Ottobre 2023

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    LSEG: le operazioni di fusione e acquisizione di imprese italiane sono diminuite del 64%

    (Teleborsa) – “In questi tempi di incertezza, con la recessione che incombe, le operazioni di fusione e acquisizione di imprese italiane sono diminuite del 64%, raggiungendo il livello più basso degli ultimi dieci anni”, afferma Paola Cipriani, Customer Success Manager di London Stock Exchange Group.”Le prospettive preoccupanti per l’economia italiana e per l’economia globale in generale frenano l’entusiasmo per le operazioni e probabilmente continueremo a vedere un approccio cauto alle operazioni nei prossimi mesi”, conclude la Cipriani.Secondo LSEG Deals Intelligence, nei primi nove mesi del 2023, le operazioni di fusione e acquisizione con coinvolgimento italiano hanno raggiunto i 36,6 miliardi di dollari, con un calo del 64% rispetto al 2022 e il totale dei primi nove mesi più basso dal 2013. Mentre il valore complessivo degli annunci di transazioni è diminuito, il numero di transazioni con coinvolgimento italiano è aumentato del 5% rispetto a un anno fa, raggiungendo il più alto numero di transazioni nei primi nove mesi dall’inizio dei nostri registri nel 1980. Sono state coinvolte imprese italiane per un valore di 14,2 miliardi di dollari, l’83% in meno rispetto al valore registrato nello stesso periodo del 2022, ma con il più alto numero di operazioni nei primi nove mesi di tutti i tempi. Le operazioni di M&A in entrata che hanno coinvolto un acquirente straniero sono diminuite del 51%, raggiungendo il minimo quadriennale di 9,9 miliardi di dollari, mentre le operazioni di M&A nazionali italiane sono diminuite del 93%, raggiungendo il minimo novennale di 4,3 miliardi di dollari.In questi primi nove mesi dell’anno, le operazioni di M&A italiane in uscita hanno totalizzato 15,0 miliardi di dollari, con un aumento dell’8% rispetto ai livelli dell’anno precedente e il totale dei primi nove mesi più alto dal 2018.Ad aprile l’azienda italiana Enel SpA ha accettato di vendere le attività peruviane a China Southern Power Grid International (CSGI) per 2,9 miliardi di dollari, la più grande operazione con coinvolgimento italiano finora nel 2023. Goldman Sachs ha conquistato il primo posto nella classifica degli advisor finanziari per le operazioni di M&A con coinvolgimento italiano nei primi nove mesi del 2023, seguita da Rothschild & Co. LEGGI TUTTO

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    Tambucci (CONSOB): costi europei in materia di investimenti sono ancora alti

    (Teleborsa) – “Nel confronto con altre giurisdizioni, i costi europei in materia di investimenti rimangono ancora piuttosto alti, quindi ben venga una legislazione che metta il centro il retail investor e che gli consenta un accesso ai mercati migliore, anche e soprattutto che gli consenta di realizzare il cosiddetto value for money, che è una indicazione della qualità del prodotto che tiene conto dei costi e del rendimento che può offrire”. Lo ha detto Martina Tambucci, Responsabile Relazioni Internazionali della CONSOB, nel webinar organizzato da ASSOSIM “Retail Investment Strategy: opportunità e sfide per l’industria finanziaria”.”Oggettivamente, a prescindere che possa o meno piacere l’insieme delle proposte della Commissione europea, sicuramente muovono dalla costatazione di un fallimento di mercato: i costi dei prodotti di investimento per gli investitori restano piuttosto alti”, ha aggiunto.”Sicuramente l’obiettivo della Commissione era mettere l’investitore retail al centro e seguire approccio regolatorio non a silos, tutto questo è molto positivo – ha detto in un altro passaggio – La proposta è tutto sommato soddisfacente, perché era evidente un market failure a cui porre rimedio. La circostanza che come tempistica si chiuderà nell’ambito della fine dell’attuale legislatura, dovrebbe portarci a vedere spazi di miglioramento, perché con il rinnovo della legislatura questa proposta potrebbe essere ridiscussa dalle fondamenta”. LEGGI TUTTO

