Settembre 2023

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    EXOR: utile 1° semestre a 2,157 miliardi, lancia buyback da 1 miliardo

    (Teleborsa) – Exor ha annunciato oggi i risultati del primo semestre che chiude con un utile netto di 2,157 miliardi di euro, rispetto ai 265 milioni del pari periodo dell’anno precedente. Il NAV è pari a 34,2 miliardi di euro al 30 giugno 2023, risultando in crescita rispetto ai 28,2 miliardi di fine 2022, mentre il NAV per azione è aumentato del 22,8%, sovraperformando l’indice MSCI World di 11,3 punti, trainato principalmente dall’andamento delle società quotate.Al 30 giugno 2023, il patrimonio netto consolidato attribuibile ai soci della capogruppo ammonta a 22,197 miliardi, in aumento rispetto ai 20,627 miliardi al 31 dicembre 2022. L’indebitamento netto al 30 giugno 2023 era pari a 0,1 miliardi di euro e si confrontava con una posizione liquida netta di 0,8 miliardi di euro al 31 dicembre 2022, condizionato principalmente dai dividendi distribuiti, dagli investimenti effettuati e dal piano di riacquisto azioni proprie e parzialmente compensato dai dividendi ricevuti.Il Consiglio di Amministrazione ha approvato oggi un nuovo programma di buyback sino ad 1 miliardo di euro: 2050 milioni saranno usati per acquistare azioni sul mercato entro i prossimi 12 mesi; fino a 750 milioni saranno impiegati per acquistare azioni tramite Offerta Pubblica di Acquisto, da lanciare entro il 14 settembre 2023, con un premio massimo del 10% rispetto al prezzo delle azioni. A questo proposito, la Giovanni Agnelli BV, che controlla il 53,6% di Exor, si è impegnata a aderire all’operazione per un ammontare massimo di 250 milioni. LEGGI TUTTO

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    ARM pronta per il super debutto al Nasdaq: boom di sottoscrizioni

    (Teleborsa) – Sarà un ritorno in grande stile quello do ARM Holdngs sul mercato azionario, stando alle super quotazioni e ad una domanda davvero sorprendente. L’azienda di chip, rilevata nel 2016 dalla banca d’affari giapponese Softbank per 32 miliardi di dollari e delistata lo stesso anno dalle borse di Londra e New York, su cui era stata quotata dal 1998, si prepara a rientrare sul Listino del Nasdaq domani, 14 settembre, con un book già pieno.Fra gli interessati cvi sarebbe la taiwanese Tsmc, principale produttore mondiale di semiconduttori, che ha deciso di investire 100 milioni di dollari, ma un interesse era stato palesato anche da Nvidia e Apple.Per l’IPO di ARM era stata indicata una forchetta compresa fra 47 e 51 dollari ad azione che valorizzava la società 54,5 miliardi di dollari, ma la valutazione potrebbe essere ben più elevata, dal momento che il collocamento azionario ha lasciato insoddisfatta buona parte della domanda. Secondo alcune anticipazioni di Reuters, infatti l’offerta sarebbe già stata coperta e Softbank avrebbe quindi deciso di bloccare altre sottoscrizioni, i quanto la domanda avrebbe già superato di dieci volte il quantitativo offerto. Di aumentare il numero di azioni non se ne parla, visto che Softbank vuole mantenere una quota di controllo del 90,6%, quindi non resterà che fissare una valorizzazione ben oltre la forchetta.(Foto: Adi Goldstein on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Borsa di New York procede in frazionale rialzo

