Ottobre 2023

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    Lavoro: per il tribunale Deliveroo e Uber devono versare contributi ai rider

    (Teleborsa) – “Deliveroo Italy e Uber Eats Italy (quest’ultima ha lasciato il mercato italiano), dovranno versare all’Inps i contributi per migliaia di rider, per un totale, non ancora calcolato esattamente, che potrebbe arrivare ad alcune decine di milioni di euro”. A stabilirlo, nei giorni scorsi, la Sezione lavoro del Tribunale milanese in due cause distinte che le due società del food delivery, avevano intentato contro l’Inps. Per Deliveroo il periodo sarebbe 2016-20 per Uber il 2020-21. Le due società del food delivery, già nel 2021, sono state al centro con altre due, di un’indagine pilota della Procura di Milano sulle condizioni di lavoro e di sicurezza di circa 60mila rider. “Le posizioni di migliaia di ciclofattorini andavano regolarizzate: da lavoratori autonomi a “coordinati continuativi”, con tutte le garanzie dei subordinati”, è quanto si legge sui verbali amministrativi, davanti al giudice Nicola Di Leo, notificati dall’Ispettorato del lavoro e impugnati dalle società. Lo stesso giudice del lavoro ha seguito la posizione presa all’epoca dalla Procura e dall’Ispettorato del lavoro, stabilendo che quei rider hanno lavorato come collaboratori coordinati continuativi, sulla base dell’articolo 2 del Jobs Act. Ai rider che hanno lavorato per Deliveroo, dunque, dal “gennaio 2016 al 31 ottobre del 2020”, va applicata, scrive il giudice, “la disciplina del lavoro subordinato” con conseguente “obbligazione per contributi, interessi e sanzioni nei rapporti con l’Inps e per premi nei rapporti con l’Inail” per “l’orario effettivamente svolto dai collaboratori, da determinarsi dal Login fino al Logout dalla piattaforma per ogni singolo giorno lavorativo e con versamenti da effettuarsi nella Gestione Dipendenti, con le aliquote contributive per il lavoro subordinato, per quanto riguarda il debito nei confronti dell’Inps”. Sulla stessa linea l’altra sentenza sul caso Uber, che riguarda, però, un periodo più limitato che va “dal gennaio 2020 al 31 ottobre 2020″. Ora l’Inps dovrà calcolare l’esatta quota di contributi per entrambe le aziende.”Non condividiamo la decisione e siamo pronti a fare appello nelle sedi competenti. La maggior parte dei fatti presi in considerazione nelle indagini non sono applicabili a Uber Eats e descrivono modelli operativi della concorrenza molto diversi dalle nostre passate operazioni di delivery”, fa sapere Uber in un comunicato. Anche Deliveroo fa sapere che “stiamo analizzando i dettagli della decisione che si basa su un modello vecchio e un sistema di lavoro dismesso e che non esiste più. Non si tratta di una decisione definitiva ma di un giudizio di primo grado, a cui faremo appello”. LEGGI TUTTO

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    Perdite a Wall Street con occhi a Treasury e Medio Oriente

