoro americano ha segnalato che le richieste di sussidio sono aumentate a 220 mila unità, meno di quanto atteso dagli analisti, che prevedevano un livello di claims pari a 225mila unitàIl rapporto mensile del Dipartimento del Commercio, invece, ha segnalato una crescita delle vendite al dettaglio dello 0,6%, contro stime di un aumento dello 0,2%.Lato inflazione invece, i prezzi alla produzione sono aumentati dello 0,7% ad agosto, contro aspettative di un aumento dello 0,4%. Su base annua l’inflazione è aumentata dell’1,6%, superiore all’1,2% del consensus. Alla Borsa di New York, l’indice Dow Jones registra un rialzo dello 0,54%; sulla stessa linea l’S&P-500 che fa un piccolo salto in avanti dello 0,43%, portandosi a 4.487 punti. Leggermente positivo il Nasdaq 100 (+0,2%) assieme all’S&P 100 (+0,39%). LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione aumentano meno del previsto

    (Teleborsa) – Aumentano più delle attese le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 9 settembre 2023, i “claims” sono risultati pari a 220.000 unità, in aumento di 3.000 unità rispetto alle 217.000 unità della settimana precedente (dato rivisto da un preliminare di 216 mila). Il dato è sotto il consensus che stimava un aumento a 225 mila unità. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 224.500 unità, in calo di 5.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 229.500 (dato rivisto da un preliminare di 229.250). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 2 settembre, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.688.000, in aumento di 4.000 mila unità rispetto alle 1.684.000 unità della settimana precedente (dato rivisto da un preliminare di 1.679.000). Le stime degli analisti erano per un aumento fino a 1.695.000 unità. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi produzione in accelerazione a luglio

    (Teleborsa) – Accelerano i prezzi alla produzione USA nel mese di luglio. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono saliti dello 0,7% su mese rispetto al +0,4% del mese precedente. Le attese degli analisti erano per una crescita dello 0,4%. Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento dell’1,6%, un valore superiore al consensus (+1,2%), rispetto al +0,8% del mese precedente.I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, segnano un +0,2% su mese (+0,4% il mese precedente), in linea con le atteese, mentre su anno registrano un +2,2% dopo il +2,4% precedente (+2,2% atteso).(Foto: TheDigitalArtist / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    USA, vendite al dettaglio luglio superano attese

    (Teleborsa) – Superano le attese i dati delle vendite al dettaglio negli Stati Uniti. Nel mese di luglio si è registrata una variazione positiva dello 0,6% su base mensile, dopo il +0,5% del mese precedente. Il dato comunicato dall’US Census Bureau è superiore alle attese degli analisti che avevano stimato un incremento dello 0,2%. Su base annua si è registrato un aumento del 2,5% dopo il +2,6% rivisto di giugno. Il dato “core”, ossia le vendite al dettaglio escluse le auto, registra un +0,6% su base mensile, superiore alle stime di consensus (+0,4%) dopo il +0,7% di giugno.(Foto: Dimitris Vetsikas / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Zangrillo lancia la nuova PA: al via campagna comunicazione