    (Teleborsa) – Wall Street prosegue gli scambi in moderato rialzo, rassicurata dall’assenza di sorprese negative dai dati sull’nfazione, confermata in moderata accelerazione e sostanzialmente in linea con le attese. Numeri che non modificano le aspettative sulle prossime mosse della Fed in vista del’appruntamento la prossima settimana con il FOMC.A New York, il Dow Jones è sostanzialmente stabile e si posiziona su 34.676 punti, mentre l’S&P-500 fa un piccolo salto in avanti dello 0,28%, portandosi a 4.474 punti. Guadagni frazionali per il Nasdaq 100 (+0,61%) e per l’S&P 100 (+0,47%).Si distinguono nel paniere S&P 500 i settori utilities (+1,19%), beni di consumo secondari (+0,91%) e informatica (+0,67%). Nel listino, i settori energia (-0,88%) e materiali (-0,46%) sono tra i più venduti.Al top tra i giganti di Wall Street, Honeywell International (+2,08%), Goldman Sachs (+1,40%), Microsoft (+1,07%) e American Express (+0,82%).I più forti ribassi, invece, si verificano su 3M, che continua la seduta con -3,86%.Fiacca Dow, che mostra un piccolo decremento dell’1,40%.Discesa modesta per Caterpillar, che cede un piccolo -1,08%.Pensosa Merck, con un calo frazionale dell’1,05%.Tra i protagonisti del Nasdaq 100, Synopsys (+2,83%), Illumina (+2,68%), Advanced Micro Devices (+2,65%) e Moderna (+2,58%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Netflix, che prosegue le contrattazioni a -4,41%.Si concentrano le vendite su Baker Hughes Company, che soffre un calo del 2,47%.Vendite su Enphase Energy, che registra un ribasso del 2,10%.Seduta negativa per Sirius XM Radio, che mostra una perdita dell’1,99%. LEGGI TUTTO

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    Iveco, Anna Tanganelli nominata Cfo riporterà direttamente al Ceo Marx

    (Teleborsa) – Iveco Group annuncia la nomina di Anna Tanganelli quale Chief Financial Officer (CFO) a partire dal 1° dicembre 2023. La manager succede a Francesco Tanzi che ha ricoperto il ruolo di CFO durante il riuscito spin-off di Iveco Group ed il suo primo anno e mezzo come Società indipendente. Sarà membro del Senior Leadership Team (SLT) e riporterà direttamente al CEO di Iveco Group Gerrit Marx.Tanganelli arriva a Iveco Group con una vasta esperienza in finanza aziendale, compresi molti anni nel settore automobilistico, e un solido background internazionale. Ha iniziato la sua carriera presso UBS, nella Divisione Investment Banking, per poi passare a Fiat Chrysler Automobiles (FCA), dove ha ricoperto diversi ruoli principalmente in area Business Development e Mergers & Acquisitions (M&A). Ha maturato una significativa esperienza lavorando per il Team EMEA di FCA, Fiat Powertrain, il Team NAFTA e, infine, per Magneti Marelli, allora divisione componenti di FCA. Nel 2019 è stata nominata CFO e Head of M&A del Segmento Magneti Marelli e CFO per la regione EMEA all’interno del più ampio Marelli Group. Nel 2021 ha assunto il ruolo di CFO e Head of M&A presso il Gruppo Iren, una multiutility quotata alla Borsa Italiana.“Sono entusiasta di dare il benvenuto ad Anna nella nostra Azienda. Dopo il solido percorso che abbiamo tracciato durante i nostri primi 18 mesi come Iveco Group, Anna ha quello che serve per dare ulteriore energia e accelerare la nostra trasformazione in uno dei più innovativi costruttori di veicoli commerciali del settore”, ha affermato Gerrit Marx, CEO di Iveco Group, aggiungendo “sono certo che fornirà un prezioso valore aggiunto alla guida delle attività finanziarie del Gruppo e supervisionando il raggiungimento degli obiettivi nel nostroStrategic Business Plan, mentre continuiamo a guidare la transizione della mobilità per progredire verso una società più sostenibile”. LEGGI TUTTO

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    Fininvest, Marina e Pier Silvio siglano patto per votazioni in assemblea

    (Teleborsa) – Marina e Pier Silvio Berlusconi, figli ed eredi di Silvio Berlusconi, proprietari della maggioranza della finanziaria di famiglia Fininvest, hanno siglato un patto parasociale per votare assieme nelle assemblee della holding a monte delle società quotate. Marina e Pier Silvio detengono assieme il 52% delle azioni Fininvest, che a sua volta controlla MFE (Mediaset) e Mondadori e detiene il 30% di Banca Mediolanum. Con il patto sottoscritto, che verrà depositato nei prossimi giorni, i fratelli si impegnano a coordinarsi rispetto alle decisioni relative alla holding di famiglia in modo da gestire Fininvest in perfetta unione e garantirne un controllo stabile. Prima di votare, Marina e Pier Silvio si confronteranno almeno cinque giorni prima di ogni assemblea, per concordare la votazione ed, in caso di mancato accordo, avranno altri cinque giorni per proseguire il confronto, pena lo scioglimento del patto. LEGGI TUTTO

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    Digital Twin on Edge: Newtwen lancia la tecnologia per digitalizzare la transizione elettrica

