Ottobre 2023

Monthly Archives

More stories

  • in

    USA, Università Michigan: fiducia consumatori in calo a ottobre

    (Teleborsa) – Attesa in peggioramento la fiducia dei consumatori americani a ottobre. Secondo i dati preliminari dell’Università del Michigan, il sentiment dei consumatori è stimato in calo a 63 punti rispetto ai 68,1 punti del mese di settembre e peggiore delle attese degli analisti che si attendevano un livello in calo fino a 67,2 punti.Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è sceso a 66,7 punti dai 71,4 punti precedenti (le attese erano per 70,4 punti), mentre l’indice sulle attese è calato a 60,7 punti dai 66 precedenti (il consensus era a 66,5 punti). LEGGI TUTTO

  • in

    Brillante il listino americano. Bene le banche dopo i conti

    (Teleborsa) – Segno più per il listino USA, con il Dow Jones in aumento dello 0,80%; sulla stessa linea, piccolo scatto in avanti per l’S&P-500, che arriva a 4.369 punti. Sulla parità il Nasdaq 100 (+0,06%); poco sopra la parità l’S&P 100 (+0,43%).I dati sull’inflazione statunitense di ieri hanno alimentato le speculazioni su tassi di interesse più alti a lungo da parte della Fed, mentre i deboli dati sui prezzi cinesi, rilasciati stamane, hanno fatto crescere i timori sull’economia globale. Nel frattempo arrivano le prime trimestrali dei big americani, come: Blackrock, JPMorgan, Citigroup, Bank of America e Wells Fargo. Sullo sfondo resta l’alta tensione in Medio Oriente che tiene sotto pressione i mercati finanziari.Energia (+1,61%), finanziario (+1,36%) e sanitario (+0,91%) in buona luce sul listino S&P 500.In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, Walgreens Boots Alliance (+7,04%), Nike (+0,61%), Apple (+0,51%) e Amgen (+0,51%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Boeing, che prosegue le contrattazioni a -2,43%.Ferma McDonald’s, che segna un quasi nulla di fatto.Spicca la prestazione negativa di Honeywell International, che scende dell’1,85%.Trascurata Verizon Communication, che resta incollata sui livelli della vigilia.Sul podio dei titoli del Nasdaq, Fastenal Company (+7,52%), Walgreens Boots Alliance (+7,04%), KLA-Tencor (+3,83%) e Broadcom (+3,55%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Atlassian, che continua la seduta con -6,54%.Scende Warner Bros Discovery, con un ribasso del 5,84%.Crolla Intuitive Surgical, con una flessione del 5,56%.Vendite a piene mani su Illumina, che soffre un decremento del 5,45%. LEGGI TUTTO

  • in

    Sisma 2016, Commissario Castelli: via libera a 171 milioni per imprese cratere

    (Teleborsa) – Pubblicate oggi sul sito di Invitalia e di NextAppennino le linee guida relative alle sub-misure B1.3a, B1.3b e B1.3c del programma del Piano complementare al Pnrr dedicato alle aree del sisma 2009 e 2016, con le indicazioni relative alla fase attuativa dei progetti. Viene così avviata la concessione dei fondi destinati alle imprese dei due crateri, che consente di far partire gli investimenti relativi ad “Avvio, crescita e rientro di microimprese” (B1.3a), “Investimenti innovativi delle Pmi” (B1.3b), “Avvio, crescita e rientro delle Pmi” (B1.3c).Le imprese – spiega un un comunicato – ottemperando a quanto riportato nella documentazione pubblicata, potranno ora procedere con la richiesta degli anticipi, o procedere con le prime rendicontazioni sugli investimenti avviati. Nelle prossime settimane Invitalia procederà all’erogazione delle risorse.”Dopo la concessione dei finanziamenti, ora ci sono tutti gli elementi per partire con la messa a terra degli interventi. Questo significa – ha dichiarato il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli – che può essere avviato concretamente quello che rappresenta forse il più grande pacchetto di investimenti mai dedicato all’Appennino centrale. Ringrazio Invitalia per lo sforzo profuso e la collaborazione dimostrata: in questa fase abbiamo lavorato produttivamente per imporre un sostanziale cambio di passo, orientato alla semplificazione e all’ascolto delle esigenze provenienti dal territorio, che sta ora evidenziando risultati rilevanti. Per comprendere le dimensioni di questa novità basti ricordare che le imprese coinvolte sono 1.151, le risorse dedicate ai progetti ammontano a 171,6 milioni di euro che, a loro volta, generano investimenti per 296 milioni.””Si tratta di un’opportunità unica di crescita, lavoro e innovazione per i nostri territori, che dobbiamo tutti contribuire a rendere il più efficace possibile. Si tratta di un segnale più che incoraggiante – prosegue Castelli – nel percorso di riparazione e rilancio dell’Appennino centrale, nei cui confronti si sta investendo in modo corposo e mirato come non mai grazie all’attenzione che il governo e le Regioni gli stanno dedicando. Il fatto poi che le imprese del cosiddetto cratere ristretto ammesse al finanziamento delle tre sub-misure esprimano percentuali importanti rispetto al totale è un ulteriore fattore da sottolineare e valorizzare. Le difficoltà da superare non mancano, e per questo lavoriamo ogni giorno, ma il cratere è vivo e lo spirito di rinascita che lo percorre è la migliore premessa per portare a compimento la nostra opera: dare un nuovo futuro di opportunità e crescita a queste terre”. LEGGI TUTTO

