Ottobre 2023

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    Tamburi prosegue il buyback e raggiunge il 10% del capitale sociale

    (Teleborsa) – Tamburi Investment Partners nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie, ha comunicato di aver acquistato, dal 23 al 27 ottobre 2023, complessivamente 72.349 azioni ordinarie (pari allo 0,039% del capitale sociale) al prezzo medio ponderato di 7,8506 euro, per un controvalore di 567.980,71 euro.Al 27 ottobre quindi, la investment e merchant bank indipendente e diversificata ha in portafoglio 18.578.738 azioni proprie, pari al 10,076% del capitale sociale.Nel frattempo, in Borsa, si contrae la performance di Tamburi con i prezzi allineati a 7,88 euro, per una discesa dello 0,38%. LEGGI TUTTO

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    ANIMA Holding, buyback per oltre 2,75 milioni di euro

    (Teleborsa) – ANIMA Holding, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie, ha reso noto di aver acquistato, dal 23 al 27 ottobre 2023, complessivamente 715.246 azioni ordinarie al prezzo medio di 3,8557 euro, per un controvalore pari a 2.757.773,55 euro.A seguito degli acquisti appena comunicati e considerate le azioni ordinarie già in portafoglio, ANIMA Holding detiene 12.501.034 azioni proprie pari a circa il 3,79% del capitale sociale.Nel frattempo, sul listino milanese, il principale asset manager indipendente in Italia amplia il margine di guadagno rispetto ai valori della vigilia e si attesta a 3,848 euro. LEGGI TUTTO

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    Italian Exhibition Group, aggiornamento sul buyback

    (Teleborsa) – Italian Exhibition Group, con riferimento al programma di acquisto di azioni proprie, ha comunicato di aver acquistato, tra il 23 e il 27 ottobre 2023 inclusi, complessivamente 4.537 azioni ordinarie proprie per un controvalore pari a 12.598,59 euro.A seguito degli acquisti comunicati, al 27 ottobre la Società attiva nell’organizzazione di eventi fieristici e congressuali detiene 195.237 azioni proprie, pari allo 0,63% del capitale sociale avente diritto di voto.(Foto: Italian Exhibition Group) LEGGI TUTTO

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    USA, Fed Dallas: peggiora a ottobre l’attività delle fabbriche

    (Teleborsa) – Peggiora l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas, nel mese di ottobre, secondo quanto segnalato dai dirigenti aziendali che hanno risposto al Texas Manifacturing Outlook Survey. L’indice generale manifatturiero, elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, si è portato a -19,2 punti rispetto ai -18,1 del mese precedente. Bisogna ricordare che quando le aziende che segnalano un aumento supera il numero di quelle che segnalano una diminuzione, l’indice sarà maggiore di zero e viceversa. LEGGI TUTTO

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    Il Bonus Trasporti riparte a novembre: nuovo stanziamento da 35 milioni di euro

    (Teleborsa) – Ripartirà il primo novembre la piattaforma dedicata del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per il Bonus Trasporti. Nuovo stanziamento infatti da 35 milioni di euro – insieme agli eventuali fondi residui, generati dal mancato utilizzo di bonus rilasciati nel mese di ottobre 2023 – con l’obiettivo, si legge in una nota del Ministero, di “far fronte alle esigenze emerse in corso d’anno e di ampliare il numero di coloro che, con un reddito 2022 non superiore a 20mila euro, possono accedere ai voucher, dal valore massimo di 60 euro, validi per l’acquisto di un abbonamento mensile, plurimensile e annuale per l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblici su gomma e rotaia”.Nel comunicato si ricorda che si tratta del secondo incremento – rispetto ai 100 milioni iniziali – del Fondo istituito presso il dicastero dopo quello di 12 milioni di euro disposto dal decreto legge n. 131/2023 (“Misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio”).”Il Bonus Trasporti si è confermato un aiuto concreto per lavoratori e studenti oltre che un incentivo alla mobilità sostenibile”, ha dichiarato la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone. “Con il suo rifinanziamento – ha aggiunto – abbiamo voluto aprire una nuova finestra per le fasce della popolazione a basso reddito, che nel corso del 2023 non erano riuscite ad accedere alla misura”.Le domande, per sé stessi o per un minore del quale si ha la potestà o la rappresentanza, si presentano direttamente online sulla piattaforma del ministero. LEGGI TUTTO

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    BCE, De Guindos: l’economia dell’Eurozona resta debole, prospettive incerte

