Ottobre 2023

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    doValue, Schroders ha quota del 5,022%

    (Teleborsa) – Schroders, multinazionale inglese di gestione del risparmio, ha una quota pari al 5,022% nel capitale di doValue, società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 10 ottobre 2023 (non risultava alcuna quota rilevante in precedenza). La partecipazione è detenuta come “indiretta gestione non discrezionale del risparmio”. LEGGI TUTTO

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    Generalfinance, Investment Club ha quota del 6,759%

    (Teleborsa) – Investment Club ha una quota pari al 6,759% nel capitale di Generalfinance, società quotata su Euronext STAR Milan e intermediario finanziario specializzato nel factoring alle PMI distressed.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 4 ottobre 2023 (non risultava alcuna quota rilevante in precedenza).Secondo quanto risulta a Teleborsa, Investment Club è un nuovo veicolo societario partecipato da vari imprenditori. L’investimento in Generalfinance si inserisce nel riassetto azionario che segue l’uscita dal capitale di Credit Agricole Italia, e che ha visto anche l’ingresso di BFF Bank. LEGGI TUTTO

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    doValue, contratti per 700 milioni di euro da banche spagnole

    (Teleborsa) – doValue, società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati, ha annunciato di aver acquisito nei primi nove mesi del 2023 nuovi contratti per un valore di 689 milioni di euro da importanti banche spagnole, tra cui Banco Sabadell e CaixaBank, e da altri investitori. I portafogli acquisiti comprendono un mix di NPL e REO, si legge in una nota. Circa 250 milioni di euro di asset sono già stati on-boarded quest’anno, mentre è attualmente in corso l’onboarding dei restanti portafogli.I nuovi contratti acquisiti “confermano la strategia di doValue volta ad accrescere il proprio business sia attraverso una diversificazione e allargamento dei clienti, come dimostrano il contratto esistente con Santander, il nuovo contratto con Banco Sabadell e il progetto pilota con CaixaBank, sia con l’attuale strategia di diversificazione delle classi di attività”. I nuovi contratti acquisiti riguardano infatti nuovi portafogli, nuovi clienti e nuovi servizi offerti alle banche, inclusi “early in arrears”. LEGGI TUTTO

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    Wall Street cauta mentre digerisce l’ultimo report sull’inflazione

    (Teleborsa) – Wall Street è poco mossa, mentre i rendimenti dei titoli del Tesoro USA sono aumentati, dopo che i dati macroeconomici diffusi prima dell’apertura del mercato hanno mostrato che i prezzi al consumo nella più grande economia mondiale sono stati più alti del previsto a settembre, suggerendo che la Federal Reserve manterrà i tassi di interesse elevati per qualche tempo.In particolare, i prezzi al consumo statunitensi sono risultati leggermente sopra la consensus sia su base mensile che su base annua, in un contesto di costi più alti per l’affitto e la benzina, mentre l’inflazione sottostante sta rallentando, dando sostegno alle attese dei mercati finanziari che la Federal Reserve non alzerà i tassi di interesse il mese prossimo.Nel frattempo, nei verbali sull’ultima riunione della Fed che sono stati pubblicati ieri sera, è emerso che policymaker credono che la banca centrale debba “procedere con cautela” sulle prossime decisioni e segnalato che stavano lottando con due rischi principali: non inasprire la politica abbastanza da frenare l’elevata inflazione e alzare i tassi a un livello tale da avere un impatto eccessivo sull’attività economica più ampia.Sempre dalla Fed, ieri Christopher Waller ha dichiarato che la banca centrale può seguire un approccio attendista e valutare le implicazioni del recente inasprimento delle condizioni dei mercati finanziari sull’economia. Più hawkish le dichiarazioni di Michelle Bowman che, nonostante i progressi dal lato inflazione, ha riferito che mercato del lavoro e consumi sono ancora troppo robusti e non si può escludere un ulteriore rialzo dei tassi.Sul fronte delle trimestrali, Domino’s Pizza ha deluso le aspettative del mercato per i suoi ricavi trimestrali, Walgreens Boots Alliance ha offerto una previsione deludente sugli utili per il 2024, mentre Delta Air Lines ha riportato profitti trimestrali più forti del previsto ma ha ridotto le sue prospettive per l’intero anno a causa dei maggiori costi del carburante.Tra gli altri titoli interessati da notizie, Ford è toccata dal fatto che United Auto Workers ha annunciato uno sciopero a sorpresa nello stabilimento più grande e redditizio del colosso automobilistico, mentre Microsoft è interessata dal fatto che l’Internal Revenue Service degli Stati Uniti le sta richiedendo un ulteriore pagamento di tasse di 28,9 miliardi di dollari, più sanzioni e interessi, per gli anni fiscali dal 2004 al 2013.Guardano i principali indici, il Dow Jones che si attesta sui valori della vigilia a 33.787 punti; sulla stessa linea, incolore l’S&P-500, che continua la seduta a 4.378 punti, sui livelli della vigilia. Guadagni frazionali per il Nasdaq 100 (+0,23%); sui livelli della vigilia l’S&P 100 (+0,08%). LEGGI TUTTO