    (Teleborsa) – Con un mercato che si prevede possa raggiungere un valore a livello globale di circa 155 miliardi di euro al 2030 e sfiorare in Italia 1,6 miliardi di euro, il Digital Twin – ovvero la copia digitale interattiva di un oggetto o di un sistema complesso – è una tecnologia che sta attirando l’attenzione di sempre più aziende in tutti i settori, dall’automotive al manifatturiero. In Italia l’accelerazione verso la transizione energetica sostenibile e digitale è supportata anche dal PNRR, in cui sono presenti – in modo complessivo o parziale – iniziative riferite al Digital Twin che ammontano a circa 3 miliardi di euro. Unito agli altri due driver della rivoluzione digitale – Edge Computing ed Intelligenza Artificiale – il Digital Twin vede quindi amplificate le proprie potenzialità di utilizzo in ambito industriale. Proprio in questo scenario si pone la tecnologia Digital Twin on Edge (DToE) di Newtwen, azienda deep tech italiana fondata nel 2020 come spin-off dell’Università di Padova, che accelera e ottimizza lo sviluppo e la realizzazione dei progetti delle industrie impegnate nella transizione elettrica. I “Gemelli Digitali” di Newtwen sono repliche digitali ad alta fedeltà di sistemi fisici integrati direttamente nel firmware dei powertrain dei veicoli elettrici, dei sistemi di automazione industriale e di elettronica di potenza che consentono di migliorarne prestazioni, longevità e affidabilità e aprono la strada a funzionalità come la manutenzione predittiva, l’analisi dei dati e l’identificazione preventiva dei guasti. “Il nostro obiettivo è sostenere le strategie di elettrificazione delle aziende, portando la digitalizzazione nel mondo storicamente hardware dell’automotive e dell’automazione industriale – afferma Francesco Toso, CEO e cofondatore di Newtwen –. Grazie al contributo della nostra tecnologia di frontiera Digital Twin on Edge, le aziende possono realizzare soluzioni sempre più affidabili e performanti e a ridotto impatto ambientale. La transizione energetica interessa ormai sempre più settori, dall’automotive al manifatturiero, passando per l’edilizia e l’urbanistica, con un’attenzione crescente per l’efficientamento energetico e l’impiego di energie rinnovabili. Con Newtwen mettiamo a disposizione uno strumento tecnologicamente avanzato e di facile implementazione. I gemelli digitali, che lavorano in tempo reale con capacità predittive, consentono di digitalizzare i prodotti hardware, garantendo componenti sempre più evoluti e performanti e fornendo un nuovo impulso al processo di transizione elettrica ed energetica”.Le soluzioni Digital Twin on Edge (DToE) impiegano una profonda conoscenza della fisica alla base del funzionamento dei dispositivi che, accoppiata con la capacità di semplificazione a livello computazionale, consente di integrare i modelli ottenuti con i componenti stessi. Con un focus specifico sul monitoraggio in tempo reale della temperatura, anche in punti altrimenti fisicamente inaccessibili, Newtwen consente di fornire informazioni necessarie per il controllo di componenti come inverter, on-board charger e in generale elementi che consentono la conversione di potenza, oltre a motori elettrici e batterie. In tal modo, è possibile ridurre il costo dei componenti (Bill of Material Reduction), ottimizzare le prestazioni, progettare sistemi affidabili e sicuri e limitare i consumi, concorrendo così anche a centrare gli obiettivi di sostenibilità dei processi produttivi e dando la possibilità di trarre vantaggio da tecniche di progettazione rapida del prototipo (fast prototyping).Fornendo accesso ad analisi e simulazioni predittive (“what if scenario”), Digital Twin on Edge permette inoltre di effettuare una gestione termica accurata e completa dei componenti prodotti e – a parità di performance – consente di limitare i costi di produzione e l’impiego di materiali e subcomponenti della distinta base (BOM), sostituendo ad esempio i sensori ridondanti con la relativa replica digitale, ottenendo sensori virtuali che possono essere integrati nella produzione di serie.La tecnologia Digital Twin on Edge di Newtwen agevola l’accelerazione della transizione green delle aziende grazie all’utilizzo intelligente delle risorse, limitando l’impiego di materie prime, ed anche grazie allo snellimento dei processi produttivi, contribuendo a migliorare le performance aziendali in ottica di maggiore sostenibilità ambientale. In particolare, secondo l’Innotech Report 2023 di The European House – Ambrosetti, le aziende che hanno implementato soluzioni di Digital Twin hanno evidenziato l’aumento dell’efficienza produttiva (80%), seguito da benefici riguardanti le attività di simulazione nell’ambito dei processi di progettazione (75%) e l’allungamento del ciclo di vita di un asset tramite le tecniche di predictive maintenance (70%). Dall’automotive al manifatturiero: migliorare prestazioni dei dispositivi e ridurre i consumi energetici – Il Digital Twin on Edge di Newtwen permette dunque di conoscere e predire il comportamento elettrotermico anche laddove non è possibile installare sensori fisici per la rilevazione della temperatura. È il caso, ad esempio, del rotore del motore, delle giunzioni dei semiconduttori e delle celle delle batterie: ad oggi non sono disponibili dati sull’andamento della temperatura in punti critici per alcuni componenti elettronici e questo può costituire un problema anche per i progettisti, che devono integrare con sub-componenti hardware aggiuntivi, sovradimensionando i componenti stessi. In mancanza di dati importanti, non possono essere assicurati valori certi riguardo a prestazioni e durata. Attraverso l’integrazione firmware delle soluzioni Digital Twin on Edge di Newtwen, invece, è possibile non solo replicare e simulare il ciclo di vita dei componenti nella fase di sviluppo in tempi rapidi, ma soprattutto, grazie all’integrazione su dispositivo (DToE), monitorare in tempo reale gli oggetti durante il funzionamento, ottenendo indicazioni fondamentali per stimare i consumi e l’eventuale deterioramento dei materiali, nonché registrando in generale informazioni fondamentali per incrementare la durata media della vita dei prodotti. La nuova tecnologia di Newtwen si applica inoltre al settore dell’e-mobility per ottimizzare il sistema di gestione delle batterie (BMS). Il Digital Twin on Edge aumenta la sicurezza operativa, l’affidabilità e le prestazioni; crea un modello 3D ad alta fedeltà del pacco batteria e lo comprime in modo tale da collocare un sensore virtuale di temperatura virtuale all’interno delle celle. In ultima analisi, migliora il controllo della gestione termica della batteria, aumentando l’affidabilità della stima dello stato di carica (SOC) e dello stato di salute (SOH) del pacco batteria, così da prolungarne la vita utile. Anche nell’industria manifatturiera l’utilizzo della tecnologia Digital Twin on Edge di Newtwen permette di centrare gli obiettivi relativi all’ottimizzazione dell’efficienza operativa e alla riduzione dei consumi energetici. Il gemello digitale trova impiego nella determinazione di una strategia di controllo ottimale dei macchinari industriali, consentendo l’identificazione preventiva di anomalie e guasti, oltre che l’implementazione di strategie di manutenzione predittiva. L’elaborazione dei dati on-edge, inoltre, incrementa notevolmente il livello di sicurezza delle applicazioni, assicurando anche tempi di risposta più rapidi e la massima reattività nel prendere decisioni data-driven. Un’adozione sistemica dei Digital Twin nel settore manifatturiero potrebbe arrivare a generare un incremento nella produttività del +4,5% rispetto allo scenario attuale, con un contributo al PIL italiano pari a 12 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    ENPAPI, Baldini: “Urgente inserire nei LEA l’attività degli infermieri liberi professionisti”