    (Teleborsa) – Wall Street è in perdita, con gli investitori che si interrogano sulle osservazioni del presidente della Federal Reserve Jerome Powell e sui rischi di un allargamento del conflitto Medio Oriente. Sull’andamento dell’azionario pesa anche il fatto che il rendimento del Treasury decennale abbia ieri superato brevemente il 5% per la prima volta dal luglio 2007, e si attesti oggi al 4,91%.Ieri, in un intervento a New York, Powell ha offerto spunti per tutti in termini di visioni dovish e hawkish, lasciando aperta la possibile necessità di ulteriori rialzi dei tassi perché l’economia si è rivelata più forte del previsto, ma sottolineando anche i rischi emergenti e la necessità di muoversi con cautela.Non ci sono dati in calendario per oggi negli Stati Uniti. Gli investitori si trovano con una serie di trimestrali da digerire da parte di importanti multinazionali, compresi i numeri di American Express (terzo trimestre in crescita grazie a spese sostenute), SLB (ricavi e utili in crescita a doppia cifra nel terzo trimestre), Hewlett Packard Enterprise (outlook deludente per il 2024) e SolarEdge (profit warning per domanda debole in Europa).Guardando ai principali indici, il Dow Jones sta lasciando sul parterre lo 0,34%, proseguendo la serie di tre ribassi consecutivi, iniziata mercoledì scorso; sulla stessa linea, si muove in retromarcia l’S&P-500, che scivola a 4.248 punti. In discesa il Nasdaq 100 (-1%); con analoga direzione, negativo l’S&P 100 (-0,72%).Scivolano sul listino americano S&P 500 tutti i settori. Nel listino, le peggiori performance sono quelle dei settori informatica (-1,29%), energia (-1,13%) e beni di consumo secondari (-1,13%).Al top tra i giganti di Wall Street, Merck (+2,49%), Walgreens Boots Alliance (+1,36%), Goldman Sachs (+0,91%) e Verizon Communication (+0,89%).Le peggiori performance, invece, si registrano su American Express, che ottiene -3,82%. Seduta negativa per Salesforce, che mostra una perdita dell’1,84%. Tentenna Microsoft, che cede l’1,30%. Sostanzialmente debole Intel, che registra una flessione dell’1,30%.Sul podio dei titoli del Nasdaq, Warner Bros Discovery (+1,64%), Walgreens Boots Alliance (+1,36%), Keurig Dr Pepper (+1,28%) e Cognizant Technology Solutions (+1,19%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Enphase Energy, che prosegue le contrattazioni a -14,41%. Sensibili perdite per Zscaler, in calo del 4,23%. In apnea Atlassian, che arretra del 3,96%. Sotto pressione Palo Alto Networks, che accusa un calo del 3,77%. LEGGI TUTTO

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    Clabo, vendite e redditività in crescita nei 9 mesi

    (Teleborsa) – Clabo, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore delle vetrine espositive professionali per gelaterie, pasticcerie, bar, caffetterie e hotel, ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con vendite nette pari a 47,8 milioni di euro, in aumento del 21,6% rispetto al medesimo periodo dell’esercizio 2022 grazie alle buone performance commerciali in nord America e in Asia. L’EBITDA si attesta a 6,9 milioni di euro, in crescita del 40,2% rispetto e con un incremento ancora più rilevante della redditività con EBITDA margin al 14,1% (10,9% al 30 settembre 2022).”Il gruppo sta beneficiando dei miglioramenti di efficienza nella produzione ottenuti anche grazie agli ingenti investimenti in automazione e riorganizzazione dei reparti produttivi in Italia e negli USA”, si legge nella nota sui conti.La PFN Adj, pari a 33,1 milioni di euro, risulta anch’essa in significativo miglioramento rispetto al 30 giugno 2023 (35,6 milioni di euro) per effetto della positiva generazione di cash flow operativo e delle azioni di contenimento del Capitale Circolante.”Nei primi nove mesi del 2023 abbiamo consolidato il trend di crescita già registrato nel corso del primo semestre – ha commentato l’AD Pierluigi Bocchini – Stiamo attraversando un periodo di grande turbolenza a livello geopolitico ed è inevitabile che ci saranno ripercussioni anche nell’economia. Il nostro modello di business, grazie anche alle iniziative intraprese negli ultimi anni, ci consente tuttavia la massima diversificazione del rischio geografico e settoriale ed i risultati consuntivati lo dimostrano”. “Contiamo di chiudere il 2023 in linea con le previsioni dichiarate, con l’obiettivo prioritario di generare cash flow e contenere la PFN operativa che negli ultimi 3 mesi si è ridotta di oltre 2 milioni di euro”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Xenia Hotellerie Solution verso quotazione su EGM