    (Teleborsa) – I rischi per le prospettive di crescita “restano orientati al ribasso, anche a causa dei principali rischi geopolitici che si sono intensificati e offuscano le prospettive”. Ciò potrebbe far sì che le imprese e le famiglie diventino “meno fiduciosi e più incerti riguardo al futuro”, e frenare ulteriormente la crescita. Lo ha detto il vicepresidente della Banca centrale europea, Luis De Guindos, parlando al Business Leadership Forum a Madrid.De Guindos ha sottolineato che l’economia dell’area euro “rimane debole”, la domanda estera è contenuta e le condizioni finanziarie più restrittive “gravano sempre più sugli investimenti e sulla spesa” dei consumatori. Anche il settore dei servizi sta perdendo slancio, con un’attività industriale più debole che si estende ad altri settori e “l’impatto dei tassi di interesse più elevati si sta ampliando”. Gli indicatori recenti – ha aggiunto il vicepresidente BCE – segnalano una “persistente debolezza nel breve termine”. LEGGI TUTTO

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    Trawell vuole riprendere M&A e dividendi. Punta a uplisting in Italia e USA

    (Teleborsa) – TraWell Co, azienda leader nei servizi di protezione, deposito bagagli, prodotti e servizi accessori ai viaggiatori, intende cavalcare la ripresa dei viaggi turistici internazionali per aumentare significativamente la propria dimensione, riprendere l’M&A e la distribuzione del dividendo, e fare un uplisting su mercati più prestigiosi e con maggiore liquidità rispetto a quelli in cui attualmente è quotata. Tutto ciò è compreso nel piano al 2027, recentemente rivisto dopo l’ottima prima parte dell’anno, che prevede ora un 2023 con ricavi a 31,1 milioni di euro, EBITDA a 10,6 milioni e utile di 3,7 milioni; questi numeri dovrebbero salire al 2027, rispettivamente, a 38,2 milioni, 14 milioni e 6,3 milioni.”Il nuovo piano industriale è un piano “as is”, nel senso che non prevede nuove concessioni e non tiene conto della nostra ambizione di riprendere il percorso di acquisizioni che è stato interrotto durante gli ultimi anni per il Covid – dice a Teleborsa il fondatore e CEO Rudolph Gentile – Intanto, affrontiamo questo momento di grande ripartenza del settore con un gruppo riorganizzato e dai fondamentali ristrutturati, e contiamo dal 2025 di tornare con cassa positiva e probabilmente l’obiettivo è quello di ricominciare a distribuire dei dividendi”.Operando 127 negozi in 42 aeroporti di 13 paesi, l’offerta del gruppo comprende il confezionamento dei bagagli, gli accessori da viaggio, la pesatura dei bagagli, il monitoraggio dei bagagli e l’assistenza per i bagagli smarriti. Il driver principale del piano sarà la crescita di questi servizi “core”, ma l’ambizione è di espandersi anche in altri. “L’obiettivo è quello di ampliare il perimetro di attività in numerosi servizi del mondo aeroportuale, diventando un player complementare ai grandi gruppi del travel retail che oggi fanno food & beverage con i vari negozi dentro gli aeroporti: la nostra idea è quella di consolidare e aggregare tutto il mondo dei servizi come lounge, cambi valuta e altri”, spiega Gentile.Un altro upside del piano sono le acquisizioni, considerando che il mercato dei servizi di protezione bagagli è frammentato e offre interessanti opportunità di consolidamento. Secondo dati forniti dalla società, i tre principali player detengono circa il 20% del mercato globale (quote calcolate come % del volume di passeggeri in transito negli aeroporti in cui opera ciascuna società), con TraWell che è il leader globale con una quota di mercato del 7,2%. Il 70% del mercato non è ancora penetrato o è controllato da piccoli operatori locali che forniscono servizi in un unico aeroporto.”Per l’M&A, non abbiamo limiti geografici, quindi stiamo valutando varie situazioni un po’ sparse dall’Europa all’Asia – afferma il CEO – Poi ci sono i mercati emergenti come l’Africa e il Medio Oriente, che sono altre opportunità interessanti per il nostro