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    Petrolio, Opec conferma le previsioni di crescita della domanda per il 2024

    (Teleborsa) – L’Opec ha deciso di non modificare le proprie previsioni per una crescita relativamente forte della domanda di petrolio a livello globale nella parte restante del 2023 e nel 2024, giustificando la decisione con la presenza di segnali di un’economia mondiale resiliente e con la prospettiva di ulteriori aumenti della domanda cinese. Secondo l’Organizzazione dei Paesi produttori quindi ha confermato nel suo rapporto mensile che la domanda globale di petrolio aumenterà di 2,25 milioni di barili al giorno (bpd) nel 2024, rispetto alla crescita di 2,44 milioni di barili al giorno nel 2023.L’Opec prevede che nei Paesi Ocse la domanda di petrolio aumenterà di circa 0,3 mb/g nel 2024, spinta dalla domanda dei Paesi del continente americano. A guidare la crescita saranno però i Paesi non-Ocse, con il contributo maggiore che arriverà da Cina, India, Medio Oriente e altri paesi asiatici. LEGGI TUTTO

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    Ansaldo Nucleare, siglato accordo consortile tripartito con Candu e KHNP

    (Teleborsa) – Ansaldo Nucleare, Candu Energy e Korea Hydro & Nuclear Power Co., hanno stretto un accordo consortile tripartito che rappresenta un passo significativo verso la collaborazione nel progetto di retubing e refurbishment dell’unità 1 della centrale nucleare di Cernavoda, in Romania, sviluppato dall’azienda statale rumena per l’energia nucleare Societatea Nationala Nuclearelectrica S.A. (SNN). La centrale nucleare di Cernavoda gestisce due unità CANDU-6 (700 MW) ad alte prestazioni, ciascuna di una durata prevista di 30 anni. L’Unità 1 di Cernavoda è operativa dal 1996. Nell’intento di prolungarne la durata di vita per altri 30 anni, SNN ha avviato nel 2017 un progetto complesso di ristrutturazione dell’Unità 1, stimato in 1,85 miliardi di euro. Il progetto – fa sapere Ansaldo Nucleare in una nota – è attualmente nella fase II, avviata nel febbraio 2022 e proseguirà fino al 2026. Durante questa fase verranno condotte le seguenti attività principali: fornitura delle risorse finanziarie per la realizzazione del progetto di ristrutturazione dell’Unità 1; negoziazione e concessione del contratto di ingegneria, approvvigionamento e costruzione (EPC); approvvigionamento di attrezzature con un ciclo produttivo lungo; valutazione, preparazione e programmazione delle attività da svolgere; ottenimento del parere della Commissione europea – Articolo 41 del trattato Euratom; ottenimento di tutte le autorizzazioni e approvazioni necessarie per avviare il progetto, ecc. La Fase III, che sarà effettuata nel periodo 2027-2029, inizierà con la chiusura dell’Unità 1 e consisterà nell’effettiva esecuzione dei lavori di ritubazione e ristrutturazione dell’Unità 1 e dei relativi test, per un suo utilizzo commerciale per un altro ciclo di vita di 30 anni, dopo il 2029. Candu Energy, una società di AtkinsRéalis, è il progettista e produttore originale di apparecchiature e amministratore della tecnologia CANDU in tutto il mondo, mentre Ansaldo Nucleare è il progettista originale