  • in

    Giorgetti: “differenze con FMI si ricomporranno”

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si mostra tranquillo dopo le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale, che accreditano l’Italia di una crescita pari allo 0,7% nel 2023 e nel prossimo anno, inferiore alle previsioni del Governo.”In questo momento – ha risposto il ministro, a margine degli incontri del Fmi e Banca Mondiale in corso a Marrakech ai giornalisti che lo incalzavano su possibili ischi di aggiustamenti – ovviamente noi stiamo valutando. Come è sempre avvenuto e come sempre avviene le differenze di stima da fuori sono più prudenti e conservative rispetto a noi poi tendenzialmente e storicamente le nostre previsioni si rivelano più azzeccate”.”Il problema per tutti – ha sottolineato – è capire cosa succede nelle prossime settimane. Io non è che aggiorno le stime ogni giorno e ogni ora in base alle notizie che arrivano dal Medio Oriente. Il problema vero che tutti quanti ci siamo posti oggi, naturalmente con diversi punti di vista, perché alcuni Paesi hanno un punto di vista diverso rispetto ai Paesi occidentali, è di riuscire a contenere la crisi per non creare un altro elemento di infezione oltre a quello già assai rilevante della crisi per l’aggressione russa in Ucraina”.In particolare, secondo Giorgetti “la differenza di vedute si ricomporrà quando leggeranno i documenti che ufficializzeranno il bilancio dello Stato italiano. L’ho spiegato a tutti i miei interlocutori e ho spiegato perché è assolutamente giusto e opportuno soprattutto quando scompaiono i sussidi che sono stati creati per l’energia, con l’inflazione che picchia ancora forte, sui più vulnerabili e sui percettori di basso reddito è giusto che lo Stato faccia qualcosa”. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, frenano i prezzi import/export a settembre

    (Teleborsa) – Rallenta la crescita dei prezzi import-export a settembre. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Labour Statistics americano, i prezzi import hanno segnato una variazione positiva su mese dello 0,1%, inferiore al consensus (+0,6%), dopo il +0,5% di agosto (rivisto da un +0,5%). Su base annua, i prezzi import registrano una variazione negativa pari a 1,7%. I prezzi export hanno riportato un incremento dello 0,7% dopo il +0,5% del mese precedente e contro il +1,1% del consensus.Su anno il dato evidenzia un decremento del 4,1%. (Foto: PublicDomainPictures / Pixabay) LEGGI TUTTO

  • in

    Bce, Kammer (Fmi): “Non celebrare vittoria su inflazione troppo presto”

