Ottobre 2023

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    Medio Oriente, missione di Biden contro escalation: prima Israele, poi Giordania

    (Teleborsa) – Visita lampo del presidente Usa Joe Biden in Medio Oriente che domani resterà in Israele per circa 5 ore. Lo riferisce la tv israeliana canale 12. Confermata – secondo la stessa fonte – anche la successiva vista ad Amman dove parteciperà ad un Summit a quattro al quale, come ha annunciato il Palazzo reale giordano, parteciperanno, oltre appunto al presidente Usa e al re Abdullah II di Giordania, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas).Sempre secondo il palazzo reale, il vertice “discuterà dei pericolosi sviluppi a Gaza e delle loro ripercussioni sulla regione”. I quattro leader cercheranno anche di lavorare per “trovare un orizzonte politico che rilanci il processo di pace israelo-palestinese”, bloccato da anni. Gli sforzi per creare uno Stato palestinese che conviva accanto a Israele sono ad un punto morto. Il governo del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu si è fermamente opposto e l’amministrazione Biden ha sostenuto le richieste per una soluzione a due Stati, ma hafatto poco a livello diplomatico per portare avanti tale obiettivo.Prima del vertice, Abdullah II incontrerà separatamente i tre leader per discutere “come garantire l’ingresso degli aiuti umanitari e dei generi di prima necessità nella Striscia di Gaza”. Il segretario di Stato americano Antony Blinken è in tournée nella regione da quasi una settimana. In agenda un nuovo incontro ad Amman con il re giordano e Abu Mazen prima di raggiungere Biden in Israele. LEGGI TUTTO

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    Wall Street prudente tra conti e dati macro

    (Teleborsa) – Prosegue con cautela la seduta alla borsa di Wall Street mentre entra nel vivo la stagione delle trimestrali. Proprio oggi sono stati pubblicati i conti di dei colossi come Goldman Sachs, BofA e Johnson & Johnson, che hanno superato le aspettative. Sopra le attese anche il dato sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale. In primo piano resta il conflitto in Medio Oriente.Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones si attesta a 34.041 punti, mentre, al contrario, piccolo scatto in avanti per l’S&P-500, che arriva a 4.383 punti. Sui livelli della vigilia il Nasdaq 100 (-0,07%); come pure, consolida i livelli della vigilia l’S&P 100 (+0,03%).Risultato positivo nel paniere S&P 500 per i settori materiali (+0,97%), finanziario (+0,90%) e energia (+0,69%).In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, Salesforce (+1,47%), Caterpillar (+1,41%), Chevron (+1,39%) e Dow (+1,23%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Cisco Systems, che ottiene -1,15%.Piccola perdita per Amgen, che scambia con un -1,06%.Tentenna Intel, che cede lo 0,75%.Sostanzialmente debole Goldman Sachs, che registra una flessione dello 0,54%.Tra i protagonisti del Nasdaq 100, Dollar Tree (+4,38%), Astrazeneca (+3,75%), DexCom (+3,40%) e Enphase Energy (+2,86%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Lucid, che ottiene -4,92%.Tonfo di Moderna, che mostra una caduta del 3,87%.Seduta negativa per Nvidia, che mostra una perdita del 3,23%.Sotto pressione JD.com, che accusa un calo del 3,12%. LEGGI TUTTO

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    Cripto-attività, via libera Ecofin a nuove norme sulla trasparenza

