Ottobre 2023

Monthly Archives

More stories

  • in

    ITS e apprendistato, Intesa Sanpaolo e Fondazione Adapt: “Maggiore stabilità occupazionale per gli studenti”

    (Teleborsa) – I percorsi ITS svolti in apprendistato garantiscono agli studenti maggiore stabilità occupazionale mentre forniscono alle imprese risposte concrete ai loro fabbisogni formativi. È quanto emerge dalla ricerca Skill Alliance “L’apprendistato di alta formazione per il conseguimento del diploma ITS: dati, esperienze, prospettive” condotta da Fondazione ADAPT in collaborazione con Intesa Sanpaolo e presentata oggi a Milano. L’evento ha visto gli interventi di Francesco Seghezzi, presidente Fondazione ADAPT; Anna Roscio, executive director SME Sales & Marketing, Banca dei Territori Division, Intesa Sanpaolo; Paolo Bonassi, executive director Strategic Support, Intesa Sanpaolo; Elisa Zambito Marsala, responsabile Social Development and University Relations, Intesa Sanpaolo; Matteo Colombo, ricercatore Fondazione ADAPT; Guido Torrielli, presidente rete ITS Italia; Luciano Pero, docente di Organization Theory and Design presso il MIP-Politecnico di Milano; Luca Pedrazzini, direttore generale Sorint.lab; Paola Frassinetti, sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito. La ricerca mette a disposizione di tutti gli interessati – giovani, ITS, e imprese – un documento agile in grado di fornire le ragioni condividere le esperienze e i modelli organizzativi e gli strumenti e metodi per “fare apprendistato” all’interno dei percorsi ITS.Il quadro nazionale – In Italia i NEET (che non studiano e non lavorano) sono il 17,8% dei giovani tra i 18 e 29 anni. Il forte calo demografico che si protrae da oltre vent’anni vede i lavoratori tra i 50 e i 64 anni quasi raddoppiati (+91%) e oggi un lavoratore su tre ha più di 50 anni. A questo si aggiunge la fase di doppia transizione, green e digital, che si sta attraversando e che richiede un robusto investimento sulle competenze dei lavoratori, così da potenziare la capacità di assorbimento delle imprese dei territori. Il risultato è che il 46% delle figure ricercate dalle imprese è di difficile reperimento.Le Fondazioni ITS – In questo contesto, gli ITS rappresentano un segmento formativo d’eccellenza, con tassi di placement dei diplomati che si attestano attorno all’80% a 12 mesi dal conseguimento del titolo, e soprattutto il 91% di loro svolge un lavoro coerente con quanto studiato. Elemento chiave del loro successo è la stretta connessione con il mondo del lavoro, che può essere ulteriormente rafforzata grazie al ricorso all’apprendistato di alta formazione. La ricerca condotta da Intesa Sanpaolo e Fondazione ADAPT ha fatto emergere che le Fondazioni ITS che erogano corsi in apprendistato hanno un tasso di placement dei diplomati ancora più elevato, pari a circa l’86%.Diffusione dell’apprendistato – L’apprendistato è uno strumento ancora poco diffuso, ma a cui aziende e Fondazioni ITS guardano con crescente interesse: si passa dai 14 contratti attivati nel 2017 ai 184 dell’anno scorso. Grazie all’analisi qualitativa che ha coinvolto 77 Fondazioni ITS, la ricerca ha permesso di mettere in evidenza i punti di forza e le criticità di questo strumento e individuare strategie per favorirne il ricorso. Il 27% degli intervistati ha individuato come punto di forza il miglior dialogo tra Fondazione e Imprese e il 26% il miglior placement dei diplomati; in generale è stato evidenziato come questo strumento contribuisca a propagare l’innovazione. Sul fronte delle criticità, dalle interviste emerge che le principali difficoltà sono legate alla poca chiarezza della normativa vigente, oltre che alla complessità organizzativa e gestionale. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, ISM non manifatturiero scende a settembre

    (Teleborsa) – Il settore terziario americano rallenta pur confermandosi in territorio espansivo. Secondo il sondaggio condotto dall’Institute for Supply Management fra i direttori acquisti delle aziende dei servizi, l’ISM non manifatturiero a settembre si è portato a 53,6 punti, dai 54,5 punti del mese precedente, risultando in linea con le attese del mercato.Va ricordato che un indice inferiore a 50 denota una fase di contrazione degli affari ed una prevalenza di pessimismo fra i direttori acquisti delle aziende.Guardando alle singole componenti, quella sull’attività aziendale è salita a 55,8 punti dai 57,3 del mese precedente, mentre peggiorano quella sugli ordini a 51,8 punti da 57,5 punti e quella dell’occupazione passata a 53,4 punti da 54,7. Stabile la componente sui prezzi a 58,9 punti. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, gli ordini all’industria sopra attese in agosto

