Ottobre 2023

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    Collegio sindacale quotate: in pubblica consultazione le nuove Norme di comportamento

    (Teleborsa) – Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha posto in pubblica consultazione le nuove Norme di comportamento del collegio sindacale di società quotate, documento che aggiorna e integra i contenuti della versione pubblicata nel 2018. Oltre a un rinnovato ordine espositivo, le modifiche apportate intendono adeguare i contenuti delle Norme di comportamento all’evoluzione del quadro normativo, venutasi a determinare anche a seguito della definitiva entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, e ai nuovi Principi e Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance approvato il mese di gennaio 2020. Sotto questo angolo prospettico, è stata sottolineata la rilevanza che rivestono l’ordinaria collaborazione e il continuo scambio di informazioni con le funzioni aziendali che assolvono specifici compiti di controllo interno, con i comitati endoconsiliari e, in particolare, con il comitato controllo e rischi, quando esistente. In considerazione delle attribuzioni relative alla vigilanza sull’adeguatezza del sistema di controllo interno e del sistema amministrativo-contabile e sull’affidabilità di quest’ultimo nel rappresentare correttamente i fatti di gestione, di cui all’art. 149 TUF da leggersi, oggi, in combinazione con quanto anche previsto nel Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza e delle attribuzioni relative al controllo dell’efficacia dei sistemi di controllo interno della qualità e di gestione del rischio dell’impresa, le Norme sono state riviste e integrate nei contenuti privilegiando tale prospettiva. Al contempo, l’attenzione mostrata in ambito europeo alle tematiche e alle politiche sulla sostenibilità che, nell’attuazione interna, ha comportato per il collegio sindacale nuovi obblighi di vigilanza, ha reso necessario prestare, più di quanto fatto nel passato, attenzione a queste tematiche. LEGGI TUTTO

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    3M migliora l’outlook, titolo in rialzo

    (Teleborsa) – Effervescente 3M, che scambia con una performance decisamente positiva del 4,86%.Il produttore di Scotch e Post-it ha migliorato l’outlook per l’anno in corso: ora prevede un utile per azione adjusted tra 8,95 e 9,15 dollari contro il range 8,60-9,10 dollari della precedente guidance. Su base settimanale, il trend del titolo è più solido rispetto a quello del Dow Jones. Al momento, quindi, l’appeal degli investitori è rivolto con più decisione al colosso industriale rispetto all’indice di riferimento.Lo status tecnico di 3M mostra segnali di peggioramento con area di supporto fissata a 88,51 USD, mentre al rialzo l’area di resistenza è individuata a 90,92. Per la prossima seduta potremmo assistere ad un nuovo spunto ribassista con target stimato verosimilmente a 87,26. LEGGI TUTTO

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    Borse europee positivi. Occhi sulla BCE

    (Teleborsa) – Finale al rialzo per le principali borse europee dopo che i dati sull’indice PMI Flash, l’attività del settore privato nell’Eurozona a ottobre, ha registrato il calo maggiore in tre anni, segnalando un rischio di recessione nella seconda metà dell’anno.In primo piano restano i rischi sul fronte del conflitto in Medioriente, mentre gli investitori attendono anche le trimestrali di importanti gruppi tecnologici statunitensi. L’Euro / Dollaro USA è in calo (-0,73%) e si attesta su 1,059. Lieve calo dell’oro, che scende a 1.968,1 dollari l’oncia. Forte riduzione del petrolio (Light Sweet Crude Oil) (-2,59%), che ha toccato 83,27 dollari per barile.Avanza di poco lo spread, che si porta a +199 punti base, evidenziando un aumento di 2 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari al 4,83%.Tra i mercati del Vecchio Continente composta Francoforte, che cresce di un modesto +0,54%, performance modesta per Londra, che mostra un moderato rialzo dello 0,20%, e resistente Parigi, che segna un piccolo aumento dello 0,63%. Chiusura sulla parità per la Borsa di Milano, con il FTSE MIB che si attesta a 27.573 punti; sulla stessa linea, resta piatto il FTSE Italia All-Share, con chiusura su 29.348 punti.Dai dati di chiusura di Milano, il controvalore degli scambi nella seduta del 24/10/2023 risulta essere stato pari a 2,19 miliardi di euro, in ribasso (-4,34%), rispetto ai precedenti 2,29 miliardi; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,63 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,6 miliardi.Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, buoni spunti su Moncler, che mostra un ampio vantaggio del 2,09%.Ben impostata ERG, che mostra un incremento del 2,05%.Tonica A2A che evidenzia un bel vantaggio del 2,00%.In luce Leonardo, con un ampio progresso dell’1,61%.I più forti ribassi, invece, si sono verificati su BPER, che ha archiviato la seduta a -2,62%.In rosso Nexi, che evidenzia un deciso ribasso del 2,02%.Spicca la prestazione negativa di Pirelli, che scende dell’1,97%.Banco BPM scende dell’1,86%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Salcef Group (+4,42%), Brunello Cucinelli (+2,63%), Intercos (+2,50%) e Antares Vision (+2,38%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Saras, che ha terminato le contrattazioni a -7,24%.Scende MFE B, con un ribasso del 6,34%.Crolla MFE A, con una flessione del 5,79%.Calo deciso per LU-VE Group, che segna un -2,96%. LEGGI TUTTO

