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Bank of Japan mantiene politica ultra-espansiva, economia in crescita

(Teleborsa) – La Bank of Japan (BoJ) ha mantenuto i tassi di interesse a livelli estremamente bassi e il suo attuale ritmo di controllo della curva dei rendimenti, confermando quindi la sua politica monetaria ultra-espansiva. In particolare, la BoJ ha mantenuto il suo tasso di interesse di riferimento al -0,1% e ha segnalato che continuerà a consentire ai rendimenti dei titoli di stato a 10 anni di essere scambiati in un intervallo compreso tra lo -0,5% e lo 0,5%.

La posizione accomodante della banca centrale giapponese la rende un outlier tra le principali banche centrali globali, che stanno aumentando bruscamente i tassi di interesse per ridurre l’aumento dell’inflazione. Questa settimana la Federal Reserve ha segnalato che potrebbe attuare almeno altri due aumenti quest’anno, dopo una pausa, mentre la Banca centrale europea ha alzato i tassi giovedì e ha segnalato ulteriori incrementi in arrivo.

“Con incertezze estremamente elevate che circondano le economie e i mercati finanziari in patria e all’estero, la Banca continuerà pazientemente con l’allentamento monetario, rispondendo con agilità agli sviluppi dell’attività economica e dei prezzi, nonché delle condizioni finanziarie”, si legge nello statement della Bank of Japan. In tal modo, “mirerà a raggiungere l’obiettivo di stabilità dei prezzi del 2% in modo sostenibile e stabile, accompagnato da aumenti salariali”, ha aggiunto.

Nella sua analisti della situazione economica, la BoJ ha spiegato che è probabile che l’economia giapponese si riprenda moderatamente verso la metà dell’anno fiscale 2023, sostenuta da fattori come la materializzazione della domanda repressa, anche se si prevede che subirà una pressione al ribasso derivante dai passati prezzi elevati delle materie prime e da un rallentamento del ritmo ripresa delle economie estere.

Inoltre, prevede che l’economia giapponese continuerà a crescere “a un ritmo superiore al suo tasso di crescita potenziale“. Detto questo, è molto probabile che il ritmo della crescita “rallenti gradualmente”. È probabile che il tasso di aumento su base annua dell’inflazione (tutti gli articoli meno il cibo fresco) rallenti verso la metà dell’anno fiscale 2023, con una diminuzione degli effetti della trasmissione ai prezzi al consumo degli aumenti dei costi guidati dal aumento del prezzo all’importazione.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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