9 Novembre 2023

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    TIM: S&P pone rating in creditwatch positivo dopo offerta KKR

    (Teleborsa) – S&P ha messo il rating di TIM sotto osservazione per un possibile rialzo, “a seguito del recente annuncio per cui il consiglio di amministrazione di TIM ha approvato l’offerta di KKR su NetCo”, scrive l’agenzia di rating. “Abbiamo quindi posto tutti i nostri rating su TIM, compreso il nostro rating creditizio a lungo termine ‘B+’, su CreditWatch con implicazioni positive”. LEGGI TUTTO

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    Superbonus 110%, ENEA: presentate 438.137 asseverazioni per 93,8 miliardi

    (Teleborsa) – Il numero delle asseverazioni relative al Superbonus 110%, per interventi di efficientamento energetico, presentate attraverso l’invio della domanda all’Enea al 31 ottobre 2023 erano complessivamente 438.137. È quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dall’Enea sulle asseverazioni in Italia e per singole regioni. Gli investimenti ammessi a detrazione a livello nazionale erano pari a circa 93,8 miliardi. Per quanto riguarda invece le detrazioni che riguardano lavori già conclusi ammontano a 76,6 miliardi.Complessivamente, al 31 ottobre, si sono registrate 84.757 asseverazioni relative a condomini, per un investimento di 54,5 miliardi, pari al 58,5% del valore complessivo, 237.925 asseverazioni relative a edifici unifamiliari per un totale di 27,9 miliardi di investimento, pari al 29,4% dell’investimento complessivo, e 115.448 asseverazioni per lavori in unità immobiliari indipendenti (investimento pari a 11,4 miliardi pari al 12,1% del totale). LEGGI TUTTO

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    Patto stabilità, accordo vicino. Ecofin straordinario a fine mese