business e che magari aggrediamo in un altro modo”.Il gruppo adotta infatti una strategia mirata per ogni nuova area di sviluppo, volta a massimizzare il ritorno e abbassare i costi di investimento e operativi. Per gli aeroporti maggiori e in Europa c’è il modello diretto, con gare dirette per concessioni d’area ed M&A nei confronti di concorrenti. Per aeroporti piccoli e a livello globale viene adottato il modello franchising, mentre per nuove regioni o aree accomunate da una certa cultura il modello è quella della joint venture con un partner locale, a cui Trawell fornisce tecnologia e servizi a valore aggiunto.L’aggiornamento del piano migliora anche le proiezioni sulla posizione finanziaria netta, con i flussi di cassa prodotti dalla gestione che sono coerenti con la riduzione del debito. “Sicuramente l’aspetto principale e più importante è che già sostanzialmente a metà piano, quindi nel 2025, noi traguardiamo una posizione finanziaria netta che torna positiva, rispetto ovviamente agli anni Covid e post-Covid in cui naturalmente abbiamo dovuto fare debito – dice il CFO Gianluca Farioli – In sostanza, i flussi generati della gestione ci permettono perfettamente di ripagare il debito assunto durante il periodo Covid e il debito precedente che era figlio invece di operazioni di M&A”.In merito al difficile contesto macro e al significativo rialzo dei tassi, “la maggior parte del nostro debito finanziario è a tasso variabile, anche se circa il 40% di esso è coperto da derivati di copertura tasso, quindi stiamo edulcorando l’effetto dell’aumento dei tassi grazie alle coperture che avevamo previsto nel momento in cui abbiamo acceso i finanziamenti”, aggiunge Farioli.Un punto importante del piano è il potenziamento delle investor relations per far crescere la base di investitori, mirando a un pool più ampio rispetto al passato e fornendo una comunicazione finanziaria più approfondita. Rispetto alla situazione attuale, con le azioni scambiate su Euronext Growth Milan e OTCQX New York, entro il 2027 il piano prevede uplisting, rispettivamente, su Euronext STAR Milan e Nasdaq. Ciò si accompagnerà ad un aumento della ricerca (con una banca USA che si affiancherà a Intesa Sanpaolo) e a un aumento della comunicazione finanziaria (con trimestrali, lettera del CEO, Investor Day e call sui risultati).”Ad oggi partiamo già con una doppio listing, quindi c’è un’azione in euro per gli europei e un’azione in dollari per gli americani, ma la liquidità del mercato americano ci interessa molto e ci piacerebbe essere un’azienda con un parco investitori in America – spiega l’IR Advisor Edoardo Zarghetta – Questo porta anche a una organizzazione mentale del business più internazionale e più comunicativa, e per raggiungere più investitori in America pensiamo di fare il salto verso uno dei due mercati principali americani”.Nel frattempo, la società sta incontrando sempre più investitori oltreoceano, nonostante il momento non sia facile. “Abbiamo già incontrato tanti investitori negli Stati Uniti, cominciando a seminare per i prossimi anni – dice Zarghetta – Dobbiamo dire che lo stiamo facendo nel periodo forse più duro degli ultimi 25 anni del mercato, con dei tassi di interesse in America a livelli altissimi e liquidità prosciugata sulle small cap. Quindi quello che stiamo facendo è lavorare per incontrare gli investitori, raccontare la nostra storia, raccogliere contatti ed essere pronti per quando cresceremo ancora e i mercati si riapriranno”.Intanto, si stanno registrando variazioni nel capitale sociale, con Truestar Real Estate che pochi giorni fa ha superato la soglia rilevante del 10%, dopo aver raggiunto il 5% a inizio luglio. La società fa capo a Fabio Talin, che controlla anche TrueStar Group, concorrente di TraWell nei servizi di protezione bagagli. I vertici di TraWell affermano di non avere visibilità sulle operazioni dell’azionista e che non ci sono contatti in corso, ed esprimono serenità sulla struttura azionaria. LEGGI TUTTO

