Ottobre 2023

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    iVision Tech, Integrae SIM taglia target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Integrae SIM ha abbassato a 3,60 euro per azione (da 3,90 euro) il prezzo obiettivo su iVision Tech, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella progettazione e produzione di montature di occhiali da vista e occhiali da sole, confermando il giudizio sul titolo a “Buy” visto l’upside potenziale del 175%. La revisione della raccomandazione è arrivata dopo che la società ha comunicato i risultati del primo semestre 2023.Alla luce dei risultati pubblicati nella semestrale, gli analisti hanno modificato leggermente le stime sia per l’anno in corso che per i prossimi anni. In particolare, stimano un valore della produzione per il FY23 pari a 13,10 milioni di euro e un EBITDA Adj. pari a 1,85 milioni di euro, corrispondente ad una marginalità del 14,1%.Per gli anni successivi, si aspettano che il valore della produzione possa aumentare fino a 27,20 mln (CAGR 23-26: 26,6%) nel FY26, con EBITDA Adj. pari a 6,10 milioni di euro (corrispondente ad una marginalità del 22,4%), in crescita rispetto a 0,66 milioni di euro del FY22 (pari ad un EBITDA Adj. Margin del 6,3%).(Foto: Scott Graham su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    BNY Mellon, trimestrale sopra le attese grazie ad aumento tassi

    (Teleborsa) – Bank of New York Mellon ha chiuso il terzo trimestre del 2023 con un fatturato totale di 4,4 miliardi di dollari, in aumento del 2% rispetto allo stesso periodo del 2022, con ricavi netti da interessi in crescita del 10% ed entrate derivanti dalle commissioni sono rimaste stabili. L’utile netto rettificato è stato pari a 992 milioni di euro, in crescita dell’1%. L’EPS rettificato è stato di 1,27 dollari, in aumento del 5% e superiore agli 1,15 dollari attesi dal mercato (secondo dati LSEG).”BNY Mellon ha ottenuto solide prestazioni finanziarie e continui progressi nella costante trasformazione della nostra società – ha commentato il CEO Robin Vince – Abbiamo generato un return on tangible common equity del 20% su 4,4 miliardi di dollari di ricavi, in crescita del 2% su base annua, e un margine ante imposte del 29% nel terzo trimestre”.”I nostri risultati finanziari evidenziano ancora una volta l’efficacia del nostro prudente e proattivo asset- e liability-management – ha aggiunto – In un ambiente operativo in rapida evoluzione, abbiamo continuato a offrire redditività e rendimenti di capitale interessanti ai nostri azionisti, rafforzando ulteriormente il nostro capitale regolamentare e i nostri coefficienti di liquidità”. LEGGI TUTTO

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    Fineco, Equita taglia target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Equita ha abbassato a 16,5 euro per azione (-7%) il target price su Fineco, banca inclusa nell’indice FTSE MIB, confermando la raccomandazione sul titolo a “Buy” in vista della pubblicazione dei risultati per il terzo trimestre 2023, attesa per il prossimo 7 novembre.Gli analisti hanno effettuato un aggiornamento del modello, riducendo le stime di raccolta sui depositi 2023 (ora a -3,3 miliardi di euro da precedenti -2,8 miliardi di euro) e la raccolta netta AUM per il 2023 (a 2,9 miliardi di euro da 4 miliardi di euro). L’impatto sul 2023 è contenuto (meno dell’1% a livello di utile netto, a 592 milioni di euro), mentre riducono del 3% le stime 2024-25 (portandole a 597-609 milioni di euro) anche per incorporare il venir meno della remunerazione della riserva obbligatoria da 4Q23.Confermando il Buy, Equita scrive che il momentum sul fronte mix dei flussi presenta ancora delle sfide nel breve, con il mese di ottobre che è caratterizzato dal collocamento del BTP Valore agli investitori retail. Nonostante ciò, il broker ritiene che la piattaforma mantenga una base solida, con una valutazione del titolo particolarmente attraente a 11x il P/E 2023 rispetto a media storia e peer. LEGGI TUTTO

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    Ericsson prevede incertezza fino a 2024 dopo 3° trimestre in calo