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    BonusX raccoglie 3,2 milioni di euro in round seed

    (Teleborsa) – BonusX, start-up italiana fondata da Giovanni Pizza e Fabrizio Pinci, ha raccolto 3,2 milioni di euro in un round seed per trasformare il modo in cui le persone scoprono e accedono ai bonus pubblici, ai servizi e alle agevolazioni fiscali a cui hanno diritto. Il round di finanziamento è stato guidato dal fondo UK Giant Ventures, con la partecipazione di Exceptional Ventures, 2100 Ventures, Exor Ventures (ramo di investimento della famiglia Agnelli), e business angel di rilievo, tra cui Raffaele Terrone, co-fondatore del primo tech unicorn italiano Scalapay. Gli utenti di BonusX possono creare un profilo in pochi minuti e inserire le principali informazioni familiari e finanziarie così che la piattaforma possa mostrare immediatamente servizi e bonus. Con i suoi algoritmi, BonusX può verificare istantaneamente i requisiti degli utenti per oltre 100 servizi e bonus integrati, con nuovi aggiunti ogni mese. La piattaforma ha già attirato più di 350.000 utenti dal suo lancio a gennaio 2022, aiutandoli ad accedere a più di 25 milioni di euro in bonus pubblici, si legge in una nota.L’azienda prevede di espandersi a livello internazionale, utilizzando l’iniezione di capitale per accrescere il team, con dieci nuove assunzioni previste entro la fine dell’anno.BonusX ha recentemente lanciato anche la sua soluzione B2B2C (Business-to-Business-to-Consumer), consentendo agli utenti di accedere alla piattaforma tramite terze parti. Le aziende possono così offrire BonusX come parte dei loro piani di welfare aziendale per aumentare lo stipendio netto dei dipendenti attraverso sussidi governativi, mentre le banche possono fornire BonusX ai clienti come incentivo alla fidelizzazione per aumentare la liquidità dei loro conti bancari. Dopo il successo del lancio in Italia, LEGGI TUTTO

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    Semestrali EGM, ValueTrack: cresce polarizzazione tra società migliori e peggiori

    (Teleborsa) – I risultati del primo semestre 2023 delle società quotate su Euronext Growth Milan (EGM) descrivono uno “scenario piuttosto sottotono”, caratterizzato da una sostanziale decelerazione della crescita, derivante da un contesto macroeconomico in deterioramento. Lo afferma ValueTrack, boutique di analisi finanziaria e corporate finance indipendente, in un report sul tema.Analizzando i numeri, nel primo semestre del 2023 il campione di società non finanziarie EGM ha registrato un aumento aggregato dei ricavi dell’8,1% su base annua, ma l’utile netto è sceso di circa il 33% a/a e l’indebitamento netto è in peggioramento di oltre 300 milioni di euro rispetto a dicembre 2022.Dal punto di vista settoriale, l’andamento appare relativamente omogeneo tra i vari settori. Tuttavia, eccezioni degne di nota emergono nei settori Energy e Media, che hanno mostrato tassi di crescita inferiori alla media. Al contrario, il settore Industrial ha sovra-performato in termini di margini di profitto, ma la sostenibilità futura è un punto interrogativo. ValueTrack nota inoltre che, rispetto al 2022, le aziende in più rapida crescita non condividono più un driver comune top-down (ad esempio bonus fiscali e/o PNRR).ValueTrack sostiene che la polarizzazione tra le aziende migliori e quelle peggiori sta crescendo. Infatti, nel primo semestre 2023 circa il 34% delle aziende del campione ha riportato perdite nette e circa il 70% ha registrato un free cash flow negativo. Nell’attuale scenario di tassi d’interesse “più alti più a lungo” questo potrebbe rappresentare un problema per le aziende con bilanci deboli. Ultimo ma non meno importante, nota che analizzando l’attuale consensus del mercato sui dati dell’anno fiscale 2023, una parte significativa delle società EGM (probabilmente oltre il 60%) potrebbe affrontare un periodo di revisioni delle stime al ribasso.Secondo il report, i nomi che hanno registrato i dati più forti nel primo semestre del 2023 sono: ALA, Almawave, Altea Green Power, Circle, Comal, Cyberoo, DHH, Esautomotion, Fae Technology, IDNTT, NVP, Officina Stellare, Omer, Powersoft. LEGGI TUTTO