    (Teleborsa) – Crescono e più delle attese gli ordinativi all’industria statunitensi. Secondo il Department of Commerce del Bureau of the Census, nel mese di agosto gli ordini hanno evidenziato una variazione positiva dell’1,2% dopo il calo del 2,1% registrato nel mese precedente e più del +0,2% stimato dal consensus.Al netto del settore dei trasporti, gli ordini sono saliti dello 0,4% come nel mese precedente, mentre al netto del settore difesa sono scesi dello 0,7% ad allo stesso ritmo del mese di luglio. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, S&P Global: indice PMI servizi scivola a settembre

    (Teleborsa) – Frena la crescita del settore dei servizi negli Stati Uniti. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da S&P Global, si è portato a 50,1 punti nel mese di settembre dai 50,5 del mese precedente e risulta anche inferiore ai 50,2 punti stimati dagli analisti.L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, resta comunque al di sopra la soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con tra espansione e contrazione. Migliora, invece, l’indice composito, che tiene conto anche della variazione del PMI manifatturiero, e si attesta a 50,2 punti, rispetto ai 50,2 punti del mese precedente e contro i 50,1 punti delle stime di consensus. LEGGI TUTTO

  • in

    Italian Exhibition Group: “TTG 2023 punta alla leadership sul Mediterraneo”

    (Teleborsa) – Mille buyers da tutto il mondo, 55 destinazioni estere, 2700 espositori articolati su 26 padiglioni. Questi i numeri della 60esima edizione TTG Travel Experience, il salone del turismo di Italian Exhibition Group che – sottolinea IEG in una nota – si pone “l’obiettivo di diventare il punto di riferimento per l’industry del travel di tutto il bacino Mediterraneo”. Tra le novità dell’edizione 2023, che si terrà dall’11 al 13 ottobre a Rimini, la possibilità per i buyer stranieri presenti in fiera di incontrare, oltre alle destinazioni turistiche italiane, anche quelle estere. A partire da Slovenia, Croazia, Grecia, Marocco e Giordania, che per il secondo anno consecutivo, si conferma country partner.La manifestazione – che si svolge in contemporanea a InOut, il nuovo salone del contract – esplora e si fa portavoce di un settore che, in tutto il mondo, si sta ripensando per costruire un’offerta attenta alla dimensione etica a 360 gradi: non solo ambiente ma anche questioni sociali, incoraggiando le relazioni tra le persone e tra queste e le altre specie viventi. Tutto questo si rispecchia nell’offerta della sezione The World, dove sono riunite le principali destinazioni internazionali, e che evidenzia le istanze trasformative del turismo e dell’hospitality. Non più semplice spazio di evasione, il prodotto di viaggio si modifica in funzione delle nuove sfide imposte dalla contemporaneità, come caldeggiato anche dall’UWTO in occasione della Giornata Mondiale del Turismo.All’edizione 2023 di TTG torna la Turchia, mentre Portogallo ed Egitto ampliano la presenza in fiera, un riconoscimento importante del ruolo strategico della manifestazione. Di rilievo anche il numero dei buyer esteri, ben 1.000, provenienti da 62 Paesi, di cui 58% è europeo e il 42% è invece di origine extraeuropea. Tra le novità la Cina, che sceglie di partecipare nuovamente alla manifestazione riminese per ricostruire la propria offerta turistica.TTG Travel Experience, il community catalyst che – si legge nella nota – ispira tutti gli operatori professionali del turismo, integra anche quest’anno la dimensione espositiva con un ricco calendario di eventi e occasioni di incontro, con l’obiettivo di ribadire la propria natura di business partner, in grado di promuovere sia la commercializzazione delle destinazioni turistiche, sia lo scambio di conoscenza, informazioni e best practice per la crescita di tutti gli operatori della filiera.Le destinazioni estere in Fiera a Rimini – Europa: Austria, Bruxelles, Cantone dell’Erzegovina-Narenta, Catalogna, Croazia, Društvo Gorje, Francia, Franconia, Grecia, Ibiza, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Malta, Monti Rodopi, Municipio di Vila Real De Santo António, Norvegia, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Vallonia. Americhe: Anguilla, Argentina, Aruba, Barbados, Brasile, Cuba, Colombia, Isole Bahamas, La Paz, Repubblica Dominicana, Venezuela. Africa: Egitto, Madagascar, Marocco, Mauritius, Seychelles.Asia: Corea, Cina, Filippine, Giappone, Giordania, Maldive, Malesia, Iran, Israele, Hong Kong, Kirghizistan, Palestina, Ras Al Khaimah, Sri Lanka, Tailandia, Tunisia, Turchia, Uzbekistan. LEGGI TUTTO