    (Teleborsa) – Xenia Hotellerie Solution Società Benefit ha avviato l’iter per la quotazione su Euronext Growth Milan (EGM), il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita. L’ammissione è prevista il 2 novembre, con il debutto nei giorni successivi. EnVent Italia SIM è l’Euronext Growth, MIT SIM lo Specialist.Xenia fornisce servizi di ospitalità attraverso tre linee di business nel settore turistico-alberghiero, nello specifico: ricerca e organizzazione di servizi alberghieri e alloggiativi in destinazioni nazionali e internazionali per conto di clienti operanti generalmente nel settore del trasporto passeggeri e cargo; costituzione di una propria catena alberghiera identificata con il marchio registrato PHI Hotels; commercializzazione di strutture alberghiere di terzi attraverso il proprio canale distributivo B2B denominato XENIAtoBOOK.I ricavi di Xenia del primo semestre 2023 sono stati pari a 23,8 milioni di euro, in aumento del 13,9% rispetto all’analogo periodo del 2022, l’EBITDA pari a 2 milioni di euro, in miglioramento rispetto agli 1,4 milioni di euro del primo semestre 2022, e l’utile di 595 mila euro, in miglioramento rispetto ai 330 mila euro del periodo corrispondente.La società opera principalmente in Italia con la propria sede legale in Guardiagrele (CH) e la sede secondaria presso la struttura alberghiera PHI Hotel Milano sita in Baranzate (MI), ma è presente anche in Albania, con la filiale di Tirana. Gli alberghi della società sono tutti di categoria quattro stelle e localizzati a: Baranzate (Milano), Modena, Francavilla al Mare (Chieti), Susegana (TV), Correggio (RE), Bologna-Ozzano (BO) e Bologna.Il consiglio di amministrazione è composto da 7 membri: Marcello Valenti (Presidente); Ercolino Ranieri (Consigliere Delegato); Ermando Bozza (Consigliere); Francesca Pace (Consigliere Indipendente); Giulio Caso (Consigliere); Maria Di Rosato (Consigliere); Vanessa Sobrero (Consigliere Indipendente).Prima dell’ammissione, l’azionariato è composto da: PHI S.r.l. Unipersonale (riconducibile per il 100% al Dott. Ercolino Ranieri) per il 93,5%; Ercolino Ranieri per il 6,5%. LEGGI TUTTO

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    MEF, il 25 ottobre in asta BTP Short e BTPei fino a 4 miliardi

    (Teleborsa) – Il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) ha annunciato l’emissione fino a 4 miliardi di euro di titoli di Stato (tra BTP Short e BTP€i). I titoli vanno in asta mercoledì 25 ottobre 2023. La data di regolamento è venerdì 27 ottobre 2023.In particolare, saranno offerti: tra 2 e 2,5 miliardi di BTP Short Term con scadenza 29/09/2025 e cedola annuale al 3,60%; tra 1 e 1,5 miliardi di BTP€i 5 Anni con scadenza 15/05/2029 e cedola annuale all’1,50%. LEGGI TUTTO

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    Mercato auto Europa, UNRAE: “A settembre +11,1%”