    (Teleborsa) – I ministri delle Finanze dell’Unione europea hanno dato l’ok a nuove norme in materia di trasparenza fiscale applicabili a tutti i prestatori di servizi che agevolano le operazioni in cripto-attività per i clienti residenti nell’Unione. Secondo quanto riporta un comunicato diffuso al termine dell’Ecofin, le nuove norme integrano il regolamento relativo ai mercati delle cripto-attivita’ (MiCA) e il regolamento sui trasferimenti di fondi e sono pienamente in linea con l’iniziativa dell’Ocse sul quadro per la comunicazione delle cripto-attività. Una tassazione equa ed efficace, si legge, è fondamentale per garantire entrate per gli investimenti e i servizi pubblici e nel contempo pone le basi per un contesto imprenditoriale in cui l’innovazione possa prosperare. Le autorità fiscali, tuttavia, non dispongono attualmente delle informazioni necessarie per monitorare i proventi ottenuti utilizzando cripto-attività, che sono facilmente scambiate a livello transfrontaliero. Questo limita fortemente la loro capacità di garantire che le imposte siano effettivamente pagate, il che comporta perdite ingenti di gettito fiscale per i cittadini europei. La direttiva migliorerà la capacita’ degli Stati membri di individuare e contrastare la frode, afferma l’Ue, l’evasione e l’elusione fiscali, imponendo a tutti i prestatori di servizi per le cripto-attività stabiliti nell’Ue, indipendentemente dalle loro dimensioni, di comunicare le operazioni di clienti residenti nell’Unione. L’ambito di applicazione della direttiva aggiornata è inoltre stato esteso agli obblighi di segnalazione degli istituti finanziari per quanto riguarda la moneta elettronica e le valute digitali della banca centrale e allo scambio automatico di informazioni sui ruling preventivi transfrontalieri utilizzati dalle persone fisiche. I nuovi obblighi di segnalazione sulle cripto-attività, la moneta elettronica e le valute digitali delle banche centrali entreranno in vigore il primo gennaio 2026. L’adozione definitiva delle nuove norme sarà possibile dal momento in cui sarà disponibile il parere consultivo del Parlamento europeo. Contestualmente, con provvedimento separato gli Stati membri dell’Ue hanno modificato la lista delle “giurisdizioni non cooperative a fini fiscali”, aggiungendo Antigua e Barbuda, Belize e Seychelles “poiché – recita una nota – non sono state in grado di applicare correttamente le norme di trasparenza fiscale, come valutato dal forum globale sulla trasparenza e lo scambio di informazioni a fini fiscali”. Con l’aggiornamento nella lista compaiono 16 giurisdizioni: Anguilla, Antigua e Barbuda, Bahamas, Belize, Figi, Guam, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini americane, Palau, Panama, Russia, Samoa, Samoa americane, Seychelles, Trinidad e Tobago e Vanuatu. Altre 14 giurisdizioni figurano attualmente nell’allegato II sulla base degli impegni assunti per migliorare la loro buona governance fiscale. L’Ue, si legge, monitorerà attentamente tali impegni per assicurarsi che vengano rispettati. LEGGI TUTTO

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    Come cresce l’export agroalimentare italiano: la fotografia ISMEA

    (Teleborsa) – Numeri decisamente positivi per l’export agroalimentare italiano che è cresciuto del 7,6% all’anno negli ultimi 10 anni: un incremento medio annuo superiore a quello mondiale, pari al +5,6% nel decennio. E, per l’agroalimentare made in Italy, la quota di mercato è passata dal 2,8% del 2012 al 3,4% nel 2022.È la fotografia scattata dal rapporto sull’Agroalimentare italiano presentato oggi a Roma da Ismea. Il peso dell’export tricolore sulle spedizioni comunitarie si attesta al 10%, al pari di quello spagnolo, più contenuto di quello francese e tedesco. Ma in generale, e presso la quasi totalità dei principali paesi acquirenti, l’Italia ha migliorato il suo posizionamento competitivo. Nel triennio più recente, tra il 2019 e il 2022, le esportazioni agroalimentari italiane sono aumentate del 34%, superando il record di 60 miliardi di euro nel 2022 e, nello stesso periodo, le importazioni sono cresciute del 37%. La bilancia commerciale agroalimentare, aggiunge Ismea, è migliorata nel triennio, con il saldo in attivo nel 2020 e nel 2021; mentre nel 2022 il saldo è tornato in negativo, anche se di poco. Nel confronto con i partner europei, il settore agroalimentare tedesco è quello che mostra il maggior livello d’integrazione commerciale internazionale; la Francia, al contrario, è il paese più orientato al proprio mercato interno (vini a parte). LEGGI TUTTO

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    Mercati europei cauti. Focus su trimestrali e dati macro

    (Teleborsa) – Si chiude all’insegna della prudenza la seduta delle principali borse europee. Anche la borsa di Milano si allinea alla cautela che regna in Europa e termina sulla linea di parità. Cauta la borsa di Wall Street, dove l’S&P-500 segna un +0,18%.Sui mercati domina una certa cautela, in attesa di maggiore chiarezza sulla crisi in Medio Oriente e sui risultati delle trimestrali (oggi sono in uscita diverse indicazioni dai colossi statunitensi, mentre la stagione degli utili italiane parte la prossima settimana con le banche). Gli investitori restano in attesa dei dati sul PIL del terzo trimestre in Cina e delle indicazioni sull’inflazione in Giappone, in arrivo in settimana. Sul mercato valutario, l’Euro / Dollaro USA prosegue gli scambi con un guadagno frazionale dello 0,27%. Seduta in lieve rialzo per l’oro, che avanza a 1.925,2 dollari l’oncia. Vendite diffuse sul petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua la giornata a 85,97 dollari per barile.Consolida i livelli della vigilia lo spread, attestandosi a +196 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 4,84%.Nello scenario borsistico europeo senza slancio Francoforte, che negozia con un +0,09%, piccoli passi in avanti per Londra, che segna un incremento marginale dello 0,58%, e Parigi è stabile, riportando un moderato +0,11%. A Milano, il FTSE MIB è sostanzialmente stabile, chiudendo la giornata su 28.367 punti; sulla stessa linea, rimane ai nastri di partenza il FTSE Italia All-Share (Piazza Affari), che si ferma a 30.171 punti, in prossimità dei livelli precedenti.Dai dati di chiusura di Borsa Italiana, risulta che il controvalore degli scambi nella seduta del 17/10/2023 è stato pari a 0 miliardi di euro, in calo del 100,00%, rispetto ai 2,28 miliardi della vigilia; mentre i volumi scambiati sono passati da 1,09 miliardi di azioni della seduta precedente a 0 miliardi.Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, in rosso Telecom Italia, che evidenzia un deciso ribasso del 3,69%.Ben comprata Fineco, che segna un forte rialzo dell’1,71%.Giornata moderatamente positiva per Tenaris, che sale di un frazionale +1,41%.Banca MPS avanza dell’1,38%.Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Amplifon, che ha terminato le contrattazioni a -2,74%.Spicca la prestazione negativa di Mediobanca, che scende del 2,07%.Andamento cauto per Prysmian, che mostra una performance pari a -1,82%.Iveco scende dell’1,66%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Antares Vision (+5,70%), Pharmanutra (+4,80%), Salcef Group (+3,01%) e Brunello Cucinelli (+2,65%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Maire Tecnimont, che ha chiuso a -3,90%.Deludente Tamburi, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia.Fiacca Tinexta, che mostra un piccolo decremento del 2,13%.Discesa modesta per GVS, che cede un piccolo -2,08%. LEGGI TUTTO