    (Teleborsa) – “Più che un posto fisso, un posto figo”: è questo lo slogan dell’iniziativa presentata a Palazzo Vidoni dal ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, il sottosegretario Alberto Barachini (editoria) e dalla testimonial dello spot Orietta Berti.”La campagna vuole esaltare l’immagine positiva della P.A. – ha detto il ministro – chi ci lavora deve non solo avere consapevolezza che il suo lavoro è diretto alla comunità, ma deve mettere in moto le proprie energie e qualità. Le organizzazioni funzionano se si è capaci di dare valore alle persone. Ho capito che abbiamo bisogno di offrire alle nostre persone e a chi si affaccia al mondo del lavoro una immagine e sostanza di organizzzazione che valorizzi le sue persone. Dobbiamo essere in sintonia con il contesto in cui viviamo”.”Prima della pandemia il tempo medio delle procedure concorsuali era di 780 giorni. Era inaccettabile, abbiamo lavorato e corretto. Le abbiamo digitalizzate e velocizzate. Adesso sono di 180-200 giorni”, ha detto Zangrillo.Sui contratti – La retribuzione è un “elemento importante per la motivazione delle persone” e “in questi mesi abbiamo lavorato con grande intensità per alimentarla”, prosegue Zangrillo. “Penso di essere il primo sponsor della voce retributiva – ha detto – l’impegno è fare la mia parte per far sì che ci siano risorse per i rinnovi. Sono consapevole che sono membro dell’esecutivo, ho giurato sull’interesse esclusivo della nazione, il che significa prendere come riferimento il contesto economico”. Zangrillo ha ricordato che della precedente tornata contrattuale “mancano due passaggi che riguardano i contratti dei dirigenti medici e degli enti locali. A luglio sono andato a trovare il ministro Giancarlo Giorgetti (Mef) per prendere in considerazione l’impegno per i nuovi rinnovi. Non si hanno risorse infinite, bisogna fare i conti con la necessità di avere un equilibrio finanziario. Ci apprestiamo a un confronto interno che ci dia la possibilità di condividere delle priorità. Ribadirò le nostre richieste e necessità, da qui alle prossime 5-6 settimane potremo avere le idee più chiare sulle risorse disponibili”. Il ministro della Funzione pubblica ha aggiunto che “è necessario guardare la situazione nel suo complesso, abbiamo un contesto economico generale che è molto critico. Bisogna lavorare su più fronti: contrattuale, e ribadisco lo sforzo che sto facendo, e intervenire su altri fronti per rendere attrattivo il posto nella pubblica amministrazione”.Sul cuneo fiscale – “Siamo ancora in una fase in cui stiamo raccogliendo le istanze, certamente c’è una convergenza sul cuneo fiscale, la consapevolezza che dobbiamo garantire continuità. Il taglio va ribadito”, ha detto Zangrillo. “Il ministro Giorgetti (Mef) è attento al tema dei rinnovi contrattuali e sa benissimo che questa è una delle priorità – ha aggiunto riferendosi al rinnovo dei contratti pubblici – il quadro d’insieme deve però trovare un equilibrio, abbiamo il dover di intervenire innanzitutto sulle fasce più deboli. Ci sono famiglie in grave difficoltà. Dobbiamo intervenire su queste fasce, poi fare quello che serve affinché la nostra organizzazione possa funzionare”. LEGGI TUTTO

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    Ddl Concorrenza, imprese artigiane: “Definire agenda su concorrenza condividendo obiettivi e percorsi”

    (Teleborsa) – Gli interventi per favorire la concorrenza vanno inquadrati nel piano più generale di rilancio dell’economia ed è prioritario rimuovere le condizioni di “rendita da monopolio” o da tariffa che rappresentano un pesante onere per il Paese e in particolare per le imprese. È quanto hanno evidenziato CNA e Confartigianato nel corso dell’audizione davanti alla Commissione industria del Senato sulla legge annuale sulla concorrenza. In quest’ottica le due organizzazioni rinnovano l’esigenza di definire “un’agenda sulla concorrenza, con la condivisione degli obiettivi e dei percorsi, al fine di assicurare una effettiva, perdurante ed equilibrata apertura del sistema economico nazionale”.Nel corso dell’audizione, CNA e Confartigianato hanno indicato alcune necessità di intervento su ambiti specifici come il mercato dell’energia, la qualificazione FER che sta provocando grandi difficoltà alle imprese di installazione e manutenzione impianti, favorire l’autoconsumo individuale in forma aggregata, nonché la rimozione di ostacoli che penalizzano la concorrenza e le piccole imprese nei settori dell’autotrasporto e delle officine di autoriparazione-carrozzerie.In dettaglio, le due organizzazioni hanno sottolineato che il completamento del processo di liberalizzazione rende ormai improcrastinabile l’obiettivo di una piena concorrenza nei settori dell’elettricità e del gas. Inoltre il superamento della fase più acuta della crisi energetica non deve far perdere di vista le debolezze strutturali del sistema energetico nazionale, a partire dalla revisione del funzionamento del mercato elettrico all’ingrosso e dalla riforma della bolletta. LEGGI TUTTO