    (Teleborsa) – In Europa prosegue la tendenza positiva del mercato dell’auto. A settembre ci sono state 1.166.728 nuove immatricolazioni (+11,1% vs 1.050.312 di settembre 2022), archiviando la 14esima crescita consecutiva, e nei primi nove mesi il numero sale a 9.684.894 (+17,0% vs 8.277.642 unità dei nove mesi 2022, ma rispetto al 2019 il bilancio è ancora di segno negativo a -11,9%). L’Italia registra la crescita mensile più alta in termini percentuali (+22,7%) fra i 5 Major Markets, seguita da Regno Unito (+21%), Francia (+10,7%) e Spagna (+2,3), mentre la Germania è in leggerissima contrazione (-0,1%) a causa dell’esclusione delle persone giuridiche dagli incentivi per le auto BEV dal 1° settembre. Anche nei primi nove mesi è l’Italia a segnare la più alta crescita (+20,5%), davanti a Regno Unito (+20,2%), Spagna (+18,5%), Francia (+15,9%) e Germania (+14,5%). In termini di volumi l’Italia occupa il quarto posto, sia a settembre che nei nove mesi.L’Italia mantiene anche a settembre il record negativo nella diffusione di auto con la spina, con la quota di ECV di nuovo in calo, dopo il rialzo di agosto, scesa al 7,6% sommando il 3,6% delle BEV e il 4,0% delle PHEV. Il divario con gli altri quattro mercati resta ampio: la Germania ha le BEV al 14,1% (nonostante 5,6 punti in meno per il motivo già detto) e le PHEV al 6,9%; in Francia BEV 19,3% e PHEV 10,0%; Regno Unito BEV 16,6% e PHEV 6,8%; Spagna BEV 5,4% e PHEV 7,2%. A settembre nel totale del mercato europeo le BEV sono a quota 16,1% (+0,3 punti) e le PHEV al 7,9% (-0,3 punti). Anche nei nove mesi l’Italia figura all’ultimo posto per le vetture elettriche, con le BEV a quota 3,9% e le PHEV al 4,5%, superata da Germania (BEV 18,1% e PHEV 5,8%), Francia (BEV 15,9% e PHEV 9,0%), Regno Unito (BEV 16,4% e PHEV 6,8%) e Spagna BEV 4,9% e PHEV 6,3%. Nei nove mesi le quote relative all’intero mercato europeo sono per le BEV il 15,2% (+3,1 punti) e per le PHEV il 7,4% (-0,9 punti). Il prossimo 8 novembre il Parlamento Europeo dovrebbe votare la proposta di Regolamento Euro 7. L’ACEA considera l’orientamento espresso dal Consiglio e dalla Commissione ENVI, un miglioramento rispetto alla proposta della Commissione, sproporzionata nei costi per l’industria e per i clienti, limitata nei benefici per l’ambiente. L’ACEA apprezza il mantenimento degli attuali test Euro 6/VI, ma sottolinea che i nuovi standard comporteranno comunque investimenti addizionali, proprio nel momento in cui il settore sta profondendo tutte le sue risorse nello sforzo per la decarbonizzazione, quando la UE ha già un approccio fra i più restrittivi al mondo in termini di emissioni inquinanti, che oggi risultano a malapena misurabili.”Per noi in Italia resta assolutamente prioritaria la definizione di un Piano chiaro e puntuale del Governo – afferma il direttore generale dell’UNRAE Andrea Cardinali – per delineare il percorso che il Paese intende seguire nella transizione energetica della mobilità stradale. Il Piano dovrebbe innanzitutto rivedere l’attuale sistema di incentivi per renderli realmente fruibili e utili ad un accelerato rinnovo del parco, e quindi recuperare i residui del 2022 e del 2023 destinandoli nel 2024 ai medesimi scopi”. Nel Piano, ribadisce Cardinali, deve trovare posto un cronoprogramma per lo sviluppo delle infrastrutture pubbliche di ricarica elettrica, soprattutto quelle ad alta potenza in ambito extraurbano, e di quelle per il rifornimento di idrogeno. Quanto a quelle private, sia per le aziende che per gli edifici residenziali, Cardinali commenta: ” salutiamo con favore – dopo un’attesa superiore a un anno in un caso e a tre anni nell’altro – che siano state finalmente definite le modalità operative per la fruizione dei fondi”, ma aggiunge “non possiamo non constatare come provvedimenti così tardivi rispetto a fondi stanziati da precedenti governi risultino di fatto retroattivi, snaturando le finalità stesse dei sistemi incentivanti in una sorta di sanatoria”. Sempre in tema di infrastrutture elettriche, intese in senso più ampio, Cardinali sottolinea le recentissime richieste che l’ACEA ed altre sei Associazioni europee hanno rivolto alla Commissione UE, esprimendo la necessità di intervenire su più fronti con: maggiori fondi per lo sviluppo e la modernizzazione della rete, armonizzazione a livello UE delle regole di connessione e dei processi di certificazione della rete, snellimento degli aspetti burocratici e delle relative autorizzazioni per supportare e accelerare gli investimenti. Cardinali, infine, invita a considerare che, con le auto con la spina a quota 1% del parco circolante, la decarbonizzazione dei trasporti stradali in Italia è ancora lontanissima, e afferma: “Alla luce del protocollo d’intesa recentemente firmato dal Ministro Urso, che menziona esplicitamente ‘il supporto al mercato per la diffusione della mobilità elettrica e per il rinnovo del parco circolante’, chiediamo che il