  • in

    Wall Street cauta. Timori per mosse Fed

    (Teleborsa) – La borsa di Wall Street avvia la seduta all’insegna della cautela. La prudenza sta ormai da tempo caratterizzando le sedute dei mercati con l’attenzione degli investitori che resta catalizzata dalle banche centrali. La pressione sul tema dei tassi di interesse, infatti, resta elevata: diversi rappresentanti della Federal Reserve hanno ribadito la previsione di tassi alti per molto tempo; a loro, ha fatto eco dall’altra parte dell’oceano, la presidente della BCE, Christine Lagarde che ha confermato la posizione di Francoforte per una politica monetaria sufficientemente restrittiva finché sarà funzionale a frenare l’inflazione. Nel frattempo, si è arrestata la corsa dei rendimenti dei titoli di Stato a livello globale, che aveva preso forza da ieri pomeriggio, quando l’apertura di nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti ha toccato ad agosto il maggior incremento in due anni, rafforzando così le aspettative che la banca centrale americana manterrà tassi elevati per un periodo prolungato.Sul fronte macroeconomico, la domanda di mutui è scesa al livello più basso dal 1996, mentre i numeri sull’occupazione nel settore privato hanno evidenziato, nel mese di settembre, aumento di 89 mila posti di lavoro, dopo i 180 mila del mese precedente, registrando il dato più basso da gennaio 2021. Le attese dagli analisti indicavano un aumento di 153 mila unità. Ora si guarda alla lettura di settembre dell’indice ISM sul terziario.Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,19%, mentre, al contrario, piccolo scatto in avanti per l’S&P-500, che arriva a 4.242 punti. In frazionale progresso il Nasdaq 100 (+0,6%); come pure, poco sopra la parità l’S&P 100 (+0,34%).In buona evidenza nell’S&P 500 i comparti beni di consumo secondari (+0,91%), utilities (+0,57%) e materiali (+0,55%). Il settore energia, con il suo -2,47%, si attesta come peggiore del mercato.In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, Verizon Communication (+0,69%), Intel (+0,65%), Walgreens Boots Alliance (+0,58%) e Boeing (+0,58%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Goldman Sachs, che continua la seduta con -3,89%.Nulla di fatto per American Express, che passa di mano sulla parità.Incolore Home Depot, che non registra variazioni significative, rispetto alla seduta precedente.Senza slancio Walt Disney, che negozia con un -2,61%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Xcel Energy (+1,47%), American Electric Power Company (+1,35%), Exelon (+1,20%) e CSX (+0,75%).I più forti ribassi, invece, si verificano su AirBnb, che continua la seduta con -6,47%.Seduta negativa per Zscaler, che scende del 5,86%.Sensibili perdite per Datadog, in calo del 5,30%.In apnea CrowdStrike Holdings, che arretra del 4,43%. LEGGI TUTTO

  • in

    Distretti industriali: in calo export secondo trimestre (-2.1%), bene la meccanica (+7,4%)