    (Teleborsa) – Ericsson, multinazionale svedese attiva nella fornitura di tecnologie e servizi di comunicazione, software e infrastrutture in ambito ICT, ha chiuso il terzo trimestre del 2023 con vendite nette di 64,5 miliardi di corone svedesi (SEK), ovvero circa 5,6 miliardi di euro. Le vendite organiche sono diminuite del 10%, con un calo organico del 16% in Networks in parte compensato dalla crescita organica del 5% nel Software e servizi cloud e dell’11% nell’Enterprise.In particolare, le vendite organiche di Networks in Nord America sono diminuite del 60% su base annua rispetto al trimestre record del terzo trimestre del 2022, a causa degli aggiustamenti delle scorte dei clienti e di un ritmo di implementazione più lento.Il Margine EBITA è stato del 7,3% e l’EBITA di 4,7 miliardi di corone svedesi. La perdita netta è stata di 30,5 miliardi di corone svedesi, contro l’utile di 5,4 miliardi di corone svedesi nello stesso periodo del 2022.”In un contesto operativo difficile, Ericsson ha prodotto risultati del terzo trimestre in linea con le nostre linee guida – ha commentato il CEO Borje Ekholm – Coerentemente con il resto del nostro settore, prevediamo che l’incertezza macroeconomica persisterà fino al 2024, con un impatto sulla capacità di investimento dei nostri clienti. Stiamo affrontando queste sfide concentrandoci sugli elementi sotto il nostro controllo, vale a dire la gestione dei costi e l’efficienza operativa”. LEGGI TUTTO

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    BCE, Lane: abbastanza lontani dalla normalizzazione della politica monetaria

    (Teleborsa) – “Poiché l’inflazione è troppo elevata, stiamo cercando di offrire tassi di interesse significativamente al di sopra della fascia neutrale. Manterremo i tassi di interesse elevati per tutto il tempo necessario. Se si verificano shock inflazionistici sufficientemente ampi o sufficientemente persistenti, dobbiamo essere aperti a fare di più. Riteniamo che l’inflazione tornerà al 2% entro il 2025″. Lo ha affermato il capo economista della Banca centrale europea (BCE), Philip Lane, in un’intervista con Het Financieele Dagblad.”Solo quando saremo sufficientemente sicuri di raggiungere tale obiettivo, potremo normalizzare la politica – ha aggiunto – Ma questa è una certa distanza da dove siamo ora. Personalmente avrò bisogno di maggiori informazioni sugli accordi salariali per il 2024 e dovremo aspettare fino alla primavera del prossimo anno prima che molti paesi rilascino tali informazioni. Ci vorrà quindi del tempo prima di poter avere un elevato grado di fiducia sul fatto che l’inflazione stia tornando al 2%”.A una domanda sul fatto che quindi non c’è nessun taglio dei tassi d’interesse fino alla primavera, ha risposto: “Siamo dipendenti dai dati. Il mondo è pieno di incertezze. Ci sono rischi da entrambe le parti, ma assistiamo ancora ad aumenti salariali relativamente elevati e ci sono ancora alcuni settori dell’economia in cui si stanno verificando aumenti dei prezzi. Quindi non possiamo fare una previsione a breve termine. Resteremo in guardia per un lungo periodo”.Sull’andamento dell’inflazione, ha detto che “non crediamo che l’inflazione tornerà ai livelli pre-pandemia. Ciò si riflette anche negli studi e nei prezzi di mercato, che indicano che una volta superata l’inflazione, i tassi di interesse torneranno probabilmente intorno al 2%. Forse questa è un’ipotesi ragionevole sulla media a lungo termine per i tassi ufficiali. Non rimarremo dove siamo per sempre, ma non possiamo nemmeno immaginare uno scenario in cui scenderemo ben al di sotto del 2% senza una grave recessione”. LEGGI TUTTO

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    RedFish e Banca Profilo rinunciano alla SICAF

