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Crypto, ESRB: impatto limitato su settore finanziario ma serve monitoraggio migliore

(Teleborsa) – Nonostante lo scorso anno sia stato piuttosto turbolento per criptovalute e DeFi, l’impatto sul sistema finanziario è stato limitato, in quanto il mercato delle criptovalute ha “poche interconnessioni con il settore finanziario tradizionale e l’economia reale”, e “nessuno di questi collegamenti è attualmente significativo“. Lo afferma l’European Systemic Risk Board (ESRB) in un nuovo report sul tema.

L’agenzia UE, responsabile per la vigilanza macroprudenziale del sistema finanziario, ha stimato che il valore del mondo delle criptovalute rappresenta solo lo 0,8% delle dimensioni del settore finanziario dell’Unione europea. Inoltre, esiste solo una correlazione sporadica tra i boom e i crolli delle cripto-attività e la finanza tradizionale, e includere cripto-asset in un portafoglio di azioni, obbligazioni e oro “non sembrerebbe portare a un miglioramento del profilo di rischio-rendimento”. Infine, l’impegno delle banche dell’UE nelle attività di criptovalute “è molto limitato”.

Tuttavia, data la loro crescita esponenziale e l’elevata volatilità delle criptovalute, secondo l’ESRB devono essere attentamente monitorate in quanto potrebbero comportare rischi sistemici. Tali rischi potrebbero concretizzarsi se, ad esempio, l’interconnessione con il sistema finanziario tradizionale aumenta nel tempo, se non vengono individuate tempestivamente nuove connessioni o se innovazioni simili – come la distributed ledger technology – vengono ampiamente adottate anche nella finanza tradizionale.

ESRB propone anche una serie di azioni e raccomandazioni per meglio affrontare questi rischi. In primo luogo, la capacità dell’UE di monitorare i potenziali canali di contagio dovrebbe essere migliorata. Questo vale sia per i canali tra il settore delle criptovalute e la finanza tradizionale, sia per i canali all’interno del settore delle criptovalute.

A tal fine, è fondamentale promuovere requisiti di reporting e disclosure standardizzati per: istituzioni del settore finanziario tradizionale come le banche che sono esposte alle criptovalute; fondi di investimento con esposizioni crypto; entità come emittenti di stablecoin o fornitori di servizi di portafoglio elettronico nel settore delle criptovalute.

In secondo luogo, il rapporto prende in considerazione le opzioni di policy per affrontare i rischi derivanti da conglomerati di criptovalute, leva finanziaria basata su criptovalute, nuove sfide operative, lending DeFi e di criptovalute.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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