    (Teleborsa) – “È urgente inserire alcune prestazioni infermieristiche all’interno dei LEA, i Livelli essenziali di assistenza. Spesso, infatti, il personale sanitario non viene messo nelle condizioni di operare al meglio, a discapito dell’attività professionale e degli stessi pazienti. Chiediamo, quindi, al Governo di valutare questa necessità, prevedendo, a partire dalla prossima Legge di Bilancio, delle risorse economiche ad hoc, che, comunque, già in parte, verrebbero recuperate attraverso il contrasto al mercato nero”. Lo afferma Luigi Baldini, presidente di ENPAPI, l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica, al quale sono obbligatoriamente iscritti gli infermieri liberi professionisti.”Le prestazioni infermieristiche – sottolinea Baldini – sono diventate delle tasse occulte sui malati, che sono spesso abbandonati a loro stessi e costretti a pagare di tasca propria le singole prestazioni di cui usufruiscono. A essere penalizzate sono soprattutto le persone più fragili, gli anziani, chi ha difficoltà economiche. La continuità assistenziale sul territorio, che non è garantita da quella integrata a domicilio, non può più essere lasciata priva della necessaria tutela normativa. Ripensare nel circuito dei LEA il lavoro che gli infermieri liberi professionisti svolgono sul territorio – osserva – offrirebbe ai pazienti la possibilità di avvalersi di una rete assistenziale organizzata, dinamica, e di qualità perché svolta da personale competente e abilitato e non da chi, come a volte capita, si improvvisa infermiere. Le prestazioni infermieristiche in convenzione con il SSN si affiancherebbero, così, ai tradizionali canali di assistenza domiciliare integrata, i quali – prosegue Baldini – non sempre supportano le richieste della totalità dei malati, con la conseguenza di incrementare il sommerso delle prestazioni in nero, che il Censis ha quantificato in circa 800 milioni di euro all’anno. Gli italiani, sempre secondo il Censis, sono favorevoli all’istituzione dell’infermiere convenzionato e questo dimostra quanto sia importante il contributo degli infermieri, utile, ad esempio, a contenere la pressione sugli ospedali e a dare efficaci risposte assistenziali sulle patologie croniche e su quelle invalidanti. È urgente, inoltre, una nuova programmazione dei servizi sanitari allo scopo di strutturare meglio l’offerta sull’intero territorio, dove potrebbero nascere veri e propri ambulatori infermieristici”. LEGGI TUTTO

