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Fondazione Generali, alla Casa di The Human Safety Net l'opera di Arthur Duff

(Teleborsa) – Attraverso il linguaggio dell’arte, l’unicità di ciascuno di noi può essere espressa attraverso forme irripetibili che, nell’incontro
con gli altri, danno luogo a combinazioni sorprendenti. È questo lo spirito di “The Hungriest Eye. The Blossoming of Potential”,
l’opera dell’artista Arthur Duff, che dal 15 aprile al 10 marzo 2024 accoglierà i visitatori dell’Art Studio, lo spazio dove l’arte dialoga con
il sociale, nella Casa di The Human Safety Net alle Procuratie Vecchie di Piazza San Marco.

“The Hungriest Eye – The Blossoming of Potential” è stata presentata oggi alla presenza del presidente di Generali, Andrea Sironi, del presidente della Fondazione The Human Safety Net, Gabriele Galateri, e del segretario generale, Emma Ursich, insieme all’artista
Arthur Duff e al curatore Luca Massimo Barbero, che con questa installazione inaugura il suo progetto di curatela biennale dell’Art
Studio.

L’opera di Duff integra e completa il percorso della mostra permanente “A World of Potential”, un’esperienza interattiva e immersiva
per comprendere e connettersi con il proprio potenziale, esplorando i punti di forza e scoprendo le qualità migliori in noi stessi e negli
altri, anche attraverso le storie dei beneficiari, degli operatori e dei volontari di The Human Safety Net. Una mostra che è espressione
dei programmi della Fondazione, per famiglie con bambini 0-6 anni e per i rifugiati, sviluppati proprio con l’obiettivo di liberare il
potenziale di coloro che vivono in condizioni di vulnerabilità attraverso una rete di persone che aiutano persone, accomunate dalla
convinzione che nessuno debba essere lasciato indietro.

Con l’opera di Arthur Duff, all’interno del percorso di “A World of Potential”, i visitatori possono vedere i propri punti di forza trasformati in una rappresentazione artistica grazie all’utilizzo di un sistema laser che crea forme uniche in un caleidoscopio di luci. L’ispirazione nasce dalle xilografie giapponesi ottocentesche raffiguranti i fuochi d’artificio, emblema di un ideale di bellezza effimera e transitoria, pensati per sbalordire e sorprendere l’occhio di chi guarda. Un occhio “affamato” – da qui il titolo dell’opera – che ambisce non solo ad essere il punto di passaggio di uno stimolo percettivo, ma vuole essere partecipe dell’elaborazione dell’esperienza. Dopo aver esplorato il proprio potenziale grazie al percorso della mostra interattiva, i visitatori entrano nell’Art Studio e assistono alla creazione di una composizione artistica che è la rappresentazione unica dei propri punti di forza. “The Hungriest Eye” è quindi un’esperienza individuale e al tempo stesso collettiva. La composizione laser della rappresentazione dei punti di forza richiede infatti circa due minuti, ma dopo trenta secondi può lasciare spazio alla rappresentazione di una nuova immagine al sopraggiungere di un altro visitatore. Chi entra nell’Art Studio è così chiamato inconsapevolmente a sperimentare dinamiche interattive con gli altri: la condivisione di uno spazio e di una esperienza, la libertà di esprimersi nell’interazione con gli altri. Lo stesso visitatore può ripetere l’esperienza più volte e assistere al formarsi di un’immagine sempre diversa. Perché ogni esperienza cambia, modifica il modo di essere e questo viene espresso dalla infinita varietà di forme che si dispiegano davanti all’ “occhio affamato”. Un’esperienza che, attraverso la lente e il linguaggio dell’arte vuole ricordare l’importanza del diritto che ognuno ha di esprimere il proprio potenziale anche, come in questo caso, attraverso il processo artistico.

L’apertura di “The Hungriest Eye” è l’occasione per celebrare il primo anno della Casa di The Human Safety Net presso le Procuratie
Vecchie, restaurate grazie ad un progetto rispettoso e innovativo firmato da David Chipperfield Architects Milan, citato dalla giuria che ha assegnato a David Chipperfield il Premio Pritzker 2023. Uno spazio iconico che, nel primo anno di apertura, è stato visitato da oltre 60mila persone e ha ospitato oltre 100 eventi, supportando in questo modo le attività di The Human Safety Net: la metà del costo del biglietto, infatti, sostiene i programmi della Fondazione per le famiglie vulnerabili con bambini da 0 a 6 anni e per l’inclusione economica e professionale dei rifugiati.

“Viviamo un momento storico in cui le disuguaglianze stanno aumentando per l’accavallarsi di crisi sistemiche. Generali – ha affermato Sironi – guarda alle sfide globali interpretando il ruolo di assicuratore, investitore, datore di lavoro e corporate citizen responsabile, per portare un contributo positivo e tangibile all’interno delle comunità dove opera. In questo senso opera la fondazione The Human Safety Net, per fare la differenza per migliaia di famiglie vulnerabili e rifugiati desiderosi di ricostruirsi un progetto di vita attraverso un nuovo percorso lavorativo”.

“L’Art Studio – ha spiegato Barbero – è un luogo di sperimentazione visiva e personale che il visitatore fa attraverso la propria esperienza in tutto questo straordinario piano di The Human Safety Net, luogo sospeso e perno visivo da raggiungere proprio nel cuore di Venezia. Il tema è quello di creare una rete che colleghi le attività dello spazio The Human Safety Net all’arte, ma anche alle questioni sociali che in esso si sviluppano e vengono rappresentate. Arthur Duff crea un momento raccolto e visivamente forte che concettualmente parte dalla storia della visione, dell’effimero e del meraviglioso come la grande tradizione Orientale dei fuochi d’artificio, e lo riporta alla contemporaneità nel centro di Piazza San Marco coinvolgendo così l’occhio del visitatore in quell’esercizio che tutti noi dobbiamo fare quotidianamente in questa straordinaria città e più in generale nella vita”.

“The Hungriest Eye – The Blossoming of Potential – ha spiegato Duff – è un’opera d’arte che inizia come collaborazione con
The Human Safety Net, e per me, come artista, è un’opportunità unica per investigare gli aspetti invisibili degli oggetti d’arte come
sistemi interconnessi fisici e non fisici. Vorrei creare spazi collaborativi dove il pubblico possa partecipare attivamente alla formazione
dell’opera d’arte attraverso la loro esperienza personale nel museo nella sua interezza. L’implicazione del fruitore è integrata nella
struttura dell’opera d’arte e incorporata all’interno della Casa di The Human Safety Net”.

“Con l’opera di Arthur Duff – ha sottolineato Galateri di Genola –la Fondazione festeggia un anno di attività nella sua Casa presso le Procuratie Vecchie a Venezia, uno spazio aperto al dialogo e al confronto, anche attraverso il linguaggio privilegiato dell’arte, con l’obiettivo di generare innovazione sociale con un impatto positivo sulla comunità. Mai come in una fase storica come questa, caratterizzata dall’incertezza e dal cambiamento, la missione della fondazione può incidere sul welfare delle persone. Dalla sua istituzione nel 2017 a fine 2022, la Fondazione The Human Safety Net ha raggiunto più di 210mila persone, tra genitori, bambini e rifugiati, collaborando con 77 Ong partner in 24 Paesi in cui il Gruppo opera”.

La Casa di The Human Safety Net è aperta tutti i giorni tranne il martedì dalle ore 10.00 alle 19.00


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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