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    Ex Ilva, Bernabè: futuro del sito molto incerto, rischio imminente di stop fornitura gas

    (Teleborsa) – Il presidente di Acciaierie d’Italia, Franco Bernabè, ha avvertito che l’ex Ilva corre il “rischio imminente” di un’interruzione della fornitura di gas. Serve infatti un pagamento di 100 milioni di euro al fornitore, come caparra, che Acciaierie d’Italia “non è in grado di fare”, ha spiegato Bernabè nel corso di un’audizione nella commissione Attività produttive della Camera sulle prospettive del sito siderurgico di Taranto. Bernabè ha riferito che lo scorso anno la società ha accumulato un “debito rilevante con i fornitori di energia” che l’ha costretta a ridurre i livelli produttivi.Sulla vicenda dell’ex Ilva c’è un “senso di urgenza” in quanto è “tra le situazioni più complesse” dell’industria italiana, ha spiegato il presidente di Acciaierie d’Italia, sottolineando che “la situazione si è aggravata con la crisi energetica del 2022” e che la guerra in Medio Oriente “con l’aumento del costo dell’energia, in particolare del gas, rischia di far precipitare la situazione”. Bernabè ha spiegato che un fallimento della società è “difficile, ma rischia di spegnersi per consunzione”. “Nel 2022 – ha aggiunto – sono stati rinnovati gli accordi tra gli azionisti al 2024 e quando scadono questi accordi la società può andare in liquidazione”. Acciaierie d’Italia, ha sottolineato, “è una società che lavora con la cassa che viene generata con il ciclo di produzione. Questo giro di cassa ogni volta perde un pezzo, che va ad investimenti, ad altri fabbisogni e non può essere usata per comprare materie prime. A ogni giro di produzione diminuisce la cassa disponibile per circolante”.Il fattore tempo è “il nemico più temibile” per il rilancio del sito siderurgico di Taranto. “I ritardi accumulati rendono molto incerto il futuro del sito – ha spiegato Bernabè – spetta agli azionisti, pubblico e privato, intervenire tempestivamente per garantire le risorse necessarie al rilancio. Spetta agli azionisti trovare la modalità di governance che garantisca un equilibrio tra le esigenze dei due soci. Per parte mia ho cercato in ogni circostanza di rappresentare la natura delle difficoltà con cui la società si confronta; di descrivere il percorso attraverso il quale si può arrivare a rendere compatibile la produzione di acciaio con la tutela dell’ambiente; di sollecitare tutti i soggetti interessati a una forte azione di sostegno per rendere possibile il perseguimento degli ambiziosi obiettivi che la società si è data e che la comunità di Taranto si aspetta. Di più non posso fare dati i limiti del mio ruolo. Per questa ragione ho messo a disposizione del Governo il mio mandato in modo da lasciare la più totale libertà per intervenire nelle forme e nei modi che riterrà opportuno”.Intanto Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs e Uiltrasport hanno fatto sapere che anche i lavoratori dei servizi in appalto di pulizie civili e industriali e della ristorazione negli stabilimenti ex Ilva e dell’indotto di tutta Italia parteciperanno alla giornata di sciopero e alla mobilitazione del 20 ottobre, indette dal coordinamento nazionale Fim, Fiom e Uilm di Acciaierie d’Italia e dai sindacati di categoria degli appalti. Sono oltre 20mila gli addetti coinvolti dalla vertenza, di cui circa 2.000 riconducibili ai servizi in appalto. “La vertenza – sostengono le categorie – è ancora irrisolta dopo dieci anni e non si può più aspettare. Per il futuro delle Acciaierie Italia ex Ilva e per salvare migliaia di posti di lavoro è indispensabile cambiare rotta e gestione dell’intero gruppo, per realizzare un piano industriale ed ambientale concreto ed efficace”. LEGGI TUTTO

