in

Brescia-Bergamo Capitale della cultura. Mattarella: cultura strettamente connessa con la libertà

(Teleborsa) – “Brescia e Bergamo sono un esempio con le loro virtù civiche di ieri e d’oggi. Città duramente colpite dalla prima ondata della pandemia, quando un virus aggressivo e sconosciuto ha mietuto, nel nostro Paese, migliaia di vittime. E hanno saputo reagire, dando vita, e alimentando con i loro valori, quel modello di solidarietà che ha consentito di affrontare la crisi”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Teatro Grande di Brescia per la cerimonia di apertura di Bergamo-Brescia Capitale italiana della cultura.

L’evento si è tenuto in contemporanea nelle due città, a Brescia al Teatro Grande e a Bergamo al Donizetti. Ad accogliere Mattarella al suo arrivo, oltre ai 205 sindaci della provincia bresciana, il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, e il governatore lombardo, Attilio Fontana. Al Capo dello Stato il pubblico presente in teatro, circa mille persone, ha tributato un lungo applauso di circa 3 minuti. La cerimonia è stata aperta dall’inno di Mameli cantato da un coro di bambini accompagnati dal pianoforte e dall’Inno alla Gioia, inno dell’Unione Europea.

“Stiamo rivivendo in Europa la tragedia della guerra – ha ricordato il capo dello Stato nel suo intervento –, che speravamo fosse riposta per sempre negli archivi della storia dopo gli orrori che abbiamo allora conosciuto. Ed è proprio il mettere la dignità integrale della persona al centro di ogni azione che ci porta a stare dalla parte di chi è aggredito e lotta per la propria indipendenza e libertà“. “Nell’anno appena concluso un forte segnale di unità e innovazione è stato lanciato da una piccola isola, incantevole, Procida – ha poi sottolineato –. La cultura non isola, hanno proclamato. La cultura, infatti, unisce e moltiplica. È una forza dei campanili quella di saper unire e non dividere le energie. Voi raccogliete, nel nord del nostro Paese, lo stesso testimone di Procida; a conferma dell’unità che rafforza l’Italia”.

“Quando, all’Assemblea costituente, si discusse se inserire la promozione della cultura tra i principi fondamentali della nostra Carta, non mancarono dubbi e qualche resistenza. Ma la Repubblica si assunse solennemente quel compito. E apparve l’art.9 della nostra Costituzione”, ha aggiunto Mattarella. “La cultura è strettamente connessa con la libertà: di studio, di ricerca, di espressione del proprio pensiero. Ce lo ricorda – ancora una volta – la nostra Costituzione. L’arte e la scienza sono libere, recita l’art.33; mentre l’art.21 dispone il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero. L’esercizio che Brescia e Bergamo, Capitale della cultura, si apprestano a intraprendere è, quindi, un grande esercizio di libertà, cui guarderà l’intero Paese”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

Nordstrom penalizzata da taglio guidance

Ita Airways, sindacati chiedono l'aumento dei salari: il confronto con la compagnia non sta andando bene