    (Teleborsa) – Nel periodo aprile-giugno 2023 le esportazioni dei distretti industriali italiani, dopo nove trimestri di crescita ininterrotta, hanno subito un lieve calo, mostrando una variazione tendenziale a prezzi correnti pari al -2,1%. Si tratta di una battuta d’arresto fisiologica che, oltre a risentire del rallentamento della domanda internazionale, è influenzata anche dal confronto con un ottimo secondo trimestre 2022 (quando l’export aumentò del 15,3%) e dal rientro dei prezzi alla produzione per alcuni settori come la metallurgia (-18,2% la riduzione accusata dai prezzi all’export). È quanto emerge dal Rapporto distretti industriali relativo al secondo trimestre 2023 a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.Come in altri momenti di ripiegamento ciclico, è aumentata l’eterogeneità dei risultati: su 158 distretti monitorati da Intesa Sanpaolo, 79 hanno registrato una crescita e 79 un calo. A livello settoriale spicca, soprattutto, la buona evoluzione della meccanica, che ha mostrato un aumento tendenziale del 7,4%, e la tenuta di un settore aciclico come alimentari e bevande, in progresso dell’1,9%. Non a caso sono proprio i territori con queste specializzazioni ad aver registrato un andamento positivo nel secondo trimestre. In particolare, nel Mezzogiorno si sono messe in evidenza la Campania (+5,6%) e l’Abruzzo (+4,1%), nel Centro l’Umbria (+5%), nel Nord Ovest il Piemonte (+3,6%) e la Liguria (+2,9%) e nel Nord Est il Trentino-Alto Adige (+2,7%) e l’Emilia Romagna (+3,3%).Spicca, in particolare, la performance dei distretti emiliano-romagnoli che nel confronto regionale sono quelli che hanno registrato l’aumento maggiore in valore delle esportazioni (+185,7 milioni di euro). Seguono a distanza il Piemonte (+111 milioni) e la Campania (+60 milioni). La regione ha potuto contare sul traino di alcuni importanti distretti della meccanica, come le Macchine per l’imballaggio di Bologna, la Meccatronica di Reggio Emilia, le Macchine agricole di Reggio Emilia e Modena, la Food Machinery di Parma, e sul contributo dell’Alimentare di Parma e dell’Ortofrutta romagnola. Nonostante l’alluvione, il distretto ortofrutticolo ha continuato a crescere sui mercati esteri, a conferma dell’elevata reattività di questo territorio che probabilmente ha cercato di accelerare il processo di smaltimento di quanto accumulato nei magazzini nel tentativo di ridurre le perdite. Per vedere gli effetti dell’alluvione bisognerà molto probabilmente attendere la diffusione dei dati relativi ai mesi estivi e autunnali.Dalla lettura dei dati relativi ai primi sei mesi dell’anno emerge una fotografia ancora più positiva grazie a un’ottima prima parte dell’anno (+7,1% la variazione tendenziale nel primo trimestre 2023) e, in molti settori, alla capacità delle imprese di rivedere al rialzo i prezzi, forti di un elevato posizionamento competitivo. Il primo semestre del 2023 si è chiuso con un aumento delle esportazioni distrettuali a prezzi correnti pari al +2,3% tendenziale e una crescita diffusa a 97 distretti. A livello settoriale si confermano le ottime performance della meccanica, che ha registrato un progresso a doppia cifra e pari all’11,2% a prezzi correnti. Seguono i distretti specializzati nell’agro-alimentare (+5,6%) e nel sistema moda (+2,3% per i beni di consumo e +1,8% per i beni intermedi). Hanno invece chiuso i primi sei mesi dell’anno in calo le altre filiere distrettuali. Tra queste spiccano i settori del sistema casa, in fisiologico rallentamento dopo la corsa degli scorsi anni, condizionati anche dall’elevata inflazione e dal rialzo dei tassi che hanno particolarmente condizionato le decisioni di spesa delle famiglie per questa tipologia di beni.I dati per distretto confermano la migliore evoluzione delle aree distrettuali specializzate in meccanica, sistema moda e agro-alimentare. Nel primo semestre del 2023 ai primi dieci posti per aumento delle esportazioni in valore si posizionano infatti due distretti della Moda, l’Occhialeria di Belluno (+334 milioni di euro e al primo posto della classifica) e il Tessile di Biella (+128 milioni), sette della meccanica, la Meccanica strumentale di Milano e Monza (+314 milioni), le Macchine per l’imballaggio di Bologna (+296 milioni), la Meccanica strumentale di Bergamo (+243 milioni), la Meccatronica di Reggio Emilia (+218 milioni), le Macchine agricole di Modena e Reggio Emilia (+177 milion), la Food machinery di Parma (+169 milioni), la Meccanica strumentale di Vicenza (+140 milioni), e un distretto agro-alimentare, l’Alimentare di Parma (+120 milioni).A livello regionale, l’Emilia Romagna si conferma al primo posto per aumento in valore delle esportazioni, con un progresso pari a 769 milioni di euro tra il primo semestre del 2023 e il corrispondente periodo dell’anno precedente (+7,3% la variazione tendenziale). Seguono il Veneto (+561 milioni), che ha potuto contare su una buona prima parte dell’anno, e il Piemonte (+445 milioni). Tra le regioni del Nord spicca l’arretramento dei distretti lombardi, penalizzati dal forte calo dei valori esportati dai Metalli di Brescia, condizionati anche dalla significativa riduzione dei prezzi all’export. Al netto di questo distretto, i distretti regionali hanno registrato un aumento superiore ai 350 milioni di euro. Si sono poi messe in evidenza la Campania (+272 milioni), spinta dalle Conserve di Nocera, dall’Alimentare del Napoletano e dall’Abbigliamento del napoletano, e le Marche (+167 milioni), dove si sono distinte le Calzature di Fermo.Nei primi sei mesi dell’anno la Francia è il mercato che più di tutti ha contribuito alla crescita delle esportazioni distrettuali (+654 l’aumento dell’export distrettuale, pari a un progresso del 7,4%). Questo risultato è spiegato in modo particolare dai flussi attivati dalle relazioni produttive e commerciali con le grandi maison della moda: le vendite dei distretti italiani specializzati in beni di consumo della moda sono, infatti, aumentate del 15,6%. Un contributo importante è poi venuto dalle esportazioni distrettuali di meccanica (+12,1%) e alimentari e bevande (+12,3%).Vanno poi segnalate le ottime performance ottenute dai distretti in alcuni mercati ad alto potenziale come gli Emirati Arabi Uniti (+11,4%), Hong Kong (+12,7%) e Messico (+13,1%). In queste aree si sono distinti soprattutto i distretti specializzati in beni di consumo della moda e nella meccanica. Alla crescita delle esportazioni distrettuali è poi tornata a dare un buon contributo la Cina, grazie a un ottimo secondo trimestre (+7,3% la variazione tendenziale) e al traino della moda. Si è però quasi del tutto annullato il sostegno del principale mercato di sbocco dei distretti, la Germania, dove la crescita dell’esportazioni di meccanica e alimentari e bevande è stata quasi del tutto annullata dagli arretramenti della filiera dei metalli e dei prodotti e materiali da costruzioni. È poi venuto meno il contributo offerto dagli Stati Uniti, il mercato di gran lunga più brillante per i distretti nel 2022. Ha pesato l’inversione di tendenza subita dalle vendite di beni di consumo, non compensata dall’ulteriore crescita dell’export di meccanica.Anche nei prossimi mesi la dinamica dell’export dei distretti – rileva il rapporto di Intesa Sanpaolo – non mostrerà la stessa brillantezza osservata nel 2021 e nel 2022. L’elevata competitività raggiunta negli ultimi anni consentirà però alle aree distrettuali di mantenersi vicine ai livelli record di export toccati lo scorso anno. L’atteso rientro dell’inflazione e il ritorno alla crescita di alcuni importanti sbocchi commerciali come la Germania, consentiranno alle esportazioni dei distretti di ritornare su un buon trend di crescita nel corso del 2024. LEGGI TUTTO