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    Lucid in calo al Nyse, pesa delusione consegne veicoli elettrici

    (Teleborsa) – Si muove al ribasso il titolo Lucid che presenta una flessione del 3,03% sui valori precedenti.A pesare sulle azioni del produttore di veicoli elettrici di lusso contribuisce la delusione per il numero di consegne di veicoli elettrici. Lucid ha fatto sapere di aver consegnato 1.457 berline Air ai clienti, nel terzo trimestre, contro le circa 2000 unità stimate dagli analisti. L’analisi del titolo eseguita su base settimanale mette in evidenza la trendline rialzista di Lucid più pronunciata rispetto all’andamento del Nasdaq 100. Ciò esprime la maggiore appetibilità verso il titolo da parte del mercato.Per il medio periodo, le implicazioni tecniche assunte da Lucid restano ancora lette in chiave negativa. Qualche segnale di miglioramento emerge invece per l’impostazione di breve periodo, letto attraverso gli indicatori più veloci che evidenziano una diminuzione della velocità di discesa. Possibile a questo punto un rallentamento della discesa in avvicinamento a 4,937 USD. La resistenza più immediata è stimata a 5,267. Le attese sono per una fase di reazione intermedia tesa a riposizionare il quadro tecnico su valori più equilibrati e target a 5,597, da raggiungere in tempi ragionevolmente brevi. LEGGI TUTTO

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    Riforma Patto di Stabilità, Dombrovskis fissa il perimetro

    (Teleborsa) – Con la riforma del Patto di stabilità e di crescita “è cruciale raggiungere consensus su regole realistiche e, anche dato il contesto attuale di alti tassi, dobbiamo riportare le finanze pubbliche in carreggiata mentre assicuriamo risorse per gli investimenti”. Lo ha affermato il Vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin. “La situazione geopolitica – ha aggiunto in riferimento alla tensione in Medio Oriente e alla guerra in Ucraina – resta altamente incerta”.La Commissione Europea non vede margini per concordare una “golden rule” sugli investimenti, nella riforma del Patto di stabilità e di crescita, e il vicepresidente Valdis Dombrovskis ribadisce che il 3% sul deficit-PIL “è effettivamente il limite massimo, e non un obiettivo”, peraltro la proposta della Commissione “mantiene questa logica”, ha detto Dombrovskis a margine dell’Ecofin durante il quale si è tornati a discutere della revisione delle regole Ue sui conti pubblici. Incalzato sulle richieste di “golden rule”, cioè di scomputo delle spese per investimenti di altro tipo dal calcolo dei deficit, “la proposta della Commissione prevede già degli incentivi per gli investimenti, se vanno in linea con le priorità Ue – ha risposto -. Consente agli Stati membri di estendere il periodo di aggiustamento da quattro fino a sette anni”. “Al tempo stesso stiamo ascoltando attentamente le discussioni tra i paesi membri e sulle nuove possibilità. Da quello che sentiamo – ha affermato – non ci sta nessun consenso vicino sulla cosiddetta golden rule”. Dombrovskis è stato poi interpellato sulle dichiarazioni del ministro delle Finanze della Germania, Christian Lindner, che ha rimarcato come il 3% al deficit-Pil vada inteso come un limite massimo (il tedesco ha anche chiesto di creare un requisito supplementare al ribasso per “i tempi normali”). “Vorrei sottolineare che il 3% è effettivamente un limite massimo nel sistema attuale”. E non un obiettivo: “nel sistema attuale gli obiettivi sono quelli strutturali di medio termine – ha ricordato -. Il 3% è il limite e la nostra proposta mantiene questa logica. Quindi mentre gli Stati membri attuano i loro piani, che devono portare il deficit su una traiettoria di calo sostenibile, devono prudentemente mantenere i disavanzi sotto il 3% del PIL”.Sulla riforma del Patto di stabilità e di crescita, all’Ecofin “i ministri hanno espresso i loro punti di vista in maniera costruttiva e hanno mostrato determinazione a raggiungere un accordo” per la fine dell’anno. Lo ha riferito Nadia Calvino, vicepremier e ministro delle Finanze della Spagna, paese che ha la presidenza di turno dell’Ue, nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin. Oggi “abbiamo ascoltato tutti e penso che ci siamo capiti meglio. Lavoreremo intensamente per raggiungere un accordo prima della fine dell’anno”, ha concluso LEGGI TUTTO