    (Teleborsa) – Dopo consultazioni intense nelle ultime due settimane, con oltre 50 incontri, i ministri delle Finanze e economici dell’Unione europea hanno fatto nuovi passi avanti sui negoziati per la riforma del Patto di stabilità e di crescita. “Abbiamo messo sul tavolo una proposta di compromesso (landing zone) che riflette i contributi di tutti gli Stati. È il risultato di scambi intensi e la parola con cui possiamo meglio sintetizzare questo lavoro è bilanciato. Oggi vediamo che ci sta accordo sugli elementi chiave e i meccanismi delle nuove regole e sulla necessità di avere disciplina ma anche di assicurare contro ciciclicità” per sostenere crescita e investimenti. È quanto ha riferito Nadia Calvino, vicepremier e ministra delle Finanze della Spagna, paese che ha la presidenza di turno dell’Ue, nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin.”C’è ancora tanto lavoro da fare ma come i pellegrini nel cammino di Santiago stiamo iniziando a vedere la meta. E vediamo che c’è un forte impegno di tutti i paesi membri a contribuire a lavorare insieme e a raggiungere un raccordo prima della fine dell’anno. Nulla è deciso – ha precisato Calvino – ma gli scambi di oggi consentiranno di fare i progressi significativi nelle ultime settimane. Si spiana la strada a un pacchetto di accordo e per questo nei prossimi giorni faremo circolare le proposte legislative, faremo accelerare i lavori a livello tecnico. Abbiamo concordato un Ecofin straordinario per la fine di novembre – ha annunciato – per lavorare e ascoltare attentamente tutti i paesi membri e chiudere l’accordo per dicembre”.Anche il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni si dice “fiducioso” che al consiglio Ecofin di oggi a Bruxelles ci sia una “nuova opportunità per fare ancora un passo avanti verso un accordo” sulla riforma del Patto di stabilità. “Raggiungere un accordo entro la fine dell’anno – ha detto Gentiloni arrivando al Consiglio – è molto importante per diversi motivi, uno dei quali è che conosciamo le difficili prospettive economiche che abbiamo. Raggiungere un accordo sulle regole fiscali è essenziale per quello che viene chiamato atterraggio morbido, in secondo luogo per dare certezza ai mercati finanziari e in terzo luogo perché nella prospettiva dell’economia europea abbiamo bisogno di stabilità sul debito pubblico e della possibilità di sostenere la crescita e gli investimenti”.Raggiungere entro l’anno un accordo tra i ministri delle Finanze dei Ventisette sulla revisione della “governance” economica, ovvero la riforma del Patto di stabilità dell’Ue per la sorveglianza dei bilanci nazionali, è necessario per concludere il processo legislativo con l’accordo anche del Parlamento europeo in primavera e prima della pausa elettorale, che comincia dopo la plenaria di aprile. “Questo – ha spiegato il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis – è importante per poter valutare i conti pubblici degli Stati membri con le nuove regole a partire dai bilanci per il 2025”. “In vista della riunione di oggi, – ha detto Dombrovskis – vorrei evidenziare le discussioni che avremo sulla revisione della governance economica: da parte della Commissione europea sosteniamo la presidenza spagnola nei suoi sforzi per raggiungere un accordo ancora entro quest’anno. Discuteremo anche dello stato di avanzamento dell’attuazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza, e ci aspettiamo l’adozione dei piani riveduti presentati da Austria, Danimarca, Lituania e Svezia. La presidenza spagnola semestrale di turno del Consiglio Ue sta lavorando molto intensamente per raggiungere un accordo; da parte sua, la Commissione europea sostiene questo sforzo. In effetti – ha continuato – sarebbe importante che il Consiglio raggiungesse un accordo ancora quest’anno, in modo che il processo legislativo possa essere finalizzato prima che il Parlamento europeo vada in pausa elettorale, nella primavera del prossimo anno. Per quanto riguarda il prossimo anno da parte della Commissione europea abbiamo già dato chiarezza agli Stati membri: abbiamo fornito le Raccomandazioni specifiche per paese, e per quanto riguarda i percorso di aggiustamento di bilancio degli Stati membri, abbiamo chiaramente indicato che intendiamo aprire procedure per disavanzo eccessivo, relativamente al deficit, sulla base dei dati del 2023. Quindi – ha aggiunto il vicepresidente esecutivo della Commissione – ciò che valuteremo nel ciclo di primavera del Semestre europeo è il rispetto da parte degli Stati membri delle Raccomandazioni specifiche per paese, e se vi sia o meno la presenza di un disavanzo eccessivo. Ma in