  • in

    Ue, fumata bianca su migranti: via il punto su Ong

    (Teleborsa) – Fumata bianca tra i 27 sul testo chiave sul regolamento delle crisi del Patto Ue sui migranti. Lo annunciano fonti diplomatiche a Bruxelles. L’ok al testo del regolamento sulla gestione delle crisi, a quanto si è appreso, è stato trovato dopo che la Germania ha accettato di tornare al testo formulato a luglio che non conteneva alcun riferimento alle operazioni condotte dalle ong. Contro l’intesa si sono espresse Polonia e Ungheria, mentre Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia si sono astenute. Grande soddisfazione è stata espressa in ambienti diplomatici per il raggiungimento dell’intesa che ha consentito di definire la posizione negoziale del Consiglio in vista delle trattative che si apriranno con il Parlamento europeo.Se mantenuto nelle prossime ore, lo stralcio del punto sulle Ong, potrebbe venire incontro alle richieste dell’Italia, contraria all’esclusione delle attività delle organizzazioni non governative da contesti che rientrerebbero nell’uso strumentale della migrazione da parte dei Paesi terzi, tra le fattispecie che innescano il regolamento sulle crisi. Affinché ci sia un’intesa serve la maggioranza qualificata, ovvero il sì di almeno 15 Paesi che rappresentino il 65% della popolazione europea. Nel caso in cui Polonia, Ungheria e Austria dovessero esprimersi con voto contrario, per l’intesa serve il placet di Berlino e Roma. LEGGI TUTTO