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    Commercio con l’estero, CREA: “Nel 2022 valori record. Nel I semestre 2023 trend ancora in crescita”

    (Teleborsa) – Il 2022 segna un nuovo primato per gli scambi agroalimentari dell’Italia, sia per le importazioni, che raggiungono il valore record di quasi 63 miliardi di euro (+29,3%), sia per le esportazioni, che dopo aver superato nel 2021 i 50 miliardi, nell’ultimo anno si avvicinano alla soglia dei 60 miliardi di euro (+16%). Tali dinamiche sono fortemente influenzate dalla crescita dei prezzi internazionali; tuttavia, agli aumenti in valore si accompagnano spesso incrementi dei volumi scambiati, sebbene di minore intensità. Ottima la performance per le esportazioni del Made in Italy agroalimentare, con una crescita del 14,4% nel 2022, superiore a quella registrata nel biennio precedente. A trainare tale andamento sono soprattutto i prodotti trasformati, come la pasta e le conserve di pomodoro. È quanto emerge dal Rapporto 2022 sul commercio estero dei prodotti agroalimentari, giunto alla sua 31esima edizione, realizzato dal CREA Politiche e Bioeconomia.Nel 2022 la crescita delle esportazioni agroalimentari italiane è generalizzata e riguarda quasi tutti i principali mercati e prodotti. Fanno eccezione pochi prodotti, come le mele, in calo sia in valore (-2,1%) sia in quantità (-3,6%), e i vini rossi Dop, per i quali gli incrementi in valore nascondono contrazioni dei volumi esportati. Anche dal lato delle importazioni, l’aumento, soprattutto economico, interessa molti dei principali prodotti ed è particolarmente marcato per l’olio di semi, il caffè greggio e il mais. Gli acquisti in volume di prodotti ittici, dopo la netta crescita del 2021, nell’ultimo anno tornano a calare, a fronte di un aumento in valore.In generale, sia per l’import che per l’export, ai netti incrementi spesso corrispondono aumenti più contenuti, o anche riduzioni, delle quantità scambiate, complice l’aumento generalizzato dei valori medi unitari.L’export del Made in Italy agroalimentare, vale a dire di quei prodotti riconosciuti all’estero come tipici del nostro Paese, raggiunge quasi i 43 miliardi di euro nel 2022, in crescita di oltre il 14%. Ottima la performance delle vendite di pasta (+38% in valore) e conserve di pomodoro (+28%), dopo la battuta d’arresto dell’anno precedente. Crescono in valore di oltre il 20% anche le vendite di altri importanti prodotti del Made in Italy, come l’olio di oliva e il caffè torrefatto. Nel 2022 l’area dell’UE27 concentra il 58% delle vendite all’estero dell’Italia e il 68% degli acquisti, quote in leggero calo rispetto al 2021. Nonostante la Brexit, le esportazioni verso il Regno Unito aumentano di oltre il 13%. Gli effetti del conflitto determinano, invece, una contrazione dei nostri flussi verso Russia e Ucraina. Il Nord America si conferma il primo mercato di destinazione extraeuropeo, grazie alle vendite di molti prodotti del Made in Italy, come l’olio di oliva extravergine e gli spumanti Dop, per i quali gli Stati Uniti sono il primo cliente dell’Italia. Dal lato delle importazioni, è sempre più rilevante il ruolo dell’Asia, con una quota del 9% sull’import agroalimentare italiano. A incidere sono tutti i principali prodotti di importazione dal mercato asiatico, come gli oli e gli acidi grassi per l’industria cosmetica, il caffè greggio e i prodotti ittici.I dati dei primi sei mesi 2023 evidenziano un ulteriore aumento degli scambi in valore, sebbene più contenuto di quello riscontrato nel 2022. La crescita percentuale delle esportazioni agroalimentari è in linea con quella delle importazioni. In particolare, le esportazioni nel primo semestre crescono dell’8,4%, superando il valore record di 31 miliardi di euro, mentre per le importazioni si registra un +8,9%, con un valore di circa 33 miliardi. Agli aumenti in valore degli scambi, in molti casi corrispondono incrementi più contenuti o contrazioni delle quantità scambiate, come, ad esempio, per le esportazioni di pasta (+6,7% in valore e -6,4% in volume) o le importazioni di pesci lavorati (+6,6% in valore e -4,1% in volume).L’export in quantità di vini rossi Dop segna una contrazione (-10%), solo in parte compensata dall’aumento dei prezzi. Tuttavia, grazie alle maggiori esportazioni di altre tipologie di vini, come i bianchi Igp o i frizzanti Dop, nel primo semestre 2023 si registra una complessiva tenuta del comparto vino. Crescono le esportazioni di caffè torrefatto (+13,4% in valore e +3,5% in quantità), confermando l’ottima performance del 2022.Si evidenzia l’andamento delle importazioni di olio di girasole: dopo il netto aumento dello scorso anno legato anche all’impennata dei prezzi, nei primi mesi del 2023 si ha una forte contrazione del valore degli acquisti (-25%), accompagnata da un calo molto più contenuto delle quantità (-2,3%). A incidere è il ridimensionamento del prezzo internazionale di questo prodotto, dopo il picco raggiunto nel 2022.”Questi numeri dimostrano che il mondo ha fame e sete d’Italia. Perché la nostra Nazione è sinonimo di qualità – ha commentato il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida –. Lavoriamo per difendere, tutelare e valorizzare le nostre eccellenze agroalimentari che generano ricchezza. Per questo abbiamo candidato la cucina italiana a patrimonio Unesco, per raccontare un sistema di valori, sapori e tradizioni, e combattiamo il mercato del falso che sottrae alla nostra economia miliardi di euro. In ambito europeo, invece, ci siamo opposti con fermezza rispetto ai casi di evocazione di Indicazioni Geografiche italiane, come ad esempio nel caso dell’aceto balsamico sloveno e del prosek croato. Perché difendere il nostro asset primario, significa difendere l’Italia”. LEGGI TUTTO