del Balance of Plant delle unità 1 e 2 di Cernavoda. Nel prossimo progetto, Candu e Ansaldo cureranno gli aspetti di ingegneria e approvvigionamento del lavoro di. rispettivamente, Nuclear Steam Plant e Balance of Plant. KHNP, un importante operatore di centrali nucleari, ha completato con successo un progetto di ritubazione per uno dei propri reattori. Sfruttando le sue capacità, l’azienda guiderà la fase di costruzione, comprese le infrastrutture, come ad esempio il deposito di rifiuti radioattivi. “Ansaldo Nucleare – sottolinea l’azienda – è onorata di riaffermare la sua storica collaborazione con Candu nella centrale nucleare di Cernavoda, che ha raggiunto una nuova pietra miliare nell’assicurare l’estensione del tempo di vita dell’Unità 1, rafforzata ulteriormente dalla presenza del nuovo partner KHNP. Grazie all’unione dei punti di forza, la partnership sinergica creerà un ambiente favorevole alla realizzazione del progetto con la soddisfazione del cliente. Ansaldo Nucleare è lieta di firmare un MOU anche per esplorare ulteriori collaborazioni con KHNP su progetti nucleari a livello internazionale”. A seguito della ristrutturazione dell’Unità 1, circa 5,5 milioni di MWh di energia pulita, economica e resiliente sarà immessa ogni anno nel SEN (Sistema Energetico Nazionale), evitando più di 5 milioni di tonnellate di CO2 su base annua, per altri 30 anni. L’unità 1 della centrale nucleare (CNE) di Cernavoda, con una potenza installata di 700 MW, è stata messa in servizio nel 1996 e ha prodotto, fino ad oggi, 133 milioni di MWh, pari al 9% del consumo nazionale in un periodo di 26 anni. Inoltre, l’Unità 1 ha impedito il rilascio nell’atmosfera di 130 milioni di tonnellate di CO2. LEGGI TUTTO

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    Giappone, crollano gli ordini di macchinari in agosto

    (Teleborsa) – Crollano gli ordini di macchinari in Giappone. È quanto emerso dall’ultimo report dell’Istituto di Ricerca Economica e Sociale del Giappone (ESRI). Il totale degli ordinativi al settore privato segna, ad agosto, un decremento su base mensile del 23,7% dopo il +26,6% riportato a luglio. Diminuiscono dello 0,5% gli ordini core, cioè al netto delle componenti più volatili, dopo il -1,1% precedente e contro il +0,9% stimato dagli analisti.Al forte calo del dato complessivo degli ordini – che registra una -14% dopo il +9,8% di luglio – ha contribuito la discesa di quelli governativi (-22,3%) e di quelli dall’estero (-7,1%). LEGGI TUTTO

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    Giappone, frenano i prezzi alla produzione in settembre

    (Teleborsa) – Risultano peggiori delle attese i prezzi alla produzione in Giappone, nel mese di settembre. Secondo la Bank of Japan, i prezzi di fabbrica hanno registrato un incremento del 2% su base annua, contro il +3,3% del mese precedente. Su base mensile, i prezzi all’industria sono scesi dello 0,3% dopo il +0,3% di agosto ed il +0,1% del consensus. I prezzi import hanno segnato un aumento dello 0,6% su base mensile ed un calo del 15,6% su base tendenziale. I prezzi export sono cresciuti dello 0,5% su base mensile mentre sono saliti dello 0,2% annuale. LEGGI TUTTO