ogni caso è importante raggiungere questo accordo, perché nel ciclo di primavera del Semestre europeo fisseremo anche le traiettorie di bilancio per il 2025, e questo potrebbe essere fatto già sulla base delle nuove regole”. Netto cambio di toni anche da parte del ministro delle Finanze della Germania, Christian Lindner sulla probabilità di raggiungere un accordo sulla riforma del Patto di stabilità e di crescita prima della fine dell’anno. Arrivando all’Ecofin, Lindner ha parlato di “un passo in avanti molto consistente” nei negoziati bilaterali tra Germania e Francia su questo fronte e nel nuovo testo elaborato dalla presidenza di turno spagnola dell’Ue. E ora – ha affermato – “sono molto più ottimista che possiamo raggiungere un consenso entro quest’anno. L’iniziativa franco-tedesca potrebbe portare a una comprensione mutuale tra tutti gli Stati membri – ha sostenuto Lindner –. Per questo sono stato a Parigi questa settimana, abbiamo trovato un terreno comune sulle salvaguardie sul debito e sui riferimenti sul deficit. Questo è un passo in avanti consistente ed è riconosciuto nelle nuove tavole del testo spagnolo. Quindi sono molto più ottimista che possiamo raggiungere un consenso tra gli Stati membri quest’anno”. Le Maire tornerà a Berlino “a novembre e poi scambieremo i punti visti sul livello di ambizione. È un progresso che l’idea di salvaguardia e riferimenti siano riconosciuti sul livello di debito-Pil e deficit, ma quello che va considerato è il livello di ambizione. Quindi ora è su numeri, non solo sugli strumenti” che si lavora. “Quindi sono ottimista ma va fatto molto più lavoro”, ha concluso.”Il punto chiave – ha detto il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire – è raggiungere un accordo globale tra i 27 Stati membri entro la fine del 2023. Ciò che è in gioco dietro questi negoziati è l’intera credibilità dell’Unione Europea, che si trova ad affrontare difficoltà economiche e rischi geopolitici. È necessario raggiungere un accordo entro la fine del 2023; non possiamo aspettare il 2024, nella prospettiva delle elezioni europee, per giungere ad un accordo. Per me la scadenza per un accordo sulle nuove regole del Patto di stabilità e crescita è la fine del 2023. La presidenza semestrale di turno spagnola del Consiglio Ue ha svolto un lavoro notevole, che ha avvicinato le posizioni dei Ventisette, e ritengo che ci stiamo muovendo nella giusta direzione. L’Unione europea ha bisogno di queste nuove regole, le vecchie regole sono superate, sono obsolete, e noi dobbiamo andare avanti per finanziare i nostri investimenti e garantire la stabilità finanziaria dell’Europa”.Pur citando l’iniziativa franco-tedesca per facilitare il compromesso a 27 sulle nuove regole del Patto a cui si sta lavorando in queste ore, Le Maire non ha voluto entrare nei dettagli della discussione in corso con Lindner. “Ora ha riferito – Le Maire – stiamo anche lavorando a stretto contatto con la Germania, con il mio amico Christian Lindner per cercare di trovare un accordo franco-tedesco. A Parigi all’inizio della settimana abbiamo avuto discussioni approfondite, i nostri team tecnici continuano a lavorare a stretto contatto e io – ha annunciato – mi recherò a Berlino nei prossimi giorni per cercare di progredire verso un accordo franco-tedesco sulle nuove regole del Patto di stabilità e di crescita. Le discussioni tra me e Christian Lindner sulle nuove regole sono positive e costruttive. Credo che il nostro obiettivo finale debba essere quello di trovare il giusto equilibrio tra la stabilità finanziaria, essenziale per i 27 Stati membri, e gli investimenti, altrettanto essenziali affinché l’Europa rimanga una grande potenza economica nel 21esimo secolo: investimenti nella decarbonizzazione dell’economia, e ovviamente investimenti nella difesa, in un momento in cui purtroppo la guerra è tornata sul suolo europeo. A cosa servono le regole del Patto di stabilità? A garantire – ha spiegato Le Maire – la stabilità finanziaria dell’Unione europea. Abbiamo bisogno di regole, e che siano solide. Come ministro delle Finanze francese difendo l’idea di avere regole credibili e solide in materia finanziaria. Solo se avremo stabilità finanziaria potremo investire in buone condizioni, con tassi di interesse ridotti, con possibilità di prestiti importanti. La stabilità finanziaria è la chiave di tutto, compresi gli investimenti nell’innovazione e per la decarbonizzazione, che sono assolutamente essenziali. Se si crea instabilità finanziaria con regole che non funzionano e non sono credibili, non si potrà investire e non si potrà finanziare la decarbonizzazione”. LEGGI TUTTO