    (Teleborsa) – Non celebrare prematuramente la vittoria sull’inflazione in Europa. Ci sono molti precedenti storici nel mondo che indicano come la troppa fretta abbia poi costretto le banche centrali a fare marcia indietro. Il segnale alla Bce e ma anche ai governi del Vecchio Continente giunge dal Fondo Monetario Internazionale con un argomentato contributo di Alfred Kammer, responsabile del dipartimento Europa dell’istituzione di Washington. “Come mostriamo in un recente articolo che esamina 100 episodi di inflazione in tutto il mondo – spiega Kammer in un articolo pubblicato sul blog del Fmi – la storia è disseminata di esempi di celebrazioni premature della vittoria in lotte disinflazionistiche con l’inflazione che ritorna ogni volta. Questo è un errore costoso che l’Europa può e deve evitare. La stabilità dei prezzi deve essere ripristinata stabilito al primo tentativo. E mentre cominciano a farsi sentire gli effetti delle politiche monetarie più restrittive farsi sentire in tutta Europa, e mentre le critiche inevitabilmente aumentano, le banche centrali non devono battere ciglio”. “Secondo Kammer anche i politici possono e dovrebbero aiutare riducendo i deficit ancora elevati per ricostruire o preservare le riserve fiscali, il che contribuirà a ridurre più rapidamente l’inflazione”.Secondo l’analisi del Fondo, infatti esistono ancora delle incognite legate soprattutto al comportamento delle parti sociali in Europa.”Nelle nostre proiezioni – spiega Kammer – prevediamo che l’inflazione ritorni al livello target nel 2025. Prima di allora, la crescita dei salari nominali aumenterà, recuperando parte del reddito reale perduto dal lavoro. Con strette politiche di indebolimento della domanda interna, i margini di profitto delle imprese dovrebbero comprimersi e aiutare a mitigare l’impatto di una crescita salariale più rapida sull’inflazione, come spieghiamo in una recente ricerca. Ci sono, ovviamente, dei rischi legati al nostro scenario centrale. La crescita dei salari potrebbe superare la nostra ipotesi, facendo lievitare il costo del lavoro. I margini di profitto potrebbero rimanere elevati. E, come il recente Il picco dei prezzi del petrolio è evidente, gli shock sui prezzi delle materie prime continuano a destare preoccupazione. Dall’altro lato, se gli aumenti dei tassi di interesse si trasmettono più velocemente di quanto prevediamo, o più fortemente, alla domanda e alle aspettative di inflazione, l’inflazione potrebbe diminuire più rapidamente. La politica monetaria dovrebbe rimanere dipendente dai dati. Sotto la linea di base, questo significa che dovrebbe mantenere la rotta e rimanere restrittiva nella maggior parte dei paesi. Se l’inflazione arriva molto più bassa o superiore, i tassi dovrebbero adeguarsi. Ma, in generale, durante uno sforzo di disinflazione – sottolinea Kammer – è meglio sbagliare nel fare un po’ di più che nel fare di meno in risposta a un sorpresa al rialzo. Prima o poi arriverà il momento dei tagli dei tassi d’interesse. Quando lo si fa, è meglio che tali tagli non comportino inversioni di rotta. Quel momento non è adesso. L’urgenza richiede anche pazienza. La buona notizia, nel frattempo, è che i mercati del lavoro europei sono forti. Hanno attraversato i travagli della pandemia, lo shock energetico e la politica monetaria più severa nella memoria recente. I mercati del lavoro europei si sono dimostrati straordinariamente resilienti. Con la politica monetaria più restrittiva che ora alimenta intenzionalmente una forte stretta creditizia, e con l’industria ancora in fase di adeguamento all’aumento dei costi energetici relativi ai livelli di qualche anno fa, un certo indebolimento dell’attività è inevitabile, anche se – conclude Kammer – il rallentamento sarà parzialmente attenuato dalla stabilità dei consumi privati con il recupero dei salari reali”. LEGGI TUTTO