Tavolo Automotive venga convocato con la massima urgenza, e che l’UNRAE ne faccia parte a pieno titolo per poter portare il proprio contributo di proposte a 360 gradi”.Francia – +10,7% le immatricolazioni registrate in settembre – Il mercato della auto in Francia archivia il periodo gennaio-settembre registrando una crescita del 15,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (1.288.624 unità). Nel solo mese di settembre sono state immatricolate 156.303 unità, con una crescita del 10,7% rispetto al nono mese del 2022. A settembre le emissioni medie di CO 2 subiscono un calo a 91,3 g/Km. Per quanto riguarda le alimentazioni, sia nel mese che nel cumulato si registrano una serie di segnipositivi: a settembre le BEV arrivano al 19,3% di share (+3,4 p.p.) e nel periodo gennaio-settembre conquistano il 15,9% di quota (+ 3,2 p.p.), mentre le PHEV si attestano al 10% (+1,8 p.p. e 9% nel cumulato, +1,1 p.p.). Le HEV nel nono mese dell’anno archiviano il 24,6% di share e conquistano 3,7 p.p. (23,6% di quota nei primi nove mesi dell’anno, acquisendo 2,2 p.p. nel confronto con lo stesso periodo dello scorso anno).Germania – Scende la quota delle BEV a settembre per l’esclusione delle persone giuridiche dall’incentivo – Il mercato auto in Germania nel nono mese dell’anno subisce una marginale contrazione, a causa dell’esclusione delle persone giuridiche dagli incentivi per le auto BEV: a settembre si registrano infatti 224.502 nuovi veicoli immatricolati contro i 224.816 dello scorso anno (- 0,1%). Al contrario nei nove mesi si registra un segno positivo (+14,5%) con 2.138.066 unità archiviate. Tra i canali di vendita, nel nono mese dell’anno le persone giuridiche si attestano al 66,9% di quota (68,1% nel cumulato), mentre i privati raggiungono il 33% di share (31,8% nelperiodo gennaio-settembre). Sul fronte delle alimentazioni, a settembre le BEV e le PHEV si attestano rispettivamente al 14,1% e al 6,9% di share segnando una leggera contrazione (-5,6 e -5,7 p.p.). Nel cumulato, guadagnano leggermente quota le BEV al 18,1% (+3,5 p.p.) mentre le PHEV calano al 5,8%, perdendo 5,8 p.p. A settembre le HEV conquistano il 25,7% di quota (+7,9 p.p.) e nei primi nove mesi dell’anno il 23% (+4,5 p.p.). Guardando alle emissioni medie di CO 2, nel periodo che va da gennaio a settembre calano leggermente (-0,8%) e si arrestano a 116,7 g/Km.Regno Unito – Il mercato inglese registra il suo miglior settembre dal 2020 (+21%) – Con 272.610 immatricolazioni il mercato auto inglese chiude il 14° mese di fila con segno positivo e il miglior settembre dal 2020, registrando una crescita del 21% rispetto alle 225.269 unità del 2022. Nei nove mesi, il Regno Unito conta 1.451.908 registrazioni totali, contro le 1.208.368 dello scorso anno, chiudendo a +20,2%. La crescita è guidata dalle flotte, che segnano nel mese +40,8% (al 52,5% di quota) e nel cumulato +42,3%. Si arrestano a settembre le società del -12% al 2,4% di share, stabili anche nel periodo gennaio-settembre, mentre i privati nei nove mesi registrano una lieve crescita dell’1,8% (44,8% di quota) e nel solo mese di settembre guadagnano +6,5 p.p. Per quanto riguarda le alimentazioni, prosegue la corsa dell’elettrico, con le BEV che a settembre registrano il 41° mese consecutivo di crescita e si attestano al 16,6% di share (-0,3 p.p.) e nel cumulato al 16,4% di share (+1,9 p.p.). Bene anche le PHEV che sia nel mese che nel cumulato guadagnano posizione al 6,8% di share (rispettivamente +1,3 p.p. e +0,7 p.p.). A settembre le HEV si attestano al 34,3% di quota (+2 p.p.) e guadagnano leggermente quota nel cumulato (+1,5 p.p., al 31,8% di share).Spagna – Rallenta la crescita, settembre a +2,3% – Nonostante le vendite di autovetture abbiano totalizzato nel mese di settembre 68.803 unità (+2,3% rispetto a settembre 2022), in Spagna incertezza politica e alti tassi di inflazione influiscono su un tasso di crescita inferiore rispetto ai mesi precedenti. Nel cumulato si contano 711.380 immatricolazioni che, pur rappresentando una crescita del 18,5%, fanno registrare un calo del 15,8% rispetto alle vendite pre-pandemia. Con questi dati, l’ANFAC mantiene le previsioni di chiusura tra le 930.000 e le 940.000 unità immatricolate. A settembre le immatricolazioni del noleggio calano a -43,9% ma aumentano nelcumulato,+44,7%. Sempre nel mese guadagnano terreno sia le società che i privati, rispettivamente al 48,2% e 46,6% di quota (al 42,7% e al 41% nel periodo gennaio-settembre). Guardando alle alimentazioni, si registrano una serie di segni positivi: nel nono mese dell’annole BEV conquistano mezzo punto salendo al 5,4% di quota (4,9% nel cumulato, +1,4 p.p.), mentre le PHEV si attestano al 7,2% di share e guadagnano un punto (6,3% nel cumulato, +0,6 p.p.). A settembre le HEV acquistano il 34,3% di share (+3,3 p.p. e il 31% di quota nei nove mesi, +2,4 p.p.). Nel cumulato calano del 2,2% le emissioni medie di CO 2. LEGGI TUTTO