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    Sanità: 14 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi nell’ultimo anno

    (Teleborsa) – Nell’ultimo anno 1 italiano su 3 (vale a dire quasi 14 milioni di individui) ha rinunciato ad una o più cure mediche, percentuale che arriva addirittura a 37,5% al Sud e nelle Isole. Fra chi ha scelto di non curarsi, il 64% lo ha fatto a causa dei tempi di attesa troppo lunghi, il 60% per via del costo elevato. È quanto emerge dall’indagine commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat. Tra coloro che hanno rinunciato a esami, visite e operazioni, le frequenze maggiori si sono riscontrate per l’oculistica (36%), la dermatologia (35,6%) e l’odontoiatria (35,5%), ma non manca chi ha scelto di non curarsi anche in aree mediche come la ginecologia (25%) o la cardiologia (26%).I tempi di attesa – Numeri così alti non sorprendono se si considera che, come dimostrato dallo studio, chi nell’ultimo anno si è curato solo attraverso il SSN ha affrontato, in media, liste di attesa di circa 77 giorni, valore influenzato certamente anche dalla scarsità di personale medico nelle strutture pubbliche. Liste d’attesa che tendono ad allungarsi fino a quasi raddoppiare a seconda dell’area geografica e della specializzazione richiesta. Proprio a causa dei tempi così dilatati 14 milioni di italiani hanno dichiarato di essersi rivolti ad una struttura privata; chi ha fatto questa scelta si è dovuto confrontare, in media, con liste di attesa non di 77 giorni bensì di circa 15 giorni.I costi – Molti italiani (circa 8,3 milioni) hanno rinunciato nell’ultimo anno a una o più cure mediche per ragioni economiche, un dato che non sorprende analizzando i costi della sanità privata messi in luce dall’indagine; chi si è curato in una struttura a pagamento ha detto di aver speso, in media, 335 euro per ciascun approfondimento specialistico (valore che arriva a sfiorare i 400 euro nelle regioni del Centro Italia) e che va moltiplicato per il numero dei componenti della famiglia che hanno dovuto fare ricorso a una o più spese mediche. Gli importi medi pagati dai pazienti sono stati sensibilmente diversi anche a seconda dell’area specialistica: si va dai 117 euro per gli esami del sangue ai 144 euro per la ginecologia; dai 210 euro per la dermatologia ai 610 euro per la chirurgia generale e 716 euro per l’odontoiatria. Per far fronte a questi costi il 77% degli intervistati ha utilizzato i propri risparmi e appena il 20% ha potuto usufruire di un’assicurazione sanitaria; se si continuano a leggere i risultati dell’analisi, si scopre che il 15% del campione ha dovuto chiedere un sostegno economico ai familiari e il 5% si è rivolto ad una banca o una società finanziaria.”Anche se in Italia possiamo contare su un sistema sanitario nazionale gratuito, avere un’assicurazione salute può essere uno strumento di grande utilità soprattutto perché, come evidenziato anche dall’indagine, per ottenere cure in tempi brevi spesso si è costretti a rivolgersi a strutture private – spiega Andrea Ghizzoni, Managing Director assicurazioni di Facile.it –. Il consiglio, quando si è alle prese con la scelta di questo tipo di assicurazione, è di verificare i fascicoli informativi e valutare con attenzione le prestazioni sanitarie garantite e quelle escluse, tenendo in considerazione, ad esempio, che le patologie preesistenti al momento della sottoscrizione normalmente non sono coperte dalla polizza”.Cambiare regione per curarsi – L’indagine ha messo in luce anche un altro fenomeno; nell’ultimo anno oltre 2,4 milioni di persone hanno dovuto cambiare regione per sottoporsi a esami, visite o interventi. Sebbene il fenomeno sia stato rilevato in tutto il Paese, sono le aree del Centro Italia quelle dove la percentuale di chi ha cambiato regione per curarsi è più alta (11,5% rispetto al 7,4% rilevato a livello nazionale). Le regioni verso cui ci si è spostati con più frequenza per ricevere cure sono il Lazio (27%), la Lombardia (19%), l’Emilia-Romagna (15%) e il Veneto (11%). LEGGI TUTTO