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    MIA, UniCredit: “Maggiore propensione a internazionalizzazione per società con fatturato oltre 5 milioni di euro”

    (Teleborsa) – UniCredit ha presentato oggi a Roma i risultati preliminari della survey sulle necessità dei produttori e distributori del settore cinematografico e audiovisivo italiano promossa in collaborazione con il MIA – Mercato Internazionale Audiovisivo. La survey, dedicata a chi produce, coproduce, acquista o vende contenuti nel settore, intende indagare le migliori modalità per sostenere la crescita internazionale del sistema audiovisivo italiano e delineare le azioni da mettere concretamente in atto per supportarne la crescita oltre i confini.Le risposte evidenziano una prevedibile correlazione tra la dimensione delle aziende e la propensione all’internazionalizzazione, che è più marcata per le società con un fatturato superiore ai 5 milioni di euro. La forza attrattiva dell’Italia viene attribuita alla combinazione degli incentivi fiscali e all’insieme delle competenze tecniche, artistiche e culturali. Le alternative alla produzione nel nostro Paese sono principalmente identificate in Francia e Spagna che si distinguono rispettivamente per la ricchezza dell’ambiente culturale e la competitività dei costi di produzione. In generale, emerge la disponibilità delle imprese a collaborare con controparti anche straniere per la crescita in contesti internazionali, sia attraverso coproduzioni che operazioni societarie.I risultati sono stati discussi nella tavola rotonda “Internazionalizzare per Crescere”, organizzata da UniCredit nell’ambito del MIA. L’incontro è stato moderato da Giampaolo Letta, Presidente Advisory Board Region Centro di UniCredit e Roberto Fiorini, Regional Manager Centro Italia di UniCredit, e ha visto la partecipazione di Carlo Degli Esposti, Fondatore e Presidente di Palomar SpA, Alessia Iannoni Sebastianini, Senior Relationship Manager di SACE SpA e Roberto Sessa Fondatore e Amministratore Delegato di Picomedia Srl.Nell’occasione UniCredit ha inoltre ricordato il proprio impegno a supporto delle imprese del settore con il progetto ‘One4Cinema’, un piano predisposto per supportare tutti i segmenti della filiera audiovisiva (dalla produzione alle industrie tecniche, dalla distribuzione alle sale) che prevede, oltre al sostegno agli investimenti con un’offerta dedicata, un Expertise Center dedicato al settore audiovisivo con sede a Roma e una gamma di soluzioni finanziarie e servizi di consulenza specializzati e innovativi.Con il Desk Audiovisual, UniCredit ha ad oggi accompagnato i propri clienti del settore con oltre 300 milioni di finanziamenti, di cui 100 milioni nei primi 9 mesi del 2023, con un raddoppio dei volumi rispetto allo stesso periodo del 2022, anche grazie all’avvio del programma One4Cinema. Nello specifico, ha supportato le imprese con l’attivazione di nuovi canali di funding, quali bond, minibond e Basket Bond di filiera, le ha accompagnate in operazioni sul mercato dei capitali e ha promosso iniziative volte alla formazione dei profili più richiesti dalmercato audiovisivo, incoraggiando anche percorsi di educazione finanziaria (in partnership con ANICA Academy).La survey rimarrà aperta fino al termine della manifestazione MIA. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi alla produzione salgono oltre le attese a settembre