    (Teleborsa) – RedFish LongTerm Capital (RFLTC), holding di partecipazioni industriali quotata su Euronext Growth Milan, ha trasmesso, unitamente a Banca Profilo, un’istanza di rinuncia al procedimento autorizzativo, incardinato da Banca d’Italia e CONSOB, finalizzato all’autorizzazione all’esercizio di attività di SICAF da parte di una società da costituirsi. Tale procedimento era stato intrapreso in forza degli accordi in essere tra le suddette parti sottoscritti in data 17 giugno 2022.RFLTC, d’accordo con il co-investitore Banca Profilo, ha ritenuto opportuno sospendere le attività finalizzate alla autorizzazione e costituzione della suddetta SICAF secondo i termini degli accordi in essere, si legge in una nota. Le parti hanno infatti ritenuto che, in ragione delle mutate condizioni di mercato e delle recenti evoluzioni del quadro geopolitico e finanziario globale, la struttura della SICAF, così come pensata dagli stessi, non risponda alle aspettative degli investitori strategici. Per questa ragione, RFLTC intende riallocare la parte dei proventi raccolti in IPO, originariamente destinati al progetto SICAF, al potenziamento della strategia di crescita per linee esterne, dotando le società partecipate di ulteriori risorse al fine di velocizzare il processo di add-on di società complementari o presenti in mercati contigui, accelerandone complessivamente lo sviluppo. LEGGI TUTTO

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    Borse asiatiche positive, timori per Country Garden

    (Teleborsa) – Seduta in rialzo per la maggior parte dei mercati asiatici, seguendo il rally di Wall Street, mentre sullo sfondo rimangono le tensioni in Medio Oriente per la guerra tra Israele e Hamas e le attese sulla salute dell’economia cinese. Mercoledì saranno infatti pubblicati i dati sul prodotto interno lordo del terzo trimestre della più grande economia asiatica, che dovrebbero mostrare una continua debolezza della crescita economica.Intanto, occhi puntati su Country Garden, che potrebbe andare in default sul debito off-shore se il promotore immobiliare cinese non riuscisse a effettuare il pagamento di una cedola da 15 milioni di dollari nella giornata odierna, quando scade il periodo di grazia di 30 giorni.Tokyo mostra un guadagno, con il Nikkei 225 che mette a segno un +1,20%, mentre, al contrario, resta piatto Shenzhen, con le quotazioni che si posizionano allo 0,04%, e sale leggermente Shanghai (+0,11%).In denaro Hong Kong (+0,78%); sulla stessa linea, in rialzo Seul (+1,07%).Poco sopra la parità Mumbai (+0,48%); sulla stessa linea, in moderato rialzo Sydney (+0,41%), mentre gli investitori valutano i verbali dell’ultima riunione politica della banca centrale.Seduta trascurata per l’Euro contro la valuta nipponica, che mostra un timido -0,11%. Andamento piatto per l’Euro nei confronti della divisa cinese, che mostra una variazione percentuale pari a -0,12%. Appiattita la performance dell’Euro contro il Dollaro hongkonghese, che tratta con un modesto -0,14%.Il rendimento dell’obbligazione decennale giapponese è pari 0,78%, mentre il rendimento del titolo di Stato decennale cinese scambia 2,71%.Tra le variabili macroeconomiche di maggior peso nei mercati asiatici:Martedì 17/10/202306:30 Giappone: Indice servizi, mensile (preced. 1,1%)Mercoledì 18/10/202304:00 Cina: PIL, trimestrale (atteso 1%; preced. 0,8%)04:00 Cina: Produzione industriale, annuale (atteso 4,3%; preced. 4,5%)04:00 Cina: Tasso disoccupazione (atteso 5,2%; preced. 5,2%)04:00 Cina: Vendite dettaglio, annuale (atteso 4,5%; preced. 4,6%). LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici del 17 ottobre 2023

    (Teleborsa) – Martedì 17/10/202306:30 Giappone: Indice servizi, mensile (preced. 1,1%)11:00 Germania: Indice ZEW (atteso -9,3 punti; preced. -11,4 punti)14:30 USA: Vendite dettaglio, mensile (atteso 0,3%; preced. 0,6%)14:30 USA: Vendite dettaglio, annuale (preced. 2,47%)15:15 USA: Produzione industriale, mensile (atteso 0,1%; preced. 0,4%)15:15 USA: Produzione industriale, annuale (preced. 0,25%)16:00 USA: Indice NAHB (atteso 44 punti; preced. 45 punti) LEGGI TUTTO