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    CNH Industrial presenta i risultati trimestrali il 7 novembre

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    USA, Fed Richmond: indice manifatturiero peggiora a ottobre

    (Teleborsa) – Peggiora a ottobre l’indice Fed di Richmond sullo stato del settore manifatturiero.L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto si porta a 3 punti dai +5 di settembre ed in linea con le aspettative. Il dato, pubblicato dal Distretto Fed della capitale della Virginia, evidenzia un lieve miglioramento invece della componente delle consegne che si porta a +9 punti dai +7 del mese precedente, mentre quella dei servizi peggiora a -11 da +4 punti. LEGGI TUTTO

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    Manovra: da quota 104 con “penalizzazioni” a Titoli di Stato, le novità in bozza

    (Teleborsa) – E’ composta da novantuno articoli la bozza della Manovra per il 2024 approvata dal Consiglio dei Ministri del governo Meloni che sarà inviata in Parlamento entro la fine della settimana.Il documento contiene i principali provvedimenti annunciati, dal taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi alle nuove regole per andare in pensione. Vediamo i principali interventi. Arriva quota 104 come misura di flessibilità in uscita per il 2024, con pensione anticipata a 63 anni e 41 di contributi. E’ questa una della novità della legge di bilancio, che prevede tuttavia una decurtazione per gli anni di versamento contributivo precedenti al 1996, con un ricalcolo contributivo.Chi ha i requisiti per Quota 104 e sceglie di non andare in pensione potrà usufruire del cosiddetto ‘bonus Maroni’, riconfermato anche per il 2024, con la quota di contributi previdenziali a carico del lavoratore che confluiranno in busta paga. Altra novità, l’estensione della durata delle finestre: passano da 3 a 6 mesi per il settore privato e da 6 a 9 nel pubblico.Adeguamento pieno all’inflazione per le pensioni fino a 4 volte il minimo, sotto cioè 2.000 euro circa, al 90% per quelle tra 4 e 5 volte il minimo, e al 22% (con un taglio rispetto al 32% delle norme in vigore quest’anno) per quelle più alte, ovvero sopra 10 volte il minimo, pari a circa 5.000 euro al mese. La nuova indicizzazione sale quindi dall’85% (previsto nella precedente legge di bilancio) al 90% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (tra 2.000-2.500 euro circa); viene confermata al 53% per gli assegni pari a 5-6 volte il minimo; al 47% per quelli tra 6 e 8 volte; al 37% per quelli tra 8 e 10 volte. Viene infine ridotta dal 32% al 22% per i trattamenti superiori a 10 volte il minimo.Nel 2024 si potrà andare in pensione anticipata con Opzione donna, ma serviranno 61 anni di età, anzichè 60 anni come è previsto nel 2023, oltre a 35 anni di contributi. L’eta anagrafica viene ridotta di un anno per figlio fino ad un massimo di due. Confermati i requisiti per accedere a Opzione donna, di cui possono usufruire caregivers, invalide al 74%, dipendenti o licenziate da aziende in crisi. Prorogate per tutto il 2024 le agevolazioni per i mutui degli under 36 . La norma rifinanzia con ulteriori 282 milioni per il 2024 il fondo di garanzia prima casa.La bozza prevede anche che i titoli di stato siano esclusi dal calcolo dell’ISEE. La norma prevede infatti che “nella determinazione dell’indicatore della situazione economico equivalente (ISEE) sono esclusi i titoli di stato”.Arriva un fondo di 300 milioni per la prosecuzione nel 2024 delle “attivita’ connesse alla protezione temporanea delle persone in fuga dalla guerra in Ucraina”. Un’altra norma stanzia 100 milioni di euro per il rilascio di garanzie a sostegno dell’iniziativa della Banca europea per gli investimenti denominata EU for Ukraine Fund (EU4U), nell’ambito del Pacchetto di Supporto all’Ucraina LEGGI TUTTO