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    Clima attendista sui mercati per il verdetto BCE

    (Teleborsa) – La borsa di Milano taglia il traguardo di metà seduta con prudenza allineandosi alle altre borse di Eurolandia in attesa del verdetto della BCE, in arrivo nel primo pomeriggio, che dovrà scegliere se optare per una pausa nel rialzo dei tassi oppure per un nuovo arrotondamento.L’attenzione degli investitori resta dunque concentrata sulle banche centrali, dopo che i dati dell’inflazione americana non hanno modificato le aspettative sulle prossime mosse della Fed. La riunione di politica monetaria della banca centrale statunitense è prevista la prossima settimana, quando sarà in calendario anche quella della Bank of England.Sul mercato valutario, l’Euro / Dollaro USA è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,073. L’Oro è sostanzialmente stabile su 1.908,2 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua la sessione in rialzo e avanza a 89,78 dollari per barile.Consolida i livelli della vigilia lo spread, attestandosi a +178 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 4,42%.Tra gli indici di Eurolandia piatta Francoforte, che tiene la parità, ben impostata Londra, che mostra un incremento dell’1,02%, e senza spunti Parigi, che non evidenzia significative variazioni sui prezzi. A Milano, il FTSE MIB è sostanzialmente stabile e si posiziona su 28.494 punti; sulla stessa linea, rimane ai nastri di partenza il FTSE Italia All-Share (Piazza Affari), che si posiziona a 30.436 punti, in prossimità dei livelli precedenti.Tra i best performers di Milano, in evidenza Hera (+1,39%), Enel (+1,39%), Tenaris (+1,30%) e ENI (+1,27%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Telecom Italia, che continua la seduta con -2,26%.Seduta negativa per Leonardo, che mostra una perdita del 2,24%.Sotto pressione Intesa Sanpaolo, che accusa un calo dell’1,73%.Pensosa Pirelli, con un calo frazionale dello 0,96%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Cembre (+2,99%), MARR (+1,95%), MutuiOnline (+1,78%) e IREN (+1,67%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Maire Tecnimont, che ottiene -4,76%.Pesante WIIT, che segna una discesa di ben -3,63 punti percentuali.Scivola LU-VE Group, con un netto svantaggio del 2,92%.Seduta negativa per MFE A, che scende del 2,26%. LEGGI TUTTO

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    Carburanti, prezzo in salita: benzina al self a 1,99

    (Teleborsa) – Non si arresta la corsa dei prezzi dei carburanti. La media nazionale della benzina in modalità self service è arrivata a 1,99 euro al litro, quella del diesel a 1,91 euro al litro. È quanto emerge dalle elaborazioni dei dati Mimit di Quotidiano energia. Nel dettaglio della rete, il prezzo medio praticato della benzina in modalità self è 1,990 euro al litro (1,985 la rilevazione precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,977 e 2,002 euro al litro (no logo 1,973). Il prezzo medio praticato del diesel self è 1,913 euro al litro (rispetto a 1,902), con le compagnie tra 1,910 e 1,926 euro al litro (no logo 1,893). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato è 2,122 euro al litro (2,116 il dato precedente), con gli impianti colorati con prezzi tra 2,057 e 2,203 euro al litro (no logo 2,025). La media del diesel servito è 2,047 euro al litro (contro 2,036), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi compresi tra 1,991 e 2,127 euro al litro (no logo 1,946). LEGGI TUTTO