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    TrenDevice, ricavi ed EBITDA in netta crescita nel terzo trimestre

    (Teleborsa) – TrenDevice, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore del ricondizionamento di prodotti hi-tech di fascia alta, ha chiuso il terzo trimestre 2023 con ricavi pari a 4,64 milioni di euro, in crescita del 20% rispetto al terzo trimestre del 2022. I ricavi dei primi 9 mesi si attestano a 12,80 milioni di euro, in decremento del 5%; tale riduzione dei ricavi è imputabile all’abbandono del canale commerciale relativo ai marketplace esteri, utilizzati dalla società fino al Q3 2022 (incluso).Per quanto riguardo l’EBITDA, nel terzo quarter ha fatto registrare un incremento del 60% a 301 mila euro, rispetto ai 188 mila euro registrati nel Q3 2022. L’EBITDA dei primi 9 mesi del 2023 si è attestato a 947 mila euro, rispetto ai 194 mila euro dei primi 9 mesi del 2022.”Il terzo trimestre 2023, in cui è proseguito il cambio di rotta sui canali commerciali avviato nel 2022, insieme ad un’operazione di cost cutting, ha continuato a portare un miglioramento sulla marginalità – ha commentato Alessandro Palmisano, CEO e co-founder di TrenDevice – Come da attese del management, il Q3 è stato anche il primo trimestre del 2023 caratterizzato da una ripresa dei ricavi double digit, rispetto al pari periodo del 2022. Risultato ancor più importante considerando che le vendite di smartphone nuovi, a livello globale, nel Q3 2023 hanno subito una contrazione dell’8%”. LEGGI TUTTO

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    Chiusura di settimana in netto calo per i Listini europei

    (Teleborsa) – Le borse europee chiudono la settimana con una seduta in netto ribasso. A pesare sul sentiment degli investitori sono state le tensioni in Medio Oriente, le parole del presidente della Federal Reserve statunitense (che ha confermato i progressi nella riduzione dell’inflazione, ma non ha escluso una ulteriore stretta se l’economia dovesse rivelarsi troppo forte) e alcune trimestrali negative. A Milano spicca il rialzo di Nexi (dopo nuove indiscrezioni stampa secondo cui CVC non sarebbe l’unica società di private equity interessata a fare un’offerta) e l’andamento opposto di due importanti aziende del lusso: Salvatore Ferragamo scende dopo aver registrato ricavi in calo nei primi nove mesi del 2023, mentre Brunello Cucinelli sale dopo aver alzato nuovamente la guidance per fine anno.L’Euro / Dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,059. L’Oro continua gli scambi a 1.995,4 dollari l’oncia, con un aumento dell’1,07%. Vendite diffuse sul petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua la giornata a 89,08 dollari per barile.Sui livelli della vigilia lo spread, che si mantiene a +202 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 4,90%.Nello scenario borsistico europeo pesante Francoforte, che segna una discesa di ben -1,64 punti percentuali, seduta negativa per Londra, che mostra una perdita dell’1,30%, e seduta negativa per Parigi, che scende dell’1,52%.A Piazza Affari, il FTSE MIB è in calo (-1,4%) e si attesta su 27.357 punti in chiusura: il principale indice della Borsa di Milano prosegue in tal modo una serie negativa, iniziata martedì scorso, di quattro ribassi consecutivi; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share ha perso l’1,39%, terminando la seduta a 29.138 punti. Negativo il FTSE Italia Mid Cap (-1,11%); come pure, depresso il FTSE Italia Star (-1,53%).Il controvalore degli scambi nella seduta del 20/10/2023 è stato pari a 2,29 miliardi di euro, in rialzo rispetto agli 2,1 miliardi della vigilia, mentre i volumi si sono attestati a 0,65 miliardi di azioni, rispetto ai 0,53 miliardi precedenti.In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Nexi (+2,54%) e Amplifon (+0,59%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Saipem, che ha archiviato la seduta a -6,22%. Sensibili perdite per Iveco, in calo del 4,65%. In apnea Banca MPS, che arretra del 3,97%. Sotto pressione Telecom Italia, che accusa un calo del 3,67%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Brunello Cucinelli (+4,82%), Cementir (+1,42%), Ascopiave (+1,01%) e Technogym (+0,95%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Industrie De Nora, che ha archiviato la seduta a -5,48%. Tonfo di GVS, che mostra una caduta del 4,96%. Lettera su Ariston Holding, che registra un importante calo del 4,70%. Scende Antares Vision, con un ribasso del 4,30%. LEGGI TUTTO