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    Dialogo ECAC/UE, Quaranta: “Bilanciare crescita trasporto aereo con un quadro equo e sostenibile”

    (Teleborsa) – “È necessario bilanciare la crescita del trasporto aereo con un quadro equo e sostenibile che riesca a fornire benefici globali. Il tema della sostenibilità nell’aviazione invita a una moltitudine di riflessioni e l’impegno per raggiungere Net Zero entro il 2050 è diventato parte integrante del settore che richiede, però, approcci a livello nazionale, regionale e internazionale, tra cui la riduzione delle emissioni di CO2 attraverso il CORSIA (Carbon Offsetting and Reduction Scheme for International Aviation)”. È quanto ha affermato il Direttore Generale Enac, Alessio Quaranta, nel suo ruolo di Presidente ECAC – European Civil Aviation Conference, la conferenza intergovernativa paneuropea che riunisce 44 Paesi membri (27 comunitari più 17 non comunitari) aprendo oggi, a Valencia, la dodicesima edizione del Dialogo ECAC/UE, “Flying sustainably – from buzz to reality”, dedicato quest’anno ai temi della sostenibilità nel trasporto aereo. “Ma – ha aggiunto Quaranta – ci sarà bisogno di nuove iniziative guidate dall’industria: introdurre operazioni aeree più efficienti dal punto di vista energetico, sviluppare tecnologie più pulite e innovative, costruire infrastrutture verdi per gli aeroporti, fornire servizi digitalmente all’avanguardia e di elevata qualità per i passeggeri. Dobbiamo anche tenere in considerazione le esigenze di chi, nel settore, lavora per raggiungere questi obiettivi, prevedendo un trattamento etico ed equo dei dipendenti e opportunità di sviluppo e crescita. Le strategie guidate dall’industria possono valorizzare il comparto rendendolo professionalmente appetibile, sia per le nuove reclute di talento sia per i lavoratori esperti”.L’incontro, ospitato dal Ministero dei Trasporti, Mobilità e Agenda Urbana della Spagna nell’ambito della Presidenza spagnola del Consiglio dell’Unione europea, vede la partecipazione oltre che delle Istituzioni e dei vertici delle autorità per l’aviazione civile europea, anche di operatori del settore, compagnie aeree e gestori aeroportuali, fornitori di servizi per la navigazione aerea, industria, università e ricerca. Durante i due giorni di lavori, 24 e 25 ottobre, i partecipanti al Dialogo ECAC/UE si confronteranno su quali debbano essere le caratteristiche di un’aviazione civile veramente sostenibile in termini sociali, ambientali ed economici, in quanto la combinazione di questi tre fattori costituisce una guida verso un cambiamento positivo.Il primo dialogo ECAC/UE si è tenuto ventotto anni fa, nel 1995. È stato istituito congiuntamente dall’ECAC e dalla Commissione Europea, che hanno concordato sulla necessità di un forum per i rappresentanti dell’industria e i regolatori per analizzare le sfide e le opportunità nel settore dell’aviazione e per dare origine a nuove idee. LEGGI TUTTO