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    Imprese, Inps: “Nell’ultimo trimestre 2022 utilizzate 12 milioni di ore di CIG”

    (Teleborsa) – La ripresa dell’economia ha favorito l’ulteriore aumento del numero delle imprese assicurate, salito a 1,55 milioni nel III trimestre 2022, da 1,47 milioni all’inizio del 2018, per poi ridursi leggermente nella parte finale dell’anno, recuperando, comunque, quanto perso nel 2020. È quanto emerge dal XXII Rapporto Annuale dell’Inps presentato oggi a Montecitorio.”Durante la pandemia, le misure di sostegno alle imprese hanno evitato la chiusura di aziende, il cui numero ha subito solo una moderata flessione rispetto alla complessità della crisi. Nel 2022, l’ampia e rapida crescita dell’inflazione – ha sottolineato nella sua relazione il commissario dell’Inps, Micaela Gelera – non sembra aver avuto un effetto significativo sulla domanda di lavoro delle imprese. Solo nella seconda parte dell’anno si è assistito ad un lieve peggioramento, con una riduzione della creazione di nuovi posti di lavoro ed un aumento della distruzione di quelli esistenti”.Ricorso alla CIG – “Con l’esclusione del picco del 2020, le aziende non sembrano, inoltre, aver fatto ricorso massivo alla CIG per proteggere le posizioni di lavoro. Il 2022 appare, dunque, – spiega Gelera – un anno ordinario, con circa 12 milioni di ore mensili utilizzate nell’ultimo trimestre. Per le sole imprese energivore si nota un lieve aumento per la CIG ordinaria nella seconda parte dell’anno. Di particolare interesse quanto accaduto alla causale di utilizzo della CIG nel caso di mancanza di materie prime e componenti: mentre all’inizio del 2022 veniva utilizzata prevalentemente da imprese non energivore, a partire dalla crisi Ucraina il ricorso da parte delle energivore è cresciuto, contribuendo a spiegare il solo moderato peggioramento delle posizioni lavorative in essere”.Decontribuzione Sud ed Esonero Giovani – Le misure di sostegno all’occupazione che agiscono esclusivamente sulla parte contributiva a carico del datore di lavoro producono – rileva il Rapporto – effetti importanti sull’occupazione ma trascurabili sulla dinamica delle retribuzioni. Misure come Decontribuzione Sud, con minori aliquote di agevolazione, riguardanti la parte contributiva a carico del datore di lavoro, e non rivolte a destinatari specifici, generano effetti di minore entità con un ritardo temporale da considerare. “La dinamica dei livelli occupazionali e retributivi – prosegue Gelera – riflette anche le misure di incentivazione introdotte, che sembrano avere avuto effetti differenti, sui quali appare opportuno ragionare. Sia Decontribuzione Sud che Esonero Giovani hanno avuto un impatto positivo sull’occupazione, mentre solo Esonero Giovani ha anche favorito un aumento, seppure contenuto, delle retribuzioni”. LEGGI TUTTO