    (Teleborsa) – Salgono oltre le attese i prezzi alla produzione USA nel mese di settembre 2023. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono saliti dello 0,5% su mese rispetto al +0,7% del mese precedente. Le attese degli analisti erano per una crescita dello 0,3%. Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento del 2,2%, un valore superiore al consensus (+1,6%), rispetto al +2% del mese precedente.I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, segnano un +0,3% su mese (+0,2% il mese precedente e atteso), in linea con le atteese, mentre su anno registrano un +2,7% dopo il +2,5% precedente (+2,3% atteso).(Foto: Clayton Cardinalli su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Ban agli inducement, Zanni: da correggere, importante non tornare a stop totale

    (Teleborsa) – “Il ban agli inducement è un punto di grande attenzione e grande impatto all’interno della Retail Investment Strategy (RIS). Rispetto a quelli che erano i rumors iniziali, la proposta della Commissione adotta un approccio più morbido, passando a un semi-stop alle retrocessioni rispetto allo stop totale di cui sembrava convinta la commissaria Mairead McGuinness”. Lo ha affermato Marco Zanni, membro del Parlamento europeo e relatore ombra dalla RIS, nel webinar organizzato dal ASSOSIM “Retail Investment Strategy: opportunità e sfide per l’industria finanziaria”.”Per quanto mi riguarda, bisognerà lavorarci, perché comunque la proposta ha delle cose da correggere, ma sarà assolutamente importante non tornare a un ban totale nell’ambito delle negoziazioni all’intero del Parlamento europeo”, ha aggiunto.”La discussione non sarà comunque finita – ha proseguito – perché nella proposta della Commissione si propone una revisione nel giro di tre anni, e bisognerà stare attenti a non generare incertezza, che è la situazione peggiore per gli operatori e c’è il grande rischio che gli operatori tirino metaforicamente il freno a mano, con un impatto sul mercato dei capitali europeo in un momento in cui abbiamo disperato bisogno di far convogliare più risorse verso quegli investimenti coerenti con i grandi obiettivi politici”. LEGGI TUTTO

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    Giorgetti: su debito Governo “responsabile e serio”

    (Teleborsa) – “È legittimo che il fondo monetario faccia questo invito dopodiché come ho detto e ribadisco man mano che anche gli esperti leggono il contenuto della NaDEF e ancor di più quando leggeranno il contenuto della Legge di bilancio capiranno che il Governo italiano ha fatto le cose in modo responsabile e serio”.Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, rispondendo a chi gli chiedeva dei commenti del FMI sulla dinamica di riduzione del debito, a margine delle votazioni alla Camera sullo scostamento di bilancio e sulla Nota di aggiornamento al Def. “Sono molto tranquillo” ha aggiunto, sottolineando che con il Fondo “abbiamo già avuto modo di scambiare opinoni durante questo anno di governo”.”Sento che si obietta circa l’incostituzionalità dello scostamento. Andate a leggere la legge costituzionale quando parla di cause eccezionali che hanno gravi ripercussioni economiche che non dipendono dalla volontà del governo. Mi sembra che siamo in una situazione come questa o mi sbaglio?”. “La guerra in Ucraina non è che l’ha fatta il governo italiano, l’ha fatta Putin. Le conseguenze economiche e finanziaria le vedete tutti. Credo che le veda anche il FMI e in questo contesto cerchiamo di fare il nostro meglio” ha aggiunto.”Come ogni governo spero che la sessione di bilancio sia veloce e fruttuosa e che arrivi al risultato per dare un quadro di certezze per tutti “, ha detto il Ministro dell’Economia precisando che sugli emendamenti parlamentari alla manovra “non do nessun tipo di indicazioni”. LEGGI TUTTO