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BCE, Lagarde: molto probabile rialzo tassi a luglio, non stiamo pensando a pausa

(Teleborsa) – “Abbiamo guardato ai dati e rivisto le nostre proiezioni. Siamo ancora data dependent e abbiamo usato i tre elementi della funzione di reazione per decisione di alzare i tassi di 25 punti base. Abbiamo finito? No. Abbiamo ancora del lavoro da fare? Sì“. Lo ha affermato Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea (BCE), nella conferenza stampa che ha seguito la decisione di alzare i tassi di 25 punti base al 4%. Si tratta dell’ottava volta di fila, in linea con le previsioni del mercato.

Lagarde ha quindi ripetuto che le decisioni sui tassi di interesse seguiteranno a essere basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione considerati i dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria.

“Non so la differenza tra una pausa e uno skip, non ho approfondito la decisione del mio collega Powell – ha detto in risposta a una domanda sulla decisione della Fed di ieri – Per quanto riguarda la BCE, molto probabilmente continueremo ad alzare i tassi nel prossimo meeting e non stiamo pensando a una pausa“.

Lagarde ha poi detto di “non voler commentare sul terminal rate, anche perché non è ciò che sta guidando la nostra analisi e le nostre decisioni, in quanto il punto di arrivo è costituito dal ritorno dell’inflazione al 2%.

Con riguardo alla decisione odierna, la numero uno della BCE ha detto che quella all’interno del Consiglio direttivo “è stata una discussione armoniosa e davvero approfondita nell’analisi del mercato del lavoro per conoscere le cause dell’andamento dell’inflazione” e che le decisioni sono state prese “con un grande consensus“. Inoltre, ha sottolineato che “è stata una doppia decisione: sui 25 punti base di rialzi dei tassi e sullo stop ai reinvestimenti nell’ambito del Programma di acquisto di attività”.

Analizzando l’andamento dell’economia, ha affermato che “è probabile che la crescita economica rimanga debole nel breve periodo, ma si rafforzerà nel corso dell’anno, man mano che l’inflazione scende e le interruzioni dell’offerta continuano ad allentarsi”. Il mercato del lavoro “rimane una fonte di forza”, con quasi un milione di nuovi posti di lavoro aggiunti nel primo trimestre e il tasso di disoccupazione al suo minimo storico del 6,5% ad aprile.

I passati aumenti dei costi dell’energia “stanno ancora spingendo verso l’alto i prezzi in tutta l’economia” e “anche la domanda repressa dalla riapertura dell’economia continua a far salire l’inflazione, soprattutto nei servizi”. Le pressioni salariali, pur riflettendo in parte pagamenti una tantum, stanno diventando “una fonte di inflazione sempre più importante“.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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