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    Comer Industries, Mediobanca taglia target price e conferma Outperform

    (Teleborsa) – Mediobanca ha abbassato a 38,00 euro per azione (da 48,00 euro) il prezzo obiettivo su Comer Industries, società quotata su Euronext Milan e attiva nella progettazione e produzione di sistemi avanzati di ingegneria e soluzioni di meccatronica per la trasmissione di potenza, confermando il giudizio sul titolo a “Outperform”. Gli analisti hanno rivisto la loro raccomandazione dopo la pubblicazione dei risultati del terzo trimestre 2023, giudicati “quasi in linea con le stime su EBITDA e FCF, nonostante un trend di vendite più debole”.A seguito delle recenti indicazioni di alcuni player del mercato di riferimento, Mediobanca ha adottato ipotesi più caute sull’andamento dei volumi, principalmente nel business AG, che hanno portato a una revisione delle previsioni 23-24. Pertanto, il broker ha ridotto le stime 23-24 (riducendo le vendite del 4%/12% e l’EBITDA del 3%/17%).(Foto: Scott Graham su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Banche, FABI: 2023 anno da incorniciare, ora riconoscimenti a lavoratori

    (Teleborsa) – Sono stati quasi 16 miliardi di euro di utili quelli registrati nei primi nove mesi del 2023 dalle prime cinque banche italiane. L’aumento dei tassi di interesse deciso dalla Banca centrale europea ha infatti spinto i risultati del settore bancario del paese: il “fatturato” si è attestato, dopo tre trimestri, a 47,4 miliardi, sostenuti prevalentemente dai ricavi legati agli interessi sul credito a imprese e famiglie (27,6 miliardi), ambito che corrisponde quasi al doppio di quanto incassato, tra altro, con le commissioni su servizi e attività di risparmio gestito (15,9 miliardi). Rispetto al totale delle entrate, i primi cinque gruppi hanno realizzato il 58,3% col margine d’interesse e il 33,7% con le commissioni, mentre l’8% (3,7 miliardi) è rappresentato altri ricavi (trading e altri proventi finanziari). È la fotografia del settore tracciata dalla FABI (Federazione autonoma bancari italiani), importante organizzazione sindacale della categoria.I primi 9 mesi del 2023 sembrano rilanciare, nel settore bancario italiano, l’importanza delle attività tradizionali, che avevano subito, nel 2020 e nel 2021, il sorpasso a vantaggio delle commissioni. Già lo scorso anno, il margine d’interesse era tornato a essere la prima fonte di ricavo degli istituti di credito italiani.Inoltre, il netto miglioramento della qualità del credito si è tradotto, per i primi cinque gruppi, in minori accantonamenti sui rischi e minori svalutazioni. L’aumento di utili e redditività, frutto anche di una attenta gestione sul fronte delle spese, si riflette anche sul versante del cost/income: il risultato medio per i primi cinque gruppi è pari al 46% (si va dal 39% al 49,5%): questo parametro, che indica l’efficienza di una banca (più è basso, più è positivo), non è mai stato così contenuto e solo cinque anni fa, nel 2018, per l’intero settore, si attestava al 62% medio.Secondo la FABI, quelli dei primi nove mesi sono i migliori risultati di sempre sia per utili sia ricavi, con gli obiettivi dei piani industriali che sono stati ampiamente realizzati con largo anticipo e i non performing loan (NPL) che ormai non catalizzano più l’attenzione come in passato perché la qualità del credito si mantiene decisamente buona.”Se a questo si aggiunge il miglioramento degli indici patrimoniali e dei livelli di liquidità, il 2023 sarà un anno da incorniciare e il prossimo biennio, stando anche alle indicazioni contenute nei documenti delle principali banche, porterà a risultati analoghi se non migliori”, si legge nella nota della FABI.I dati “dimostrano, ancora una volta, che col nuovo contratto nazionale vanno garantiti alle lavoratrici e ai lavoratori importanti riconoscimenti economici – ha affermato il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni – I 435 euro medi mensili chiesti da tutti i sindacati rappresentano una richiesta legittima e giustificata tanto dal recupero dell’inflazione tanto dal riconoscimento per la produttività”. LEGGI TUTTO

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    Banca Ifis, Ferrari: senior bond nel 2024, flessibili per sfruttare finestre mercato