  • in

    Compagnia dei Caraibi, ValueTrack taglia il fair value

    (Teleborsa) – ValueTrack ha abbassato a 3,86 euro per azione (da 4,87 euro) il fair value su Compagnia dei Caraibi, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nell’importazione, sviluppo, brand building e distribuzione di distillati, vini e soft drink di fascia premium e ultra-premium. Gli analisti scrivono che i dati del primo semestre 2023 sono stati “deludenti”, con una crescita influenzata negativamente da domanda di mercato fiacca (inflazione elevata, confronto statistico a/a sfavorevole), condizioni meteorologiche avverse e cambiamenti nella strategia di distribuzione. Poiché la società si era strutturata per affrontare una crescita maggiore, i costi fissi hanno avuto un forte impatto sulla redditività: l’EBITDA si è attestato al pareggio, l’EBIT a -0,7 milioni di euro e l’utile netto a -1,6 milioni di euro (rispetto a 2,2 milioni nel 1sem22). L’indebitamento netto si è attestato a 3,7 milioni di euro (1,9 milioni di euro a fine anno 2022).Gli analisti fanno anche notare che nei mesi di giugno e luglio l’azienda ha subito una frode informatica (clone phishing attack), che ha causato danni in contanti per circa 0,88 milioni di euro. “Questa è ovviamente una brutta notizia sia per l’impatto in termini di cassa che per l’immagine dell’azienda”, si legge nella ricerca.In questo scenario, e ipotizzando un rinnovo dell’accordo di distribuzione con Brown Forman oltre il 2024 (scadenza attuale fissata a fine 2024), ValueTrack ha abbassato le previsioni top line 2023-25 in media del 16%, con un impatto più che proporzionale su EBITDA-EBIT-utile netto. Ora prevede: Valore della produzione a 79 milioni di euro nel 2025, ovvero 17% CAGR22-25; EBITDA a 6,2 milioni di euro nel 2025, con EBITDA margin al 7,8% (-160 bps vs. 2022); indebitamento netto a 8,6-13,5-13,8 milioni di euro nel 2023-24-25.(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    Citigroup, utili trimestrali stabili grazie ad attività investment banking

    (Teleborsa) – Citigroup ha riportato un utile netto per il terzo trimestre 2023 di 3,5 miliardi di dollari, ovvero 1,63 dollari per azione, su ricavi di 20,1 miliardi di dollari. Ciò si confronta con un utile netto di 3,5 miliardi di dollari, o 1,63 dollari per azione, su un fatturato di 18,5 miliardi di dollari per il terzo trimestre 2022.I ricavi sono aumentati del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in gran parte guidati dalla forza di Services e di Markets nell’area Institutional Clients Group (ICG) e del Personal Banking statunitense all’interno dell’area Personal Banking and Wealth Management (PBWM), nonché dalla crescita nel Banking in ICG. Questo aumento è stato parzialmente compensato da una riduzione dei ricavi derivante dalle uscite e dalle liquidazioni all’interno di Legacy Franchises.I risultati includono impatti legati alle cessioni di 299 milioni di dollari di utili al lordo delle imposte, guidati principalmente da una plusvalenza sulla vendita dell’attività consumer di Taiwan, registrata in Legacy Franchises. Escludendo questi impatti, l’utile per azione è stato di 1,52 dollari.”Nonostante i venti contrari, le nostre cinque attività principali e interconnesse hanno registrato ciascuna una crescita dei ricavi, con una crescita complessiva del 9% – ha commentato la CEO Jane Fraser – Services, il nostro business in più rapida crescita, è cresciuto del 13% e Treasury and Trade Solutions ha registrato il miglior trimestre degli ultimi dieci anni. Markets sono aumentati del 10% grazie alla forza del reddito fisso. Banking ha giocato a favore del nostro mix ed è cresciuto del 17%, sostenuto da una ripresa delle emissioni di debito e da alcuni segnali di vita nei mercati dei capitali azionari. Anche il Personal Banking statunitense ha registrato una crescita dei ricavi a due cifre, mentre il continuo rallentamento della spesa indica un consumatore sempre più cauto. E i ricavi di Wealth sono cresciuti mentre l’azienda continua ad acquisire nuovi mandati e ad acquisire nuovi clienti”.I ricavi dell’area Institutional Clients Group (ICG), pari a 10,6 miliardi di dollari, sono aumentati del 12% (inclusi gli utili/perdite sulle coperture di prestiti), guidati dalla crescita in Services, Markets e Banking, parzialmente controbilanciata da un impatto netto di circa 180 milioni di dollari derivante dalla svalutazione della valuta in Argentina sugli investimenti netti nel paese. LEGGI TUTTO