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Bankitalia: migliorano attese imprese su economia, inflazione record

(Teleborsa) – Migliorano i giudizi delle aziende italiane medie e grandi sulla situazione economica e sulle proprie condizioni operative nel quarto trimestre del 2022 rispetto al trimestre precedente, così come le aspettative sulla domanda, mentre resta forte il peso del rialzo dei prezzi energetici, e le attese di inflazione sono a livelli record. Lo rileva l’indagine sulle aspettative di inflazione e crescita da Bankitalia condotta tra il 22 novembre e il 14 dicembre 2022 presso le imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti. Le attese sull’inflazione al consumo sono cresciute in misura marcata raggiungendo in tutti i comparti i livelli massimi dall’inizio della rilevazione nel 1999, afferma la banca centrale. Il tasso atteso di inflazione al consumo si attesta, in media, a 8,9% tra sei mesi da 7,5% della precedente rilevazione, a 8,1% tra 12 mesi (da 6,9%), a 6,7% tra 2 anni (da 5,7%) e a 5,7% su un orizzonte compreso tra i 3 e i 5 anni (da 4,9%).

Sono migliorate le attese sulla domanda nei prossimi mesi, sia totale sia estera, anche se le imprese continuano a segnalare difficoltà connesse con l’incertezza economica e politica e con gli elevati prezzi dell’energia, rileva Bankitalia. A fine 2022 la quota di imprese che considera la situazione economica generale peggiore rispetto al trimestre precedente è diminuita al 47,0% per cento dal 77,9% della rilevazione precedente, largamente in favore dei giudizi di stazionarietà; il saldo tra risposte di miglioramento e peggioramento è risalito a -40,7%. Ciò nonostante, permangono prospettive di una congiuntura debole: la grande maggioranza delle imprese (86,1% cento) assegna una probabilità nulla o inferiore al 25 per cento alla possibilità che il quadro economico generale si evolva positivamente nel primo trimestre del 2023. Il saldo fra le attese di miglioramento e di peggioramento delle condizioni operative nei prossimi tre mesi è passato a -17,6 punti percentuali, da -49,2 nella precedente rilevazione . Il miglioramento è diffuso fra aree geografiche e settori; è particolarmente marcato tra le imprese edili che operano nel comparto residenziale.

Quanto ai principali ostacoli alle prospettive di crescita continuano a essere l’incertezza imputabile a fattori economici e politici e gli elevati prezzi dei beni energetici. Ma il saldo delle attese sulle proprie condizioni operative a tre anni è aumentato considerevolmente dai livelli storicamente bassi della precedente rilevazione: a 37,4 punti percentuali da 11,7. L’accumulazione di capitale proseguirebbe nel 2023: le valutazioni di peggioramento delle condizioni per investire restano ampiamente superiori a quelle di miglioramento, ma il saldo negativo si è dimezzato rispetto alla precedente rilevazione a -30,2 punti percentuali. Le condizioni di accesso al credito sono ritenute stabili da circa i tre quarti delle imprese, a fronte di un peggioramento per il 21 per cento (come nel trimestre precedente), mentre la posizione complessiva di liquidità è valutata sufficiente o più che sufficiente da oltre il 90 per cento del campione. L’occupazione continuerebbe a crescere nel primo trimestre dell’anno: la quota di imprese dell’industria e dei servizi che prevedono di espandere il numero di addetti nel primo trimestre del 2023 è risultata superiore di 11,0 punti percentuali a quella di chi ne prefigura una riduzione, in miglioramento rispetto alla rilevazione precedente; nel comparto delle costruzioni la quota è rimasta sostanzialmente invariata.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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