    (Teleborsa) – “Pensiamo di collocare un senior bond il prossimo anno, anche se dipenderà dalle condizioni del mercato, ma siamo molto flessibili e quindi potremo sfruttare le finestre di opportunità che si presenteranno”. Lo ha affermato il CFO di Banca Ifis, Roberto Ferrari, nella call che ha seguito la pubblicazione dei risultati al 30 settembre 2023.Sempre sul tema del funding, Ferrari ha detto: “Stiamo cercando di accrescere il retail funding, attraverso diversi canali e scadenze, per il quale comunque dobbiamo competere con altre grandi banche”. LEGGI TUTTO

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    Banca Ifis, Geertman: non vediamo peggioramento in nostro book, asset quality confermata

    (Teleborsa) – Banca Ifis “è concentrata sulla buona gestione del core business, mantenendo gli investimenti”, e mostrando una “continua enfasi sullo short term lending con interessanti rapporti rischio/rendimento”, mantenendo cioè un balance sheet “short”, per rispondere in modo efficace al rallentamento macroeconomico che sta emergendo in Italia, con imprese più caute. Lo ha affamato Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis, nella call che ha seguito la pubblicazione dei risultati al 30 settembre 2023.L’AD ha spiegato che “l’attività commerciale nel terzo trimestre 2023 riflette la stagionalità tipica del mercato e del terzo trimestre”, mentre nel factoring “dopo la forte resilienza dei mesi precedenti, il mercato mostra alcuni segnali di rallentamento a causa del calo delle fatture e della domanda di credito”, ma la crescita di Banca Ifis rimane “al di sopra del mercato mantenendo disciplina su sottoscrizione e pricing”. Sul fronte del leasing, “dalla fine di agosto abbiamo visto i primi segni di ritardi nelle decisioni in materia di capex da parte delle PMI”.Geertman ha spiegato che “la qualità dell’attivo è confermata e le overlay esprimono pienamente la prudenza della banca”, con LLP del terzo trimestre a 15 milioni di euro e la qualità dell’attivo che è protetta da overlay stabili a 65 milioni di euro. Il “costo del rischio è ora più normale per una banca come la nostra”, ha sottolineato.Il numero uno di Banca Ifis ha detto che “nel nostro book non si stanno materializzano segnali di macro credit risk”, con “le aziende che sono piuttosto liquide (giorni di pagamento nel factoring inferiori al livello del 2022) e probabilità di default stabile, e quindi – anche se c’è un rallentamento della crescita economica e vediamo altri segnali di difficoltà come quelli in alcune industrie – non si sta materializzando questo rischio nel nostro book”.Sul fronte del funding, ha spiegato che “la liquidità disponibile è prevista superiore a 1 miliardo di euro post rimborso TLTRO, mentre la liquidità disponibile è a 1,7 miliardi di euro al 30 settembre 2023, al di sopra del nostro livello target e forse leggermente inefficiente, ma questi livelli per l’emissione anticipata di un prestito obbligazionario senior per ragioni prudenziali”.Secondo la nuova dividend policy, “ci saranno dividendi complessivi potenziali pari a 110 milioni di euro (oltre 2 euro per azione), di cui 63 milioni di euro (1,2 euro per azione) come acconto sul dividendo in pagamento il 22 novembre 2023”. Il dividend yield 2023 è al 12,3%. LEGGI TUTTO

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    USA, in calo le richieste di sussidi alla disoccupazione

    (Teleborsa) – Risultano marginalmente superiori alle attese le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 27 ottobre 2023, i “claims” sono risultati pari a 217.000 unità, rispetto alle 220.000 unità della settimana precedente (dato rivisto da un preliminare di 217 mila). Il dato è poco sopra il consensus che stimava un livello di 215 mila unità. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 212.250 unità, in aumento di 1.500 unità rispetto al dato della settimana precedente. La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 20 ottobre, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.834.000, in aumento di 22.000 mila unità rispetto alle 1.812.000 unità della settimana precedente (dato rivisto da un preliminare di 1.818.000). Le stime degli analisti erano per un aumento fino a 1.820.000 unità. LEGGI TUTTO